Fin dai tempi delle missioni Apollo, gli astronauti si accorsero di lampi di luce improvvisi visibili anche ad occhi chiusi. Erano proprio i raggi cosmici, particelle estremamente energetiche che bombardavano la nostra atmosfera e che possedevano ancora tanta energia da causare danni alle apparecchiature elettroniche. Essi sono costituiti essenzialmente da protoni che viaggiano a velocità paragonabili a quella della luce e raggiungono energie superiori perfino a quelle ottenibili con il super acceleratore LHC del CERN. Già da parecchio tempo si era pensato che i super acceleratori naturali fossero gli involucri di gas in espansione a seguito delle esplosioni stellari. Ma oggi finalmente si è ottenuta la prova di tale ipotesi.
Come dicono gli americani: “si è trovata la pistola ancora fumante” ed in questo caso anche il calibro dell’arma che ha sparato! Si sono infatti ottenute misure accurate della quantità di particelle che si originano in queste condizioni e si è visto che queste sono più che sufficienti a spiegare il flusso di raggi cosmici che investe il nostro pianeta. Si è anche calcolata quanta energia è stata “spesa” dal gas in espansione per causare l’accelerazione necessaria. Infatti, quando la stella esplode, causando una supernova, l’energia necessaria per accelerare le particelle ai valori osservati deve essere recuperata a spese del riscaldamento del gas, che dovrebbe quindi rimanere “relativamente” freddo. I ricercatori in questione (Helder e Vinch dell’Univeristà di Utrecht, insieme ad altri colleghi) hanno osservato il residuo gassoso della stella esplosa nel 185 avanti Cristo e ricordata negli annali cinesi. Essa prende nome di RCW 86 e si trova a 8200 anni luce, nella costellazione del Compasso (Circinus). E’ probabilmente il ricordo umano più antico di un’esplosione stellare. Hanno misurato mediante il VLT la temperatura proprio dietro all’onda di shock causata dall’esplosione, mentre la velocità dell’onda è stata ottenuta da Chandra. Si è trovata una velocità tra a 10 e i 30 milioni di chilometri all’ora, ossia dall’1 al 3% della velocità della luce. La temperatura si aggira invece sui 30 milioni di gradi Celsius, che sembrerebbero tanti, ma molti di meno di quanto ci si sarebbe aspettato in relazione alla velocità dell’onda. Si sarebbero dovuti raggiungere il mezzo miliardo di gradi! Questa differenza di energia è proprio quella che guida ed accelera i nostri protoni fino a velocità prossime ai trecentomila chilometri al secondo. Che bella spinta per il nostro protone, partito da così lontano!

Sopra: la nebulosa RCW 86, la più antica supernova ricordata dall’uomo, in un’immagine ottenuta combinando quelle di Chandra e del VLT. I due rettangoli sono le zone analizzate in dettaglio
ma cosa hanno osservato i cinesi?? scusatemi ma credo di non aver compreso l’articolo 🙁 🙁
ops francisca,
hanno osservato una supernova, che è esplosa nel 185 a.C., la più antica stella esplosa mai riportata negli annali umani. Oggi, ovviamente, al posto della supernova si vede una nebulosa che continua ad espandersi ed è quella della foto. Hai presente la nebulosa del Granchio? La stessa cosa… Una stella supermassiccia termina la sua vita con una immane esplosione, visibile anche ad occhio nudo, come in questo caso. Quello che resta è una stella a neutroni o un buco nero (dipende dalla massa) e tutt’attorno il gas che si espande a grande velocità. Le osservazioni attuali si riferiscono al gas che si sta espandendo e che accelera i protoni. OK? scusa, pensavo di essere stato chiaro…. 😳
Ti sei espresso benissimo Enzo.
Volevo dire che se ben ricordo, un fenomeno simile descritto nell’articolo
soprastante,si ebbe quando nel 1843 esplose l’ipergigante variabile super
massiccia,Eta Carinae che,esplodendo emise un guscio di gas gigantesco
e divenne la seconda stella più luminosa del cielo dopo Sirio.
i cinesi che osservano l’esplosione di una supernova nel 185 a.c.???? e con cosa?
mi serve una fonte attendibile altrimenti ………………….. 😈 scusate la fretta…….
