Da Pasadena la NASA informa che estenderà fino al 2017 la missione Cassini-Huygens di esplorazione di Saturno e delle sue lune. Il budget per l’anno fiscale 2011 dell’agenzia prevede 60 milioni di dollari l’anno per continuare gli studi del pianeta degli anelli.
“Questa missione non smetterà mai di fornirci risultati scientifici sorprendenti, mostrando ai nostri occhi degli scorci sempre più interessanti” dice Jim Green, direttore della Divisione di Scienza Planetaria della NASA a Washington. “Le affascinanti scoperte e le immagini di questo storico viaggiatore hanno rivoluzionato le conoscenze che avevamo di Saturno e dei suoi satelliti”.

Da un’angolazione di 20° al di sopra del piano degli anelli, la Wide Angle Camera ha scattato 75 foto in sequenza creando questo mosaico di Saturno,dei suoi anelli e di alcuni satelliti: tutto questo è avvenuto un giorno e mezzo dopo l’equinozio di Saturno, allorchè il disco del Sole si trovava proprio allo zenith dei punti dell’equatore di Saturno.
La Cassini è stata lanciata nell’ottobre del 1997 assieme alla sonda dell’ESA Huygens, per arrivare nei pressi di Saturno nel 2004: la sonda è equipaggiata con sei strumenti per poter studiare al meglio Titano, la maggiore delle lune, mentre altri 12 strumenti da sei anni forniscono quotidianamente grandi moli di dati sul sistema saturniano. All’inizio la missione sarebbe dovuta terminare nel 2008, ma ricevette un’estensione fino a settembre 2010, ormai prossimo.
“Quest’ulteriore estensione alla missione fornisce un’opportunità unica di seguire i cambi stagionali di un sistema planetario esterno, dall’inverno all’estate” dice Bob Pappalardo, scienziato e progettista del JPL di Pasadena, il quale aggiunge che “molte nuove eccitanti scoperte della Cassini sono lì che ci aspettano nascoste”.
Questa seconda estensione, denominata Cassini Solstice Mission (Missione del Solstizio, contrapposta all’ultima estensione che era stata denominata Missione dell’Equinozio) consente agli scienziati lo studio dei cambiamenti climatici stagionali ed a lungo termine del pianeta e dei suoi satelliti. Ricordiamo che la Cassini è giunta a Saturno subito dopo il solstizio invernale per l’emisfero boreale e questa estensione continuerà fino a pochi mesi dopo il solstizio d’estate boreale, che avverrà nel maggio 2017: questo solstizio sancisce l’inizio dell’estate per l’emisfero settentrionale e dell’inverno per quello meridionale.

in questa rappresentazione pittorica
vediamo uno scorcio di Saturno
osservato dalle vicinanze di un
satellite ghiacciato
Un ciclo completo di una stagione non era stato mai studiato a questo livello di dettaglio e proprio questa estensione della missione prevederà altre 155 orbite intorno al pianeta, 54 incontri ravvicinati con Titano e 11 con la luna ghiacciata Encelado.
L’estensione permetterà agli scienziati di continuare le osservazioni del sistema di Anelli e la bolla magnetica che circonda il pianeta, nota come magnetosfera. La sonda effettuerà parcchi tuffi tra Saturno e i suoi anelli fornendo così una migliore conoscenza del gigante gassoso. Durante questi tuffi la sonda studierà la struttura interna di Saturno, le sue fluttuazioni magnetiche e la massa degli anelli.
La missione verrà controllata periodicamente per verificare che la sonda mantenga le capacità necessarie a raggiungere i nuovi obiettivi prefissati per l’estensione.
“La sonda sta funzionando molto bene, anche se subiamo gli effetti dell’età dopo che il suo contachilometri ha misurato quasi 4 miliardi di chilometri” dice Bob Mitchell, Program Manager della Cassini al JPL, “e questa estensione è importante perché c’è ancora veramente parecchio da imparare su Saturno. Il pianeta è pieno di segreti, che non mostra tanto facilmente”.
Il giornale di bordo della sonda comprende più di 210.000 immagini, una montagna di informazioni raccolte durante più di 125 orbite intorno al pianeta, 67 sorvoli ravvicinati di Titano e 8 della luna Encelado.
La sonda ha inoltre svelato dettagli inattesi della struttura degli anelli e le osservazioni ravvicinate di Titano hanno mostrato agli scienziati quale poteva essere l’aspetto della nostra Terra prima dell’evoluzione della vita. Gli scienziati sperano di avere le risposte alle molte domande che si sono posti nel corso della missione, tra le quali perché Saturno sembra avere una variazione della rotazione non congruente e come un probabile oceano appena sotto alla superficie possa alimentare i getti di Encelado.
Ma durante gli incontri con Titano sarà sempre in ornita attorno a Saturno vero? Non dovrebbe avere carburante per mettersi in orbita attorno a Titano…o sbaglio?
@Lampo
sì, la sonda sarà sempre in orbita intorno a Saturno e (come è stato fatto finora) praticamente ogni orbita viene lievemente modificata in modo tale da poter incontrare da vicino o Titano o Encelado, in base alla posizione dei due satelliti: i bravi tecnici della NASA hanno posto la sonda in un’orbita con un periodo tale da poter incontrare i due satelliti senza dover usare troppo carburante ogni volta! Mettere la sonda in orbita di un satellite avrebbe comportato grande uso di carburante ed avrebbe poi precluso estensioni successive della missione… Bene così, dunque!
Credo che sia giunto il momento di parlare estesamente della sonda Cassini (nell’ambito della categoria Sonde Spaziali), così potremo vedere quali erano gli obiettivi iniziali della sonda, quali sono state le varie estensioni della missione e non da ultimo analizzarne il volo effettuato per raggiungere Saturno, per mezzo del Simulatore 3D (sia con la visione generale del Sistema Solare, sia con Saturno in primo piano, come ho fatto per altre sonde)…
Il materiale è tanto e prevedo già che spezzerò l’articolo in più parti, senza dimenticare poi aggiornamenti di tanto in tanto: era al sesto posto nella mia scaletta di articoli sulle sonde, ma la promuovo molto volentieri! 😉
A presto!