Più erano le fazioni in lotta e più armi erano necessarie. Poco importava se da un lato o dall’altro delle barricate le “marche” dei fucili erano sempre le stesse. In fondo era anche un bel diversivo per i Caschi Blu, che avrebbero assistito a qualcosa di emozionante, stando però ben attenti a non intervenire. Avrebbero sicuramente peggiorato la situazione. Anche se non se la passavano troppo male, con stipendi singoli superiori a quelli di un’intera cittadina di capanne e con tante ragazze compiacenti (e anche se non lo erano poco cambiava), un po’ di novità sarebbero state veramente apprezzate. Oltretutto, poverini, non potevano nemmeno andare dove volevano. Certi luoghi erano severamente vietati. Esistevano villaggi e territori infestati da misteriose epidemie (troppo misteriose per essere studiate dai centri di ricerca occidentali) che continuavano ad essere estremamente attive. Chi non ricordava l’ebola? Era stata debellata? Ma nemmeno per sogno! Esisteva ancora e come. Fortunatamente, si era scoperto che era troppo micidiale per essere veramente importante. Uccideva talmente in fretta che non poteva propagarsi più di tanto. Bastava non andare a cercarsi rogne e lasciare che divorasse tranquillamente gli indigeni, che come sempre erano “colpevolmente” poco informati.
La decisione fu presa ed i massacri violentissimi ricominciarono, con tante, tantissime nuove armi in più. I mass media dovevano parlarne poco e per poco tempo. C’erano altre notizie più importanti: la borsa, i mutui, le industrie automobilistiche in crisi, il pericolo giallo, il petrolio, ecc., ecc. I capi delle varie fazioni vennero scelti con cura. Tutti aitanti, longilinei, con quel fare da grandi condottieri, che quasi sembravano dimenticarsi di avere quel lugubre colore nero (ma le grandi potenze lo sapevano benissimo). E giravano con macchinoni lussuosi ed abitavano in ville quasi holiwoodiane. Piccoli regali che venivano prontamente ammortizzati con qualche centinaio di mortai pesanti o di razzi uomo-uomo. Ed anche quel bel ragazzone nerissimo sembrava una pedina perfetta. Era alto, dall’aria distinta (portava anche gli occhiali), un volto che sembrava perfino intelligente e pensieroso. Era stato raccomandato caldamente dai servizi segreti americani. Una sicurezza! Si muoveva con decisione e fingeva perfettamente di avere un ideale sincero e leale. Sarebbe stato messo a capo della fazione più numerosa e sarebbe stato foraggiato con le armi più sofisticate. L’importante era che non vincesse troppo in fretta. Che dominasse si, ma che mantenesse a lungo attiva la guerriglia e la rabbia. Il suo apparente carisma poteva essere sfruttato in modo esemplare.
Quando cominciò ad aprire nuove miniere, a fare irrigare campi ed addirittura a dare da mangiare alla sua gente, qualche nazione “progredita” sollevò qualche dubbio. “Ma no, nessuna paura”, dissero le altre, “sta soltanto rendendo più credibile e perfetta la sua sceneggiata”. Purtroppo però il grande attore a pagamento proseguì facendo pace con i vicini, promettendo aiuti per la costruzioni di acquedotti, di ospedali, di scuole e di campi coltivati. Anche le nazioni più certe della propria intelligenza micidiale ebbero qualche titubanza. Quella marionetta prezzolata si era fatta prendere la mano dalla recitazione. Bisognava sostituirlo al più presto. In Africa nessuno è indispensabile!
Ma Gli USA posero sorprendentemente il veto ed in modo fermo e perentorio. Gli altri ”grassi” paesi si resero conto solo in quel momento del loro terribile sbaglio. Accidenti, era vero! Quel nuovo Presidente americano era veramente NERO e non solo “abbronzato”! Aveva ancora dentro di sé la memoria storica di secoli di sfruttamento ignobile, aveva un progetto chiaro e preciso nella mente. Un concetto esprimibile con una sola parola, terribile e spaventosa nella sua semplicità: UGUAGLIANZA!!
Che fantasia, professò!
Sognare non costa niente, certo; ma i sogni non sempre si avverano, purtroppo. Io spero solo che il ‘longilineo’ presidente non deluda troppa gente, nel mondo, o almeno non tutta insieme, perché sarà pure idealista ma resta… un americano.
Sognare fa’ bene, amplia la fantasia che aspetta di essere resa realtà.
Sembra un bel discorso di un illuso, ma credo che dovremmo sognare di più e con gli occhi ben aperti. rendersi conto di cosa ci circonda e diffondere i nostri piccoli sogni per contribuire, forse, ad un Mondo migliore, ad un Pianeta Terra (per restare nel sito) migliore.
Caro Alex hai detto giusto, il “longilineo” resta comunque un americano; sicuramente più intelligente di quello che si appresta a lasciare e qualcosina in più farà, anche se non è semplice in questo Mondo tormentato che non guarda dentro se stesso.
@cari amici,
so di aver scritto qualcosa in cui fatico anch’io a credere. son d’accordo con voi… Ma non ci costa niente sognare in un modo che sta cancellando tutto. E poi almeno vorrei aprire qualche occhio sul Congo… 😯
Gentilissimo professore,
qualche settimana fa si disse che era in via di realizzazione il forum del sito.
Mi piacerebbe davvero scambiare quattro chiacchiere in “libertà”
La saluto a presto
@Dario
Il forum è tuttora in fase di costruzione, purtroppo si ritarda un pò per problemi del sottoscritto
Qualche “virus benigno” può scappare a qualsiasi potere e sognare che questo accade è molto buono e porta bene. Anzi direi di più: libera l’inconscio dai ns incubi quotidiani. A proposito di questo: ora ho capito leggendo il racconto, perchè il ns presidente del consiglio ha parlato di “abbronzatura” e non di pelle.
Grazie!
con affetto
Avete letto della notizia di produzione di antimateria in quantità mai osservate prima, utilizzando una capocchia di spillo d’oro e un laser a impulsi brevi?
Si creano circa 100 miliardi di positroni per ogni esperimento!
@Dario,
se vuoi posso darti la fonte in inglese…
https://publicaffairs.llnl.gov/news/news_releases/2008/NR-08-11-03.html
non per niente l’esperimento è stato fatto dal Livermore laboratory (essenzialmente militare…)
Un grazie di cuore.
Ho visitato il link che mi ha indicato.
liberté, égalité, fraternité. da che parte e “quando” ho sentito queste parole?
no. non era kunta kinte, lo schiavo di haley (toh! una elle in più ed avrebbe il nome della cometa!), nè un discorso di mandela sull’ apartheid, o qualcosa del “I have a dream” di Martin Luther King.
no, no. nasceva tutto in europa…poi -dopo il sangue indiscriminato- si è persa la rotta, e si è fatto di più, se possibile!
come sempre cogli punti “caldi” nel cuore e nella testa, enzo, speriamo che un sogno possa bastare a lenire le ferite, scavate nei secoli
speriamo che ci siano nuove albe
we have a dream
sorrisosbronzato 🙄
daria