Quanto siamo lenti…

Questa volta voglio seguire l’esempio di Pierluigi che ci ricorda sempre quanto sono enormi le distanze dell’Universo e come queste blocchino tutte le speranze di poter contattare qualche amico alieno. Per dimostrarlo userò proprio un esempio pratico: le sonde spaziali.

Spesso ci ricordiamo delle sonde spaziali che hanno fatto la storia della conoscenza del Sistema Solare, ma molto più raramente ci ricordiamo che il loro viaggio continua verso lo spazio interstellare. Esse stanno ancora lavorando, mostrandoci la criticità della zona di confine tra il regno gravitazionale e magnetico del Sole e ciò che sta al di fuori. Parliamone un po’ e poi tiriamo le conclusioni. Le sonde vicine ai confini del nostro sistema planetario sono quattro: i Pioneer 10 e 11 e i Voyager 1 e 2. Le prime due sono state lanciate nel 1972 e 1973 (circa 40 anni fa), le altre due entrambe nel 1977 (34 anni fa). La più veloce è il Voyager 1, la più distante dalla Terra e la prima che metterà il naso fuori dalla casa del Sole. La figura che segue ci mostra la loro situazione attuale, vista in due piani: quello delle orbite planetarie e quello perpendicolare.

situazione attuale delle sonde

Situazione attuale delle sonde, vista in due piani: quello delle orbite planetarie e quello perpendicolare – ingrandisci

Non voglio, però, parlare delle ricerche che stanno eseguendo (in parte ne abbiamo già discusso), ma solo del cammino che hanno fatto. Il fatto che le loro velocità non siano uguali dipende dalle manovre di “gravity assist” che hanno utilizzato passando vicino ai pianeti maggiori. Anche di questo ne avevamo già parlato.

Ho poco da aggiungere, ma quel poco ci può far pensare a lungo. Il Voyager 1, il più veloce, viaggia alla non trascurabile velocità di 17 km/sec, il che vuol dire che compirebbe il giro del mondo in poco più di mezz’ora. Niente male! Eppure sapete a quale distanza è arrivato in 34 anni? Solo e soltanto a 16 ore luce! La stella più vicina (Proxima Centauri) si trova a 4,2 anni luce… Il che vuole dire che se dovesse raggiungerla lo farebbe tra circa 75000 anni.

Poveri noi… Pierluigi ha proprio ragione… Siamo troppo lenti!

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25 Commenti

  1. caro enzo è vero che siamo lenti.eppure l’umanità ha sempre stupito nell’inventare cose che magari si ritenevano impossibili perchè le conoscenze che si avevano erano magari limitate e imprecise.
    d’altronde si sa che avvicinarsi alla velocità della luce significa in pratica andare verso energia infinita a patto che la massa sia piccola. è un limite non trascurabile questo. può anche darsi che la tecnologia ci permetterà di viaggiare pure a un decimo della velocità della luce. chi lo sa. bisogna per forza essere scettici.
    l’umanità ha sempre stupito e non mi stupirei se riuscisse a inventare una sonda straordinaria capace di viaggiare tra le stelle.
    per ora affidiamoci alle onde radio, l’unica tecnologia in grado di avvicinarci alle stelle per sentire qualcosa

  2. chiamato in causa e citato un paio di volte 😉 aggiungo qualche pensiero…
    Le distanze sono assolutamente enormi e incomparabili, nel senso che non possono essere comparate con nulla di noto e di umano, se non scomodando cifre assurde e piene di zeri (per la gioia degli allergici a formule e calcoli… 😯 )
    Io sono il primo a divorarmi libri di fantascienza e film in cui si parla di astronavi a velocità curvatura, di teletrasporto e altri metodi di viaggio interstellare se non intergalattico.
    Sono il primo ad auspicare l’abbattimento dell’effetto PLP di buona memoria :wink:, con la creazione di mezzi propulsivi nuovi, efficaci, poco costosi ecc. In poche parole ideali.
    Concordo con Peppe quando dice che l’umanità ha sempre stupito nell’inventare cose che magari si ritenevano impossibili perchè le conoscenze che si avevano erano magari limitate e imprecise, ma…
    Ora arrivano i “ma”…
    Qui stiamo parlando di distanze che io ricordo sempre chiamarsi astronomiche proprio perché al di fuori dell’immaginario collettivo.
    Io spero ardentemente che si possa costruire un motore supergalattico, ma permettetemi un paragone azzardato con la medicina (di cui sono completamente digiuno): è come se si volesse inventare una pillolina che allunghi la vita di una persona fino a 7500 anni e il tutto senza malattie (nemmeno un piccolo raffreddore), oppure uno spray che disgreghi qualsiasi forma di tumore, cancro o virus, con un effetto garantito però per 75000 anni. Oppure inventare le automobili a pensiero, senza alcun tipo di motore, ma che ti portano dove vuoi solamente pensando alla destinazione (previsti ingorghi alle Seychelles e alle Hawaii) 😉

