Non è detto che si stia tanto male in condizioni estremamente pericolose, come per esempio a poche migliaia di anni luce dal buco nero che domina il centro della Via Lattea. A 25000 anni luce da noi, proprio in quella direzione, si trova un ammasso stellare di astri giovanissimi, nati non più di due milioni e mezzo di anni fa, chiamato “Arches”. Benché a circa 3000 anni luce dal “mostro”, in una zona ricca di gas e di spaventose forze contrastanti tra loro, l’ammasso risulta essere ben più ricco di giovani virgulti di quanto non capiti in qualsiasi altra parte della galassia. Qualche migliaio di stelle si addensano in uno spazio relativamente ristretto, non superiore ai tre anni luce di larghezza. Il che vuol dire che vi sono circa mille stelle per ogni “$anno luce$ cubo”, ossia un densità di corpi celesti milioni di volte $superiore$ a quella che esiste in prossimità del Sole. Riuscite ad immaginare una notte su uno dei loro pianeti? Uno spettacolo fantasmagorico, ricco di astri luminosissimi in ogni punto del cielo, ed il gas che cade vorticosamente verso il buco nero che fa da sfondo. Incredibile! Non è stato facile studiarlo con accuratezza, in quanto quella è una zona ricca di polvere cosmica e di nubi molecolari che ne offuscano la visione. Ma nel vicino infrarosso e utilizzando il Very Large Telescope dell’ESO, si è riusciti a penetrare attraverso quella coltre “nuvolosa”. La massa dell’ammasso è circa 30000 volte quella del Sole e non si sono trovati oggetti singoli superiori a 120 volte la nostra stella. Dato che dovrebbero esistere, si pensa che esse abbiano avuto una vita cortissima e che non siano esplose sotto forma di supernova (se no si vedrebbero i resti). Come al solito: nuove scoperte, nuove informazioni, ma anche nuovi problemi da superare. Questo è l’Universo! Un’ultima considerazione personale. Vi ricordate Jurassic Park (il libro ovviamente, non il film che ne è una pallidissima copia) ed il suo seguito? Ebbene, l’idea di fondo era che le condizioni migliori per una vita attiva, rigogliosa e motivata fosse proprio ai margini del caos. Troppo lontano si cadrebbe nella monotonia e ripetitività. Troppo vicini non si riuscirebbe a sopravvivere. Ci vuole un pericolo costante ed una situazione al limite per innescare le migliori capacità di una razza. Forse è lo stesso che capita anche agli uomini, che esprimono il loro meglio quando le condizioni sono critiche e l’adrenalina risveglia le migliori attitudini. Ma anche l’Universo sembra seguire la stessa legge. La “migliore gioventù” stellare si trova proprio in una situazione quasi insopportabile. Viva la Natura!!

L’ammasso “Arches”, nella costellazione del Sagittario. Il $campo$ visivo è di 28 secondi d’arco. L’immagine è stata ottenuta combinando quelle ottenute attraverso tre filtri dell’infrarosso: J, H e K. E’ stata ovviamente necessario utilizzare l’ottica adattiva, ma la non perfetta correzione della turbolenza atmosferica (come capita sempre in questi casi) causa gli aloni che si notano attorno agli astri. Non lamentiamoci però !!
Wow l’ Universo non finirà mai di stupire. E’ proprio vero il detto ” la necessità aguzza l’ ingegno” anche se in questo caso non è letterale. Comunque vorrei porre una domanda che da un po’ di tempo mi tormenta, ma che con questo articolo non c’ entra nulla:
Quali Università italiane hanno buone facoltà di astronomia? ❓
ma se non sono esplose come supernove…che cosa sarebbe successo?? bellissima l’idea di poter assistere a questo spettacolo da vicino….
@francisca
laddove non arriva Stellarium… c’è Celestia…
e con Celestia lo spettagolo è garantito ed interattivo (mentre i proventi per chi lo pubblicizza sono nulli… 😕 )
Non ricordo, ma mi sa che qualcosa si trova… ora indago…
@enzo
pensa che come ho visto la foto finale, mi sembrava di aver colto subito il marchio di fabbrica di Celestia…
Quando la simulazione rasenta la realtà… 😉
trovato!
C’è proprio l’Arches Cluster tra gli addon e grazie a quel programma (che non nominerò più fino a che non mi pagheranno! 😉 ) è possibile vederne la tridimensionalità spaziale, navigare all’interno e godere del magnifico spettacolo di stelle multicolori! Fantastico! 😯 😀
Quando la simulazione supera la realtà… 😉
@pierluigi
ho letto tutti i vostri post del miticissimo programma…ma non sono riuscita ancora ad installarlo sul fisso!!! sono a buon punto però…la scorsa settimana ho finito di configurare gli access point per irradiare tutta la casetta di onde wi.fi! (adesso sono collegata anche al bagno!!i contatti voip non hanno nulla da temere 😀 😀 )
non vedo l’ora di “vedere” i risultati della simulazione!!!
