Le nane rosse sono stelle relativamente piccole e poco luminose se confrontate con quelle di dimensioni medie come il Sole. La loro scoperta si è perciò limitata finora alla Via Lattea e alle sue vicine più prossime. La stima delle nane rosse nel resto dell’Universo si è basata quindi solo su questi dati e sulla loro estrapolazione.
Oggi, attraverso l’osservatorio Keck delle Hawaii, si è riusciti ad andare oltre. Si è puntato lo strumento verso otto galassie ellittiche relativamente vicine (da 50 a 300 milioni di anni luce da noi) e si è scoperto che in esse queste piccole stelle, con massa tra il 10 e il 20% della massa solare, sono ben più numerose di quanto si pensasse. Il numero di nane rosse in questo tipo di strutture cosmiche risulta circa 20 volte superiore a quello presente nella Via Lattea. Il che vorrebbe dire che molta della massa mancante, spesso imputata alla materia oscura, potrebbe invece essere contenuta in queste piccole ma numerosissime stelle.

A parte l’aumento del numero di stelle, una notevole ripercussione si ha anche sul numero dei possibili pianeti terrestri. Ricordiamo, infatti, che una delle stelle con un pianeta posizionato nella sua “zona abitabile” è proprio una nana rossa, la Gliese 581.
Ciò comporta che i pianeti terrestri potrebbero essere trilioni. Inoltre, dato che le galassie ellittiche sono molto vecchie, in media 10 miliardi di anni, i loro pianeti abitabili potrebbero ospitare una vita molto progredita.
Non ditemi però: “Ma, allora, perché non abbiamo ancora avuto contatti?”. 50 milioni di anni luce non sono “noccioline” e non è detto che la mente umana o pseudo-umana possa mai un giorno, anche lontano, essere in grado di superare i limiti della velocità della luce. E se fosse proprio una legge dell’Universo quella di non mettere in contatto mondi alieni? Boh… Lasciamo perdere e non facciamo i filosofi…
E’ vero potrebbe essere così, potrebbe essere questa la famosa risposta alla frase di Enrico Fermi. Ma passiamo oltre :è così incredibile valutare questi numeri che siamo veramente in grado di valutare le varianti di queste forme eventuali di vita? Pur restando fermi al carbonio come abbiamo sempre detto (?). Valutare poi forme diverse e più o meno sviluppate di intelligenza ? Con questi numeri resta tutto, ampliando il tema di una famosa canzone, affascinante (bello) e impossibile (forse).
Ottimo articolo,probabilmente in una galassia come la nostra volendo ridurre al minimo l’evoluzione biologica su pianeti terrestri e x terrestri intendo quelli con le caratteristiche di distanza,di massa,di gravità al suolo vi siano secondo stime la bellezza di 25 miliardi di pianeti,se poi anche su pianeti orbitanti intorno a nane rosse si possa sviluppare la vita e tanto meglio.
Ma la questione secondo me e questa: Potremo mai abbandonare la nostra vecchia terra,ormai morente? arriveremo mai a colonizzare altri mondi dando vera speranza di una vita migliore alle nuove generazioni? oppure tutto questo e destinato a rimanere solo belle parole,bellissimi sogni,mentre le persone muoiono. secondo me dovremmo cercare una nuova terra x ricominciare imparando dagli sbagli compiuti qui,per non rifarli. Visto che la nostra bolla universo ci offre triliardi di chance per sopravvivere come specie perchè non approfittarne?
ma scusa, cosa vuoi concludere con questo articolo? che esistono 3alla23° stelle, e allora? Comunque le distanze enormi che ci separano dalle stelle impediscono l’arrivo di questi “alieni”. ammettiamo pure che sappiano andare a velocità prossime a quella della luce, ma secondo l’equazione di drake che dice che la distanza minima tra due civiltà evolute è di 600 a.l. e, con la logica andando a velocità prossime a c quale organismo soppravvive per un viaggio che dura più di 600 anni. comunque il vostro è un bel sito ricco di informazioni utili…
Ma perchè dover andare su altri mondi per dare una vita migliore alle prossime generazioni? Ma quale “vecchia terra ormai morente”?! E’ tanto bella e tanto sana la nostra terra…non vedo perchè volersene andare… E comunque, anche volendo, non credo proprio sia possibile. Non tanto per le tecnologie di cui disponiamo, ma per un problema + radicale…x quel che sappiamo oggi di fisica andarsene a vivere fuori dal sistema solare non è proprio concepibile…
Piuttosto servirebbe un cambio radicale di mentalità del mondo intero, QUI…quello si potrebbe fare la differenza!
concordo con Lampo!
