Ad una conferenza stampa della Società Astronomica Americana tenutasi a Boulder, in Colorado, alcuni ricercatori hanno annunciato che una “corrente a getto” (Jet Stream) situata in profondità all’interno del sole, sta migrando più lentamente del solito negli strati interni del Sole, provocando l’attuale mancanza di macchie solari.
Rachel Howe e Frank Hill del “National Solar Observatory” (NSO) a Tucson, in Arizona, hanno usato la tecnica denominata eliosismologia per rilevare e seguire il Jet Stream fino alla profondità di 7.000 chilometri sotto la superficie del sole. “Il sole genera nuovi Jet Stream vicino ai poli ogni 11 anni” hanno spiegato in una stanza piena di reporter e di colleghi scienziati. Questi stream poi migrano lentamente dai poli all’Equatore e quando uno di questi raggiunge la latitudine critica di 22° gradi, ecco che ricominciano ad apparire le macchie solari di un nuovo ciclo.

Sopra: una complessa mappa eliosismica dell’interno solare. Le fasce inclinate di colore rosso-giallo identificano i Jet Stream solari, mentre i contorni neri denotano attività di macchie solari. Quando i Jet Stream raggiungono una latitudine critica di circa 22 gradi, l’attività delle macchie solare si intensifica.
Howe e Hill hanno trovato che il flusso connesso con il prossimo ciclo solare si è mosso pigramente, tanto che ci sono voluti tre anni per coprire circa 10 gradi in latitudine, da confrontare con gli appena due anni richiesti per il ciclo solare precedente. Finalmente il Jet Stream sta raggiungendo la latitudine critica ed è dunque pronto ad annunziare alla comunità scientifica il ritorno di attività solare per i prossimi mesi e per gli anni a venire.
Dice Hill: “Non appena questo stream raggiungerà sempre pigramente la consueta latitudine attiva di 22 gradi (con quasi un anno di ritardo), sarà emozionante ricominciare finalmente a veder riaffiorare nuovi gruppi di macchie solari”.
Il minimo solare corrente è stato così lungo e profondo, da spingere alcuni scienziati a speculare che il sole potrebbe entrare in un lungo periodo senza alcuna attività di macchie solari, analogo al minimo di Maunder dello XVII secolo. I nuovi risultati invece fugano tali preoccupazioni. La dinamo magnetica interna del sole sta ancora funzionando ed il ciclo di macchie solari non si è certo “rotto”.
Poiché scorre sotto la superficie del sole, il Jet Stream non è visibile direttamente. Hill e Howe hanno seguito i suoi movimenti nascosti grazie all’eliosismologia: masse in movimento all’interno del sole trasmettono onde di pressione che si increspano attraverso l’interno della stella. I cosiddetti “p modes” (dove la “p” sta per pressione) rimbalzano qua e là nell’interno solare e fanno sì che il sole “squilli” come un’enorme campana. Studiando le vibrazioni della superficie solare, è possibile dunque capire che cosa sta accadendo all’interno: è proprio con tecniche simili che i geologi riescono a mappare l’interno del nostro pianeta.
In questo caso, i ricercatori hanno unito i dati del GONG e della sonda SOHO: il GONG (“Global Oscillation Network Group”) è una rete di telescopi, facente capo all’NSO, che misura le vibrazioni solari da varie locazioni sparse intorno alla terra, mentre la sonda SOHO (“SOlar and Heliospheric Observatory”) effettua misurazioni simili dallo spazio.
“Si tratta di una scoperta importante” dice Dean Pesnell del Goddard Space Flight Center della NASA “che ci mostra come i flussi all’interno del sole sono legati alla creazione delle macchie solari e come Jet Stream possono modificare lo svilupparsi di eventi di un ciclo solare”.
Però c’è ancora molto da imparare. “Ancora non capiamo esattamente come fanno i Jet Stream ad innescare la produzione di macchie solari,” dice Pesnell “ed inoltre non capiamo nemmeno bene come gli stessi Jet Stream vengano generati.”

