Cari ragazzi, non potevo non rendervi partecipi di una notizia che mi ha fatto veramente felice. Come sapete, una grossa fetta del mio lavoro di ricerca professionale è stata dedicata alla ricerca delle famiglie asteroidali. Nel 1990 avevo escogitato un metodo statistico, con l’inserimento di una metrica speciale, per definire i vari gruppi e i loro membri. Avevo anche costruito dei diagrammi molto semplici che avevo chiamato “a stalattite” per la loro forma che richiamava le magnifiche formazioni delle grotte carsiche.
Nel giro di pochi anni ero riuscito, con vari colleghi, ad applicare il metodo su poco più di 12000 asteroidi (quelli a disposizione). Avevo anche previsto come si sarebbe potuto fare in futuro (quando il numero sarebbe cresciuto di molto) per evidenziare, attraverso le dimensioni e la posizione relativa, gli oggetti “intrusi” che si sarebbero venuti a trovare casualmente nelle stesse zone delle famiglie, ma che niente avevano a che vedere con le distruzioni catastrofiche che avevano originato i veri raggruppamenti.
Potete immaginare il mio interesse quando ho letto proprio in questi giorni che a seguito della missione WISE era stato finalmente possibile ottenere una stima delle dimensioni di circa 120 000 asteroidi. Un gruppo di ricercatori aveva deciso di analizzare questi oggetti e allargare il numero delle famiglie e valutarne i possibili “intrusi” attraverso l’albedo misurato e quindi le dimensioni.
Indovinate che metodo hanno usato? Proprio il mio, con tanto di metrica e di diagrammi a stalattite. Per non dire delle figure con il diametro in funzione del semiasse orbitale che avevo ipotizzato come risolutive tanti anni fa. Insomma, mi è quasi sembrato che la matita e il programma che avevo “posato” tanti anni fa fossero stati ripresi da nuovi ricercatori che ancora oggi si fidavano di quello che avevo ideato. Non posso nascondere un senso di orgoglio, ma, soprattutto, di appagamento scientifico, vedendo che il lavoro fatto un tempo poteva ancora essere utile oggi, con i nuovi strumenti ben più tecnologicamente avanzati. Vedere citati nel nuovo lavoro apparso su Astrophysical Journal molti dei lavori pubblicati dal mio gruppo di Torino, a volte insieme a collaboratori stranieri, mi dà una certa emozione. Soprattutto pensando che sono passati 23 anni e che mi sembra di essermi messo di nuovo in azione. Ricordi di un vecchio astronomo, anzi planetologo…
Non ho molto altro da dire. Ho già parlato di famiglie asteroidali e dell’importanza che hanno non solo per studiare l’evoluzione collisionale degli asteroidi, ma anche l’origine e i meccanismi dinamici di trasferimento dei loro frammenti diventati, alla fine, proprio quegli oggetti “pericolosi” per la Terra che tutti i giornali si ricordano soltanto quando qualcuno di loro viene a sfiorare il nostro pianeta. Per adesso vi do la notizia e i riferimenti bibliografici. Poi, con calma, e se lo desiderate, potrò anche spiegarvi meglio e con semplicità il metodo usato per la determinazione delle famiglie e per la scoperta degli intrusi.
Spero che perdoniate questo articolo che pecca un po’ dell’umiltà che vado sempre predicando. Ma quando ci vuole ci vuole!
Vi allego una delle mie figure del 1990 e una di quelle del nuovo articolo. Come le vere stalattiti si sono allungate al passare del tempo, ma sono sempre loro…
Articolo di Zappalà et al.(1990), Astronomical Journal
Articolo di Masiero et al. (2013), Astrophysical Journal

Congratulazioni Enzo! Davvero complimenti vivissimi!!
Te lo meriti, sai che soddisfazione...
L'ho letta oggi sull'ansa questa notizia.....e prima vedendo che eri online avevo una voglia matta di chiedere....
Sono davvero felice di vedere confermato quello che ormai sappiamo gia sul "nostro" Enzo.
Grande!
Grande Enzo, per te le congratulazioni sono riduttivi, sei la prova vivente che quando si lavora bene, con vero amore verso la professione e con umiltà, i risultati arrivano sempre.
inutile ribadire che aver avuto la possibilità di conoscerti di persona e poterti scriverti qua sul portale per me è un vanto ed un privilegio.
tanto di cappello a te e al tuo team formato da grandi professionisti!
Antonio
ma grande enzo, complimenti,bella notizia!!!!!mi piace pensare all'idea che determinati studi e ricerche vengano portate avanti con il lavoro e con i metodi delle "generazioni precedenti"se mi passi il termine...
è una bellissima cosa....ma voi siete stati in un certo senso pionieri nella ricerca in questo campo?cioè siete partiti da zero o anche per voi vi erano metodologie già in uso da evolvere e sviluppare?immagino che vi era molto spazio anche come dire... all'improvvisazione,o sbaglio?
Grande Enzo!
Oltre i complimenti doverosi per il giusto riconoscimento avuto da parte dei tuoi colleghi, io ti RINGRAZIO di cuore per il motivo che tu hai voluto condividere con noi la tua gioia, credimi che questo ci inorgoglisce in maniera smisurata.
Scusa Enzo..... E mbeh? Mi meraviglio! Ti aspettavi di meno?
Quando uno fa un'ottimo lavoro, specialmente in campo scientifico, prima o poi la ricompensa arriva.
E guai a te se ci taci notizie del genere....