La Via Lattea è una galassia eccezionale?

Un gruppo di ricercatori della Stanford University ha confrontato la nostra galassia con 20000 strutture simili e ha, contemporaneamente, simulato la formazione delle galassie a partire dalle fasi iniziali dell’Universo, cercando il miglior accordo con la distribuzione attuale. Sia osservativamente che teoricamente la Via Lattea sembra proprio una “mosca bianca”.


Il gruppo di ricercatori coordinati da Risa Wechsler ha analizzato in dettaglio i risultati della campagna osservativa SDSS (Sloan Digital Sky Survey) durata otto anni e che ha coperto un quarto del cielo visibile. SDSS ha creato una mappa tridimensionale contenente più di 930000 galassie e 120000 quasar. Tra queste sono state identificate più di 20000 galassie con proprietà simili alla nostra. Sono infine stati studiati accuratamente i dintorni delle nostre sorelle gemelle. Con una certa sorpresa si è accertato che solo il 4% di esse possiedono due galassie satelliti, come le Nubi di Magellano.

I ricercatori della Stanford University non si sono, però, fermati lì. Hanno cercato di simulare, sotto diverse condizioni di partenza, l’evoluzione dell’Universo e la distribuzione delle galassie attraverso un modello al computer. I risultati, ottenuti con le diverse ipotesi di base, sono stati confrontati con la realtà offerta dalla SDSS. In tale modo hanno potuto valutare la correttezza dei modelli e scegliere quello più simile alle osservazioni. Nel caso in cui si è trovato il maggior accordo tra teoria e realtà si è visto che il modello prediceva solo un 5% di galassie, simili alla nostra, con due galassie satellite. Inoltre, il modello ha stabilito che la cattura delle due galassie satelliti è avvenuta non più di un miliardo di anni fa.

La formazione della Via Lattea  simulata al computer

La formazione della Via Lattea simulata al computer

Sembra proprio che la Via Lattea sia un caso molto raro.

Su questo risultato direi che potremmo metterci la mano sul fuoco (o quasi). Tuttavia, permettetemi di avere qualche dubbio sulla simulazione al computer. Essa usa largamente la materia oscura fredda (teoria CDM, Cold Dark Matter) e faccio un po’ fatica a capire quanto sia stato o non sia stato facile ottenere i risultati, aggiungendo o togliendo materia invisibile.

Questo è, ovviamente, un dubbio del tutto personale e non inficia certamente l’interesse del risultato ottenuto attraverso l’analisi delle osservazioni. Il prossimo passo sarà quello di cercare galassie satelliti molto più piccole e deboli rispetto alle nostre Nubi di Magellano. Vedremo se salterà fuori qualcosa altrettanto interessante.

Vi consiglio vivamente di visitare questa pagina, dove troverete tre video molto interessanti e di notevole impatto visivo.

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12 Commenti

  1. Enzo ma come fino ad ora gli astrofisici dicevano che la Via Lattea non aveva nulla di speciale che era simile a milioni di altre galassie ed adesso ci fanno salire di nuovo al centro dell’Universo (Geocentrismo del 1300) ?
    Onestamente sono daccordo con te il simulatore non è una scienza esatta sopratutto xchè si deve utilizzare la variabile della materia oscura e come si può individuare la percentuale esatta della materia oscura effettivamente utilizzata dalla galassia x avere queste caratteristiche?
    E solamente un calcolo soggettivo del simulatore,inserendo diversi parametri la cosidetta rarità della Via Lattea può sparire,un pò come la formula di Drake sulle civiltà aliene che a seconda della speranza dei dati immessi calcola il numero delle probabili civiltà!
    Cmq sia la nostra Via Lattea e speciale fosse anche solamente per il fatto che è la nostra Casa nell’Universo!
    🙂 Ciao e grazie di questo bell’articolo!

  2. gia raffaele può vantare di avere un pianeta che ospita la vita :mrgreen: :mrgreen: anch’io penso che i simulatori non sono scienza esatta…magari mancano parametri da settare in maniera corretta e quindi far variare la simulazione

  3. Aggiungerei che se ancora la chiamiamo materia oscura è perchè nulla sappiamo della sua natura… Mi sembra che ancora non ne conosciamo l’origine, la distribuzione ed il suo reale modo di interagire con la materia visibile, o sbaglio?
    Mi sorge il dubbio che se questa possa avere una distribuzione non omogenea ai primordi della nostra formazione, possa portare a risultati differenti. 😕

  4. A me queste simulazioni danno un po’ i nervi… 👿
    E’ un po’ come se cercassimo di spiegare perché le uova vengono vendute a dozzine, partendo da tutte le combinazioni di numeri (anche non interi) possibili, e scartando i numeri non interi solo perché vediamo che le uova sono in numero intero.
    A far tornare i conti sono buoni tutti, un po’ meno riescono a spiegare i PERCHE’….. 😕
    La simulazione funziona se c’è la materia oscura, ok. Ma perché ci deve essere, come si è creata e perché necessariamente in queste proporzioni?
    Hai ragione, Enzo: interessante, ma meglio aspettare altre prove….

