I mesi passavano in quel monotono e triste piccolo universo di rassegnazione. Fu il signor Norton ad accorgersene per primo o, quantomeno a sollevare il dubbio parlandone con la moglie: “non ti pare che stia mangiando con maggiore scioltezza? E’ tanto che non si sporca più e sembra che riesca perfino ad avvolgere gli spaghetti con la forchetta”. La moglie minimizzò la situazione: “no, caro, non me ne sono accorta …”. In cuor suo sapeva però che era vero, solo che aveva paura di esprimere anche a se stessa quella flebile speranza. Poi un pomeriggio, tornando dal lavoro il papà lo vide davanti al suo computer. Era difficile che toccando a casaccio i tasti si potesse fare un grande danno, ma il rischio esisteva. Dicevano che, a furia di provare, anche una scimmia era in grado di dipingere casualmente qualcosa di sensato. Poteva quindi anche succedere che suo figlio gli cancellasse i file che contenevano il suo lavoro di anni. Cercò di allontanarlo con una scusa, ma intanto si accorse che sullo schermo vi era un gioco di abilità manuale e che il punteggio acquisito era abbastanza alto. Un caso, un puro caso, si disse. Ma il suo cuore batteva all’impazzata.
Non ne parlò più con la moglie, pur sapendo che entrambi facevano finta di niente, ma stavano vivendo un’ansia terrificante. Poi un giorno lo videro leggere un giornale a fumetti. Si, a scuola era capace di leggere frasi corte e semplicissime. Ma adesso stava leggendo con molta concentrazione e, soprattutto, stava ridendo. E subito gli guardarono gli occhi (era tanto che cercavano di evitarli per paura di perdere quel sottile filo di speranza). No, non c’erano dubbi. Erano cambiati, erano svegli e brillanti.
Poi tutto capitò in fretta. Tom iniziò a parlare con parole sempre più forbite. Cominciò a raccontare quello che succedeva a scuola e dei progressi che faceva. Proprio due giorni dopo la preside dell’Istituto chiamò i Signori Norton per un colloquio urgente. Fecero andare avanti Tom da solo e lo seguirono a distanza. Si fermò di nuovo a guardare i soliti ragazzi che giocavano a pallacanestro. Come sempre, iniziarono a prenderlo in giro e gli offrirono il pallone. Il ragazzo “ritardato” lo raccolse con mano ferma e fece un canestro perfetto da grande distanza. Ci fu un momento di silenzio, con le risate già iniziate che si spensero improvvisamente. Poi qualcuno disse: “prova di nuovo, campione!”. E lui rifece canestro e poi ancora, ed ancora. Uno addirittura a spalle voltate. Sorrise e proseguì verso scuola fischiettando, cosa che non sapeva assolutamente fare.
La preside era eccitata ed un po’ sconvolta. I progressi di Tom erano stati inaspettati ed incredibili. Non solo faceva tutti i suoi compiti, ma aiutava anche gli altri. Avevano fatto anche dei “test” specifici ed il suo quoziente intellettivo era diventato come quello di un normale ragazzo della sua età. Inspiegabile, ma magnifico!
In breve Tom superò di molto il livello medio e non ebbe problemi ad andare in una scuola normale ed a stupire gli insegnanti. Amava soprattutto il calcolo differenziale, ma anche la letteratura latina e la storia della filosofia antica. Ormai studiava e leggeva. E scriveva anche con una scioltezza invidiabile. Fu portato in ospedale dai migliori specialisti: dissero molte frasi complicate, paroloni incomprensibili, ma si capiva perfettamente che brancolavano nel buio. I signori Norton non se ne curarono più di tanto. Quello che importava è che il loro Tom era guarito. E sarebbe potuto andare anche all’università, trovarsi un lavoro, una moglie, vivere una vita felice. Il resto erano solo parole. Anche se non praticanti, si trovarono a ringraziare il Signore.
In piena notte arrivò la chiamata che Zynklon aspettava da tempo. Aveva pensato continuamente a cosa avrebbe dovuto rispondere. Fu perciò molto chiaro e risoluto nella sua breve e telegrafica relazione: “intervenuti gravi ed inaspettati problemi irrisolvibili. Missione perlustrativa per eventuale futura invasione fallita. Impossibilitato a rientrare. Consideratemi disperso per sempre. Gloria ad Altair IV”. La risposta fu un accorato messaggio di cordoglio e di incitamento. Lo rassicurarono che sarebbe stato considerato un eroe per l’eternità. Zynklon tirò un sospiro di sollievo, tutto sembrava essere andato perfettamente. Non ci sarebbero stati più contatti. Con grande delicatezza entrò nell’orecchio di Tom e riprese il suo ormai abituale posto sopra il cervelletto. Che emozione: il ragazzo aveva scoperto l’intelligenza, e lui la bontà.
Me-ra-vi-glio-so!!!
Un buon racconto per affrontare meglio una nuova buona giornata!
Grazie professore, il mio cuor gioisce!! : 😳 grin:
@ Ivonne
grazie a te come sempre … 😛 😛
con tenerezza si raccontano i maggiori soprusi.
con maggior decisione ci si dovrebbe indignare davanti alla stupidità -quella vera, dico, quella di chi non ha “passione-compassione”, nè stupore o innocenza-
ancora una volta dalla parte di chi ha meno -meno gioia, meno possibilità, meno consensi, ma anche meno “furbizia”, meno cattiveria.-
ci vorrebbe un esercito di zynklon, disposti a “regalare” intelligenza a molti terrestri!
gloria ad altair IV
sorrisoaquilino
daria
Caro prof, con questo racconto si è veramente superato!!
Non ho parole per farle i miei complimenti, sarebbe da 6 stelle ma purtoppo (o pultroppo?? 🙄 ) posso dane solo 5…
@Alessandro,
😳 😳 mi lusinghi … In realtà piace anche a me…
STUPENDO! MERAVIGLIOSAMENTE COLMO DI UNA DOLCEZZA INFINITA! un sogno da portare nel cuore per consolare l’anima costretta a vivere una realtà ostile e talvolta perversa!
@ enzo
ASSOLUTAMENTE nessun difetto, sarà perchè ogni volta che la leggo vi scorgo un’emozione in più, un piccolo passaggio che descrive emozioni semplici ma VERE, come quella ridda di sentimenti che un genitore prova nel guardare il proprio figlio, uno sguardo che racchiude ed esprime la più grande forma di amore di cui l’essere umano sia capace, quella verso i propri figli. (anche se non sempre è così… purtroppo)..
altra descrizione magistrale: quel sentimento di ansia e timore che sopraggiunge quando davanti ai nostri occhi sta prendendo forma un sogno che quasi non si aveva il coraggio di sognare, la paura di confrontarsi con il sogno che diventa realtà per paura della delusione che potrebbe seguirne (paura che spesso porta a dire o fare str…omiche, che talvolta rischiano distruggere sul serio quella bellezza impalpabile di un sogno che pian piano prende forma) …. ma il tuo racconto è un sogno, non rispecchia l’amara realtà, ci regala invece la purezza di un’emozione incontenibile!!!! ….
ecco qui tutti i difetti del tuo racconto!!!! 😀
sorrisononriescoacontenerelemozione 😳 🙂