Creare composti organici? Una sciocchezza!

Esperimenti di laboratorio e simulazioni al computer, effettuati presso la NASA e l’Università di Chicago, sembrano dimostrare che la formazione dei composti organici sia un processo facile e del tutto naturale nei sistemi planetari.


Simulando la dinamica della nebulosa solare si è trovato che ogni sua particella può avere avuto la possibilità di formare composti organici nel giro di un solo milione di anni. Qualsiasi modello si consideri per il disco proto-planetario si arriva sempre alla stessa conclusione. In altre parole, la creazione e il deposito di composti organici sulla superficie di qualsiasi pianeta sarebbe un processo naturale e universale.

Una tipica nube proto-planetaria

Una tipica nube proto-planetaria. Simulazioni al computer hanno dimostrato che la turbolenza nel gas trasporta facilmente i grani di ghiaccio nelle parti esterne, dove vengono illuminate dalle radiazioni ultraviolette. Quest’azione è fondamentale per la formazione delle molecole organiche. (Fonte: NASA/JPL-Caltech)

Sapevamo molto bene che i composti organici si trovano nelle meteoriti e nelle comete, tuttavia la loro formazione era ancora un processo non del tutto compreso. Ora, tutto ciò sembra un problema risolto, anche se l’origine della vita rimane, comunque, un mistero.

La ricerca è iniziata attraverso esperimenti di laboratorio relativi ai processi chimici che avvengono quando radiazioni ultraviolette bombardano semplici corpuscoli di ghiaccio come quelli visibili nello spazio. Si è presto visto che in tale modo si produce facilmente una mistura ricca di composti organici. Tra loro molte molecole di interesse biologico, come gli aminoacidi, le nucleo basi, e le molecole anfifiliche, che sono i mattoni fondamentali per le proteine, il DNA e il RNA, e le membrane cellulari. A questo punto bisognava risolvere il problema successivo: succede lo stesso all’interno della nube proto-planetaria? Sicuramente sì, a patto che i corpuscoli di ghiaccio possano ricevere le radiazioni ultraviolette dalle stelle vicine. Per ottenere ciò è necessario che il ghiaccio sia trasportato fino alle zone esterne della nube, dove la temperatura scende fino a 30 K.

Le simulazioni al computer hanno dato una risposta affermativa. La nube è come una “lavatrice” che continua a mischiare le particelle tra loro e le trascina spesso fino alla superficie esterna dove i raggi ultravioletti possono colpirle facilmente.

I corpuscoli sono continuamente spostati da zone più fredde a zone più calde e viceversa, permettendo le condizioni necessarie alla formazione dei composti organici: ghiaccio, radiazioni ultraviolette e calore. La formazione avviene in modo semplicissimo e naturale, come fosse un’ovvia conseguenza dei moti turbolenti iniziali delle nubi proto-planetarie.

Che dire? A parte la successiva trasformazione in “vita” biologica (e non si dice poco…), sembra proprio che i mattoni fondamentali si formino ovunque e con estrema facilità. Una prova in più che la chimica del carbonio sia quella più utilizzata nell’Universo. Insomma, gli alieni, probabilmente, non sono poi molto differenti da noi .

Il testo originale si può trovare qui

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26 Commenti

  1. Quindi è logico sospettare che l’Universo per quanto molto ..”vuoto” in realtà dov’è sufficientemente “pieno” pulluli di vita..

  2. la vita sulla terra si basa sulla regola del CIAO(CARBONIO, IDROGENO, AZOTO,OSSIGENO) cioè i 4 macroelementi e si è visto come il carbonio abbia una estrema facilità a legare atomi come se stesso e in particolare i 3 menzionati sopra.

    a ciò vanno uniti calcoli probabilistici, che nell’universo penso si ragioni in milioni e milioni di combinazioni possibili. alla luce di ciò perchè quindi pensare di essere gli unici e soli? mah chi risponde? avanti :mrgreen:

    io confido sulle eccezionali qualità del carbonio che secondo me merita un articolo speciale come è successo per l’h20 (ogni riferimento è puramente casuale eh red :mrgreen: )

