
Oggi sono due pulsar separate l’una dall’altra da circa 23 gradi, ma non sono sempre state così distanti. Tutt’altro. In uno studio pubblicato nel 2004 su Astrophysical Journal e basato su precise rilevazioni astrometriche (accurate misurazioni del loro moto proprio e della parallasse), si ipotizzava che le stelle progenitrici delle due pulsar B2020+28 e B2021+51 potessero essere dinamicamente legate tra loro. Seguendo a ritroso nel tempo il possibile cammino compiuto dalle due pulsar, infatti, si poteva dedurre che entrambe potessero provenire da Cyg OB2, una delle più massicce e compatte associazioni di stelle OB della nostra galassia, posto a circa 5200 anni luce dalla Terra e la cui massa originaria probabilmente era di 100 mila masse solari.
Nello stesso studio, però, si ipotizzava un legame ancora più stretto tra le due progenitrici e si suggeriva che le due stelle facessero parte di un sistema binario. In occasione dell’esplosione di supernova che originò la seconda pulsar, circa 2 milioni di anni fa, il sistema venne drammaticamente distrutto e le due stelle di neutroni lanciate a folle velocità attraverso la Galassia. Per far quadrare tutti i conti, però, era necessario che quell’esplosione di supernova non fosse simmetrica, una condizione – ahimè – piuttosto problematica da giustificare.
In uno studio pubblicato in questi giorni su Astronomy and Astrophysics, Vasilii Gvaramadze (Università Statale di Mosca) traccia un nuovo scenario, in grado di spiegare quanto avvenuto senza ricorrere a esplosioni asimmetriche. Secondo l’astronomo la separazione tra le due stelle risale a un’epoca in cui ancora le supernovae non erano esplose ed è da ricondurre alle efficaci interazioni gravitazionali sperimentate dalle stelle appartenenti a Cyg OB2.
All’epoca immediatamente seguente la sua formazione, infatti, quell’associazione stellare doveva essere indubbiamente molto più compatta e le interazioni gravitazionali davvero intense, anche perchè le stelle che ne facevano parte erano estremamente massicce. Le due stelle che stiamo tenendo d’occhio, ad esempio, dovevano avere masse almeno pari a 50 masse solari. Uno scenario in cui è perfettamente praticabile l’attivazione di espulsioni gravitazionali anche a velocità molto elevate.
Tenendo conto dell’età delle pulsar, dei tempi di evoluzione stellare e della velocità di espulsione da Cyg OB2, si ritiene che al momento dell’espulsione dal gruppo le due stelle fossero probabilmente di tipo Wolf-Rayet. Mentre girovagavano per la Galassia, le due stelle hanno proseguito i propri cammini evolutivi, culminati – in tempi diversi – con le violente esplosioni di supernovae dalle quali sono nate le due pulsar.
Ma se questo scenario è corretto, ne deriva che la drammatica rottura di quel sodalizio stellare non è più imputabile alla supernova e, dunque, non c’è alcun bisogno di invocare una sua esplosione asimmetrica. Con buona pace di chi aveva arricciato il naso.
Fonte: Coelum