  5. Vorrei solo precisare che, per definizione, un “modello” non ha la pretesa di descrivere nei minimi dettagli la realtà osservativa, ma anzi di “semplificarne” il più possibile la descrizione, alle volte tralasciando intenzionalmente anche parametri già noti.
    Come dice l’articolo, questi poi vengono confrontati – entro il relativo intervallo di confidenza – con le osservazioni, al fine di determinare quale modello meglio approssima la realtà, senza la pretesa di trovare la “regola esatta”.
    Se i modelli che considerano il parametro “materia oscura” si avvicinano di più di quelli che ne sono privi, è chiaro che un “qualcosa” c’è. Se poi questo qualcosa sia una materia che per definizione è non rilevabile se non per gli effetti gravitazionali che produce, oppure più semplicemente una deviazione sulle grandi distanze della forza di gravità dalle leggi attualmente conosciute, è un dibatito notoriamente aperto.
    Grazie comunque al prof. Zappalà per gli ottimi articoli e tutte le notizie estremamente interessanti che porta sempre alla nostra attenzione.

  6. A volte i modelli sono serviti, per esempio la predizione delle caratteristiche del Tecnezio mediante la tabella di Mendeleev, il neutrino, la scoperta di Nettuno (un po’ meno la scoperta di Plutone :mrgreen: :mrgreen: !!!) altre volte i modelli hanno fuorviato lo sviluppo del pensiero ( gli epicicli di Tolomeo , l’etere luminifero ecc. dei quali adesso sorridiamo) è nella natura umana dello scienziato cercare di dare una spiegazione ai dati osservati, il rischio è l’utilizzo dei nuovi sistemi informatici che permettono di effettuare calcoli complessi e innumerevoli aggiustamenti dei parametri onde far quadrare i calcoli. Non bisogna dimenticare l’antico detto (per gli informatici) garbage input garbage output. Quindi il successo dei modelli di predizione è l’intelligenza e perché no, una botta di fortuna!! 😆 😆

  7. Interessante come quei particolari modelli e simulazioni siano vicini alle osservazioni. Qualche dubbio e perplessità sulla questione della materia oscura viene anche a me.

    Quindi circa il 2% delle galassie osservate ha proprietà simili alla nostra. Suppongo sia un caso “particolare” fra altri casi particolari. Chissà quante sono quelle simili ad M51. Forse qualcosa come 1% di un tipo, 3% di un altro, e così via?

    Sui satelliti, sembra se non altro chiaro che più sono, più è raro. Mi chiedo quante siano le galassie con 3 o 4. E poi come venga stabilito questo numero, visto che in realtà abbiamo diverse altre galassie nane intorno. Anche la nostra vicina galassia di Andromeda non scherza (anche se non verrà catalogata come galassia simile alla nostra).

    Ad ogni modo penso che ora siamo fortunati a potere osservare le due nubi di Magellano. Sono un bello spettacolo, oltre che ovviamente interessanti dal punto di vista scientifico, per chi ha occasione di osservarle nell’emisfero meridionale, Cieli sereni.

  8. Ma adesso ci mettiamo a classificare le galassie in base ai satelliti che hanno? Che poi non si è neanche sicuri che le galassie satelliti lo siano veramente. Secondo me questi non avevano proprio niente di meglio da fare. E poi hanno controllato solo 1/4 del cielo. E’ come se si esaminasse la popolazione dell’Africa e si concludesse che i bianchi sono molto rari sulla Terra. E sicuramente hanno ragione Red e Al Ien.

  9. Secondo wikipedia la nostra galassia ha perlomeno 10 galassie nane satelliti, altro che 2. Qualcuno può confermare?

  10. @beppe,
    direi di fare molta attenzione a buttare a mare le ipotesi del passato… l’etere non è molto diverso da energia/materia oscura e in più pare sia indispensabile per la teoria dei quanti :mrgreen: Sant’Agostino quando gli chiedevano cosa c’era prima della creazione rispondeva che era una domanda da non porre perchè l’universo era stato creato insieme al tempo…Stephen Hawking ha detto che il tempo è iniziato col B.B.