    Vabbé sono discorsi assurdi, ma non si potranno mai paragonare l’energia e i costi necessari ad un viaggio interstellare, con quelli necessari a viaggiare in auto oppure in aereo oppure ancora per raggiungere a fatica i pianeti lontani: non sono in grado di quantificarla, ma penso a valori assurdi…
    per l’appunto, astronomici 😉

    vi saluto perchè mi aspettano tra 5 minuti ad Acapulco… :mrgreen:

  3. caro pier
    concordo con te ma io non volevo sfiorare la fantascienza. infatti son rimasto razionale nel sostenere la mia tesi annunciando ciò che einstein ha predetto nella sue equazioni.
    se comunque l’umanità esisterà ancora in futuro dovrà affrontare la morte del sole quindi le motivazioni potrebberò essere enormi.
    pensa a colombo che ha intrapreso un viaggio verso l’ignoto chiamato america (se lui sapeva o no ora non interessa..si vocifera comunque che lui era sicuro dove andava). l’oceano in quel tempo era qualcosa di immenso e si pensava fosse pura follia attraversarlo. in un certo senso la voyager in viaggio verso le stelle e un pò come la caravella che andava verso l’asia.
    a vedere oggi che un aereo va da europa in america in poco tempo mentre colombo ci mise più di un mese sembra ridurre tale personaggio a uno stupido.

  4. Davvero impressionante vedere quanta strada abbiano fatto queste sonde in scala umana e, allo stesso tempo, quanta poca ne abbiano fatta in scala astronomica! Provo un misto di sensazioni ogni qualvolta ci penso…gioia, tristezza, stupore, delusione, meraviglia, fascino, rassegnazione…

    Ma quello che domina su tutti gli altri è senza dubbio MERAVIGLIA.

  5. Ciao è la prima volta che scrivo ma vi leggo da moltissimo tempo….. per questo articolo vorrei suggerire una lettura interessantissima : “l’universo in un guscio di noce” di hawking dove dice che l’uomo per poter viaggiare nello spazio ha bisogno di evolversi …. mi spiego meglio.
    Se oggi critichiamo la genetica e i suoi esperimenti (tra cui io) un giorno la ringrazieremo quando grazie a modifiche genetiche saremo in grado di andare in letargo oppure di resistere a lunghi periodi di digiuni. Questa potrebbe essere una soluzione per viaggiare nello spazio verso mondi nuovi!!! 🙂
    grazie ancora per quello che fate!! :mrgreen:

  6. @Lampo
    perfettamente d’accordo!
    MERAVIGLIA: figurati che è esattamente la sensazione che provo io quando si parla di Astronomia in genere, in tutte le sue sfaccettature!!! Non è retorica! E’ solo che a me l’Astronomia piace davvero tanto (e credo si sia notato) !!! 😉
    @peppe
    ok per quanto dici!
    Riflettiamo insieme: la scala di distanza che doveva coprire Colombo per raggiungere l’America era paragonabile, confrontabile con le distanze percorribili a quell’epoca in mare.
    Se usi ad esempio Google Map, vedi che la distanza tra Palos e l’ “America” è più o meno due volte la larghezza del Mediterraneo, tra le coste della Siria e lo stretto di Gibilterra…
    Colombo poteva non saperlo, immaginarlo, poteva sottovalutare o sopravvalutare questa distanza, ma questo è un altro discorso…
    E poteva essere preso per visionario…

    Invece il Colombo moderno sa perfettamente quant’è la distanza di una stella (ad esempio 4 anni luce) rispetto alla distanza Terra-Sole (8 minuti luce), che è tutto sommato una distanza a cui siamo abituati anche se tendiamo a sotto-stimarla… (Un aereo che viaggi a 300km/h , ci metterebbe più di 57 anni a percorrere questa distanza, mentre la Voyager I impiegherebbe 100 giorni!)