Per per risolvere questi ed altri misteri, la NASA ha pianificato di lanciare verso la fine di quest’anno il “Solar Dynamic Observatory” (SDO), equipaggiato di sofisticati sensori eliosismici che permetteranno di monitorare l’interno solare come mai prima d’ora.
Nella figura a fianco vediamo un disegno della sonda SDO. “L’apparato denominato HMI (“Helioseismic and Magnetic Imager”) a bordo della sonda SDO migliorerà la nostra comprensione di questi Jet Stream e di altri flussi interni, fornendo immagini complete del disco solare a profondità sempre crescenti” dice Pesnell.
Il monitoraggio continuo e lo studio dei Jet Stream solari potrebbero dunque aiutare i ricercatori in qualcosa senza precedenti, cioè la predizione esatta dello svolgersi dei cicli solari futuri.
Rimanete sintonizzati!
Fonte: http://science.nasa.gov/headlines/y2009/17jun_jetstream.htm
Così molto probabilmente muore la chimera dell’ assenza dele macchie solari della malattia del sole, della fine del mondo nel 2012 e tante blablate del genere. La scienza come al solito si dimostra al disopra della superstizione e delle credenze.
Io credo che il Sole (come la Terra e l’intera Galassia) sia più assimilabile concettualmente ad un essere vivente che ad un oggetto o una macchina. Noi lo vediamo come una gigantesca palla di idrogeno con un immenso motore a fusione al suo interno, ma le cose che ancora non sappiamo e non capiamo sono tantissime! Le cose che noi percepiamo come “imprevedibili” o “non normali” sono tali solo dal nostro punto di vista. Se poi consideriamo che il Sole viene monitorato da così poco tempo (paragonato alla sua età), mi sembra ovvio che continuiamo a osservare fenomeni nuovi e “misteriosi”. 😯
E poi se anche domani il Sole si “spegnesse” senza nessuna apparente ragione… noi cosa potremmo farci?? 😕
Nell’eventualità me lo godo finchè c’è e quando esco dal lavoro stasera andrò a sdraiarmi al parco!
Come smpre le scoperte smentiscono le supposizioni, la realtà supera la fantasia.
Interessante questa tecnica eliosismologica, non se ne sentiva parlare molto mi sembra, anche se è vero che si sentiva abbondantemente parlare dello studio del interno della Terra attraverso le onde sismiche, ma forse la diversità stà nella sicura maggiore fluidità del mezzo solare rispetto a quello terrestre sicuramente più solido e quindi della difficoltà a sviluppare una tecnica simile.
@Raffaele
A differenza di quanto dici (“La scienza come al solito si dimostra al disopra della superstizione e delle credenze“), per quanto riguarda il 2012 e altre chimere (già morte e sepolte prima ancora di essere nate 😯 🙄 ) non si tratta di superstizione e credenze, ma di assolute invenzioni da parte di persone che sono tutto meno che Scienziati (con la “s” maiuscola), ma ciarlatani. 😈
Lasciamoli dunque alle loro insulsaggini, dimenticandoci una volta per tutte di queste insulsaggini 👿 e viceversa godiamoci invece queste notizie, questi studi veramente affascinati e al passo con le innovazioni tecnologiche. 😯
@Pierluigi
Beh, questo aspetto non l’ avevo considerato comunque non ho mai creduto alla fine del mondo il 2012 che infatti è una cosa creata ad arte. Se si pensa bene il giorno della cosidetta fine è il 21 dicembre il solstizio di inverno nel quale le tenbre dominano sulla luce metafora del malfunzionamento del sole. Facile intuire la natura della menzogna.
Torniamo al sole senza ulteriori divagazioni… 😉
Il sole in questo momento ha 2 macchie, dimostrando un comportamento abbastanza stravagante per questo periodo di calma. Una delle due però si sta affievolendo e sta per scomparire.
Viceversa l’altra si sta rafforzando, in coincidenza con i movimenti di due Jet Stream in un range di latitudini che permettono la formazione di nuove macchie, proprio come riportato nell’articolo.
Se tutto va come previsto nel giro di pochi giorni appariranno nuove macchie!!
@
rimaniamo sintonizzati sicuramente!
