A quasi quarant’anni, Bob Foster non poteva considerarsi nemmeno troppo sfortunato. Certo, viveva in un modulo 3H, sicuramente un’abitazione ben poco lussuosa, ma sapeva che per tre piani sotto di lui vi erano moduli abitativi ben più spartani. Ermeticamente chiusa, in modo che il venefico smog esterno non potesse entrare, la sua “casa” aveva dimensioni sufficienti: 3 metri di lunghezza per 2 di larghezza e 2 di altezza. Conteneva tutto il minimo necessario per sopravvivere. Un letto, un piccolo armadio di metallo per il cambio settimanale, il water elettrochimico e un mini-lavandino-doccia per lavarsi. Nella parte di fianco al letto vi erano i bocchettoni di entrata per il cibo, l’acqua e l’aria. Il cibo che gli veniva somministrato due volte al giorno era come al solito un liquido incolore e inodore, ma cambiava spesso sapore: a volte dolce, a volte salato. Non poi così male. L’aria era riciclata regolarmente e l’acqua nemmeno poi tanto cattiva.
Di fianco al letto era posizionato anche il computer che gli permetteva di lavorare per la sua ora giornaliera obbligatoria nel controllo delle unità robotiche della metropolitana cittadina. Un’ora era più che sufficiente. In realtà non c’era assolutamente bisogno che i circa trenta miliardi di abitanti della Terra lavorassero veramente. Le fabbriche erano controllate e gestite da calcolatori sofisticatissimi e così tutta la rete urbana ed interurbana dei trasporti, che poi servivano solo alla minoranza che aveva il diritto di spostarsi. Lui questo diritto ovviamente non ce l’aveva. Ma d’altra parte chi poteva aver piacere di affrontare, anche se protetto, lo smog esterno, una miscela micidiale di gas venefici?
E’ vero che i potenti ed i ricchi vivevano nelle grandi Bolle lontane dalle metropoli, dove a volte si poteva anche uscire all’esterno per pochi minuti. Ma erano una vera minoranza e per permettersi un’unita abitativa nelle Bolle bisognava avere almeno dieci milioni di dollari e lui non aveva nemmeno un centesimo, dato che in cambio del suo lavoro gli veniva passato soltanto tutto ciò che poteva bastargli per sopravvivere. Anche il giorno che fosse morto, non ci sarebbe stato bisogno di lasciare l’abitazione. Un sensore avrebbe avvertito il centro comando abitativo quando l’aria si fosse impregnata dell’odore della morte e tutto il modulo, lui compreso, sarebbe stato automaticamente incenerito e sostituito con uno nuovo di zecca.
Questa era la vita media del ventiseiesimo secolo, ma non pensate che fosse così monotona e solitaria. Tutti i moduli, anche quelli dei livelli più bassi avevano la Macrotelevisione. Che meraviglia!! Era possibile vedere contemporaneamente anche 6 dei 250 canali televisivi che trasmettevano 24 ore al giorno. Lo schermo si divideva in vari settori di grandezza variabile e chi era esperto poteva seguire lo svolgimento di molti programmi contemporaneamente. Il nostro Bob era più che esperto, era un vero mago della televisione. Guardando e selezionando i vari canali riusciva a volte a vedere anche brevi documentari sugli ultimi alberi terrestri dell’isola del Madagascar o il piccolo lago di colore azzurro del Tibet, in un mondo in cui anche l’acqua oceanica era ormai di un mortale e monotono colore grigio-rossastro.
Agghiacciante, ma simpatico come sempre!
Leggendo questo raccontino (un tantinello claustrofobico, non c’è che dire! 😉 ), mi veniva in mente quel film di fantascienza altrettanto agghiacciante che è “The Island” (con la bella Scarlett Johansson). Se non l’avete visto, ve lo consiglio!
Buona lettura, buona visione e buone osservazioni !
🙂
Terribile! 😯 Altro che Orwell!
Stavo pensando la stessa cosa (visto ke ho appena visto il film the Island e 1984)
1 specie di incrocio tra matrix, 1984 e blade runner…
Blade runner… Un mito! 😉
Matrix : bello il primo, mediocre il secondo, il terzo non l’ho visto
1984 : non l’ho visto… 😕 …Stasera? No, ho l’ultimo episodio di Heroes da gustarmi (questi telefilm li trovo stupendi…) 😯
ah ah ah! bellissimo… anche se è un po’ crudele…
complimenti per la fantasia!
@pierluigi
di matrix il terzo è proprio bello! (Heroes finisce con colpi di scena!)
Cmq ancora complimenti per la storia^^
Ma che fortuna sfacciata! Vincere due lotterie nello stesso giorno! 😀
Beh… ehm… sono un comico, lo so… 😉