Ne ho parlato ampiamente ed approfonditamente in un mio articolo del 20 febbraio 2022, che vi invito a ri/leggere per informarvi su questa cometa: anche io ho riletto questo articolo abbastanza lungo e complesso, visto che ovviamente non mi ricordavo il contenuto.
Tra l’altro in quell’articolo ho proposto pure la visualizzazione 3D interattiva del percorso della UN271 all’interno del Sistema Solare , che la porterà nel 2031 al perielio ad una distanza di ben 11 UA dal Sole e dalla Terra.
Ricordo brevemente che l’oggetto in questione è stato ritrovato in immagini del 2014, presentando poi una coma in immagini del 2018 mentre nel 2021, scoperto con una magnitudine pari a 22, ha presentato attività cometaria ed un outburst ad una distanza da Sole di 20 UA, ben più lontano del pianeta Urano. E questo è stato davvero un record!
Lascio a questo punto la parola a David Dickinson traducendo il suo articolo, il tutto senza ausilio di Intelligenze al di fuori della mia IP (quella Personale).
Una cometa monstre proveniente dalla nube di Oort, osservata nel Sistema Solare Esterno
Un team di astronomi ha eseguito un’osservazione completa della cometa (ai margini del Sistema Solare) la Bernardinelli – Bernstein (aka “BB”) un oggetto tra i più grandi della Nube di Oort con un diametro di ben 140km.
Dato che attualmente si trova a più di 16 UA dal Sole si può osservare solo con i telescopi più grandi ed in particolare l’ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) in Cile, che ne ha osservato gli sbuffi di gas di monossido di carbonio dal suo nucleo: si tratta di un livello di attività davvero sorprendente per una cometa così lontana dal Sole.

Siamo fortunati a poter seguire la cometa UN271 mentre si avvicina al perielio del gennaio 2031, ad una distanza di 10.9 UA , al di fuori dell’orbita di Saturno: provenendo da un’orbita di ingresso di 2.8 milioni di anni, una volta passata al perielio, si allontanerà in un’orbita di uscita di 4.6 milioni di anni, raggiungendo un afelio di 55000 UA. Questa distanza è l’87% di un anno luce, ad un quinto della distanza che separa il Sole dal sistema stellare più vicino, in cui si trova Proxima Centauri.
Le differenze tra l’orbita in ingresso e quella di uscita dal Sistema Solare sono dovute principalmente alle interazioni con i pianeti allorché si avvicina al Sole: infatti per una cometa che si addentri nel Sistema Solare c’è una probabilità del 40% di avere la propria orbita alterata. Molto tempo fa la cometa UN271 è stata spinta via dalla Nube di Oort verso il Sole da una stella di passaggio.
L’osservazione di questa cometa da parte dell’ALMA ha richiesto tutta la sensibilità e la risoluzione da parte dell’apparecchiatura, che ha permesso così di migliorare la misura delle sue dimensioni.
Nathan Roth (NASA/GSFC) in un recente bollettino afferma che “queste misurazioni ci dicono quanto sia enorme e come funzioni questo corpo celeste: stiamo osservando un processo esplosivo di emissioni di gas che ci fanno domandare in che modo evolverà la cometa lungo il suo viaggio all’interno del Sistema Solare”. Questa manifestazione non solo è un record per la distanza alla quale avviene, ma dimostra che le comete hanno un’attività anche lontane dal Sole.

La cometa da vicino
Nessuna missione è pianificata per mostrarci l’aspetto della UN271 da vicino, ma l’ESA ha in progetto la missione “Comet Interceptor” con il compito di stazionare all’interno del Sistema Solare, pronta ad inseguire la prossima grande cometa: è pianificata per il lancio nel 2029.
L’HST aveva immortalato la UN271 a gennaio del 2022

ma senz’altro grazie al JWST, se schedulato in tal senso, potremo ottenere ulteriori immagini e dati, così come l’Osservatorio Vera Rubin potrà dare sicuramente il proprio contributo nei prossimi anni.
Ma quanto è grande?
Una cometa delle dimensioni della UN271 potrebbe dare filo da torcere alla Terra, ma possiamo stare tranquilli che non si avvicinerà più di tanto al Sistema Solare interno: la cometa è 12 volte più grande dell’oggetto (di circa 10km di diametro) che ha creato il cratere Chicxulub nello Yucatan, che colpì la Terra 66 milioni di anni fa e causò l’estinzione di massa di piante ed animali, tra cui i dinosauri.
In questa immagine possiamo vedere la comparazione tra le dimensioni di varie comete molto note, (ndr : sotto ho aggiunto i valori in km dei vari diametri e cliccando l’immagine la vedremo in alta risoluzione)

Peccato solo che la UN271 non si avvicini più di tanto all’interno del Sistema Solare, perché essendo più grande della famosissima Hale-Bopp avrebbe potuto generare uno spettacolo favoloso in cielo: così non ci resta che aspettare la prossima cometa proveniente dalla Nube di Oort, dato che con la UN271 stiamo avendo solo un assaggio di quanto ci possiamo aspettare dalle profondità remote del Sistema Solare esterno.
Commenta per primo!
Aggiungi un Commento