Come sempre, prima di iniziare, vi ricordo che tutti i miei articoli sulla cometa interstellare 3I/ATLAS li potete trovare in questa pagina, che si aggiorna automaticamente ogni volta che pubblico una NEWS.
In questi 15 giorni trascorsi dalla mia 29-esima puntata, ci sono stati alcuni interessanti contributi da parte di Astrofili sulla Terra, tra i quali il mio carissimo amico Gianluca Masi, dal VirtualTelescope, ed inoltre ci sarebbe stata una tanto sbandierata conferenza stampa da parte della NASA, finalmente riaperta dopo lo shutdown. Ma andiamo con ordine.
Contributi del VirtualTelescope
Vediamo due ottime immagini della cometa interstellare catturate qualche giorno fa da Gianluca Masi, ideatore e gestore in prima persona del VirtualTelescope, un sistema robotizzato di telescopi situato a Manciano, in provincia di Grosseto, una località che dal punto di vista astronomico è la più buia dell’Italia peninsulare.
All’epoca, qua e là in internet gente sfaccendata e senza alcun motivo e rigore scientifico (anche se con tanto di lauree e incarichi particolari in università prestigiose degli States) insisteva a parlare della povera cometa 3I/ATLAS come di una sonda aliena, figuriamoci, alimentando così un inutile e poco redditizio tamtam mediatico che ha attirato probabilmente ulteriori persone sfaccendate ed anche dotate di titoli accademici: a me solo parlarne dà veramente fastidio, ma lo faccio per screditare al massimo certa gente che nemmeno nomino mai, per impedirne la ricerca in questa sede da parte di Google.
In quei giorni, dicevo, dal VirtualTelescope, Gianluca ci ha deliziato con delle immagini veramente spettacolari della cometa: la prima risale al 10 novembre

e ci mostra la combinazione di 14 immagini, ognuna con un’esposizione di 120 secondi, riprese con il telescopio remoto ARTEC250 + Paramount ME + C3Pro61000EC, pilotato da casa sua: la cometa si trovava a 12 gradi sull’orizzonte orientale con una Luna al 71% di fase a circa 85 gradi di distanza angolare.
Nonostante ciò, si nota benissimo la coda di ioni della cometa interstellare (grazie all’evolversi della geometria del passaggio attraverso il Sistema Solare) che nei giorni precedenti si trovava dietro al Sole e perciò visibile solamente con i coronografi delle sonde solari in orbita nello spazio, ma che ora si può osservare nel cielo mattutino risultando sempre più visibile.
Invece la mattina successiva dell’11 novembre, complice un’ottima condizione meteorologica, il solerte telescopio remoto ci ha fornito questa bellissima immagine

in cui si distingue molto bene la coda di ioni.
L’immagine è ottenuta dalla composizione di 28 immagini riprese con esposizione di 120 secondi l’una, con lo stesso setup dell’immagine precedente ed ancora una volta Gianluca sottolinea il fatto che la cometa sta guadagnando in visibilità nel cielo mattutino, con una coda di almeno 0.7 gradi in direzione NW ed un’anticoda che punta verso ESE: stavolta la cometa era a 14 gradi sull’orizzonte con la luna che si era avvicinata a 70 gradi di distanza, con una fase del 61% e dunque decrescente.
Infine la mattina del 19 novembre, nel corso della diretta mattutina, abbiamo questa immagine

