La cometa 3I/ATLAS – 19° aggiornamento

Nel giro di poche ore la cometa interstellare 3I/ATLAS potrà essere investita da una CME da parte del Sole.


Oggi nel sito SpaceWeather è apparsa una notizia riguardante la cometa interstellare 3I/ATLAS: in particolare riguarda un evento inatteso molto importante.

Ricordo che tutte le varie puntate delle mie NEWS sulla cometa interstellare sono raccolte in questa pagina del sito, che viene aggiornata automaticamente a mano a mano che pubblico nuovi articoli.

Che cosa sono le CME?

Visto che nel seguito ne parlerò, le CME (Coronal Mass Ejection), le espulsioni di massa coronale, sono delle nuvole di plasma letteralmente sparate via dal Sole durante eruzioni solari particolarmente potenti (i brillamenti) : in queste situazioni la NASA emette un apposito bollettino in cui viene riportato (grazie ad un diagramma abbastanza complesso, ma facilmente addomesticabile) il percorso nello spazio di questa nuvola.

Conoscere questo percorso è importante dal momento che oltre alla Terra (dove in alcuni casi possono apparire le famose aurore boreali) una CME può interessare anche i pianeti interni (Mercurio e Venere) , Marte e tutto l’insieme di sonde spaziali che gravitano intorno al Sole a varie distanze: tutti questi oggetti si muovono giorno per giorno, per cui può capitare che non vengano interessati direttamente da questa sorta di ondata, ma anche che vengano colti in pieno, inaspettatamente.

Una CME solare si sta dirigendo verso la cometa 3I/ATLAS

Quanto spesso una CME proveniente dal Sole colpisce una cometa proveniente dallo spazio interstellare? Forse mai, perciò vale la pena seguire la collisione imminente.

In base al modello di previsione della NASA, la CME emessa il 19 settembre, lungo il suo viaggio raggiungerà tra il 24 ed il 25 settembre la cometa interstellare, arrivata quasi in prossimità di Marte, il quale sarà interessato seppur marginalmente dalla CME.

Una CME che colpisca comete del Sistema Solare potrebbe piegare la coda modificandone la direzione o addirittura potrebbe disconnetterla del tutto: cosa possa accadere ad una cometa interstellare non è dato sapersi e va solo osservato.

Un esempio di quanto è accaduto alla cometa Encke nel 2007 si può trovare in questo articolo tratto dal sito della NASA, dove si possono vedere foto e filmati ripresi per la prima volta dalla sonda STEREO-A della NASA, con la coda che viene spezzata in due parti e poi ricreata…

Il momento è davvero fortuito ma propizio: l’impatto potenziale avviene ad una settimana prima che la cometa scompaia dietro al Sole (vista dalla Terra) e questo consente agli Astronomi l’opportunità di una finestra osservativa decisamente inattesa per registrare l’evento.

Inoltre il tutto coincide con il recente aumento della luminosità della cometa, di circa 40 volte rispetto all’inizio di settembre.

Riprendo la parola per mostrare il percorso della CME

Questo filmato l’ho modificato a partire da quello presente nel sito SpaceWeather (una gif animata) dove stranamente mancava del tutto l’indicazione della posizione della cometa interstellare: con un po’ di impegno e sfruttando i mezzi a mia disposizione, sono riuscito ad integrare nel filmato la cometa, rappresentandola con una stellina gialla proprio in prossimità di Marte, rappresentato con un cerchietto rosso. Ho perfino aggiunto i crediti al sottoscritto.

In questo filmato, che vi suggerisco di vedere più volte c’è al centro il Sole circondato da pianeti e sonde spaziali, secondo la legenda posta in alto: in particolare la Terra è un cerchio giallo, Marte come detto un cerchietto rosso, Mercurio arancione e Venere verde.

Fissiamo la nostra attenzione sul diagramma circolare sulla sinistra, che altro non è che la vista dall’alto del Sistema Solare fino a poco oltre Marte: lanciando la simulazione, quasi subito si vedrà apparire la CME (in blu-violetto) che si sposta giorno dopo giorno (si vede la data che scorre in alto a destra) dirigendosi in questo caso decisamente verso il basso nella figura.

