Lo scontro di galassie, o meglio l’unione tra queste, è considerato uno degli eventi più sconvolgenti dell’Universo in quanto è sempre stato la forza trainante per la formazione di quasar, per la nascita frenetica di stelle e per la loro morte esplosiva. Anche galassie apparentemente isolate, recano spesso segni indelebili delle loro antiche collisioni.
La nostra stessa Via Lattea contiene resti di piccole galassie incontrate in passato e “divorate” letteralmente, come sta succedendo adesso con l’assorbimento della galassia nana del Sagittario. Allo stesso modo in un distante futuro saremo inglobati nella più grande galassia di Andromeda, dando luogo a quella che viene già chiamata “Milkomeda” (da Milk (latte) e Andromeda). Essa sarà la nuova “casa” del Sole e della Terra tra circa 2 miliardi di anni. Noi e Andromeda ci stiamo avvicinando alla rispettabile velocità di circa 500.000 km/ora.

Sopra: qualche esempio di immagini relative all’unione o collisione di galassie, prese dagli archivi dello Space Telescope e pubblicate in seguito al suo diciottesimo compleanno.
La forza che domina la collisione tra galassie è la forza mareale, la stessa che da origine alle maree lunari. Tuttavia, nelle galassie, tutto risulta molto più distruttivo, per due ragioni fondamentali: innanzitutto le stelle sono tenute insieme nella loro casa cosmica “solo” dalla forza gravitazionale e poi le galassie si avvicinano tra loro molto di più di quanto non faccia la Luna (tenendo ovviamente conto delle proporzioni). Ne consegue che durante l’avvicinamento miliardi di stelle si allontanano o si avvicinano l’una all’altra, disperdendosi o avvicinandosi nello spazio, producendo intricatissime e fantastiche forme. Si creano dei “ponti” formato da gas e polvere. Poi lo scontro tra nubi produce nuove stelle, specialmente quando nuova materia cade verso le regioni centrali.
Questi urti tra gas emettono una luce comparabile con quella di diverse miliardi di Soli. Possono nascere anche più di cento stelle di massa solare all’anno (nella Via Lattea il ritmo è di poche all’anno) e formarsi giganteschi buchi neri nelle regioni centrali. In generale le due galassie compiono un vero e proprio balletto tra loro: allungandosi, distorcendosi, allontanandosi per poi riavvicinarsi in un turbinio di fenomeni ultra-energetici e di stelle in fuga.
Vi invito a contemplarle al sito dello Space Telescope, sarà sicuramente una grande emozione, ben superiore a quella di pochi UFO sprovveduti, o di qualche geroglifico che assomiglia ad un astronave, o di qualche manufatto alieno che non riusciamo a capire. Eppure tutto questo è vero … Buon divertimento!!!
Fantastiche immagini. E molto bella anche la conclusione del pezzo 😉
Veramente spettacolari. Penso che queste immagini si apprezzano proprio x l’estrema lontananza, probabilmente a pochi anni luce di distanza non si capirebbe nulla del fenomeno in atto.-
d’accordissimo con Lei sulla emozione di queste immagini, ma riguardo allla “stoccatina” contro gli UFO&presunti alieni, …insomma, vado Off-Topic, ma secondo Lei, con migliaia di Galassie e stramiliardi di stelle, ce ne sarà una, di stella, insomma un Sole simile al nostro, no? Con relativo pianeta alla distanza giusta, abitabile, con civiltà tecnologica? ……forse si potrebbe pubblicare un Articolo al riguardo, con calcoli delle probabilità? ovvero, le giganti rosse, blù ecc. non si contano, ma contando solo le stelle come la nostra nana gialla G2 V ….. 😯 Quante ce ne saranno, ad esempio nella nostra di galassia?
P.S.: @ Prof. Zappalà,
A proposito, prof. Zappalà: sa che io non ho ancora capito cos’é un quasar? Il vostro dizionario è alquanto laconico, sarebbe interessante che ci scriveste un articolo. Io sono rimasto alla definizione di quasar come ciò che resta di un ex nucleo galattico, che non sia un buco nero super massivo.
