Viaggio nella costellazione del Toro – prima parte

In questa nuova tappa dei viaggi virtuali attraverso le costellazioni della volta celeste, incontreremo la costellazione del Toro: non è così appariscente come Orione, ma presenta degli oggetti veramente interessanti.

L’ammasso aperto delle Iadi

Le Iadi da Stellarium - thumb

Le Iadi da Stellarium

Se ritorniamo alla prima foto, vediamo che Aldebaran è accompagnato da un gran numero di stelle, che formano la testa del Toro, di cui Aldebaran rappresenta l’occhio: sono un mucchietto di stelle le cui più luminose (ben riconoscibili anche in città) formano una specie di “V”. Chiediamo informazioni a Spock, oops, vediamo con Stellarium l’aspetto di questo asterismo. In particolare questo gruppo di stelle prende il nome di Iadi (dove l’accento va sulla prima “i”, non certo sulla “a”) e rappresenta un esempio di ammasso aperto, intendendo con questo termine un insieme di stelle, tutte posizionate all’interno di una stessa zona del cielo, molto vicine tra loro (in senso fisico) e tutte più o meno della stessa età. Si tratta quindi di stelle che formano un gruppo non solo visivamente (come può essere una costellazione dove le stelle sono raggruppate solo otticamente) ma anche fisicamente. Queste stelle si trovano intorno a 150 anni luce di distanza dal Sole e quindi ben al di là di Aldebaran, che dista, lo ricordo, circa 65 anni luce. Vedremo anche che tra le Iadi ci sono altri intrusi e cioé stelle che non fanno fisicamente parte dell’ammasso ma si trovano lì solo per prospettiva: una ad esempio è π Tau che si trova ben al di là del gruppo, a 455 anni luce. Riconosco che dette così, tutte queste informazioni perlopiù numeriche possono sembrare abbastanza scarne e difficili da digerire: a partire da questo articolo e tutte le volte che sarà necessario, avremo la possibilità di vederle e quasi toccarle con mano…

L'Applet delle Iadi in 3D - thumb

Abbiamo infatti realizzato un programmino in java, un piccolo applicativo che permette di vedere un qualsiasi ammasso in 3D! In particolare all’inizio viene presentato l’ammasso come lo possiamo osservare dalla Terra e successivamente, grazie alle frecce, ad alcuni tasti o spostando il mouse, potremo girare intorno all’ammasso o zoomare la visualizzazione. Ma procediamo passo passo con comandi che tutto sommato sono veramente semplici.

Apriamo l’applicativo (suggerisco di farlo in un’altra finestra così possiamo continuare a leggere l’articolo e provare i comandi man mano che li leggiamo) e vediamo cosa si può ottenere. Si apre una schermata blu scura, intitolata “Ammasso delle Iadi” in cui si vedono vari puntini luminosi di intensità differente: più o meno al centro e verso sinistra, la stella più luminosa è Aldebaran. Ora mettiamo il cursore tra le stelle e clicchiamo col tasto destro, oppure premiamo lo spazio: vedremo così apparire i nomi di alcune stelle, le principali. Avrei potuto mostrare tutti i nomi di ogni stella rappresentata, ma vi assicuro che sarebbe stato troppo caotico. Qui vediamo quindi 88 stelle principali dell’ammasso delle Iadi, o meglio: 86 delle Iadi con in più Aldebaran e π Tau, la quale si trova al centro verso il basso. Inoltre vengono visualizzati dei misteriosi quadrati gialli e delle cifre rosse apparentemente illeggibili…