Mia cara Paola,a quei tempi i cinesi non avevano degli strumenti molto avanzati
per l’osservazione degli astri ma, comunque,riuscivano a vedere un indebolimento della magnitudine della stella.
chiedo scusa, 😳 per la fretta forse ho sbagliato emoticons …. quello giusto era 😕 in prima istanza….
@Paola,
a occhio nudo ovviamente. La nebulosa del granchio è stata vista nel 1072 in pieno giorno!! Quando le stelle esplodono fanno sul serio….
@Paola,
se non credi a me puoi trovare informazioni un po’ dovunque, anche per quella di Tycho …. fidati!! 😉
@Enzo
per rispondere a Paola sbaglio se dico che fu possibile vederla anche ad occhio nudo, a causa della vicinanaza abbastanza relativa della stella in questione?
Ossia di notte brillava una grossa stella, molto grossa.
Alcune supe4rnove molto vicine si potrebbero vedere anche di giorno, ma per noi non sarebbe forse tanto …igienico o sbaglio?
Ops, non sbagliavo ed hai subito risposto caro Enzo.
@ enzo
chiedo nuovamente scusa…. tutta colpa della fretta…. 😳 😳 … la prossima volta conto fino a 10!!!!
solo che effettivamente non ho capito immediatamente l’srticolo e qualcosa mi ha portata fuori strada….
meglio rimandare a quando potrò leggerlo con attenzione
chiedo nuovamente scusa a tutti!!!!!! 😳
nessun problema Paola 😉 e non dobbiamo nemmeno preoccuparci più di tanto. Si può vedere una supernova ad occhio nudo senza rischiare molto. Dipende molto dalla distanza ovviamente, ma l’aumento di luminosità è tale che anche a distanza di sicurezza si farebbe vedere. E poi ci vorrebbero comunque anni ed anni prima che i suoi raggi cosmici ci raggiungessero…. E avremo tempo di costruirci un bell’ombrello!!!
@enzo
tranqui l’articolo era chiaro è che la citazione dei cinesi ha attirato tutta la mia attenzione!!!! che spettacolo poterne osservare una!!!! l’oggetto dell’articolo è interessante…ma che ci posso fare se sono attratta nell’osservare con i miei occhietti ….. 😎 😎
Quale è la distanza dove le cose potrebbero mettersi non bene per noi ‘ E’ possibile approssimativamente saperlo?
Enzo, scusami! mi sono perso! se la stella è esplosa nel 185 avanti Cristo, e la nebulosa che ha formato è distante 8200 anni luce, com’è possibile vederla! non dovrebbe essere al massimo a 2194 anni luce? Magari è una domanda sciocca, sucami di nuovo.
Per Luigino:
Mi permetto di rispondere io : penso che sia stata vista nel 185 in realtà l’esplosione è avvenuta 8200 anni prima. Correggetemi se sbaglio.
Antonio C. Ripensandoci penso proprio di si, nel 185 si è vista sulla Terra, è probabile che sia avvenuta 8200 anni prima.
@ me la spieghi la cosa che gli astronauti vedevano anche ad occhi chiusi questi lampi di luce? Quando pensavo ai raggi cosmici pensavo a una emissione regolare e non a lampi. I lampi sono dovuti all’accelerazione prodotta dalla differenza di temperatura del gas cosicchè il raggio parte solo quando si crea questa condizione? Oppure ho fatto casino? 😳
Non hai fatto casino Elissabbetta.
Comunque è stato un articolo interessante 🙂 , e spero che si troveranno
altre nebulose di questotipo.
@elisabetta,
in realtà non so nenche io se erano dovuti al momento in cui venivano colpiti gli occhi, ma non ho trovato spiegazioni più esaurienti. Se le trovo le scrivo subito… 😕
@Mario,
direi intorno ai 300 anni luce, anno più, anno meno …. 😛
Antonio e Luigino,
ovviamente ha ragione Luigino… l’esplosione E’ STATA VISTA NEL 186….
