Un premio speciale per Jocelyn Bell Burnell.

A 50 anni dal suo ruolo significativo nella scoperta delle pulsar, Jocelyn Bell Burnell, dell’Università di Oxford e dell’università di Dundee, vince un premio di 3 milioni di dollari.

“Per contributi fondamentali alla scoperta delle pulsar e una vita di leadership ispiratrice nella comunità scientifica”: ecco la motivazione con cui il Comitato di selezione del Breakthrough Prize in Fundamental Physics ha annunciato il 6 settembre uno speciale premio rivoluzionario nella fisica fondamentale.

La storia della scoperta

Non dobbiamo immaginarci i radiotelescopi moderni ma una serie di dipoli metallici ingarbugliati da chilometri di cavi. Così infatti appariva il sistema ideato, nella metà degli anni ’60, dal professor Tony Hewish per lo studio e la ricerca dei quasar e completato nell’estate del ’67.

Jocelyn Bell accanto alla struttura del radiotelescopio
Jocelyn Bell accanto alla struttura del radiotelescopio

Ad ascoltare i segnali dallo spazio ci piazzò proprio la giovanissima Jocelyn Bell Burnell. La giovane dottoressa per circa cinque mesi scrutò le voci dal cosmo e tra queste rimarcò dei segnali inaspettati: impulsi regolari di onde radio, talmente regolari da far pensare ad una sorgente extraterrestre (LGM  fu scherzosamente chiamata l’origine di questi impulsi – acronimo di Little Green Man).

La svolta
Hewish continuò le osservazioni nel periodo natalizio, cercando di non far trapelare troppo la notizia . Il fatto decisivo avvenne al ritorno di Jocelyn dalle vacanze, quando, consultando i dati presi nel frattempo, confermò l’esistenza di una seconda sorgente con le stesse caratteristiche della prima e poco dopo una terza e una quarta. Era chiaro che Jocelyn  aveva scoperto una nuova classe di stelle: le pulsar!

Come andò a finire
La scoperta fu pubblicata sulla rivista Nature nel febbraio del ’68 e ovviamente ebbe grandissimo risalto nel mondo dell’astronomia. Ma l’assegnazione del premio Nobel pochi anni più tardi, nel 1974 , fu fatta solo al professore Tony Hewish.

Pubblicamente Jacelyn Bell buttò sempre acqua sul fuoco di possibili polemiche. Lo testimoniano le sue stesse parole in un discorso che tenne all’ottavo Texas Symposium sull’astrofisica relativistica- che vi invito a leggere- ma sta di fatto che la scienziata ha deciso di devolvere l’importo del premio all’Institute of Physics per finanziare borse di dottorato di ricerca destinate a studenti poco rappresentati.

Per maggiori dettagli:

https://www.scientificamerican.com/article/pulsar-discoverer-jocelyn-bell-burnell-wins-3-million-breakthrough-prize1/

Informazioni su Corrado Mascia 51 Articoli
In un lontano '97, mentre correvo su strada, rimasi folgorato dalla vista di una delle cose più belle che il cielo mi avesse regalato. Da allora non ho mai smesso di guardare in alto, né tanto meno di correre! Impiegato, quando non lavoro, coltivo con la mia famiglia l'amore per l'astronomia e l'archeologia che cerco di condividere col prossimo attraverso foto e video.

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7 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. Ma l’assegnazione del premio Nobel pochi anni più tardi, nel 1974 , fu fatta solo al professore Tony Hewish.

  2. Come preannunciato, domani 6 ottobre Jocelyn Bell e Marta Burgay , scopritrice della prima e unica pulsar doppia, saranno a Cagliari, in occasione del ricco incontro scientifico intitolato Battiti dal Cosmo. L'occasione sarà ghiotta per conoscere e ascoltare entrambe e se mi sarà permesso vi aggiornerò con foto e notizie sull'evento.

  3. Ciao a tutti,
    sabato dopo il lavoro sono riuscito ad andare all' Osservatorio Astronomico di Cagliari ed ascoltare la Signora delle Pulsar che, insieme a Marta Burgay, ha intrattenuto un pubblico curioso e attento, col suo modo di raccontare la scienza davvero ammirevole.
    Devo essere sincero e credetemi : ero davvero emozionato.
    La serata con Jocelyn Bell è iniziata intorno alle 1830, all'interno di un bel programma iniziato alle 16 con intrattenimento dei bimbi, intenti ad ascoltare i racconti elementari sulla storia delle onde elettromagnetiche. Dalle 1730 alle 1830 il pubblico poteva scegliere tra lo spettacolo meraviglioso al planetario e gli "incontri" con gli studiosi, pronti questi ultimi a rispondere alle più svariate domande che ognuno di noi faceva a proposito del cosmo.
    Poi alle 1830 il top: una figura incredibile (non me ne voglia la talentuosa Marta Burgay), un pilastro dell'astrofisica con le sembianze di una di una donna assolutamente normale col suo modo di raccontare le cose. Discorsi cosmici all'ora (quasi) del Tè che non potevano non essere capiti da tutti.
    La signora Bell ha parlato della storia della suo scoperta, del lavoro alacre che ha portato alla scoperta delle pulsar- trovare 4 millimetri di traccia in 500 metri di fogli- con una naturalezza disarmante. Alla domanda .. se fosse arrabbiata per il nobel mancato...lei ha risposto ... è stato il primo nobel all'astronomia ed io sono stata felice per questo...
    Ha sottolineato il suo impegno affinché le donne non siano sotto stimate dal mondo scientifico e ha raccontato di aver sofferto della Sindrome dell'impostore, quella strana sensazione di essere sempre inadeguata e che ti porta ad ammazzarti di lavoro.
    Ha parlato degli usi che si possono fare con gli studi sulle pulsar, come per esempio la rilevazione delle onde gravitazionali (se volete approfondire andate qui) e il più avveniristico utilizzo come navigatori in possibili viaggi spaziali.

    Un bella esperienza che mi porterò sempre dentro