Nella serie “For All Mankind” è stata costruita una bella stazione spaziale orbitante, ma le telefonate intercontinentali avvengono ancora con i telefoni a gettone. Si inizia a parlare di Marte
Siamo arrivati alla terza stagione e nella prima puntata vengono mostrati telegiornali in modo molto veloce e di difficile comprensione : è trascorsa una decina di anni e nel frattempo, nel 1992, sono cambiate tantissime cose. Il progresso tecnologico e le scelte politiche hanno comportato molte novità, che seguiremo un questa nuova parte, ricchissima di immagini e filmati estratti dalle prime tre puntate.
Oramai la Luna e le sue ombre corte e sbagliate, con il Sole troppo alto nel cielo del Polo Sud lunare, sono un ricordo lontano, mentre da adesso in poi l’attenzione (salvo rare eccezioni) si sposta altrove.
Ricordo sempre che in questa pagina trovate tutte le puntate della mia recensione di “For All Mankind”, automaticamente aggiornate a mano a mano che le pubblico.
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia.
Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti.
Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini.
Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali
Ancora molti sono i misteri che avvolgono la nascita del Sistema solare e la formazione dei pianeti, ma una cosa è certa: quel periodo è stato uno dei più caotici e violenti che si possano immaginare. La Terra, Marte e gli altri corpi rocciosi hanno visto la loro composizione chimica e la loro massa cambiare di continuo
In questa terza parte termino l’analisi degli eventi generati dalla particolare posizione nel cielo di Giove e del suo satellite Ganimede, nel lontanissimo 1916 e nel vicino 2030
Il primo gennaio 2019 alle 6:33 la sonda della NASA sarà alla minima distanza dal mitico Ultima Thule: ci sarà il fly-by astronomico più lontano mai effettuato da una sonda spaziale.
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