Meglio non esagerare

A volte fare le cose al meglio non conviene

Meglio non esagerare

Nacquero insieme alle 23 e 45 del 13 luglio 2046. Il primo vagito della piccola bimba di nome Xang segnò anche la presa di coscienza della città di Paing: aveva raggiunto il milione di abitanti ed ora viveva come entità indipendente. Questa era la regola naturale ed essa iniziò a pensare e ad agire come se fosse sempre esistita. Prima si guardò. Era molto vasta, distesa tra le colline e con un centro storico sicuramente molto antico. Tutt’attorno vedeva grattacieli e fabbriche, ciminiere e quartieri popolari. Si, era abbastanza contenta di se stessa. E avrebbe fatto di tutto per non tornare indietro.

La nascita era solitamente un momento molto critico e spesso solo provvisorio. Molte città dell’Europa erano nate e ripiombate nell’incoscienza parecchie volte. Altre erano vissute solo pochi anni. Ma lei, in Cina, era convinta di non avere problemi: sarebbe cresciuta costantemente e non sarebbe più andata sotto il limite del milione di “figli”. Li avrebbe coccolati e li avrebbe spinti a riprodursi, limitando al massimo le inevitabili “scomparse”. Controllò subito il livello dell’inquinamento atmosferico. In effetti era molto alto, ma cominciò già a pensare di mettere filtri speciali nelle ciminiere e di evitare il traffico nelle zone centrali. Non avrebbe fatto come molte sue sorelle che pensavano solo a crescere senza curarsi della salute. Lei desiderava che la sua esistenza fosse segnata anche dal benessere e che fosse ricordata come un esempio da seguire. Non voleva soltanto sopravvivere, ma vivere e far vivere nelle migliori condizioni possibili.

Inserì molti giardini nei quartieri periferici che si stavano espandendo. Creò ospedali con tutte le tecnologie d’avanguardia. Organizzò una rete urbana di trasporti pubblici puliti, efficienti e molto economici. In breve vide con piacere che il tasso d’inquinamento stava sensibilmente scendendo e che anche in periferia la gente sembrava veramente soddisfatta. Aprì scuole e università che divennero velocemente tra le migliori. I bambini giocavano nei giardini e respiravano aria quasi pulita e ovunque c’erano asili nido e centri di accoglienza per i piccoli non ancora in età scolastica. Le mamme potevano andare a lavorare tranquillamente sapendo che i loro bimbi erano guardati e seguiti con professionalità. Fece anche sorgere centri sociali, teatri, luoghi di raccolta, in modo che la popolazione si sentisse parte di lei e stabilisse profondi contatti reciproci. Dovevano tutti sentirsi fieri di essere suoi abitanti.

Dopo tre anni dalla nascita fece il punto della situazione: aveva raggiunto un milione e mezzo di abitanti. Una crescita eccezionale anche in Cina. La sua politica di migliorare i servizi, le possibilità di riunione, la qualità dell’aria, gli istituti di istruzione, era stata vincente. Il pericolo di ritornare sotto il limite di autocoscienza era del tutto scongiurato. Aveva proprio lavorato bene. Soprattutto vedeva che la sua popolazione non solo cresceva per effetto delle nascite e delle condizioni di vita, ma anche perché continuava a venire gente da fuori. Richiamata dalle sue scuole prestigiose, dai parchi verdi e dalle variegate possibilità di impiego, molti cittadini di altre metropoli cercavano alloggio e lavoro dentro i suoi confini. Stava crescendo sempre meglio e sempre di più. Dovette allargare i quartieri residenziali ed i giardini pubblici, aggiungere asili, scuole e ospedali. Creò nuove fabbriche per dare lavoro a tutti. Intanto ammirava la sua estensione sempre più vasta ed articolata.

Stava diventando una vera metropoli, ma seguendo schemi urbanistici perfettamente a misura d’uomo. Questo era sempre stato il suo obiettivo e ci stava riuscendo alla grande. Nel giro di dieci anni raggiunse i tre milioni di abitanti e venne additata da tutti come uno dei gioielli della civiltà moderna, un modello da seguire. Era fiera di se stessa e cercò di coccolare sempre di più la sua popolazione, aumentando i divertimenti, i musei, le attrattive turistiche, le zone di verde. Si stava avvicinando al traguardo importantissimo dei cinque milioni di abitanti, quando sentì i primi segni di annebbiamento. Forse aveva lavorato troppo e doveva riposarsi un poco. Il 24 aprile del 2059 perse del tutto conoscenza e scomparve. La città di Paing non esisteva più. La sua crescita vertiginosa l’aveva fatta inglobare nella vicina ed invivibile megalopoli di Shangai.

I commenti di questo post sono in sola lettura poichè precedenti al restyling del 2012. Iscriviti al Forum di Astronomia.com ed entra a far parte della nostra community. Ti aspettiamo! : )

3 Commenti

  1. La voglia di strafare e non accontentarsi mai è la caratteristica principale che ditingue l’uomo dal resto degli animali…
    Bellisimo articolo Professore, merita le 5 stelle!! 😀

  2. aspettavo da un momento all’altro la catastrofe, ma il finale mi ha colto di sorpresa!
    pura curiosità femminile: xang che fine ha fatto? persa nella folla… o follia?
    sorriso
    daria

  3. @Daria,
    è diventata il “sindaco” di Shangai ….. Grazie della tua costanza nel leggere le mie “follie” …..