  3. Penso proprio di si, non siamo soli nell’universo, ma penso anche alle difficoltà di comunicazione che non sono semplici e, quindi, per il momento sono queste le notizie, gli esperimenti, le scoperte che ci fanno ben sperare.
    Gustiamocele e ampliamole il più possibile, un giorno chissà…

  4. concordo con Mario…col cavolo che siamo soli!! del resto non abbiamo scoperto tracce di microrganismi già in altri corpi celesti già nel nostro Sistema Solare? che non vuol dire nel “vicinato” ma proprio “in casa” date le distanze siderali…
    il problema non è trovare microrganismi (peraltro già scoperti), ma civilità evolute

    che secondo me esistone già altrove (è solo un discorso di probabilità): il problema è appunto, il loro contatto reciproco

    magari esistono davvero i grigi a Zeta Reticuli 😀

    Drake docet (si fa x dire & ridere.. 😛 )

  5. scusa scusa marcello
    quando avremmo scoperto tracce dei microrganismi?
    questa mi giunge nuova…non per fare polemica…mi piacerebbe però avere informazioni a riguardo :mrgreen:

    di sicuro abbiamo scoperto quelli che sembrerebbero tracce di letti di fiumi scavati appunto dall’acqua

  6. se avessimo gia scoperto tracce di microrganismi nel sistema solare avremmo gia la conferma che la vita non è un’eccezione ma la regola e questo articolo non avrebbe senso perchè avremmo prove evidenti.

  7. sul meteorite ALH 84001 ci sono diatribe incredibili…hanno avuto certezze? si sa chi ha ragione?

    mi sorprende come nessun media abbia sottolineato tale notizia. perchè sarebbe davvero eccezionale

  8. @peppe: Caro peppe, il carbonio (come ben sai) meriterebbe davvero un’articolo. Le combinazioni di molecole che può creare sono praticamente infinite, e tutte con proprietà anche tremendamente diverse. Purtroppo,sono ancora MOLTO indaffarato… Me lo segno nella wishlist; appena posso lo farò!

    Per quanto riguarda il meteorite ALH 84001, mi risulta che le tracce riscontrate non abbiano una interpretazione univoca.
    In effetti, un’esperimento ha dimostrato che le forme trovate possono essersi generate partendo da sali inorganici… Rimangono ancora tanti dubbi…. 🙁

  9. Caro red, appunto per quanto riguarda il meteorite ci sono molti dubbi e parlare di tracce di microrganismi scoperti altrove a mio avviso è troppo presto. bisogna ancora verificare per bene. da buon biologo prima che un’ipotesi passi a teoria bisogna avere prove. :mrgreen:

  10. caro red senza dimenticare la chiralità che il carbonio possiede. il che aiuta il carbonio di aumentare in maniera smisurata le combinazioni di molecole possibili.
    inoltre, la predominanza degli L amminoacidi nei meteoriti piuttosto che i D hanno influenzato la vita sulla terra non poco. due enantiomeri D e L si comportano diversamente in contesto ambientale simile. :mrgreen:

    si pensa che D ed L in passato erano in ugual dimensione ma poi la luce polarizzata ha fatto prevalere gli L.

  11. ma sinceramente, questa riceca della vita, come comdizione irriducibilmente ontologica, non è un chimera? Una corsa senza fine? che ne pensi? 😯

  12. purtroppo si ha a che fare con un cosmo immenso. è come cercare la punta di uno spillo in cento miliardi di pagliai.
    è anche vero che magari i nostri tentativi di contatto sorvolino un pianeta dove l’eventuale civiltà sia tecnologicamente indietro rispetto a noi anche solo di un centinaio d’anni e quindi non conoscano la radio e non sono dunque in grado di comunicare.
    spazio e tempi sbagliati quindi. però le scoperte che i mattoni di base per la vita per come la concepiamo si formino abbastanza facilmente sono utili e fanno aumentare le probabilità di successo in eventuali pianeti.
    è vero tuttavia che quest’ultimi devono presentare condizioni adatte affinchè questi mattoncini costruiscano per bene la casa(la cellula) e farla funzionare.
    sarebbe come avere gli ingredienti di una torta e non avere il forno adatto per prepararla a dovere :mrgreen:

