Il lato oscuro del Cosmo: una madre cannibale!

Il pianeta più caldo scoperto nella nostra galassia non avrà una lunga vita. Sarà letteralmente divorato dalla sua stella “madre” nel giro di non più di dieci milioni di anni.


La vittima di questo macabro “pasto” sarà il pianeta chiamato WASP-12b. Vicinissimo alla sua stella (gira intorno ad essa in poco più di un giorno terrestre), raggiunge una temperatura spaventosa, intorno ai 1500°C, e la sua forma assomiglia a quella di un pallone da rugby a causa delle terribili forze mareali che deve subire. La sua massa è più grande che quella Giove di circa il 40%, ma la sua atmosfera raggiunge dimensioni ben più grandi rispetto al “nostro” gigante. La distorsione dovuta alla marea, il rigonfiamento dell’atmosfera per l’altissima temperatura e l’estrema vicinanza (circa 3,5 milioni di chilometri) alla “mamma” crea una situazione insostenibile che lo sta distruggendo. La sua atmosfera viene così lentamente succhiata dalla stella, come mostra la figura

WASP-12 è un astro giallo a circa 600 anni luce da noi

Questo scambio di materia è comune tra stelle doppie molto strette, ma è la prima volta che si osserva tra un pianeta e una stella. WASP-12 è un astro giallo a circa 600 anni luce da noi nella costellazione dell’Auriga.

Il pianeta è stato scoperto nel 2008 dalla ricerca automatica (WASP) di esopianeti attraverso la tecnica del transito e della perdita di luce dell’astro. Le osservazioni ultraviolette hanno mostrato che le linee di emissione dell’alluminio, manganese, stagno, ecc., aumentano sensibilmente quando il pianeta passa davanti alla stella. Il fatto stesso di riuscire a notare questo aumento significa che l’atmosfera del $gigante$ planetario è estremamente diffusa a causa dell’alta temperatura. Analizzando la durata del minimo e l’abbassamento di luce dovuto al transito si è stabilito che il raggio dell’oggetto supera il proprio lobo di Roche (il limite per mantenere la materia aggregata) e quindi il gas può essere facilmente strappato dalla stella.

Il pianeta perde circa 200 milioni di miliardi di tonnellate di materia all’anno. Un bel banchetto per la stella cannibale!

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8 Commenti

  1. lì più che omini verdi, ci saranno omini biscottati come minimo! ahahahahah
    scusate ma era più forte di me 😆

  2. Non cadrà sulla stella, ma se ne allontanerà’. Nella forza di gravità, come altre forze in natura (elettromagnetiche…) positive e negative, si nasconde anche una spinta repulsiva. Ma questo gli astrofisici ancora non lo sanno. La gravita’, il magnetismo ed altri sono forze interdimensionali, di cui non abbiamo ancora comprensione.

  3. Non ne sono affatto convinto. L’influenza gravitazionale di una stella provoca esclusivamente attrazione. Anche il pianeta attrae la stella, ma ovviamente in misura inferiore in quanto la sua massa è minore. Ne è la dimostrazione il fatto che un pianeta potrebbe provocare, e qui gioca un ruolo fondamentale la grandezza del pianeta e la vicinanza dei due corpi, lievi ondeggiamenti della stella a lui vicina. Ammettere il contrario significherebbe accettare il fatto che il Sole, un domani, possa espellerci dal sistema solare: fortunatamente, non vedo come questo sia possibile

  4. In effetti Francesco mi aspettavo questa reazione. Ho fornito conoscenze in mio possesso le quali non sono note per il nostro mondo 3D o 4D se preferisci. Alcuni astronomi hanno già iniziato a fare teorie sull’allontanamento dei pianeti anche sulla base di ciò che stanno scoprendo su altri sistemi planetari, ipotizzando appunto che alcuni dei nostri pianeti giganti erano più vicini al Sole una volta. Il fatto è che usiamo la fisica del 3D e con ciò non sappiamo ancora come possa avvenire l’allontanamento. Inoltre, alcune forze della fisica su grande scala cambiano, mentre noi siamo ancora sicuri che valgono per tutto l’universo. Vedi i problemi che abbiamo per la materia oscura sulla rotazione galattica o l’energia oscura dell’espansione del cosmo.
    Per ora mi fermo qui

  5. @SANDRO
    Scusami, ho solo una domanda da farti, semplice curiosità…quindi secondo te la fisica da usare per studiare la meccanica celeste è quella che converge verso più dimensioni (es. teoria delle stringhe et similia)? Però questo tipo di ricerche, per quello che ne so vale solo per delle scale ultramicroscopiche, per cui la nostra visione 4D (o meglio 3D+1) dell’ universo altro non sarebbe che manifestazione di queste stringhe infinitamente piccole…
    (credo di aver confuso un bel po’ di cose, ma le mie fonti sono i libri di Stephen Hawking e qualche articolo inglese, forse tradotto male)

  6. Mi fa piacere la tua curiosità Vincenzo e, nel mio piccolo, cerco di darti una risposta più esauriente possibile.
    La fisica che usiamo per descrivere il nostro mondo 4D va benissimo. Solamente che si manifestano delle “anomalie” che sarebbero spiegabili se conoscessimo la realtà multidimensionale, di cui per ora ci sono solo indizi derivanti dalla meccanica quantistica e dalla teoria delle stringhe. Come esempio mi riporto alla rotazione delle stelle nelle galassie che non seguono le leggi di gravitazione universale. Questo ha fatto ipotizzare la presenza della materia oscura che, naturalmente, non è visibile perchè non si tratta di materia, ma di energia, di cui ancora noi non ne conosciamo l’esistenza. Pertanto, l’applicazione delle nostre leggi 4D alla rotazione galattica non è “adatta” per spiegare il fenomeno. Spero di averti fornito un ulteriore contributo.

  7. Apprezzo molto la spiegazione che hai dato Sandro e, anche se nel caso di specie resto molto ancorato alla mia opinione, la teoria delle stringhe, e dunque quella delle dimensioni spaziali aggiuntive (che se non sbaglio prevede altre 10, 11 o addirittura 26 dimensioni), è molto interessante. certo è solo una teoria, ma in fin dei conti il progresso è dato da queste, o sbaglio?? ho anche letto qualcosa sull’allontamento dei pianeti, come da te accenato, e l’ho trovato del pari interessante. ciao