@Raffaele,
al momento le unica due facoltà di Astronomia sono a Padova e a Bologna. ma può darsi che ne abbiano aggiunta qualcuna recentemente. Tuttavia, iscrivendoti a fisica, basta poi scegliere i complementari giusti e laurearti in astrofisica… Non cambia molto…
Buona fortuna!!!!! 😉
@Raffeìaele,
tu dove sei tra parentesi? Magari so dirti com’è la tua più vicina università per quanto riguarda astrofisica….
@Francisca….
lì sta il bello…Per il momento nessuno lo sa …
Grazie enzo comunque io sono a Bari.
@Raffaele,
a Lecce c’è un ottimo gruppo …. che conosco abbastanza bene.. 😉
Grazie per i consigli enzo, comunque per ora sono piuttosto lontano dall’ università. Volevo solamente schiarirmi le idee
@pierluigi
ma tu quale versione hai di celestia? io ho la 1.5.1 e quando digito arches cluster non c’è niente ..eppure al’add-on si chiama così!
@Alberto
quando scarichi un addon devi leggere bene tutte le note!! 😉
Su Celestiamotherlode le puoi leggere cliccando sulla lentina d’ingrandimento che sta in fondo ad ogni riga: in questo caso dice che l’addon non funziona per versioni inferiori alla 1.6.0 e c’è il link ad una versione compilata del file celestia.exe che puoi sostituire a quella originale (o meglio rinominandolo celestia0.exe, non si sa mai!). Fatto questo (così ho fatto pure io!) il tutto va alla grande!
poi per vedere il cluster cerca ad esempio “HIP 808470” dato che “Arches” non esiste!! buffo… 😕
buon viaggio tra le stelle!
Quasi mille stelle in un “anno luce” al cubo vorrebbe dire distanze medie dell’ordine di un decimo di anno luce!!! Eventuali vite intelligenti avrebbero il compito molto facilitato nello sviluppare i viaggi spaziali sia per le distanze sia per eventuali scambi tecnologici 😯
cordialità
…ma probabilmente avrebbero stelle visibili sia di “giorno” che di “notte”, con quest’ultime molto poco buie… 😕
e allora invidierebbero gli abitanti di quelle stelline lontane, verso il bordo della galassia, dove le stelle più vicine si trovano a non meno di 4 anni luce e dove le notti sono buie… o no?! 😯
sorrisoglobulare
…non so calcolare a livello di ecosistema se la notte non proprio notte causi cambiamenti che rendebbero la vita impossibile…. ma io pagherei per avere le notti con (non dico tante…so accontentarmi) 3-4 stelle che illuminino le serate tipo la luna!!!
e quanto mi piacerebbe vedere da vicino (diciamo a distanza di sicurezza) un sistema binario tipo cygnus X-1!!!!! fotografarlo con i miei mezzi amatorialissimi…contemplarlo mentre sto col naso all’insù…..ahhhhhh!!! personalmete non penso che gli ipotetici abitanti rinuncino volentieri ad un simile spettacolo 😮 😮 😮
solo a pensarci dovrebbe essere veramente stupendo…
credo che se avrò un po’ di tempo aggiungerò un pianeta ad un stella qualunque del cluster e poi vi farò un viaggetto…
sorrisosognante!
Scusate ma noi possiamo vedere dall’esterno Arches e dintorni, ma siamo sicuri che da lì dentro potrebbero vedere bene quelle stelline ai margini della Galassia dove le notti sono un attimino più buie?
Parlando poi di fantascienza, letteratura in particolare, da quelle parti Isaac Asimov, se non erro, ci ha sistemato il Pianeta Capitale dell’Impero galattico in declino (Trantor).
@Mario
Ovviamente neanche da lì potrebbero vedere la stellina lontana a causa della polvere cosmica e delle nubi molecolari che ne offuscano la visione… e forse anche a causa delle tante stelle presenti dappertutto!
Comunque nell’infrarosso, con un potente telescopio, sfruttando un momento in cui la porzione di cielo è libera da stelle… forse ce la potrebbero fare!
La Trilogia della Fondazione (con i vari prequel e sequel) l’avrò letta eoni fa, per cui non ricordo assolutamente nulla… se non un nome : Hari Seldon… 😉
magari deciderò di (ri)leggerla…