Una società perfetta

Anche la perfezione può avere un limite.

Una società perfetta

Un po’ alla volta l’uccisione era diventato il lavoro più comodo e meno impegnativo della società moderna. Si doveva superare solo un leggero blocco mentale che cercava di impedire di nuocere al prossimo, e poi il gioco era fatto ed il futuro assicurato. Ovviamente si ottenevano i migliori risultati quando si riusciva anche a dare all’omicidio un aspetto fortemente macabro e spietato. Meglio ancora se le persone coinvolte erano più di una e se tra loro ci fossero anche dei bambini. L’assassinio di un giovanissimo rimaneva sempre l’emozione più sconvolgente ed emozionante per il grande pubblico. In questi casi un esperto conduttore televisivo riusciva ancora ad ottenere molte lacrime “sincere” dagli spettatori.

L’aumento dei crimini e l’alleggerimento delle pene aveva portato notevoli vantaggi a tutta la società. Innanzitutto si autoregolava la popolazione senza bisogno di inserire epidemie costruite il laboratorio. Poi si diminuiva di molto il numero dei disoccupati. Inoltre le prigioni si erano fortemente ridotte e quelle esistenti erano diventate molto più vivibili. Senza contare che i programmi televisivi erano assicurati e l’alto livello di gradimento sempre al massimo. E questo inseriva una catena economica perfetta: i soldi arrivavano all’assassino dai produttori televisivi, ma ritornavano a loro attraverso l’aumento degli sponsor, che ottenevano enormi guadagni vendendo alla grande i prodotti pubblicizzati nei programmi sempre seguiti da un pubblico numerosissimo. Tutti ci guadagnavo ed il commercio era fiorente.

Le leggi erano già abbastanza morbide verso questa nuova forma di occupazione, ma si decise di ammorbidirle di più per ottenere un bilancio economico ancora più positivo. La trafila normale era la seguente: si uccideva un perfetto sconosciuto senza alcun motivo oppure, ancor meglio, un amico, la moglie o gli stessi figli. Gli avvocati, sempre più numerosi, riuscivano facilmente a trovare un cavillo che riduceva di molto la pena. Bastava dire che la vittima aveva una faccia veramente molto antipatica, o che faceva male da mangiare, o piangeva troppo, o ancora che aveva pessimi voti a scuola.

Automaticamente scattavano gli sconti di pena previsti dalle nuove leggi e l’assassino poteva aspettarsi non più di qualche mese di carcere, ormai abbastanza comodo e confortevole. Grosse industrie avevano infatti investito parecchio nel rendere le poche prigioni sempre più lussuose. Era anche questo un modo perfetto per farsi pubblicità. Sul materasso X ha dormito il pluriomicida di Ivrea, la televisione Y è stata utilizzata dal mostro di Roccaraso, il precotto Z è stato divorato con gusto dallo squartatore di Fermo, ecc. Questi erano messaggi che colpivano l’opinione pubblica e la gente si riversava in massa nei negozi che esponevano le merci diventate ormai famose. Ovviamente all’omicida veniva data una giusta percentuale sulle vendite.

Ma era con le apparizioni televisive che l’assassino otteneva la massima retribuzione. L’importante era condire sempre di nuovi particolari raccapriccianti il proprio racconto. I gettoni di presenza arrivavano a cifre con molti zeri. Poi vi erano le serate nelle discoteche e le fotografie vicino a personaggi famosi. Questi stessi ne ottenevano un importante ritorno di immagine e di potere. Alcuni assassini, nel breve tempo di celebrità, scrivevano anche libri che diventavano subito dei bestseller, con grande compiacimento delle case editrici e della gente che era tornata a leggere. I criminali diventavano velocemente ricchi e famosi. Al loro ritorno nel mondo normale potevano contare su di una somma più che sufficiente a farli vivere molto dignitosamente per il resto della propria esistenza, anche quando la celebrità fosse scemata a seguito dell’avvento di nuovi eroi contemporanei.

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3 Commenti

  1. la cosa peggiore è che siamo così abituati da dare al tutto la veste della “normalità”. abbiamo perso senza neanche accorgercene, senza averne la coscienza!
    “è venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. fatti un’arca di legno di cipresso; dividerai l’arca in scompartimenti e la spalmerai di bitume dentro e fuori.”
    speriamo che noè salvi anche un telescopio ed un binocolo!
    sorrisoarmageddon
    daria

  2. L’equilibrio che hai apparentemente creato è fittizio, questo società non si regge..
    Prima di seguire una nuova rotta pensa a cosa ti spinge ad andare in quella direzione 😉