Ora viene il bello: sempre col mouse fra le stelle clicchiamo col tasto sinistro e (tenendolo cliccato), spostiamoci di poco (click and drag), ad esempio verso sinistra. Ci possiamo spostare (sempre tenendo premuto) in tutte le direzioni e così possiamo godere lo spettacolo delle stelle in 3D ! In alternativa possiamo usare le frecce della tastiera. In questo modo possiamo vedere che quasi tutte le stelle delle Iadi sono confinate all’interno di quella gabbia giallina (ecco cos’erano i quadrati gialli iniziali!), mentre i numeri rossi (130, 150 e 170) indicano gli anni luce di distanza dal Sole… Qualche stellina sta appena al di fuori della gabbia, ma poco importa: girando intorno all’ammasso vediamo che tutte le stelle rimangono molto vicine! Le uniche due eccezioni sono come detto Aldebaran e π Tau : a volte addirittura scompaiono dalla schermata, una a destra e l’altra a sinistra, ma come riusciamo a farle tornare alla vista possiamo davvero accorgerci che una sta davanti alla gabbia e l’altra dietro, ben staccate. Altra possibilità che abbiamo è di effettuare lo zoom in avanti (tasto “+” normale o del tastierino numerico) ed indietro (tasto “” normale o del tastierino numerico). Se infine desideriamo tornare alla visalizzazione iniziale, basta premere il tasto Esc.

Come sempre è più difficile spiegare il tutto che non sperimentarlo direttamente: per comodità riassumo qui di seguito tutti i comandi possibili.

Comandi dell’applet
  • tasto dello spazio o click destro : accende o spegne i nomi delle stelle, il parallelepipedo giallo e i numeri rossi delle distanze in anni luce
  • tasti delle frecce o click sinistro e drag : ruota la visualizzazione nella quattro direzioni. Con le frecce è più preciso, ma nettamente più divertente col mouse!
  • tasto + (più) : zoom in avanti della visualizzazione, che permette di entrare nell’ammasso!
  • tasto (meno) : zoom indietro della visualizzazione, che permette di uscire dall’ammasso!
  • tasto esc : ritorna alla visualizzazione iniziale, dopo che abbiamo peregrinato qua e là per l’ammasso…

A questo punto, se ci accontentiamo del grado di precisione che l’applicativo ci consente, possiamo analizzare varie caratteristiche dell’ammasso e delle stelle che lo compongono: ad esempio scopriamo che le stelle κ1 e κ2 Tau, in alto vicino a υ Tau, che dalla Terra vediamo vicine prospetticamente, in realtà stanno a cavallo di 150 anni luce, con κ2 più vicina alla Terra. Ci accorgiamo pure che δ1, δ2 e δ3 Tau, che hanno un nome che le farebbe sembrare appartenere ad un gruppetto di tre stelle, in realtà sono anche loro ben separate spazialmente, seppur vicine.

aldebarandapitau - thumb

Aldebaran da π Tau

Un’ultima foto! Visto che c’ero, mi sono recato nei pressi di π Tau : scopriamo che è una gigante gialla, che non ha nulla da invidiare ad Aldebaran, dato che ha un raggio pari a 30 volte quello del Sole. Da qui, Aldebaran appare come una stellina di magnitudine 4.47, a 350 anni luce di distanza (tornano i conti?) : vediamo che è immersa in un piccolo e debole ammasso di stelline che altri non è che le Iadi viste da dietro, al rovescio! Ed il Sole dove sta? Riuscite ad indovinarlo? Io stesso mi sono sorpreso, pur immaginando in partenza la risposta! Il Sole si trova all’interno delle Iadi al contrario poco distante da Aldebaran.

Questione di punti di vista: in mezzo all’ammasso aperto delle Idai (forse gli astronomi su π Tau lo chiamano così!) ci sono due stelline, l’una “Elos” e l’altra “Narabedla”. La prima delle due stelline insignificanti (di $magnitudine$ 10.36) pare che possieda un sistema planetario che le ruota intorno e sembra addirittura che una forma di vita (composta da unità-carbonio) stia infestando il terzo pianeta… Va bene, scherzavo… Ma, per caso si capisce che sono appassionato di Star Trek?! Per chi non avesse poi una mente enigmistica contorta, provate a leggere i nomi delle due stelle al contrario e scoprirete l’arcano! Anche gli Astronomi di π Tau ragionano come quelli di Proxima Centauri! Ricordate?