è affascinante come gli Scienziati riescano ad interpretare i movimenti che avvengono all’interno del Sole e sarà ancora più interessante se questi studi, con l’ausilio dei dati forniti dalla nuova sonda, potranno portare a delle previsioni più precise sui cicli delle macchie solari. Aspetto con ansia i nuovi sviluppi. Nel frattempo ti chiederei un piccolo sforzo riassuntivo: potresti elencare in breve cosa di quanto avviene sulla terra, sulla base delle nostre attuali conoscenze, oltre il clima, viene influenzato dall’attività delle macchie solari???
mucias gracias
sorrisoeliosismico 😀
ops… @ Pierluigi… naturalmente… 😉
@paola e gli interessati
purtroppo io conosco poco l’argomento “sole” e non saprei cosa poter rispondere… giro volentieri la parola al mitico enzo, che sul sole ne sa un bel po’! 😉
@ Paola @ Tutti
sono anch’io sintonizzato…
Sarebbe interessante saperne di più su come il sole, e la sua attività, influenza la terra e la nostra vita…
grazie 🙂 🙂 🙂
@ enzo
visto ke sei il esperto sul sole…volevo solo fare una domandina…premettendo ke sono ancora un’appassionata del campo moooolto in erba…. 😳
da qllo ke ho capito(credo)il sole sta attraversando una fase di minmo….ho letto da qlke parte che le fasi dei cicli solari influenzano il clima sulla terra….c’entra qlcosa il minimo di qst momento con il clima “autunnale”di qsta estate?
ALTRA DOMANDA(con la speranza di non esasperarti troppo – porta pazienza con me please! – 😳 🙄 ): è vero che qnd le macchie solsari sono poche generano tempeste solari più potenti?…te lo chiedo perchè ho letto degli articoli ma nn sono sicura di aver capito bene…. ❓
grazie 😀
Il fatto che si sia usato il condizionale, è indice di responsabili affermazioni e previsioni.
Con il Sole, credo che il condizionale sia di obbligo.
Ho letto che il preavviso per una eventuale tempesta solare, spazierebbe fra i 15-30 minuti di tempo…veramente poco direi 🙄
….ma nonostante abbia letto questa informazione come dato confermato, preferisco ancora il condizionale. 😛
Noam
Ultime notizie sul sole…
L’unica macchia rimasta sul Sole è in realtà formata da quattro macchie allineate, in sizigie, come si dice in gergo astronomico!
ecco il link alla foto dove si vedono molto bene!
http://www.spaceweather.com/images2009/24jun09/20090623_2224_mdiigr_1024_quart.jpg
Per le altre nuove macchie… aspettiamo fiduciosi
quasi quasi mi dispiace un po’…. adesso diranno che il caldo galopperà a ritmo impressionante. Anche il Sole si è schierato? Ovviamente sto scherzando
che carine quelle macchie… sembrano delle formichine in fila… hanno una certa simmetria… due più grosse ai lati e due piccole al centro… la simmetria è un caso? ❓
è un caso…
fatto sta, ma anche le quattro macchiette sono scomparse ed il sole è di nuovo pulito…
Le VERE SUNSPOT durano almeno 24-48 ore, dall’inizio del 2009 solo la regione 1019 è stata in grado di formare macchie degne di nota e durare almeno qualche giorno!!!!
L’attività magnetica c’è, la Dynamo solare funziona, ma non si “focalizzano” macchie degne di nota, prova ne è che helioseismology NON VEDE CANALI nel plasma degni di nota! Solo la 1019 è stata in grado di generarli per almeno un paio di giorni!
Dunque: la Dynamo solare sta lavorando, le macchie “vere” stentano ad emergere = La teoria di L&P prende sempre più piede.
@tutti
A tutt’oggi sono 20 giorni che sul Sole non appaiono macchie…
C’è stato un vago tentativo qualche giorno fa, ma la macchia non è poi uscita…
Preoccupati? No, non c’è motivo!
aspettiamo fiduciosi!!
sorrisosmacchiato 😕
Il mese di agosto ha chiuso ufficialmente a 0 sunspot secondo i dati del SIDC.
