Proseguo la mia presentazione di modelli realizzati con i mattoncini LEGO, realizzati da appassionati e raccolti nel mitico sito dei MOC (My Own Creations), dove, oltre a presentare i singoli modelli di appassionati (ma non creati dalla LEGO!), vengono fornite le istruzioni di montaggio e la possibilità di costruirli a partire dai pezzi che già possediamo o che possiamo acquistare da una lunghissima serie di fornitori.
In questa puntata presenterò un piccolo modello del mitico ma oramai distrutto radiotelescopio di Arecibo, di un radiotelescopio presentato nel sito dei MOC ed infine un altro radiotelescopio che ho acquistato dal mercato con gli occhi a mandorla e che faticosamente ha trovato posto in una zona della mia libreria, con tanto di contenitore in plexiglass.
Ricordo che in questa pagina del sito potrete trovare l’elenco di tutti i modelli 3D fin qui presentati: questo elenco viene poi aggiornato in modo automatico quando pubblico altri articoli di questa categoria.
Il radiotelescopio di Arecibo
Si tratta del modellino del famosissimo radiotelescopio che è imploso a causa di danni strutturali provocati da una scossa di terremoto oramai parecchi anni fa (nell’infausto 2020) e che rivive solamente in documentari e film di fantascienza (tra cui il famosissimo “Contact“)

Il modellino è stato creato dal prolifico appassionato SpaceXplorer, autore di decine di modelli spaziali, le cui istruzioni sono raccolte in una cartella di Google Drive oppure vengono descritti in quasi tutti i casi in apposite pagine del sito MOC.

Questo modello non appare in una pagina specifica, ma mi è piaciuto da subito per la sua semplicità costruttiva (appena 200 pezzi) e dimensioni assolutamente contenute (10 x 10 x 6 cm) grazie alle quali può trovare posto facilmente nella nostra libreria.
Del modello viene fornito direttamente il file in formato digitale io, come consuetudine successivamente convertito in 3ds ed infine in formato glb, per consentirne la visualizzazione grazie al mio programma di visualizzazione 3D interattiva

Basta semplicemente cliccare questa immagine, per far aprire il visualizzatore 3D in un’altra pagina del browser, dove possiamo analizzare il modello, utilizzando le consuete mosse di zoom, pan ecc, sia con il mouse sul PC che con le dita sui dispositivi mobili tipo tablet.
Un bel radiotelescopio
Si tratta di un grande modello di radiotelescopio, realizzato da BrickSat, che abbiamo incontrato già parecchie volte in questi articoli e presenta la possibilità di ruotare grazie ad alcuni piccoli ingranaggi.

Il modello consta di 424 parti e viene fornito il file pdf con cui mi sono divertito a costruire come sempre il modello digitale in formato mpd, trasformandolo poi successivamente in 3ds ed infine in glb per poterlo analizzare con il visualizzatore 3D, premendo questa immagine
Una volta realizzato irl (in real life) occupa una zona non indifferente della nostra libreria, con dimensioni di 30 x 25 x 29 cm.
Radiotelescopio cinese
Come ho fatto parecchie volte, ogni tanto ricerco sui siti con gli occhi a mandorla i modelli spaziali e scientifici.
Sono stato subito attratto da questo modello (più grande del precedente, come vedremo) di cui come sempre non viene citato l’autore e anche cercando approfonditamente i siti vari di modelli LEGO e compatibili non ho (ancora) trovato alcuna corrispondenza con un eventuale lavoro di un appassionato, del quale nel peggiore dei casi viene rubata l’idea: ma non è questo il caso e del modello viene fornito tutto il kit completo di sticker e manuale cartaceo.
Ora non ricordo esattamente, ma con il mercato orientale ci si scontra con tempi di attesa del desiderato pacco inevitabilmente abbastanza lunghi e comunque da siti seri si ha la possibilità di effettuare gratuitamente il reso oppure (in casi per fortuna molto rari) di segnalare l’eventuale assenza di uno o più pezzi, prontamente inviati stavolta a stretto giro di posta.
In particolare nel sito cinese che non temu confronti, ho trovato questo bel radiotelescopio

Una volta arrivato il pacco a casa, mi sono armato di santa pazienza per scannerizzare il manuale di un’ottantina di pagine e convertirlo in pdf (per poter poi costruire meglio il modello fisico): poi ho costruito un poco alla volta il modello vero e proprio (abbastanza complesso, dall’alto dei suoi 1212 pezzi) creando così un mostriciattolo da 47 x 46 x 47 cm che ho avuto subito il problema di sistemare nella mia libreria ahimè già sovraffollata.
Durante la missione di “conquista dello spazio“, ho constatato che anche questo modello è dotato di una serie di ingranaggi per poter ruotare la parabola ed inclinarla.
Non molto fiducioso, ho iniziato a cercare un contenitore in plexiglass per poter proteggere il modello dalla polvere e sistemare lassù nell’ultimo piano di una libreria: dopo faticosa ricerca ho trovato un “contenitore da esposizione” davvero bello, ben fatto, a differenza di altri che si reggono a malapena e non bisogna assolutamente toccare…
Intanto questo è il filmatino che ho realizzato per mostrare la possibilità di ruotare il paraboloide (in alcuni casi in modo un po’ scattoso, forse perché non proprio equilibrato alla perfezione) : davvero bello!
e questa invece è, dal basso, la parte di libreria in cui ho potuto sistemare il radiotelescopio all’interno del contenitore in plexiglass.

Dimenticavo di dire che il contenitore ha richiesto quasi un mese per arrivare a casa, visto che l’invio è avvenuto “via terra” e non per “posta aerea“, magari ripercorrendo la “via della seta” dei tempi di Marco Polo. Quando il postino ha suonato alla porta dicendo che c’era un pacco per me, non mi ricordavo nemmeno di aver acquistato il contenitore!
Direi che dal vivo (irl) è davvero molto bello: si vede che non è un modello creato dalla casa madre, perché la maggior parte dei pezzi che costituiscono il paraboloide sono di un colore argentato scintillante che non esiste: se uno volesse costruirlo con i propri pezzi “riciclati” dovrebbe utilizzare parti di colore grigio, che alla fine però non rendono bene l’effetto.
Non contento di questa impresa, ho iniziato a costruire il modello digitale, per poterlo mostrare qui nel visualizzatore 3D interattivo: cliccando l’immagine successiva si compirà come sempre la magia.
I due radiotelescopi a confronto
Avendo a disposizione i due modelli digitali, ho creato un modello che li contiene tutti e due, con il quale possiamo fare un confronto tra i due radiotelescopi, anche questa volta cliccando l’immagine successiva.
Detto questo, vi do l’appuntamento alla prossima puntata con altri modelli LEGO, che trovo particolarmente sfiziosi.
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