    Volendo affrontare dunque una distanza di 4 anni luce, il rapporto tra le distanze (quello che per l’America era un paio di volte) è stavolta quello tra 4 anni e 8 minuti: e non è un paio di volte… nemmeno 10 , 100 o 1000 volte, che già sarebbero uno sproposito… sono la bellezza di 262800 volte…
    Il Colombo moderno perciò non potrà fare il vago con i governanti e dire che la distanza è una bazzecola…
    E qui poi non c’è solo in ballo la distanza, ma il costo totale: a pensarci bene la spesa per il viaggio non basterà moltiplicarla per 262800, ma temo che andrà moltiplicata per mooooolto di più!!!

  7. @Lampo: Mi accodo!! Domina la meraviglia nel guardare l’universo. 😯
    Ma anche la gioia di esserci, nonostante siamo così piccoli e insignificanti, e la gioia di aver coscienza di quello che vediamo e sperimentiamo.
    E anche la felicità di poter condividere queste cose con gli altri… 😉
    Poi, se credi, ci stanno pure la gratitudine e la modestia difronte al creatore e alle sue creature…
    Ma questa, è un’altra storia (oltre che un OT :mrgreen: ).
    @pierluigi : Verissimo quello che dici. Ma ci sono sempre eccezioni alle leggi naturali. Prendi ad esempio l‘effetto tunnel: la particella non potrebbe passare la barriera, ma lo fa…. 😯
    E considera anche che, per le leggi della meccanica quantistica, un tuo elettrone può essere qui ora e tra un battito di ciglia su Alfa Centauri…
    Poco probabile, ma possibile… (Ho promesso a Enzo uno scritto sulla meccanica quantistica. Appena posso….. 🙂 )
    Quindi, non escluderei del tutto la possibilità dei viaggi nello spazio e su altri pianeti.
    Io dico che è così allo stato attuale delle conoscenze. Poi, si vedrà…..

    Warp 7, signor Sulu… Alla via così!! 😆 😛 😎

  8. … là dove la mano dell’uomo non ha mai messo piede… 😯
    :mrgreen:
    sì, l’effetto tunnel mi ricordo di averlo studiato ad ingegneria: era stata pure una domanda d’esame di microelettronica… altri tempi…
    sì sì, un bell’articolo sulla meccanica quantistica!! per richiamare alla mente cose di tempi passati!!!

    Un’astronave ad effetto tunnel: dove la barriera è l’effetto PLP… 😯

  9. @Pier
    ehehe non ho dubbi…basta vedere il lavoro, anzi gli sbattimenti che ti fai ogni volta per scrivere i tuoi articoli, non può essere che pura passione la tua! Come quella di tutti noi che frequentiamo questo sito…

    @Red
    aspetto anch’io qualche bell’articoletto di meccanica quantistica! Non fa mai male rinfrescarsi la memoria…soprattutto su un argomento così complesso e affascinante!

  10. Ma poi, perchè proprio questa cifra, 17 km/sec (61.000 km/h)?? E’ un limite di tipo tecnologico del momento, o un tipo di limite fisico della propulsione del Voyager? Esiste qualcosa che rallenta? E se fosse possibile costruire un’astronave tipo Odissea 2001 installando un motore potentissimo, con spinta di centinaia di volte quella delle sonde si potrebbe accelerare di almeno …10 volte? Marte sarebbe a portata di mano, no?