Le sarei grato se potesse dirmi qualcosa di più. Grazie!
@Moreno,
eh..eh !! In effetti la stoccatina l’ho scritta quasi a posta per te … Tuttavia, stiamo dicendo due cose diverse. Io sono pienamente d’accordo con te che ci siano sicuramente altri pianeti abitabili e che ci siano altre razze intelligenti (spero meglio della nostra …). Il problema è che non siamo ancora riusciti ad avere contatti … d’altra parte noi abbiamo mandato segnali radio nel Cosmo da meno di cent’anni e non possiamo pretendere che ci abbiano già sentito e che si siano fatti vivi. le distanze tra pianeti abitabili sarebbero probabilmente di centinaia o migliaia di anni luce. Io credo ad altri esseri pensanti, ma non credo negli UFO (arrivano e scappano dopo anni e anni di viaggio?) e nemmeno nella loro comparsa in tempi antichi (credimi, sono tutte panzane spiegabili con le nostre antiche civiltà …).
Quello che mi chiedi esiste già e si chiama EQUAZIONE Di DRAKE e permette di valutare la probabilità di altre forme di vita. Basta cercarla nel web e troverai tante informazioni. Il problema dell’equazione è che non sappiamo ancora che “numeri” metterci. Si può andare da poche a moltissime altre civiltà secondo la scelta dei parametri. Ti consiglio di analizzarla un po’ in dettaglio.
Scusami se ho scherzato con te … ma mi sembri sveglio, intelligente e pieno di interesse…Preferirei non pensassi più agli UFo e alla antica presenza di alieni…
Sarò assente dal2 al 20 maggio, poi ricominceremo a chiaccherare …
Bellissmo articolo e immagini stupende! Ha ragione Moreno, certe cose si possono ammirare solo ad enormi distanze… anch’io sono piuttosto scettico per quanto riguarda gli UFO, ma al contempo ritengo inverosimile che nell’universo non esista un altro sistema solare simile al nostro, in grado di ospitare la vita. Saremmo davvero figli del caso!?
Per quanto riguarda l’equazione di Drake, ho potuto vedere un documentario che approfondiva l’argomento: si tratta di un calcolo delle probabilità, che pone in un’unica equazione tutte le presunte condizioni neccessarie allo sviluppo della vita. In linea teorica è uno studio che merita la lode sopratutto per la semplicità con cui può essere esposto. In linea pratica, come ha sottolineato il Prof. Zappalà, ancora non si conoscono tutti i valori da assegnare ad ogni variabile… comunque se interessasse a qualcuno eccola:
N = R* x Fp x Ne x Fl x Fi x Fc x Fm x L
mentre se volete conoscerne la spiegazione (affatto difficile) cercatela su wikipedia!!!
Quello che Prof. Drake ha “voluto” dedurre da questa equazione è che in una galassia come la nostra esistono mediamente 10 civiltà evolute. Sempre ammesso che io ci abbia capito qualcosa… 😎
Sono molto belle queste immagini, inoltre mi meraviglia il fatto che la nostra galassia entrerà in “contatto” con Andromeda in un tempo al quanto breve, considerato che il sole finirà la sua evoluzione tra 5 miliardi di anni, mentre le due galassie si fonderanno all’incirca fra 2 miliardi di anni, un tempo inferiore,
considerate anche le grandi distanze che ci separano da altre galassie.
Anche la formazione di buchi neri è affascinante, valutando il loro carico di mistero che li circonda.
Per quanto riguarda la vita extra-solare concordo, ma sugli U.F.O. penso siano più degli effetti ottici; una volta ho visto un servizio di Piero Angela sugli u.f.o. e faceva vedere come un gioco di luci potessero creare vere immagini di oggetti misteriosi; mi riferisco ad un giornalista inglese che smenti un video di parecchi anni prima su cui comparve il riflesso della coda dell’aereo(perchè l’avvistamento fu registrato su un aereo)ed era dovuto al finestrino dell’aereo che era un po incurvato, ma nessuno ascoltò il giornalista inglese.
Grazie e buon appetito.
