Si tratta di due versioni dell’imponente lanciatore della SpaceX : la prima è proposta all’interno del sito dei MOC (My Own Creations), mentre la seconda proviene da un mercato parallelo, con gli occhi a mandorla.
Il lanciatore Falcon Heavy è stato già utilizzato recentemente per sonde importanti quali ad esempio la Psyche (descritta in questo articolo) e più recentemente la sonda Europa Clipper (descritta in quest’altro articolo) : nello stadio superiore può contenere sonde e quant’altro, opportunamente ripiegate, da deployare poi una volta in volo.
Il Falcon Heavy MOC
Questo modello si trova nella pagina dell’appassionato LooneyBricks che fornisce il file pdf contenente le istruzioni di montaggio di questo modello particolarmente imponente (di dimensioni finali pari a 13 x 7 x 62 cm) con uno sviluppo evidentemente verticale, trattandosi appunto di un lanciatore.
Questo modello, come si vede dall’immagine, consta di un discreto numero di parti (484) ed è nella classica scala di 1:110, tipica di razzi LEGO e MOC, quali ad esempio il mitico Saturno 5 delle missioni Apollo : una volta costruiti si possono subito confrontare per valutarne ad occhio le dimensioni.
Il modello presenta nella parte inferiore le tre parti componenti del primo stadio del lanciatore, nella parte centrale il secondo stadio ed in alto la cosiddetta Payload, il vano di carico dove vengono posizionati gli oggetti da lanciare nello spazio.
Le tre parti componenti del primo stadio presentano le zampe di atterraggio apribili per poter trasformare la singola parte in quello che può essere recuperato su un’apposita piattaforma, pochissimo tempo dopo il lancio stesso.
Cliccando questa immagine possiamo analizzare in dettaglio il modello completo, da qualsiasi punto di vista
mentre cliccando quest’altra immagine possiamo vedere come si presenta il sub-modello del primo stadio felicemente recuperato nella piattaforma.
Un piccolo problema che può presentare questo modello è la mancanza di stabilità verticale
visto che si appoggia solamente sulla serie di motori del primo stadio, costituiti da 9 motori per ognuno delle tre componenti per un totale di 27 motori pronti al lancio.
Il Falcon Heavy con gli occhi a mandorla
Navigando nei vari siti alternativi cinesi, tempo fa mi ero imbattuto in questo modello del Falcon Heavy molto promettente
in cui alcune delle sue parti componenti sono aperte, spaccate, per mostrare l’interno, con tanto di luci LED a conferire un aspetto decisamente più colorato e dunque intrigante del modello precedente.
È stato amore a prima vista (grazie ad un costo contenutissimo) e sono subito corso all’acquisto online per poter ricevere il prima possibile il pacco desiderato. Come ho fatto in altri casi del mercato orientale, deliberatamente non inserisco il link alla pagina dove il modello viene venduto, perché c’è sempre il rischio che in certi siti vengano venduti prodotti di indubbia provenienza o rubati da altri siti ufficiali : in questi casi ho sempre effettuato una ricerca intanto nel sito dei MOC e poi da altre parti, senza trovare nulla di sospetto se non altre proposte di vendita dello stesso modello.
In questo caso ad oggi da nessun’altra parte viene venduto questo mostriciattolo, un gioiellino tutto colorato, luminoso e monumentale di cui non si conosce il bravo artefice.
Quando mi è arrivato il pacco, ho subito iniziato a costruire il modello, che stavolta presenta perfino una grande base di lancio : in realtà poi non risulta essere un punto di ancoraggio solido per il lanciatore dato che quest’ultimo si appoggia sui motori in modo non proprio stabile.
Avevo parlato prima del Saturno 5, gioiello della casa danese, ma anche questo modello in fin dei conti non ha una buona stabilità quando viene messo in verticale : nel mio caso l’ho posizionato all’interno di una bella teca in plexiglass che lo protegge da polvere e urti.
Tornando ora al mio lanciatore orientale, succede che viene connesso con appena tre pin alla base di lancio, anche se più in alto sono presenti due ganasce mobili che dovrebbero sorreggerlo, ma non riescono a tenere ben saldo il modello, anzi : se disgraziatamente la torre tende ad oscillare, le ganasce si aprono… e la frittata è pronta.
Alla fine della difficile costruzione (alcune parti scappano via come niente e forse si reggono solamente alla fine quando tutto il modello è montato) ho fatto una piccola modifica sulla parte in cui si connettono base e lanciatore ed in più ho inserito un bell’elastico (poco professional, ma tant’è…) per tenere abbastanza fermo il tutto ad altezza ganasce… Anche in questo caso è stato successivamente indispensabile comprare online una teca in plexiglass in scatola di montaggio.
In queste due immagini vediamo le dimensioni finali del tutto
ed una vista d’assieme del modello con alcuni particolari del montaggio finale
Qui il nome del lanciatore è diventato “FALCON HEAVT” per un typo, ma almeno spero che la scritta sovrastante in cinese sia corretta!
Mentre costruivo il mostriciattolo, ho perfino dovuto creare una zona dove poterlo alloggiare, eliminando addirittura un ripiano ad una libreria
ma sono decisamente soddisfatto : il tutto è molto colorato e affascinante… e luminoso grazie ai LED in dotazione, colorati anch’essi.
Finito il tutto, ho iniziato a costruire il modello digitale per poterlo mostrare qui : del modello era fornito solo il manuale cartaceo, che ho perciò fotografato pagina per pagina per crearmi il mio pdf, decisamente più utilizzabile in fase di montaggio virtuale (pdf aperto nel secondo monitor) rispetto al manuale in formato A4.
Cliccando l’immagine successiva si può ammirare in 3D il dettaglio del modello virtuale, che risulta ben ancorato alla base di lancio (senza bisogno di elastici!)
Cliccando invece quest’altra immagine si vedrà il modello in 3D stavolta sganciato dalla base, in un improbabile volo nello spazio.
Detto questo, vi do l’appuntamento alla prossima puntata con altri modelli LEGO.
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