
Ammasso globulare
Gli ammassi globulari sono incredibilmente importanti per gli astronomi. Questi affollatissimi raggruppamenti di stelle, infatti, non solo sono fonte di informazioni per chi si occupa di evoluzione stellare, ma, proprio perchè sono tra gli oggetti più antichi di una galassia, portano con sé preziose informazioni sul passato dinamico del sistema stellare al quale appartengono.
La nostra Via Lattea possiede circa 150 ammassi globulari, la cui distribuzione spaziale – più o meno sferica – aumenta di concentrazione man mano ci si avvicina al centro della Galassia. Generalmente la loro individuazione è avvenuta grazie all’attenta analisi visuale delle lastre fotografiche, ma se la lastra riguarda una regione prossima al piano galattico questa ricerca non può certo essere compiuta in modo ottimale. Le polveri e i gas che lì hanno maggiore concentrazione, infatti, impediscono di vedere in modo sufficientemente chiaro.
Gli astronomi, però, da qualche tempo, basandosi sul fatto che la radiazione emessa nella regione infrarossa dello spettro riesce a fendere quella fastidiosa nebbia, stanno passando al setaccio il piano galattico con osservazioni nell’infrarosso. Tale campagna (Two Micron All Sky Survey – 2MASS) ha permesso di individuare una dozzina di possibili nuovi ammassi globulari, la cui corretta classificazione, però, necessita di indagini più approfondite.
Uno di questi candidati – il cui nome in codice è FSR 1735 – ha attirato l’attenzione del gruppo di astronomi coordinati da Dirk Froebrich (University of Kent), che hanno impiegato il New Technology Telescope posto a La Silla per acquisire immagini attraverso tre filtri infrarossi pubblicando i risultati di tale ricerca su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
Le osservazioni di Froebrich e collaboratori hanno permesso di spingere lo sguardo più in profondità e con una maggiore risoluzione rispetto alle immagini della 2MASS e hanno mostrato che FSR 1735 è effettivamente un accumulo tondeggiante e incredibilmente ricco di stelle. Dall’analisi delle sue proprietà gli astronomi hanno potuto concludere che FSR 1735 si trova a 30 mila anni luce di distanza da noi e che è a soli 10 mila anni luce dal centro galattico. Hanno anche potuto stimare le sue dimensioni (circa 7 anni luce) e la sua popolazione (100 mila stelle per una massa complessiva pari a circa 65 mila masse solari).
Per il momento non si ha ancora la conferma definitiva sulla natura di FSR 1735 – l’ultima parola potrà venire solo da studi che valuteranno in modo approfondito l’età delle stelle che lo compongono – ma tutto lascia supporre che siamo davvero in presenza di un ammasso globulare.
Finora era sfuggito a ogni rilevazione perchè si trova molto vicino al piano galattico e la sua luce diretta a noi deve attraversare uno spesso strato di polveri e gas. Ma la sua latitanza è finita.
Fonte: Coelum