“Tutti gli strumenti hanno restituito dati che non servono solo per la calibrazione, ma catturano anche un anticipo di ciò che ci aspettiamo che misurino vicino al Sole per risolvere i misteri dell’atmosfera solare, la corona”. Così ha commentato Nour Raouafi, scienziato del progetto Parker Solar Probe presso il Laboratorio di fisica applicata dell’Università Johns Hopkins a Laurel, nel Maryland, subito dopo il rilascio dei primi dati.
Queste prime osservazioni – sebbene non siano ancora esempi delle osservazioni scientifiche chiave che Parker Solar Probe farà quando sarà più vicino al Sole – mostrano che tutti e quattro gli strumenti funzionano bene.
L’immagine più pirotecnica è senza dubbio quella ripresa da WISPR (Wide-Field Imager for Solar Probe Plus). L’unico strumento di imaging della sonda ha infatti catturato due immagini, composte poi in una sola, dove possiamo ammirare Antares, la stella dello Scorpione e il gigante gassoso Giove. Il Sole, non visibile nella foto, è a destra del bordo destro dell’immagine, mentre impossibile da non notare la nostra Via Lattea nel lato sinistro.

ISʘIS (Integrated Science Investigation of the Sun) misura le particelle ad alta energia associate all’attività solare come i brillamenti e le espulsioni di massa coronale.
ISOIS utilizza due strumenti complementari chiamati EPI-Lo e EPI-Hi (EPI sta per Energetic Particle Instrument).
I dati iniziali di EPI-Lo, a sinistra, mostrano i raggi cosmici di fondo mentre i dati di EPI-Hi mostrano i rilevamenti di entrambe le particelle di idrogeno ed elio dai suoi telescopi a energia più bassa.

FIELDS, che cattura la scala e la forma dei campi elettrici e magnetici nell’atmosfera del Sole con le sue 5 antenne, ” ha misurato ,durante il periodo di messa in servizio, la sua prima emissione radio da un brillamento solare”, ha detto Stuart Bale, del Laboratorio di Scienze Spaziali dell’Università della California, a Berkeley.
Nella foto le emissioni radio del brillamento e della sonda per un confronto.

Anche SWEAP (Solar Wind Electrons Alphas and Protons) che raccoglie le osservazioni utilizzando tre strumenti , SPC ed SPAN A e B, pare goda di buona salute. Gli strumenti contano le particelle più abbondanti nel vento solare – elettroni, protoni ed ioni di elio – e misurano proprietà come velocità, densità e temperatura. Dopo l’accensione sono stati catturati 20 minuti di dati, incluse le misurazioni degli ioni del vento solare (in alto) e degli elettroni (in basso).

Gli scienziati interessati nel progetto si dicono quindi abbastanza soddisfatti dei primi risultati e sono sicuri che questi strumenti consentiranno di fare scoperte sensazionali.
Tutti i dettagli nell’articolo originale mentre troverete una panoramica tecnica degli strumenti della sonda Parker QUI.
Il 25 settembre scorso, Parker Solar Probe ha catturato una visione della Terra mentre si dirigeva verso la prima fionda gravitazionale di Venere


Allegato 32076
https://www.nasa.gov/image-feature/p...-back-at-earth