Una stella presa “a calci”

Il telescopio Chandra è un eccezionale “studioso” di supernove. L’ultima analizzata è veramente fuori dal comune. Sembra che il residuo finale (probabilmente una stella di neutroni) sia stata letteralmente presa “a calci” durante l’esplosione.


La supernova si chiama G350.1-03 e si trova a circa 15000 anni luce dalla Terra in direzione del centro galattico e quindi quasi invisibile nell’ottico. Non però agli occhiali X di Chandra. La prima cosa strana è la posizione della stella che è rimasta dopo l’esplosione e che si è probabilmente trasformata in una stella di neutroni. Essa è molto lontana rispetto al centro dell’emissione nei raggi X. Se la posizione originale era quella, deve aver subito un “calcione” terribile.

I dati di Chandra e di altri telescopi suggeriscono che l’esplosione risalga a un periodo compreso tra i 600 e i 1200 anni fa. Se la stella avesse effettivamente percorso la distanza che la separa dal centro dell’emissione X, avrebbe dovuto viaggiare alla considerevole velocità di circa cinque milioni di chilometri all’ora. Niente male! Non sarebbe, comunque, la sola, dato che uno spostamento analogo si era già notato per la stella di neutroni Puppis A.

G350.1-03 mostra, però, un’altra caratteristica anomala che si vede a occhio nudo: la sua forma è ben lontana da quella “normale” delle supernove, di tipo circolare o quasi. La figura che segue mostra chiaramente l’asimmetria notevole sia nell’X (zone di colore giallo oro) che nell’infrarosso (zone azzurre derivanti da un’immagine di Spitzer). Si pensa che questa forma bizzarra possa essere dovuta al fatto che il gas espulso nell’esplosione abbia dovuto farsi strada all’interno di una nube molecolare molto fredda.

supernova.jpg

(Fonte: X-ray: NASA/CXC/SAO/I. Lovchinsky et al; IR: NASA/JPL-Caltech)
L’età di questa supernova è simile a quella della celebre nebulosa del Granchio e a quella della SN 1006. Tuttavia, la presenza di nuvole di gas e polvere hanno quasi sicuramente vietata l’osservazione agli antichi astronomi. Peccato…

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9 Commenti

  1. L’esplosione è avvenuta quindi in epoca recente (tra i 600 e i 1200 anni fa’ se ho letto bene), ma a quale distanza ci troviamo? Un’esplosione così violenta qualche segnale nella notte lo avrebbe dovuto dare penso, o forse sbaglio? Comunque qualcuno che scrutava il cielo ci deve essere stato, soprattutto se si tratta di 600 anni fa’.

  2. @Mario fiori: La distanza la riporta Enzo all’inizio dell’articolo: “circa 15000 anni luce dalla Terra in direzione del centro galattico”.
    Occhio e croce, se non fosse stata coperta dalle polveri interstellari, la magitudine apparente poteva essere tra -1 e -3 (ma, su questo, chiedere a Enzo, la mia è solo una stima spannometrica 😉 ), quindi avrebbe potuto essere ben visibile.
    Le polveri, purtroppo, ci hanno rovinato la festa…. 🙁

    @Enzo: 5 miloni di chilometri all’ora? Cioè 1389 km/sec, circa lo 0,5 % della velocità della luce? 😯 Capperi!! Un’esplosione veramente molto asimmetrica. Chissà quale fenomeno ha portato ad un’asimmetria coì accentuata….

  3. ho un dubbio riguardo le supernovae!

    Quando sento parlare di questo fenomeno , si fa sempre riferimento a un’esplosione, ma non ho mai ben capito che fine fa la stella da cui si origina una supernova! La stella esplode andando in pezzi , o il processo è qualcosa di diverso?

    grazie in anticipo per i chiarimenti:)

  4. Grazie Red, non avavo letto bene l’inizio dell’articolo, ma mi aveva preso il resto della notizia.
    @uca
    Se non sbaglio le supernove lasciano appunto una stella di neutroni e in altri casi pure un buco nero.
    Ma non voglio certo ergermi ad esperto , lungi da me, a Voi cari Enzo, Red e tutto lo staff.

  5. Questa mattina, scusate, ma stò dormendo: avavo = avevo, @uca = @Luca.
    Poi naturalmente scusate per il Nome che solitamente è Mario Fiori e non fiori.
    Grazie comunque della pazienza.

  6. Le supernove si genarano in diversi modi, ma tutto parte dal superamento del limite di Chandrasekhar (circa 1.44 masse solari) da parte di un nucleo stellare o di una nana bianca. Una volta che sia stato superato tale limite, la massa dell’oggetto inizia a collassare velocemente.
    Nel caso di una nana bianca, il collasso innesca nel suo nucleo una velocissima fusione del carbonio e dell’ossigeno, che a sua volta determina l’esplosione e la distruzione della stella.
    Nel caso del nucleo di una stella (con una massa superiore a 8 masse solari), il nucleo di ferro collassa anch’esso molto rapidamente, per poi fermarsi di botto. L’emissione di energia del collasso ( principalmente neutrini) e l’onda d’urto che si genera negli strati superiori della stella causano l’espulsione di questi ultimi dal corpo stellare. Alla fine, della stella rimane solo una stella di neutroni (o un buco nero) e una nuvola di gas incandescenti.
    Il primo tipo di supernova, visto che ha un meccanismo molto standard di nascita, viene utilizzato per misurare le distanze delle galassie, tramite l’estinzione della luce.

  7. grazie Red,
    avevo perso di vista i commenti di questo articolo…. Scusate… 😳

    meno male che Red è intrevenuto veloce come la … luce!! :mrgreen:

  8. Ringrazio anche io Red per i chiarimenti , si rivela sempre un validissimo sostituto in assenza di Enzo:)