frutto della combinazione di 11 immagini di 120 secondi di esposizione, sempre con lo stesso setup (ndr: “squadra che vince non si cambia”, come si diceva una volta in ambito calcistico), soprattutto per poter confrontare l’evoluzione dell’ospite interstellare con il passare dei giorni.
Anche in questa immagine si distingue la coda di ioni che si estende verso NW e rivela una struttura intricata, mentre verso SE si vede l’anticoda: a guardare bene si notano pure i soliti e immancabili satelliti artificiali che lasciano la loro scia a deturpare immagini stupende.
Colgo dunque l’occasione per segnalare che sul sito del VirtualTelescope, il 19 dicembre Gianluca Masi effettuerà la diretta alle 5 mattutine con la ripresa della cometa 3I/ATLAS in occasione del suo massimo avvicinamento alla Terra, nel corso del suo lunghissimo viaggio nel tempo e nello spazio, che la porterà ad appena 270 milioni di km dal nostro pianeta.
Dal sito SpaceWeather
Il giorno 20 novembre, subito dopo la conferenza stampa della NASA (di cui parlerò in seguito) nel sito dedicato alla meteorologia solare, si parla appunto delle immagini attese da tanto tempo da parte della NASA, prese da sonde spaziali in giro per il Sistema Solare e ritardate di almeno un mese a causa dello shutdown: come vedremo non sono così eclatanti da un punto di vista visivo, ma di grande validità scientifica.
Invece foto riprese da Astronomi dilettanti sono davvero ottime: ecco l’esempio di una stupenda immagine ripresa il 19 novembre

da due vecchie conoscenze, Michael Jaeger e Gerald Rhemann, frutto di immagini LRGB da 900/300/300/300 sec 12″/4 QHY 600, e dunque riprese con filtri colorati che evidenziano la coda di ioni con una bellissima colorazione bluastra, mentre la chioma è di una brillante tonalità verde.
Vediamo insieme il commento da parte del gestore del sito SpaceWeather.
Chi ha bisogno di satelliti e agenzie spaziali? Usando un telescopio nel giardino di casa (ndr: una fissazione nei riguardi degli americani che non abitano in città) gli Astronomi dilettanti Michael Jaeger e Gerald Rhemann hanno catturato la migliore immagine a colori del visitatore interstellare 3I/ATLAS, senza ombra di dubbio una cometa.
Jäger afferma che “abbiamo utilizzato un telescopio da 12″ con la fotocamera raffreddata QHY600 e filtri colorati”.
Con una sola eccezione (discussa in seguito) la foto è quella di una “cometa classica”, laddove la lunga coda si staglia dal lato opposto del Sole, scolpita dal vento solare: la colorazione blu deriva dagli ioni di monossido di carbonio, CO+, che è possibile trovare in quasi tutte le comete del Sistema Solare. La chioma della cometa invece risulta verde a causa dell’altra molecola di carbonio, C2, rilasciata dai nuclei cometari quando l’oggetto si trova in prossimità del Sole.
Ed ora l’eccezione, manifestata nell’immagine degli stessi autori e ripresa il 20 novembre

dove si vede un getto emesso in direzione del Sole.
Questo fatto è inusuale dal momento che che raramente le comete del Sistema Solare presentano un’anticoda: il solito cre…ativo (ndr: l’immarcescibile scienziato americano) ha subito pensato si trattasse di un propulsore artificiale. (ndr: scientificamente sappiamo che l’anticoda è visibile solamente quando la Terra si trova esattamente nel piano orbitale della cometa ed è in pratica una sorta di illusione ottica dovuta alla geometria della situazione).
Una spiegazione ovvia e naturale è questa: la cometa interstellare ha trascorso eoni nel suo viaggio interstellare ed un bombardamento di raggi cosmici per miliardi di anni ha sicuramente alterato la superficie del nucleo, facendo volare via gli atomi di idrogeno e lasciando in loco le molecole più pesanti.
Ora che la 3I/ATLAS si è affacciata nel Sistema Solare, la luce del Sole sta riscaldando la crosta superficiale del nucleo, permettendo l’emissione di grani di polvere relativamente più grandi e pesanti, troppo massicci per essere diffusi nella chioma dalla pressione della radiazione solare o dal vento solare: invece si soffermano nelle vicinanze, creando una coda che punta verso il Sole invece di piegarsi all’indietro come una cosa normale.
Il responso del giardino di casa? La 3I/ATLAS è una cometa, una splendida cometa.
Non posso che essere d’accordo! Ci mancherebbe!
Appuntamento alla prossima puntata, dove vedremo altre immagini, quelle famose da parte della NASA e di altri Astronomi dilettanti.
Rimanete sintonizzati!

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