Questa specie di ondata, uno tsunami di particelle, incrocerà dunque la stellina gialla, la cometa e marginalmente Marte, mentre non interesserà minimamente altri pianeti e sonde, come ora dovrebbe essere facile comprendere guardando più e più volte questa animazione.

Quando invece questa ondata investe la Terra, allora di solito si possono creare come detto aurore boreali ed in genere dei blackout nelle trasmissioni dei radioamatori e dei controllori di volo: quindi è importante conoscerle in anticipo. Nei casi più gravi invece, quando la CME è particolarmente potente, potrebbero verificarsi situazioni molto più critiche per quanto riguarda i satelliti artificiali in orbita intorno alla Terra, ISS compresa.

L’aumento di luminosità della cometa

Gerald Rhemann and Michael Jäger hanno ripreso la cometa in questa foto del 17 settembre

ed il secondo autore afferma che “possiamo confermare l’aumento di luminosità avvenuto recentemente, scoperto da Thomas Lehmann”: la cometa è passata dalla magnitudine +16 alla +12 e l’aumento maggiore è avvenuto nella luce di colore verde.

Questo fatto suggerisce un’emissione di gas da parte della cometa: in particolare la molecola biatomica di carbonio (C2), quando è investita dai raggi ultravioletti del Sole, risplende di un bel colore verde smeraldo.

In base a ricerche di Marshall Eubanks della Space Initiatives, Inc. e ad un diagramma particolarmente complesso

l’autore mostra che la luminosità della cometa giorno dopo giorno è data dalla somma di due contributi: il primo è dato dalla polvere (le crocette rosse sparse, che opportunamente elaborate generano un andamento rappresentato dalla retta rossa) ed il secondo dai gas (le crocette blu che interpolate generano la retta blu tratteggiata), aumentando così la luminosità della cometa giusto in tempo per il prossimo sorvolo ravvicinato del pianeta Marte, che verrà documentato dalla sonde in orbita intorno al pianeta rosso.

Rimaniamo sintonizzati, per le notizie dei prossimi giorni!

La correzione del filmato

Come dicevo ho manipolato l’animazione presente nel sito, che sarebbe questa:

che si ripete all’infinito , ma senza traccia della cometa.

Veniamo ora alla posizione approssimata della 3I/ATLAS: ho provato con il famoso sito HORIZONS del JPL/NASA da cui prendo di solito i dati per il mio programma di visualizzazione 3D interattiva delle orbite di pianeti, asteroidi, sonde spaziali, ecc.

Ma la strada era un vicolo cieco vista la mole di calcoli che mi si prospettavano.

Allora ho pensato a Celestia, dal quale avevo già approntato una vista dall’alto del Sistema Solare fino a Marte con tanto di orbite dei pianeti, ma c’era il piccolo particolare della mancanza dei dati della cometa: inserirli avrebbe comportato parecchio tempo e sforzo.

Ed è stato così che ho pensato proprio al mio programma di visualizzazione 3D interattiva, relativo al passaggio della cometa: sono andato avanti passo dopo passo intorno al 21 settembre e spostandomi con il mouse ho creato la situazione con la Terra tutta a destra e Marte in basso a sinistra, cioè quella iniziale del diagramma della NASA

credit : Pierluigi Panunzi

In questo caso il pallino azzurro è la Terra, quello rosso è Marte, mentre in giallo c’è la sonda Psyche e in blu la sonda JUICE: la cometa era proprio lì dove mi aspettavo che fosse, incrociando le dita!

Col passare dei giorni la cometa scorre verso l’alto per avvicinarsi a Marte ed è così che ho desunto la sua posizione approssimata, che ho inserita nel filmato grazie al famoso programma avidemux.

In particolare ho aggiunto un logo formato da un asterisco giallo su uno sfondo trasparente posizionandolo all’inizio del filmato e ci ha pensato avidemux a riportarlo automaticamente in tutte le immagini.

Visto che c’ero ho anche aggiunto il mio nome e cognome.

Informazioni su Pierluigi Panunzi 590 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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