  11. Caspità,40 anni per percorrere solo 16 ore luce,a mio avviso così non andremo mai via da questo sistema solare!
    Se vogliamo avere qualchè possibilità di sopravvivere nel lontanissimo futuro dobbiamo per forza inventarci un motore più veloce,altrimenti salvo diversa esperienza tra 5 miliardi di anni saremo fregati!
    Può sembrare fantascienza,ma se avessimo la capacità di utilizzare un motore a fusione nucleare,forse per lento che sia potremmo costruire habitat simili alla terra in grado di portare 10 milioni di abitanti x astronave con gravità,depurazione acque ecc ecc,ho visto i modelli di queste navi spaziali su un libro chiamato la vita al punto dell’acqua prefazione della reverenda Margherita Huck o qualcosa del genere.
    Cosa ne pensate un motore a fusione atomica potrebbe fare al caso nostro?
    Sinceramente se il mondo spendesse i 160 miliardi di dollari annui anziche per le armi,ma per le ricerche e almeno 16 miliardi di dollari annui x l’astronomia avremmo già colonizzato marte!
    :mrgreen:

  12. caro raffaele
    sono state spesso le guerre ha far evolvere le tecnologie in tutti i campi e anche per lo spazio.
    pensa che l’uomo è andato sulla luna e ha vinto la gravità terrestre perchè un certo von brown che lavorava ai tempi della germania nazista stava studiando un missile per colpire obiettivi. a fine guerra gli usa però lo hanno preso per carpire i segreti e oggi quel missile è diventato un razzo importante per lo spazio.
    detto questo…riportandomi alla storia che ho narrato di colombo è l’america.
    la sua impresa era considerata folle per i mezzi tecnici dell’epoca. magari in quell’epoca c’è chi pensava che non potessero mai esister mezzi più veloci delle caravelle e invece poi ci sono stati progressi enormi.
    io ritengo che un giorno potremmo inventarci qualcosa di strabiliante che ci porterà a superare i limiti della nostra conoscenza attuale..ci sono gia progetti sulla carta però come dice pierluigi ci devono essere motivazioni e soldi.

  13. caro pierluigi.
    forse ci barricchiamo molto sulle conoscenze attuali. in fondo non conosciamo tutto. magari qualcuno escogiterà un modo per riuscire nell’impresa.
    einstein rimase sorpresa da una macchina che lavava automaticamente i panni( “la lavatrice”) :mrgreen: . non possiamo dare per scontato che ci sono questi limiti e che non si potranno mai superare. magari un giorno si scoprirà qualcosa che oggi riteniamo inconcepibile e ci permetterà di superare i limiti.

  14. Colombo quando è tornato ha potuto raccontare alle stesse persone di quando è partito il suo viaggio. Con le distanze astronomiche bisognerebbe forse poter utilizzare altre dimensioni per restare nelle dimensioni temporali della durata della vita. Le nuove teorie non sembra che le escludano… anzi. Perciò ottimismo e speriamo si possano trovare i soldi per gli esperimenti :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

  15. gli scettici di colombo pensavano che fosse folle da est a ovest per raggiungere l’asia con le caravelle(colombo credeva fosse a 2400 miglia mentre l’asia è posta a 10 mila miglia quindi anche fortunato). ma gia 2400 miglia erano considerati folli.
    non abbiamo la tecnologia giusta però chi lo sa magari in futuro si troverà il modo. secondo me non è giusto escludere a priori, dati i limiti di conoscenze che abbiamo dell’universo, che un viaggio in tempi ragionevoli sia impossibile.
    dobbiamo scoprire ancora molto dell’universo e quindi trovare meccanismi che ora ci sogniamo o ignoriamo la loro esistenza.
    questa era la mia considerazione ma è bello avere opinioni contrarie. ben vengano. mi piace fare dibattiti. :mrgreen:

  16. cari amici,
    condivido moltisse cose che avete scritto. Forse le spero… compreso il teletrasportatore quantico di Red. D’altra parte, però, hoi una visione negativa per quanto riguarda la razza umana… Mi spiego meglio.
    Nel corso dell’evoluzione della vita sulla Terra, non è mai successo che il primo tentativo di passare a un livello superiore sia stato vincente. Tanto per fare un esempio: i primi dinosauri erano un passo in avanti rispetto a prima, ma sono stati nettamente superati da quelli nati molti milioni di anni dopo. La solita teoria dei rami secchi. “Per avere frutta, molti rami devono seccare”, sembra dire la Natura. Noi siamo il primo tentativo di un essere con pensieri diversi dall’istinto. Chiamiomola intelligenza o quello che volete. Siamo però appena nati e siamo il primo tentativo. Dubito che sia anche vincente. Temo molto che ci vorranno ben altri tentativi prima di fare un vero salto qualitativo e quantitativo. E chissà se potremo chiamarlo ancora “uomo”? Mettiamo poi in conto i disastri naturali che hanno sempre scandito la storia della vita. Siano essi asteroidi, comete, supervulcani, ere glaciali o quello che si vuole, molte volte hanno cambiato drasticamente la direzione evolutiva. Sempre e comunque hanno rivoluzionato le gerarchie (vedi dinosauri e mammiferi). Insomma non penso sia l’uomo a viaggiare tra le stelle, ma ciò che verrà dopo o molto dopo, magari tra milioni di anni. Magari nemmeno vorrà viaggiare tra le stelle. Può darsi che uscirà dall’acqua. Magari sarà completamente cieco e nemmeno vedrà le stelle, ma sarà completamente preso nei rapporti di pensiero e di partecipazione. O, ancora, vorrà viaggiare nell’infinitamente piccolo. I nostri sensi possono anche non essere quelli del futuro. Ricordiamoci che tutto ciò che riusciamo a pensarte e ipotizzare non è mai vera fantascienza, ma qualcosa di già inserito dentro di noi. Se non lo fosse, non potremmo sicuramente pensarlo. Chissà quindi quali saranno le aspirazioni, gli interessi, le possibilità, le sensazioni dei futuri uomini “intelligenti” o quello che volete.

    Tra parentesi, pensavo di avere già pubblicato un racconto che avevo scritto parecchio tempo fa. Ho cercato ma non l’ho trovato. dato che non è ancora in nessun libro, vorrei proporvelo, per poi magari commentarlo insieme. L’argomento è abbastanza vicino a queste considerazioni.
    Lo mando a Stefano e poi ci risentiamo (senza OT, in quel caso… :mrgreen: )

    Ciao a tutti e viva l’astronomia e l’Universo!!!

  17. Caro Enzo e cari tutti se la nostra specie sopravviverà ancora un poco e asaprà finalmente cambiare un pochino marcia, ne vedremo o comunque ne vedranno delle belle stai certo.
    Spererei di vederne alcune anche io ma intanto non bisogna trarre tutto dalle guerre, o almeno non più, lo si può fare anche senza combatterci: pensa a questo gruppo di appassionati (e anche di scienziati per ciò che riguarda qualcuno), se gli fosse concesso di applicarsi in gruppo su teorie e tecniche, se avesse i mezzi per farlo, non penso lo farebbe per guerra e, forse in questo caso, nemmeno per puro interesse materiale. O forse sono troppo ottimista.
    Aldilà di certe elucubrazioni penso veramente che scopriremo qualcosa che ci farà aumentare e di parecchio la nostra velocità…se non ci schiantiamo prima da soli …in bicicletta o poco più.

  18. caro enzo,
    la razza umana non è perfetta forse però molte tecnologie sono nate dal caso. chissà magari dal caso nascerà la tecnologia per i viaggi stellari. :mrgreen: per il resto il futuro nessuno può prevederlo. che fine farà l’uomo? Asimov ha ipotizzato che fra mille avremo colonie nello spazio. magari ci distruggiamo prima.
    a proposito dei dinosauri si ipotizza che se non fosse caduto l’asteroide si sarebbero estinti comunque con più lentezza perchè erano in declino evolutivo. sono nuove come teorie. può darsi che l’ha detto qualcuno in cerca di fama.
    aspetto con ansia i tuoi racconti :mrgreen:
    scusate l’OT ma quando mi parlano di evoluzione non riesco a trattenermi :mrgreen:

    penso comunque sia lecito sognare che ci possano essere possibilità a tutto.

