Nell’ultimo numero di questa rubrica abbiamo visto un’app astronomica talmente ricca di informazioni e contenuti, che l’ho ribattezzata enciclopedia portatile: l’app Mobile Observatory (in italiano Osservatorio Mobile) è ancora più ricca e articolata e c’è piacevolmente da perdersi navigando tra le sue pagine. Tra le tante opzioni si può anche settare la lingua italiana e per fortuna in questo caso la traduzione mi sembra sia stata fatta da persone umane e non da traduttori automatici: comunque io uso la lingua inglese per non avere problemi…
L’altra enciclopedia aveva 10 sottomenu ed un totale di 64 sottopagine, con un’interfaccia utente abbastanza minimale: Mobile Observatory ha invece una interfaccia grafica particolarmente curata ed all’interno di ogni pagina un giusto mix tra grafica, tabelle e testi, a seconda dell’argomento, con rimandi ad altre pagine. Come in un’enciclopedia, è stata creata una fitta ragnatela di collegamenti interni.

Già la home page presenta ben 18 caselle che aprono altrettante pagine, da ognuna delle quali se ne aprono un numero variabile: non pretendo di parlare di tutte le pagine, altrimenti questo articolo diventerebbe anche lui un’enciclopedia, ma presenterò solo quelle più importanti.

Non appena lanciata l’app e dopo lo splash screen, può capitare di vedere la richiesta di aggiornamento del database di informazioni interno: il suggerimento è di rispondere sempre “sì” per essere costantemente aggiornati. Nessun problema se si dovesse rispondere “no”: una delle 18 famose pagine principali si chiama proprio “Object Database” e visto che ci siamo, analizziamola per prima.
La pagina Object Database
Già aprendo questa pagina viene naturale mettere il nostro dispositivo (tablet o smartphone) in verticale,

così da essere in grado di vedere la lista di 12 sottomenu, che permettono di avere informazioni di vario genere su oggetti del Sistema Solare (Pianeti, Lune, asteroidi, Pianeti Nani, Comete, Sciami meteorici, costellazioni, Stelle, Oggetti deep sky): per alcuni di questi oggetti vengono fornite indicazioni sulla visibilità in cielo (ora in cui l’oggetto sorge, passa al meridiano e tramonta, con evidenziati quelli che in quel momento si trovano sopra l’orizzonte), mentre per altri (ad esempio le Lune, che viaggiano in cielo vicine al pianeta attorno a cui orbitano) non vengono presentati gli orari, ma alcuni dati orbitali, accompagnati da un’icona sulla sinistra che ne rappresenta in genere la miniatura di una foto ripresa da telescopi o sonde. Cliccando sulla riga relativa ad un oggetto, si apre l’enorme pagina di descrizione dell’oggetto stesso, che comprende dati di visibilità, le effemeridi, i dati fisici, con in alto un’immagine dell’oggetto, cliccabile, per ingrandirla o visualizzarla a tutto schermo (in alcuni casi anche in 3D), oppure viene semplicemente aperto un popup con la foto dell’oggetto celeste.
Qualunque pagina apriamo, in alto sono presenti le classiche icone di un videoregistratore, che servono a navigare all’interno di tabelle enormi di oggetti: entrando ad esempio in Moons e poi Saturn, abbiamo che i dati dei 62 satelliti sono posti in pagine da 15 satelliti l’una (parametro che si può ovviamente modificare, cliccando sull’icona imbuto in alto a destra) per cui queste icone del videoregistratore sono davvero utili per navigare tra le varie sottopagine. Nel caso in cui gli oggetti siano molti, c’è da dire che (anche con un quad core, un tablet Lenovo) la creazione della pagina stessa non è immediata, vista la mole di dati e calcoli che l’app deve effettuare e mostrare: nel mio smartphone Wiko Fever (octa-core) invece l’apertura della pagina è immediata!
In definitiva già dalla pagina Object Database vediamo quello che sarà il paradigma dell’applicazione: in qualsiasi pagina si stia navigando, cliccando su un oggetto se ne visualizzano le caratteristiche (orari di visibilità, aspetto, informazioni) privilegiandone alcune rispetto ad altre a seconda della pagina di provenienza.
Ma dicevo dell’aggiornamento dei database interni: la prima voce del menu si riferisce ai cataloghi interni, rispettivamente Extended Star Catalog, Minor Planets & Comets e Object Descriptions. È proprio il secondo quello che viene aggiornato più spesso dall’Mpc (Minor Planet Center) dell’Unione Astronomica Internazionale.
La pagina Sky View
Si tratta della pagina in cui viene mostrato l’aspetto del cielo per l’ora corrente oppure per una qualsiasi ora passata o futura grazie ai vari pulsanti in basso. In alto, sulla destra appare uno strano rettangolino grigio con barrette verticali, cliccando il quale viene mostrata una ricca barra di comandi

che suggerisco di provare uno per uno: si può cambiare ad esempio la visualizzazione agendo sulle linee delle costellazioni, sullo sfondo , oppure scegliendo la direzione di vista. Diciamo che questa pagina ha parecchie funzionalità, ma sicuramente ci sono altre app (che però fanno solo questo) che magari ci permettono opzioni più spinte che qui non ritroviamo.
La pagina Solar System
Questa pagina, accessibile come detto anche dalle altre pagine tramite appositi pulsanti, mostra l’aspetto del Sistema Solare visto dal Polo Nord del Sistema Solare stesso, con la posizione corrente dei pianeti, delle comete ed $asteroidi$ principali

anche stavolta (ma da adesso non lo dirò più) ci si può muovere in avanti o indietro nel tempo con i pulsanti in basso o aprire la barra di menu delle opzioni cliccando il pulsante grigio. Se quest’ultimo dovesse sparire (infatti dopo un po’ scompare) basta toccare lo schermo.
La pagina Objects
Questa pagina mostra una lista degli oggetti più importanti, con l’ora in cui sorgono, passano al $meridiano$ e tramontano

e cliccando su ognuno di questi viene mostrato un popup con informazioni sull’oggetto e i consueti rimandi ad altre pagine, quali la mappa del cielo o altre ancora: c’è da perdersi a causa della mole di dati impressionanti che accompagna ogni oggetto celeste! Fortunatamente in alto a sinistra è sempre presente un’utilissima freccia a sinistra (<) che permette di tornare sui propri passi, navigando indietro pagina dopo pagina…
La pagina Events…

… ci permette di avere sottomano una lista dei principali eventi astronomici odierni e dei giorni successivi (tra le opzioni c’è anche la possibilità di stabilire quanti giorni, ma aumentando il range di date poi c’è il rischio di rallentamenti del programma che deve fare calcoli su calcoli). Ovviamente cliccando su un elemento della lista si apre un popup esplicativo con altri pulsanti di navigazione.
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