Siamo arrivati al termine di questa tappa: nella prossima puntata ci sposteremo più a Nord sempre nella costellazione del Toro per incontrare e vedere da vicino un altro bellissimo ammasso aperto, le Pleiadi. Non mancate!

Un’appendice

Tra i commenti dei lettori relativi alla scorsa puntata dei nostri viaggi, mi è stato fatto notare giustamente che la stella Rigel è una stella multipla (con una compagna a sua volta doppia e una quarta componente separata), così come ricordo che Aldebaran è una stella binaria. E’ vero: però come avevo risposto al nostro simpatico e preciso lettore, ci sarebbe da scrivere tantissimo di ogni stella od oggetto incontrato e per forza di cose devo effettuare una scelta.

Sulle stelle binarie ed in genere multiple c’è da dire che non si trovano in internet (nemmeno su SIMBAD) i dati necessari ad esempio per poter vedere il sistema stellare in Celestia, a meno che non esista già un addon specifico. Nel caso di Rigel la componente binaria secondaria è composta da una coppia di stelle (separate da circa 100 UA), orbitanti in circa 2500 anni attorno alla componente primaria, ma alla distanza di 2200 UA (circa!). Questo valore impedisce un’utile rappresentazione delle orbite in un diagramma: il punto al centro del disegno (che rappresenterebbe Rigel) potrebbe contenere più che comodamente tutto il Sistema Solare! Addirittura la quarta componente è ancora più distante, quindi non entrerebbe nemmeno in questo stesso diagramma!

Parlando invece di Aldebaran aggungo che ha una componente secondaria, ma i dati su di essa sono pochi e ancora più scarsi (su SIMBAD non c’è nemmeno traccia)… Comunque ci rifaremo in seguito, quando viaggeremo in sistemi multipli, di cui Celestia ha l’addon, se non addirittura in ammassi stellari…

Informazioni su Pierluigi Panunzi 458 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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7 Commenti

  1. La mia stella preferita….Aldebaran! ♥
    grazie per averle dedicato un articolo… 😀

  2. Ahi ahi ahi….. Mi sa che ho fatto un’altra vittima…. 😆
    Scherzi a parte, BRAVISSIMO Pierluigi!!! Ottimo articolo e veramente fenomenale l’applet Java!!!
    Questa è l’ulteriore conferma del fatto che astronomia.com è uno dei migliori siti sull’argomento in assoluto, forse il migliore in Italia.
    Come diceva qualcuno “Bacio le medaglie, comandante!!!”. :mrgreen:

  3. @Red
    😳 grazissime a nome di tutto lo staff !!!!

    PS c’è un perché di tutto questo: siamo tutti appassionatissimi di Astronomia!!! 😉

  4. Magnifico l’applet java per visualizzare le stelle, geniale! Complimenti!
    E anche divertente.
    Grazie Pier, la prossima volta che ci incontriamo ti meriti un dolcino…
    🙂

  5. A me la costellazione del Toro mi piace, la osservo spesso, e anche le Pleiadi sono molto belle.

  6. mi sapete dire perchè in questo periodo la costellazione del toro si vede e invece quella di orione no. se nn sbaglio in inverno sono attaccate. grazie

  7. @antonio
    non capisco la tua affermazione… armiamoci di stellarium e vediamo di capirci qualcosa… 😉
    se osservi anche stanotte, verso Est, all’1 vedrai il Toro, Aldebaran e le Pleiadi già sorte, ad una ventina di gradi sopra l’orizzonte…
    man mano che passano le ore la costellazione si alzerà rispetto all’orizzonte e proprio sotto vedrai sorgere Orione… 😉
    passate le 4, entrambe le costellazioni saranno ben visibili, sempre verso oriente, con Orione inconfondibilmente fantastico, assolutamente attaccato al Toro…
    buone osservazioni!