  13. mamma mia…che discussione!!!
    stamattina sono rimasto di sasso :mrgreen:
    che dire? Peppe ha pienamente ragione nei suoi commenti e anch’io spero che Red trovi il tempo di darci notizie ancora più chiare.
    Non sono invece d’accordo con Marcello. NON ci sono ancora evidenze, ma solo ipotesi e -spesso- una stampa troppo veloce a trarre conclusioni… Quel famoso meteorite assomiglia molto a un animale, ma io penso a una … “bufala” o poco di più.
    Che ci sia stata acqua in passato su Marte è quasi sicuro. ma quanto è durata? Il tempo per permettere ai primi orgnismi cellulari di formarsi? E le condizioni lo permettevano? Non basta, ovviamente, l’acqua.
    Insomma, tanti mattoni fondamentali, ma ancora nessuna prova del salto successivo. Come dice Mario, penso sia ancora molto prematuro trarre conclusioni.
    Aspettiamo i primi segni dalle atmosfere dei pianeti alieni. Allora le idee si chiariranno…

  14. @enzo
    magari trovare segni di ozono nelle loro atmosfere potrebbe essere un indizio importante. siamo in grado di capire che un eventuale ossigeno nell’atmosfera sia legato a formare ozono?

  15. caro Peppe,
    sicuramente sì. ma ci sono molti altri gas che sono legati al metabolismo vegetale e animale… Io sono molto speranzoso che ci vogliano solo pochi anni… E poi, chiederemo a PLP di costruire un’astronave iperveloce per andare a visitare quel pianeta!!! :mrgreen:

  16. caro Mario,
    non basta prenotarsi…. mi dovresti anticipare il dieci per cento del biglietto…. solo dieci milioni di euro… una sciocchezza, visto quello che regaliamo ai partiti per le loro piccole spese quotidiane! Non credi? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

  17. Dubito che la vita sia rara, forse una civiltà intelligente può considerarsi rara, le statistiche sulla terra dicono questo: siamo l’unica specie definibile (entro i dovuti limiti…) “intelligente”.

    Ma sulla terra esistono un numero considerevole di specie, che si sono adattate ad ogni situazione immaginabile.

    Non mi risulta quindi difficile concludere che la probabilità di trovare una qualche altra forma di vita (anche primitiva) su altri pianeti nell’universo è tutto fuorché nulla.

    Ora tutto sta nel trovarla: le condizioni ideali per la vita come la conosciamo sono particolari e non si verificano ovunque (nel nostro sistema solare attuale si verificano solo sulla terra e, forse, e dico forse, su qualche luna dei giganti gassosi)

    Però non sappiamo, magari altri tipi di vita che noi non conosciamo, potrebbero volere altre condizioni per il loro sviluppo.

    La questione si fa troppo piena di dubbi e ipotesi… non ci resta che ammettere la nostra ignoranza e continuare a cercare 🙂

  18. caro andreabont,
    mi sembri molto appassionato per questo argomento e ti voglio consigliare il libro di stephen webb intitolato “se l’universo brulica di alieni…dove sono tutti quanti?”.

    detto questo nel nostro sistema solare esistono tantissime combinazioni di ambienti e ciò si preume bisogna riportarlo all’universo. pensare che tra tutte queste comibazioni non si ripeta un ambiente simile alla vita mi sembra assurdo alla luce dei miliardi e miliardi di pianeti che esistono nel cosmo. andare a scoprire tuttavia piccoli indizi su come alcuni mattoni di base del vivente terrestre si possano creare con facilità può solo aumentare le possibilità che questi mattoni si siano uniti a formare vita altrove.
    tuttavia, come dici bene tu, la vita potrebbe non basarsi sul carbonio ma su altri elementi. Quindi si, dubbi e ipotesi per ora.