Chi la fa l’aspetti

L’ingordigia dell’uomo potrebbe anche subire una giusta punizione.


Poi si pensò al carburante. L’ideale era il più grande satellite di Saturno, Titano. I suoi laghi erano di metano quasi allo stato puro. C’era forse ancora la possibilità, mai studiata molto a fondo, che primitive forme di vita si annidassero in quella specie di brodo primordiale. Ma che importava. Noi avevamo bisogno di far girare i motori, di scaldare le case, di far muovere le automobili, ecc. e non potevamo avere scrupoli di sorta. Si costruì perciò un enorme metanodotto che collegò il nostro pianeta con il lontano e ricchissimo Titano e che iniziò a “succhiare” senza sosta il prezioso idrocarburo.

Fu poi relativamente facile recuperare acqua ancora più pura di quella dei satelliti di Saturno da Europa, la seconda grande luna di Giove. Bastava perforare la crosta ghiacciata, inserire le tubature e si aveva a disposizione acqua già liquida. Anche qui c’era il dubbio che primitive forme di vita potessero sfruttare il calore interno e sopravvivere in quell’oceano sotterraneo. Poco male, bastava un filtraggio rigoroso ed il problema si risolveva senza intoppi.

Ma la fame vien mangiando. Perché non recuperare idrogeno puro dall’atmosfera di Giove? Poteva certamente servire per le tecnologie innovative che si stavano creando sulla Terra, mai forse così ricca come adesso. Poco più lontano di Saturno si fece un salto sui satelliti di Urano e Nettuno. Molti idrocarburi si trovavano allo stato solido. Perché non utilizzarli per preparare cibo sintetico per le popolazioni più affamate? Detto fatto. Ormai il Sistema Solare era attraversato da immensi sistemi di trasporto con tubature sempre più leggere e resistenti. Fu poi la volta delle comete. Catturarne qualcuna ed estrarre le loro molecole più complesse era ormai un gioco da ragazzi. Forse si poteva utilizzarle per creare composti organici sempre più evoluti e innescare finalmente la scintilla della vita. Questo fatto apriva orizzonti del tutto nuovi. Si sarebbero creati dal nulla organismi viventi sia per trasformarli in alimenti, sia -perché no?- per avere a disposizione una razza inferiore di servitori e lavoranti. Vere macchine viventi per le fatiche più dure e per i lavori più umili. Un vero “rinascimento” per il nostro pianeta che ormai era in grado di vivere comodamente, tra lusso e divertimento.

Il futuro si prospettava veramente meraviglioso. Non vi erano nemmeno più correnti ecologiste che si opponessero a quell’insieme di tubi e condotti argentei che attraversavano tutto il Sistema Solare e che si moltiplicavano di giorno in giorno. La nostra agiatezza non poteva subire intoppi solo per avere leggermente compromesso l’estetica originale dello spazio vicino.

Non ci si accorse nemmeno che una nuova enorme tubatura si inseriva lentamente attraverso la nostra rete. Alla fine raggiunse la Terra e sembrò una delle tante. Poi si sentì un profondo ronzio e la pompa cominciò ad aspirare. Sul terzo pianeta di Sirio, la popolazione malnutrita e deperita urlò di gioia. E poco alla volta, ma inesorabilmente, tutti gli esseri viventi della Terra vennero risucchiati verso il lontano mondo alieno e la sua evoluta razza carnivora.

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5 Commenti

  1. Parassita mangia parassita praticamente 😉

    ———————
    Ovviamente non è mia intenzione offendere nessuno, è solo una battuta 😉

  2. Non c’è niente di meglio che affrontare la giornata lavorativa con un racconto del professore!!
    Sopratutto quando devo lavorare la settimana di ferragosto -.-‘

  3. Terribile… ma “giusto”, come quasi tutti i suoi racconti, professò.
    Ecco, quel senso della ‘giustizia’… se fossi un giornalista, mi piacerebbe farle una ‘intervista’ con impostazione socio-politica, più che scientifica.
    Tipo: ma non è una legge della natura che il più forte si ‘nutra’ (qualsiasi cosa voglia dire) del più debole? Non accade già sulla Terra da sempre? E non è altrettanto assodato che le creature più evolute ‘modifichino’ l’ambiente in cui vivono? E allora perché, in questo caso, “chi la fa l’aspetti?”.
    Ma per fortuna (di entrambi… 😉 ) io non sono un giornalista.
    Buone vacanze a lei (se ne fa) e a tutti.

  4. @Alex,
    sono solo stato via un tre giorni (vado via a settembre: meno gente …). Posso essere d’accordo che il più forte si nutre del più debole, ma solo fino a che ha fame e NON oltre. L’uomo invece va sempre oltre il “giusto” (vedi terzo e quarto mondo). Gli animali ce lo insegnano e la Natura crea 10 o 100 prede per ogni predatore proprio per la conservazione di entrambe le specie. L’uomo invece ha distrutto intere razze solo per il potere. L’occupazione dello spazio deve avere un limite di utilità e non di esagerazione incondizionata. Nel racconto (ti ricordo ancora di fantascienza…) l’uomo ha voluto strafare ed allora ecco che ci sta il “chi la fa l’aspetti” … E non sono nemmeno d’accordo che sia assodato o “giusto” che la creatura più evoluta modifichi l’ambiente quando danneggia qualcun’altro (di nuovo, vedi indiani d’america, Incas, maya, ecc.). Comunque ben venga un “giornalista”, ma che sia un giornalista “serio” e non come quelli odierni che cercano solo lo scoop fine a se stesso. Non ho ancora capito però se stai dalla mia parte o da quella del … giornalista 😉 😉

  5. cavolo! vedo tubi strani nel soggiorno di casa! mi devo preoccupare?
    chi sta tentando di fagocitarmi?
    sorrisidietetici
    daria