
La nostra galassia non è poi così insignificante. Forse non sarà la più grande del gruppo locale – il primato pare spetti alla galassia di Andromeda – ma anche la Via Lattea ha la sua importanza, confermata dalla presenza di numerose galassie satellite che le orbitano attorno. Tra le ultime ad aggiungersi all’elenco vi è anche la Galassia nana di Ercole, un agglomerato stellare posto a 430 mila anni luce di distanza.
Queste galassie satellite, ovviamente, hanno massa e dimensioni di gran lunga inferiori rispetto a quelle della galassia che le governa – la popolazione di stelle della $Galassia$ nana di Ercole, per esempio, è dieci milioni di volte inferiore a quella della Via Lattea – e non possono certo permettersi di esibire appariscenti strutture a disco nè sfarzosi bracci di spirale. Insomma, a meno che non sia in atto qualche strano meccanismo, le galassie satelliti – siano esse della Via Lattea o di qualunque altra galassia nell’universo – hanno generalmente una forma all’incirca sferica.
La Galassia nana di Ercole, però, non ne vuol sapere di adeguarsi a questa regola generale e si candida ad essere la prima galassia satellite caratterizzata da una anomala forma allungata. La scoperta della strana forma di questa galassia è stata effettuata grazie all’impiego di uno tra i più grandi telescopi al mondo, il Large Binocular Telescope (LBT). Questo innovativo telescopio costruito sulla cima del monte Graham in Arizona è praticamente un gigantesco binocolo formato da due telescopi di 8,4 metri di diametro ospitati dalla stessa montatura. Combinando il segnale luminoso raccolto dai due telescopi, il LBT finisce con l’essere equivalente a un telescopio del diametro di quasi 12 metri. Se a questo aggiungiamo la superba qualità del segnale garantita dall’impiego delle ottiche adattive e un rilevatore di nuova concezione di costruzione italiana – la Large Binocular Camera – riusciamo a comprendere quali prestazioni possa fornire il LBT.
Sono state proprio queste incredibili qualità del LBT che hanno permesso agli astronomi di osservare dettagliatamente la Galassia nana di Ercole e scoprire la sua strana forma sigariforme. Il primo pensiero che è venuto agli astronomi è che questa forma non sia altro che il risultato dell’azione gravitazionale della Via Lattea. Anche nel caso di un’altra galassia nana satellite – quella del Sagittario – si era notata un’analoga deformazione, ma c’è un problema: la galassia di Ercole è dieci volte più lontana di quella del Sagittario.
Stando così le cose non restano molte alternative. O siamo in presenza di una galassia davvero particolare – un caso praticamente unico – oppure la distanza della galassia di Ercole non è stata sempre quella attuale. Si potrebbe, cioè, ipotizzare che l’orbita percorsa da questa galassia satellite la porti periodicamente a transitare a breve distanza dalla Via Lattea. Sarebbero questi passaggi ravvicinati che l’avrebbero esposta alle potenti deformazioni gravitazionali causate dal centro della Via Lattea facendola diventare così appiattita.
Insomma, comunque la si consideri, questa Galassia nana di Ercole è senza alcun dubbio un oggetto davvero particolare.
Fonte: Coelum
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