Lanciata la sonda Hera verso l’asteroide Didymos

È stata appena lanciata la sonda Hera, che raggiungerà la coppia di asteroidi Didymos/Dimorphos per verificare gli effetti dell’impatto della sonda DART


Nel 2021 era stata lanciata la sonda DART, della NASA, con la missione importantissima di andare ad impattare il 26 settembre del 2022 il satellitino Dimorphos dell’asteroide Didymos, per testare le possibilità di deviare e così modificare l’orbita di un asteroide che potesse rappresentare una minaccia per la Terra.

Nel nostro sito sono stati pubblicati vari articoli e news sull’argomento e vi suggerisco di trovarli con il motore di ricerca : tra questi vi segnalo l’ultimo in ordine cronologico, che già al suo interno rimanda ad altri articoli precedenti.

In breve la sonda DART ha impattato l’asteroide Dimorphos e a seguito dell’urto sono stati proiettati rocce e massi che hanno creato una sorta di coda ed in più è stata modificata l’orbita dell’asteroide intorno all’asteroide Didymos riducendone il periodo di ben 33 minuti.

In base ad ultime osservazioni e studi, si ritiene che la rotazione del satellitino sul suo asse potrebbe essere diventata irregolare, caotica.

Scopo della Missione Hera, dell’ESA (European Space Agency) è quello di raggiungere il sistema binario ed entrarne in orbita per poter conoscere da vicino gli effetti dell’impatto.

Lascio la parola ad Alan Boyle di UniverseToday, dov’è apparso questo articolo, che mi accingo a tradurre con la mia Intelligenza Personale e non certo Artificiale.

Il lancio

È avvenuto il 7 ottobre dal Cape Canaveral Space Force Station in Florida da parte di un Falcon 9 della SpaceX : il lancio è andato in porto nonostante ci fosse in zona l’uragano Milton e con appena il 15% di probabilità di buone condizioni meteo indicate il giorno prima dal servizio meteorologico.

un selfie della sonda Hera con la Terra sullo sfondo, subito dopo il lancio

In questo caso, ma era già successo altre volte, non è stato possibile recuperare il primo stadio che era arrivato alla sua 23-esima ed ultima utilizzazione : il secondo stadio ha invece inserito la sonda Hera nella sua traiettoria dopo un’ora dal lancio.

Il volo della sonda per giungere a destinazione è abbastanza semplice e lineare (ndr : rispetto ai voli pindarici di altre sonde), prevedendo un solo GA (Gravity Assist) da parte di Marte a marzo 2025 : in occasione di questo sorvolo la sonda passerà a breve distanza a Deimos (uno dei due satelliti del pianeta rosso insieme a Phobos), cogliendo al volo la possibilità di analizzarlo da vicino.

La missione della sonda Hera

Come già accennato, la sonda condurrà un’analisi dettagliata della scena dopo l’impatto (ndr : una sorta di CSI spaziale! ) fornendo i dati sulla nuova forma e composizione dell’asteroide Dimorphos, oltre alle caratteristiche del cratere creatosi a seguito dell’impatto.

La sonda rilascerà (deployerà, in termine tecnico) due nanosatelliti CubeSat come ausilio all’investigazione : il primo è denominato Milani (intitolato all’astronomo Andrea Milani Comparetti, recentemente scomparso) ed è stato costruito a Torino dalla Tyvak International. A bordo sono installati uno spettroscopio, un rilevatore di polvere ed un altimetro laser.

Il secondo è denominato Juventas (ndr : no, non c’entra nulla la squadra di calcio anche se con un nome storpiato, ma è il termine latino per “i giovani” ) ed è stato realizzato in Danimarca. A bordo sono installati un gravimetro ed un radar per effettuare la mappatura dei due asteroidi.

Al termine della missione i due CubeSat dovrebbero cercare di atterrare sulla superficie di Dimorphos.

I dati sugli effetti dell’impatto della sonda DART serviranno come piano strategico in caso di necessità di deflettere l’orbita di asteroidi, quando risultassero una minaccia per la Terra : queste strategie potrebbero però richiedere anni, per essere effettivamente attuate durante l’incontro della sonda con l’oggetto celeste.

Lo scienziato di missione Michael Kueppers afferma che “Alla fine della missione della sonda Hera, la coppia Didymos/Dimorphos dovrebbe diventare la coppia di asteroidi  più studiata nella storia dell’era spaziale e sarà d’aiuto per la salvaguardia della Terra da minacce da parte di asteroidi in arrivo”.

Il programma 3D interattivo per la sonda Hera

In questo caso, il mio programma non ha richiesto grandi sforzi per essere aggiornato con i dati della sonda, di Marte e della Terra, scaricati dal sito HORIZONS : come sempre il programma viene attivato in un’altra pagina del browser cliccando l’immagine seguente

cliccare per vedere la simulazione del volo della sonda Hera

Si aprirà una schermata classica con già disegnate varie orbite con in corrispondenza i pallini per indicare gli oggetti celesti : in blu la Terra, in giallo l’asteroide Didymos ed in rosso il pianeta Marte. Si intravvede pure un punto bianco che rappresenta la sonda Hera.

Lanciando la simulazione con il tasto Play, si vedranno i vari puntini percorrere ognuno la sua orbita ed in più nascerà la traiettoria della sonda Hera, tracciata in bianco.

Il 13 marzo 2025 la simulazione si ferma in corrispondenza del GA (Gravity Assist) con Marte, dopodiché si può far ripartire la simulazione e si vedrà il punto bianco avvicinarsi sempre di più a quello giallo.

Il 2 dicembre 2026 infine la simulazione si ferma con l’inserimento in orbita della sonda intorno a Didymos, con il bersaglio che è stato così raggiunto.

Il tutto avviene in modo molto semplice e lineare, così come lo è la traiettoria della sonda Hera.

Il programma 3D interattivo per la sonda DART

Relativamente alla sonda DART non avevo mai pubblicato il programma 3D interattivo, probabilmente perché la traiettoria che aveva seguito la sonda era davvero molto semplice e diretta.

Visto che ci sono, inserisco in questo articolo il link al programma per la sonda DART, programma che si esegue cliccando sull’immagine seguente

cliccare per vedere la simulazione del volo della sonda DART

Il programma si apre come sempre in un’altra pagina del browser e anche stavolta si vedono tre orbite con i corrispondenti pallini : in blu abbiamo la Terra, in giallo l’asteroide Didymos ed in rosso il pianeta Marte. Inoltre si vede un puntino bianco che rappresenta la sonda DART.

Lanciando la simulazione, viene disegnata in bianco la traiettoria della sonda, che arriva a destinazione direttamente, senza giri per il Sistema Solare, il 26 settembre 2022 allorché la sonda si schianta sull’asteroide.

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 553 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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