😉
@ enzo
sono riuscita finalmente a leggere con attenzione l’articolo: tutto chiaro, mi resta solo un dubbio: i raggi cosmici continuano ancora oggi a colpire la nostra terra? c’è qualcosa di cambiato nella quantità di energia dai tempi delle missioni Apollo? continuano ancora a causare danni alle apparecchiature elettroniche??
sorrisoprotonico 😀
@Paola,
continuano, continuano …. Fortunatamente l’atmosfera e il campo magnetico ci proteggono sulla Terra , ma non nello spazio
@ Enzo
leggendo articolo mi sovviene una osservazione… quindi noi vediamo la nebulosa presa in questione come era 8200 anni fa giusto?
Raffaele, rispondendo io per Enzo, se me lo permette,dico che hai ragione
perchè a seconda della distanza della nebulosa dall’osservatore che la guarda,
la si vede com’era nel momento quando i raggi di luce sono stati emessi ossia
8200 anni fà ❗
Grazie Enzo per questo splendido articolo.
Quante avventure può vivere un protone! Perfino l’accelerazione fino alla velocità della luce. Pensavo che solo i fotoni potessero andare così veloci. Che meraviglia. Grazie!
🙂
ricapitolando il mio dubbio è questo: se, come è scritto nell’articolo :che bombardavano la nostra atmosfera e che possedevano ancora tanta energia da causare danni alle apparecchiature elettroniche. e dato che queti raggi cosmici continuano tutt’ora a bombardare la terra, come mai le sonde e C. che noi mandiamo nello spazio, che naturalmente possiedono una quantità enorme di circuiti elettronici non vengono danneggiate da questi raggi appena fuori dall’atmosfera???
sorrisointerrogativo 😀
@paola
una volta conosciuto il “nemico” prendi i provvedimenti…
Anni fa nei circuiti elettronici (anche delle sonde spaziali) si usavano le EPROM, delle memorie che mantengono i dati anche spente: questi componenti avevano nel contenitore una finestrella che serviva per cancellarle con un’apposita lampada ad ultravioletti (la “E” della sigla sta per “Erasable”)… Avevano dunque iniziato ad usarle anche per le sonde spaziali (oltre che nei PC de casa), ma si sono accorti che dalla finestrella passavano pure i raggi cosmici, cancellando il contenuto!!!! aaaaaaaargh!! 😯 👿
Allora hanno inventato le EEPROM dove la prima “E” sta per “Electronically”: per cancellarle non si usava più una lampada, ma si cancellano solo elettronicamente!
Lo stesso discorso vale per le cabine dove stanno gli astronauti: sono state schermate meglio… ma tutto ha un costo! ovviamente! 😉
@ pierluigi
ohhh, ora finalmente mi è chiaro….
sorrisogratificato 😀
Buongiorno a tutti; prima di tutto un ringraziamento per le preziose informazioni che si riescono sempre a trovare, poi una domanda: per quanto tempo è visibile una suernova? In scala umana, grosso modo si può avere un idea, ma in scala stellare proprio non riesco a concepirlo.
Grazie
@Enea,
se intendi supernova come episodio di esplosione della stella e aumento parossisitico della sua luminosità, si parla di tempi molto corti (giorni o settimane o anni a seconda del telescopio usato). Se invece parliamo dei resti di una supernova, ossia del gas espulso nell’esplosione, allora i tempi sono lunghissimi. Quella del Granchio si vede benissimo adesso come nebulosa ed è esplosa mille anni fa. Ma la maggior parte delle nebulose sono resti di supernova e possono durare milioni o miliardi di anni.
@Enea,
dimenticavo….ovviamente la stella al centro rimarrà sempre come pulsar o buco nero e quindi può essere individuata in qualche modo..
Molte grazie; mi riferivo all’esplosione, per valutare quanto sia durato approssimativamente l’avvistamento da parte dei Cinesi nell’episodio storico narrato sopra.
@enzo
se il campo magnetico dovesse diminuire per qualche ragione quale tipo di conseguenze si avrebbero sulla terra per causa dei raggi cosmici???
scusatemi per la confusa domanda…
😳
…CREDO che la domanda del 31/08 non sia banale, perchè nessuno mi risponde??? 😳