LEGO e NASA : un’accoppiata vincente – seconda parte

In questa puntata vedremo che è la NASA a prendere l’ispirazione dai modelli LEGO per le proprie ricerche relative alla costruzione di strutture sulla Luna


Nella prima parte di questo articolo avevo parlato del connubio LEGO-NASA, sottolineando il fatto che anni fa alcuni rappresentanti della LEGO si erano recati fisicamente in un quartier generale della NASA per trarre ispirazioni da quanto era in realizzazione, per riproporlo successivamente sotto forma di modelli con i mattoncini.

Recentemente invece in un articolo di UniverseToday si parla dell’accoppiata NASA-LEGO, in cui è stavolta la NASA che rivolge la propria attenzione (idealmente, non fisicamente recandosi in Danimarca) alla LEGO, nientemeno che per il problema della costruzione di strutture sulla Luna.

Lascio perciò la parola alla simpatica Nancy Atkinson (incontrata già parecchie altre volte) traducendo in modo ragionato il suo articolo : visto l’argomento trattato, ovviamente anche questo articolo viene posto direttamente nella categoria “Modelli 3D”.

I mattoni LEGO stampati in 3D con la polvere spaziale

Ci sono state parecchie proposte per la costruzione di nuove strutture sulla Luna, ma tutte realizzate con la regolite lunare, presente in enorme quantità sul suolo del nostro satellite.

La presente proposta è un’idea che sicuramente metterà d’accordo da un lato creatori e realizzatori meccanici e dall’alto costruttori di modelli ed il bambino che c’è dentro ognuno di noi.

Che ne pensate di utilizzare veri mattoni LEGO?

Creare materiali da costruzione sulla Luna o su Marte a partire da componenti disponibili in loco, significa non doverli trasportare dalla Terra, con conseguente abbattimento dei costi del lancio, grazie al minore peso dei carichi da imbarcare.

Per questo scopo un team di scienziati dell’ESA (European Space Agency) si è ispirata ai mattoncini LEGO e grazie alle tecniche avanzate di stampa in 3D, i tecnici hanno concepito l’idea di realizzare mattoncini spaziali per poi testarli effettivamente per costruire strutture lunari.

Il problema insormontabile è che ad eccezione delle rocce riportate sulla Terra dagli astronauti delle missioni Apollo, ovviamente utilizzabili solamente a scopo altamente scientifico, non esiste alcuna regolite sulla Terra con cui fare esperimenti.

Ma la polvere meteoritica è una parente assai prossima della regolite lunare : il team dell’ESA ha infatti utilizzato un meteorite scoperto nel 2000 nell’Africa Settentrionale con un’età di circa 4.5 milioni di anni. È costituito da grani di metallo e condri, molto simili alla composizione della polvere lunare.

Hanno poi mischiato questa polvere di meteorite con altri elementi, quali un polimero chiamato polyactide per creare con la stampa 3D dei blocchi dall’aspetto e comportamento simile ai mattoncini LEGO. Anche se non sono lisci come i veri mattoncini LEGO, l’ESA ha comunicato che questi mattoni lunari hanno dato ai tecnici spaziali la stessa flessibilità per costruire e testare una grande varietà di strutture.

Emmet Fletcher, capo del Branding and Partnerships Office dell’ESA, ha detto che “Non è un segreto che gli scienziati del mondo reale talvolta trovano idee con i mattoni LEGO : questi mattoni spaziali dell’ESA sono un valido mezzo per ispirare i giovani e mostrare loro come il gioco e la forza dell’immaginazione svolgano un ruolo molto importante anche nella scienza dello Spazio”.

“Nessuno ha ancora costruito strutture sulla Luna, perciò è stato davvero notevole avere la possibilità di testare vari tipi di modelli e tecniche costruttive con i nostri mattoni spaziali” conferma Aidan Cowley, Science Advisor dell’ESA, “È stato molto divertente ed istruttivo comprendere in modo scientifico quali siano i limiti di questo tipo di tecnologie”.

Una valigetta da esposizione

I mattoni si connettono con un click proprio come quelli ben noti di plastica, con un piccolo difetto, un minimo dettaglio : sono tutti di un unico colore, il grigio. (ndr: ma non credo che all’occorrenza sia difficile aggiungere alla miscela un pigmento colorato! )

ispirati dalla LEGO, scienziati dell’ESA hanno utilizzato la polvere di un meteorite per realizzare mattoni LEGO con la stampa 3D – Credit : The LEGO Group

Se volete vedere dal vivo alcuni di questi LEGO lunari, la ditta li esporrà in alcuni dei suoi LEGO Store, dal 20 giugno al 20 settembre. (ndr: ovviamente negli USA e poi in Canada, Inghilterra, Germania, Danimarca, Spagna, Francia, Olanda, Australia, ma non in Italia… )

Conclusione

Forse mi è sfuggito leggendo l’articolo originale, ma non sono riuscito a capire la grandezza effettiva di questi mattoni o mattoncini che siano : immagino che abbiano realizzato delle versioni grandi come un mattone per fare i test di realizzazione di strutture, mentre per l’esposizione e l’inserimento in una valigetta (ad occhio larga una ventina di cm) abbiano creato una via di mezzo.

Comunque sia il tutto è davvero affascinante!

Trovato!

Navigando nel sito dell’ESA, in una pagina è presente questo filmato riassuntivo, con le scritte ovviamente in inglese…

Credit : The LEGO Group

… ma che dissipa ampiamente ogni mio dubbio!


Disclaimer
© 2023 Rebrickable®    –   LEGO® is a trademark of the LEGO Group of companies

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 537 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

Ti ricordiamo che per commentare devi essere registrato. Iscriviti al Forum di Astronomia.com ed entra a far parte della nostra community. Ti aspettiamo! : )

Commenta per primo!

Aggiungi un Commento