I due oggetti in questione si chiamano SDSS 0922+2928 e SDSS 1102+2054 e distano rispettivamente 400 e 220 Anni Luce da noi. Entrambi altro non sono che ciò che resta di due stelle giunte alla fine della loro evoluzione: due Nane Bianche. Le dimensioni sono paragonabili a quelle di un pianeta come il nostro, ma la massa è nettamente superiore, probabilmente di alcune volte quella del Sole.
Queste stelle hanno consumato il loro idrogeno, elio e carbonio e continuano a vivere come nuclei ricchi di ossigeno. Sfortunatamente, la maggior parte di loro presentano un tenue inviluppo di idrogeno ed elio che, sebbene di piccolissima massa, è sufficiente a nascondere la visione del nucleo centrale. Solo in casi eccezionali, come quello della recente scoperta, il velo di idrogeno ed elio riesce a diradarsi e mostrare lo spettro del nucleo, ricco di ossigeno. Ciò capiterebbe per stelle molto massicce, al limite della trasformazione in Nane Bianche e non in stelle di neutroni. Al momento però non si è ancora riusciti a stabilire in modo non ambiguo una misura attendibile della loro massa.
Comunque, niente alieni….
Leggendo l’articolo mi viene una domanda. Le stelle di neutroni quindi si possono formare anche se non avviene un’ esplosione in supernova?
Mi sembra, comunque, che la loro massa non dovrebbe essere superiore a 1,3 volte quella del sole, altrimenti vi sarebbe l’evoluzione in supernova.
@Antonio C.
Per quel che ne so, una stella di neutroni nasce necessariamente da un (catastrofico) evento esplosivo, di maggiore o minore entità. Piuttosto, una nana bianca può evolvere in una supernova, di I tipo (se non erro) qualora sia accompagnata da un’altra stella cui sottragga materiale.
@Antonio e Alessandro,
avete ragione…dall’articolo sembra di capire quello che dite voi. Dunque chiarisco meglio:
la differenza tra fine in supernova o in nebulosa planetaria si ha sulla base della massa INIZIALE della stella (e lì vale il fattore 8 volte il Sole). La formazione di una stella a neutroni o di una nana bianca (il residuo finale) dipende invece dalla massa FINALE della stella (è lì vale il fattore 1,3-1,4 volte il Sole). Se questo fattore supera 3 si ha un buco nero. (è giusto anche quello che dice Alessandro sulle supernove di tipo Ia).
Nel testo si dovrebbe quindi leggere: “ma la massa INIZIALE delle sue stelle era di parecchie volte quella del sole”
chiedo scusa….