inoltre, parlare dell’esistenza di altri esseri pensanti NON vuole dire che dobbiamo andarli a trovare e -magari- colonizzare (come l’uomo sa fare molto bene da secoli e secoli, vedi America del Sud, Africa, ecc.). L’esitenza di altre forme di vita fa parte della conoscenza dell’Universo. Anche senza poterli contattare è importante per noi stessi sapere quanti ce ne sono o ce ne potrebbero essere. Forse che quando si scopre un buco nero, vogliamo subito andare a trovarlo? Bisogna cambiare prima la nostra mentalità e imparare a ragionare in modo aperto e leale. Capito, caro Ahmed, il succo dell’articolo? 😉
Visto quello che è successo sulla Terra quando sono stati portati organismi “alieni” in altri continenti dove non esistevano (ratti, cani, gatti, fichi d’india, ecc.), forse le distanze tra le stelle servono proprio ad evitare disastri simili o peggiori. Riguardo al fatto che qualcuno un domani possa superarle in tempi decenti chi lo sa? Facciamo tante cose adesso che solo pochi decenni fa erano ritenute impossibili.
Quello delle enormissime distanze tra oggetti celesti è un argomento che mi affascina veramente tanto e sul quale parecchie volte ho dato il mio contributo, sia come commenti, ma soprattutto con articoli. 😉
Ancora una volta tengo a sottolineare che le distanze tra oggetti celesti (tra una stella qualunque ed un’altra stella oppure semplicemente tra la Terra ed un altro pianeta ad esempio Plutone) sono sempre e comunque inimmaginabili, tanto sono grandi.
Per avvicinarsi a Plutone, la sonda New Horizons ci metterà la bellezza di 15 anni e stiamo parlando di una distanza di poco più di 30 unità astronomiche (30 volte la distanza Terra-Sole) e di una sonda tra le più veloci… tanto veloce che una volta arrivata dalle parti di Plutone, gli sfreccerà accanto ad altissima velocità, senza potersi minimamente fermare.
Spannometricamente dunque la nostra sonda impiega 6 mesi (mezzo anno) per percorrere 1 unità astronomica…
Il conto è facile: prendiamo la distanza in unità astronomiche e la dividiamo per 2 per ottenere il tempo di percorrenza. Approssimativamente!
30 unità astronomiche… diviso 2… 15 anni… Ok? 😯
Pensiamo ora alla stella più vicina al Sole, Proxima Centauri, posta ad appena 4 anni luce da noi: se esprimiamo tale distanza in Unità astronomiche, otteniamo un valore di più di 250 mila!
Quanto tempo ci metterebbe la New Horizons ad arrivare a Proxima Centauri, stavolta solo in teoria, con la sua velocità attuale?
Facilissimo: dividiamo per 2 e otteniamo… 125000 anni …
Allucinante…
Centoventicinquemila anni… per arrivare dalle parti di una stella che magari non ha alcun pianeta intorno e dunque nessuna “Terra” ad aspettarci.
Supponiamo ora che una “Terra” simile alla nostra stia intorno ad una stella posta a 100 anni luce da noi…
Bene! Stiamo parlando di una distanza 25 volte quella di Proxima Centauri, che richederebbe dunque (virtualmente) 25 volte tanto come tempo di viaggio: più di 3milioni di anni per la nostra povera sonda…
Come dite? La nostra sondina è troppo lenta?!
Vogliamo aumentare di un mostruoso fattore 100 la velocità che potrà raggiungere la nostra tecnologia negli anni a venire?
Bene! Quanto impiegherebbe la sonda in questo caso?
Più di 30mila anni… Non se ne esce! 😯
Io sono ottimista, ma anche realista…
@ la carissima Silvia, che odia tanto i numeri…
come ti capisco! Hai perfettamente ragione…
Tutte queste cifre fanno venire l’orticaria solo a tentare di leggerle!
Ma i fatti sono questi: eliminiamo tutte le moltiplicazioni e arriviamo al risultato finale…
Per arrivare dalle parti di una stella “vicina”, qua dietro l’angolo, ad appena 100 anni luce, e supponendo che la nostra tecnologia si spinga a 100 volte la velocità attuale (pensiamo però ai costi assolutamente proibitivi in termini di materiali e soprattutto di carburanti…), ci vogliono ben più di 30 mila anni.
Non è una passeggiata e davanti a tutto questo non ha alcun senso parlare di “trovare un’altra Terra” dove andare a vivere, come nei migliori film di fantascienza.