Credo che la presunta teoria che avrebbe scoperto la presunta mancanza di macchie si sia rivelata una ennesima bufala.
Adesso il famoso fisico solare Hathaway comincia a prendere in considerazione le teorie di Levingston e Penn che fino a qualche mese fa erano considerati eretici.
Il sole é entrato in una fase di minimo (malgrado le certezze di che avete cercato di divulgare anche nei mesi passati Voi stessi) e adesso la discussione é una sola:
è un minimo tipo Dalton o tipo Maunder.
L´unica cosa certa per ora é che questo minimo si chiama: Minimo di Eddy.
Sarebbe bene che anche Voi di Astronomia anziché seguire quella che chiamate pomposamente SCIENZA, facesse autocritica, naturalmente solo per quello che riguarda questo andamento del ciclo 24 del sole.
@ Alex
solo una cosa, come utente di questo sito mi piace avvalermi del contributo di tutti, anche degli altri utenti, ma riesco a farlo SOLO SE proposto con la dovuta educazione e rispetto!
i toni usati nel tuo commento rendono illegibili per me le informazioni fornite!
pertanto ti sarei grata se volessi cortesemente riproporre le notizie fornite usando modalità comunicative pacate, così da rendere accessibile a tutti il tuo contributo!
Grazie!
Mi si torce sempre un pò lo stomaco quando si verificano queste cose su questo sito. Mi dispiace, mi fa stare un pò male.
@ Alex
Forse non è pomposità. Forse hai confuso la pomposità con quello che semplicemente è credere fortemente nelle proprie idee, che tra l’altro , riguardo agli autori degli articoli di questo sito , sono frutto di anni di studi e di approfondimenti.
Che la scienza sia aperta a ipotesi e teorie confrontabili , penso sia doveroso. E’ questo il bello. Si studiano , si confrontano e si verificano le ipotesi . Poi nasce una teoria. Ed è giusto che ognuno dica la sua. Altrimenti non si va avanti.
Cerchiamo di essere costruttivi. C’è già abbastanza annullamento e negazione nel mondo che ci circonda. A me piace pensare a questo sito come un ‘oasi in cui la dialettica e il confronto diventa un modo di stabilire relazioni positive.
Elisabetta
Vi trasmetto un articolo della NASA che finalmente dopo aver cercato per molto tempo di confutare le analisi dei ricercatori Livingston e Penn (piú conosciuti nel mondo della ricerca della fisica solare come L&P) adesso dopo aver dovuto mese dopo mese rivedere al ribasso le loro certezze sul ciclo 24 e sui futuri cicli, prendono in considerazione la teoria dei due ricercatori.
Vi allego i siti dove potrete verificare quanto detto;
http://science.nasa.gov/headlines/y2009/03sep_sunspots.htm
http://wattsupwiththat.com/2009/06/13/sunspots-today-a-cheshire-cat-new-essay-from-livingston-and-penn/#more-8478
Naturalmente molto si saprá di piú dopo il convegno SOHO 23 che avremo all´Asticou Inn a Northeast Harbor nel Maine dal 21 al 25 di questo mese.
@ Alex e @ tutti
ti ringrazio per il contributo, ho letto attentamente l’articolo di science@NASA, mi pare che dallo stesso traspaia una grande cautela (d’altro canto di default in un corretto attegiamento scientifico) nell’interpretazione delle misurazioni, che pure vengono unanimemente ritenute valide dal mondo dei ricercatori.
in ogni caso, quel che riguarda i dati rilevati sui fenomeni dell’universo si presta, sempre e comunque, a diverse interpretazioni, cosa questa che deve indurre tutti noi a non abbandonarci ad inutili allarmismi, nè ad assumere posizioni di tipo assolutistico, di conseguenza, più specificamente per quel che riguarda il fenomeno delle macchie solari, mi sembra di capire che ad oggi l’unica cosa veramente certa è che il nostro sole si sta comportando in modo diverso da quello atteso, ma non mi pare che siano state avanzate ipotesi con “alta percentuale di probabilità” sul futuro comportamento della nostra stella, bensì solo “tendenze” che in ogni momento potrebbero cessare.
supersorrisosolare 😀