Si sta avvicinando il massimo solare del ciclo 25 ed il Sole mantiene le promesse mostrando la sua potenza indiscussa: il 3 ottobre la regione attiva AR3842
è esplosa producendo il flare più forte (almeno finora…) del ciclo corrente, registrato come di categoria X9.1 dal Solar Dynamics Observatory (SDO).
La radiazione proveniente dal flare ha ionizzato la parte alta dell’atmosfera terrestre causando un forte blackout nell’Atlantico meridionale e in Africa: radioamatori nella banda al di sotto dei 30MHz hanno notato una perdita di segnali per circa mezz’ora.
Dallo stesso sito del flare, il Sole ha generato una forte CME che dovrebbe raggiungere la Terra tra stasera e domani, subito dopo l’arrivo di un’altra CME di qualche giorno fa.
Qualche info da UniverseToday
Lascio la parola a Brian Koberlein, riguardo questo evento che sembra davvero potente, ma nulla in confronto a quanto successo recentemente e nel passato.
Non ci dobbiamo preoccupare dal momento che questa CME è ben lontana da quella dell’Evento di Carrington del 1859, ma è abbastanza forte per regalarci delle aurore boreali.
Flare solari avvengono periodicamente all’interno del ciclo di attività solare che in 11 anni alterna periodi di attività intensa a periodi di calma. Ora che si sta avvicinando al massimo del ciclo 25, il Sole mostra macchie solari e flare.
Quando gli astronomi hanno iniziato a studiare i cicli solari, hanno solamente contato le macchie presenti sul Sole giorno dopo giorno, mentre i flare erano invisibili ai loro telescopi: oggigiorno però con gli osservatori orbitali quali il Solar Dynamics Observatory (SDO) si possono catturare immagini di flare in tempo reale.
Oggigiorno gli astronomi catalogano i flare solare in base all’intensità dei raggi x emessi, la classe X: iniziando dai più deboli, di classe X1, si passa alla classe X2 per potenze doppie, alla classe X3 per potenze quadruple e così via raddoppiando da una classe alla superiore.
Questo flare è stato catalogato nella classe X9, il più potente di questo ciclo, almeno finora : però in precedenza c’erano stati altri flare molto più potenti.
Nel 1989 un flare di categoria X15 ha provocato un blackout nel Quebec, mentre nel 2003 c’è stato un flare di categoria X28 che però ha interessato marginalmente la Terra. L’Evento di Carrington del 1859 invece è avvenuto quando ancora non era stata inventata la categorizzazione dei flare, ma si stima che che sia stato all’incirca di categoria X45.
Perciò questo flare da X9.1 è potente, ma non tanto da comportare un rischio alle nostre infrastrutture elettriche attuali.
Però fornirà uno spettacolo da parte delle aurore, da parte delle particelle emesse dal Sole che raggiungono la magnetosfera terrestre : molte di queste particelle possono essere catturate dal campo magnetico terrestre e seguire il percorso delle linee di forza al di sopra delle zone polari, creando delle magnifiche aurore (ndr : che in questo caso potrebbero anche raggiungere le nostre regioni).
La diretta
L’amico e ben noto astrofisico Gianluca Masi, grazie al suo Virtual Telescope, effettuerà oggi pomeriggio una diretta alle 19:30 con la possibilità di osservare l’aurora boreale alle nostre latitudini. Ma nel caso ci fossero novità dell’ultimo momento, l’orario della diretta verrà modificato al volo.
Rimaniamo sintonizzati!
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