@Professor Zappalà, non si deve scusare, tutto quello che dice (scrive) Lei lo riferisco direttamente agli amici nelle chiacchierate sullo Spazio che facciamo:……”Guarda che lo ha detto il professore Zappalà di Astronomia.com, e quindi ho ragione!” … 😀 eheheh, 😀 sul serio, io sono solo un -recente- appassionato con conoscenze superficiali; tornando al discorso, ho cercato e letto l’equazione di Drake, e in effetti lascia un pò il tempo che trova, ed in più è contrastata dal PARADOSSO DI FERMI: che si riassume nella domanda “Dove sono tutti quanti? Se ci sono così tante civiltà evolute, perché non abbiamo ancora ricevuto prove di vita extraterrestre come trasmissioni di segnali radio, sonde o navi spaziali?”. 👿
@Maurizio: 10 civiltà esistenti nella Via Lattea? 😛 magari…ma probabilmente saranno ad uno stadio evolutivo corrispondente al nostro 1800, altrimenti sarebbero già qua..
@Moreno
…saranno ad uno stadio evolutivo corrispondente al nostro 1800, altrimenti sarebbero già qua…
Mica tanto 😉 tieni presente che il diametro della Via Lattea è di circa 100.000 anni luce. I nostri segnali radio non sono arrivati nemmeno a 100 anni luce di distanza dalla sorgente.
Quando Vincenzo si riferiva a centinaia o migliaia di anni luce, parlava sempre di Via Lattea. Al di fuori di essa le possibilità di contatto sono praticamente pari a 0. La galassia più vicina (escludendo le nubi di Magellano) è Andromeda, che dista più di 2 milioni di a.l
Salve a tutti, mi chiamo Giuseppe e da diverso tempo seguo con molto piacere ed interesse questo sito.
Voglio dire la mia riguardo gli UFO….. secondo me non siamo soli nell’universo e forse non lo siamo neanche nella nostra galassia.Sono solo 100 anni (forse anche di meno) che inviamo segnali radio nello spazio infinito alla ricerca (e con la speranza) che qualche civiltà “intelligente” percepisca il segnale per ora senza successo,se non erro il progetto si chiama SETI e già l’esistenza di questo progetto mi fa pensare che c’è qualcuno che crede in forme di vita più o meno intelligenti come la nostra,ma siccome che le distanze sono enormi ed il tempo è pochissimo chi ci dice che lo stesso problema non ce l’hanno anche questi presunti “alieni”? Purtroppo la fantasia dell’essere umano va sempre oltre,vedi articoli dei media sugli UFO,i vari Films di fantascienza,i documentari….. quindi tendiamo ad essere scettici o a non crederci però non possiamo essere noi gli unici fortunati! Sarebbe uno spreco di spazio!
Saluti a tutti e continuate così!
Giuseppe.
Fantastiche immagine. Salutti desde Córdoba, vercaruz, México
Viva Italia y viva México.
Viva la astronomía : belle imagini
@Moreno
il Messico si trova nel nostro emisfero, ad una latitudine minore rispetto a quella dell’Italia, ma pur sempre ben al di sopra dell’equatore, che passa in Sudamerica proprio nello stato dell’Ecuador…
Questo fatto comporta che dal Messico si vedono le stesse costellazioni “nostre” e solo qualcuna in più di quelle a noi invisibili, dell’emisfero australe: la Luna la vedono proprio come noi (prossimamente un articolo del Sistema Solare proprio su questo argomento!) e la Stella Polare è un po’ più bassa sull’orizzonte che non da noi.
Il sole sorge ad est e va verso sud come da noi…
Ben diversa la situazione nell’emisfero australe: lo sapevate che laggiù il sole a mezzogiorno culmina a Nord e non a Sud come da noi?? Magari su questo argomento ne riparliamo…
😳 😳 😳 che vergogna, ha ragione: gli emisferi sono separati dall’equatore. Eppure, in un viaggio in Jamaica, (niente battute!
) che più o meno si trova a lato del Messico, ho avuto l’impressione che tutta la volta celeste era diversa…forse più “nitida”, la Luna molto più luminosa e “velocissima” nel cielo a tramontare…