  19. A proposito di curvatura e di numeri…ricordo il primo film della serie dei film di Star Trekk in cui la minaccia di turno era rappresentata dalla sonda Voyager anche se in quel caso era la Voyager 6, naturalmente – per ora – mai esistita…a rileggere il “paradosso” di sopra, nemmeno alla velocità della luce quella sonda avrebbe potuto, in poche centinaia di anni, viaggiare per tutta la galassia o, forse, anche oltre e raccogliere tutta quella conoscenza…

  20. Parecchio tempo fa lessi La fisica di Star Trek di Lawrence Krauss. Il libro analizza le meraviglie dell’Enterprise alla luce di ciò che sappiamo della fisica. Per quel che ricordo riguardo al viaggio interstellare c’era scritto che, ammesso di riuscire a costruire un motore a curvatura, solo la reazione materia-antimateria può fornire l’energia sufficiente a far muovere un’astronave e come sottoprodotto si ha della materia “strana”. Insomma per ora non abbiamo la minima idea di come fare.
    A Raffaele: guarda che i miliardi di dollari annui spesi in armi sono 1600 e non 160! Solo l’Italia ne spende 25. E secondo alcuni calcoli spendendone “solo” 200 all’anno potremmo eliminare gran parte dei problemi tipo fame, sete, molte malattie, povertà, desertificazione, ecc.
    A Peppe: è vero che che le guerre a volte hanno portato a delle innovazioni, ma se tutti i soldi che l’umanità ha speso da 10.000 anni a questa parte per ammazzarsi li avesse spesi in ricerca scientifica e/o collaborare forse saremmo un tantino più avanti.

  21. Scusate vorrei chiedere a Stefano perchè il mio commento è ancora in via di approvazione, cosa ho combinato?

  22. …magari tra 2 o 3 anni scopriamo il voyager1 in una posizione diversa dal previsto… e tra altri 1000 qualcuno ne spiegherà semplicemente la causa…. Un pò come la verità di Eratostene che, scientificamente spiegata la rotondità della terra, spettò poi a Colombo, 1700 anni dopo, la sperimentazione pratica! Nel frattempo la terra era…. piatta! e l’universo!? sappiamo ancora troppo poco. E’ vero, siamo troppo lenti ma a piccoli passi andiamo avanti no? Interessante articolo, rende brutalmente bene la consapevolezza delle distanze (come in molti altri Vostri articoli) e fa anche un pò il punto della situazione …dove siamo?! però fa anche riflettere sulla necessità di dover provare a percepire logiche diverse…poi magari tra 1000 anni saranno anche spiegate/sperimentate e ….sembrerà tutto così… semplice!!!

  23. NON usate una bicicletta per fare il giro del mondo.

    Con tutto il rispetto per i 2 Voyager , che tuttavia hanno entrambi superato la eliopausa (sono cioè fuori dalla influenza del sole) , sono biciclette progettate fine anni 60′ e lanciati fine anni 70’…per effettuare esperimenti che apparivano importanti in quegli anni.

    Nessuno oggigiorno userebbe i ‘pedali dei voyager’ per distanze interstellari…ed in fatti tali esperimenti non sono stati ripetuti.

    Per tali viaggi esistono varie teorie fisico-matematiche (wormholes, antimmater……ed altre…) che purtroppo non hanno ancora un supporto tecnologico concreto ed a basso costo..
    Poi esistono barriere insuperabili…come ad esempio la capacità di ricevere e trasmettere dati a distanze di giorni e mesi luce…che sembra non migliorabile data la fisica che conosciamo e costituisce un limite di tipo ‘a barriera’ per i remote controls e scambio dati..
    La Email ricevuta dopo 2 anni da una ipotetica astronave a metà strada con Alfa Centauri….apparirebbe ‘vecchia’ (limite della velocità della luce e delle onde elettromagnetiche)….
    Ne potremmo dedurre che i cosidetti viaggi interstellari sono abbastanza impediti non solo da motori obsoleti..ma dal fatto indisputabile che le stelle sono ‘lontane’..infatti perso il legame comunicazione-dati tra Terra ed astronave interstellare a cosa ed a chi serve un viaggio interstellare ??…Ammesso e non concesso che sia fattibile ….

    buon articolo che fa meditare….
    Claudio