E’ semplicemente assurdo, se non impossibile, solo a pensarci…
E mi ripeto: io sono ottimista, ma anche realista…
mmmhhhh, mi pare di averlo visto su sky science che un esperimento su delle particelle superluminali è andato a buon fine…ora, se è vero chissà un giorno…
😯
cioè, diciamo che se qualcuno avesse detto a Cristoforo Colombo che dopo 500 anni il viaggio verso il Nuovo Mondo sarebbe durato poche ore invece che 3 mesi lo avrebbe preso per pazzo….e raggiungere anche solo la metà della velocità luce sarebbe un ottimo traguardo….Alpha centauri raggiungibile in 8 anni
caro moreno non sono daccordo con te perchè, se ti fai due conticini ti accorgerai che la sonda più veloce in possesso dell’uomo viaggia alla velocità di 27.77 km/s contro i ben 300’000km/s. ma non fa male a nessuno avere un pò di ottimismo, e chi sà forse fra 500 anni riusciremo a viaggiare a metà c
caro enzo,perdonami per la critica,e che è la prima volta che visito il vostro sito ma io ancora non riesco a capire che senso abbia questo articolo,se tu nella risposta mi scrivi che comunque dobbiamo sapere se ci sono altre forme di vita intelligente nel cosmo,si ritorna al punto essenziale della distanza(che non è trascurabile). ricordo di aver letto che pur volendo inviare segnali nello spazio essi sarebbero diventati rumore nel giro di 2 a.l. e quindi con questo articolo si crea un circolo vizioso.
@Ahmed
se fai un giro qua e là per il sito ti accorgerai che ci sono un’infinità di articoli come questo, il cui senso, anche se tu dici di non riuscire a capirlo, può essere semplicemente quello di fare pura informazione. L’osservatorio delle Hawaii ha scoperto che ci sono molte più nane rosse di quanto si pensasse, è una notizia inerente ad un sito di astronomia non credi?
Poi la parte finale è un commento di enzo, commento che può essere condiviso o meno…o che può servire da spunto per instaurare una discussione in proposito…
Bell’articolo. Le domande interessanti che ci si pongono sono diverse:
Perché la nostra galassia ha così poche nane rosse? (o, a rovescio, perché le galassie ellittiche ne hanno così tante?) Quanto queste stelle intervengono nel dare la forma delle galassie? Quanto sono tipiche nelle galassie ellittiche? La nostra galassia è “anomala”, o avere poche nane rosse è la regola per le galassie a spirale? Possono esserci anche corpi molto minori all’interno delle galassie (es. pianeti di tipo gioviano con una corte di satelliti, a mo di mini sistema senza sole)? Quanto queste stelle pesano nel conteggio della cosiddetta “materia oscura” (ma esisterà davvero?)? Abbiamo sbagliato/trascurato qualcosa?
Poi arriva la questione pianeti abitabili. E lì c’è da sbizzarrirsi, come abbiamo visto…
@ pierluigi: Belle considerazioni. Se permetti, vorrei aggiungere questo: non è solo questione di quanto tempo si può impiegare per arrivare su un pianeta extrasolare. Parliamo anche di quanta energia serve: più ti avvicini alla velocità della luce, più energia ci vuole, fino al limite di un’energia infinita per arrivare giusti giusti a C. Quindi, se si vuole risparmiare tempo occorre spendere in energia, ammesso di averla. Senza contare quanta ce ne vuole per manovrare un oggetto a quelle velocità. Poi, aggiungiamoci anche il fatto che, più la velocità aumenta, maggiori sono gli effetti di un eventuale scontro con un’altra massa. Al limite, anche una particella di polvere potrebbe distruggere un veicolo. Occorre anche uno scudo, allora…. 😯
Nononono….. E’ più semplice arrivare lontano a velocità di curvatura: tu sei fermo, ed è lo spazio che ti si modifica intorno. Ammesso di riuscirci….
Ipotizzo che arriverà un giorno in cui Meccanica Quantistica Biologia ed Astrofisica s’incroceranno nel loro lungo cammino, e quel giorno sarà segnato dall’incontro con nuove civiltà (e verrà l’Era della vera Esobiologia). Dopotutto a me quest’Universo mi dà proprio l’idea di essere un Super-Cervello!!!
Tutte questi gruppi di cellule nervose, questi Neuroni, mi ricordano galassie e stelle; “materia oscura” e “materia grigia” in parallelo, sappiamo della loro esistenza ma non riusciamo a quantificarle ed individuarle; tunnel spazio-temporali e interconnessioni neurali (ricordiamoci che le informazioni nel nostro cervello viaggiano a “velocità fotonica” molto più di quella della luce in uno spazio infinitesimale rispetto a quello del nostro universo); casualità? probabilmente si, altrimenti non sarei certo qui davanti al pc a scrivere in un forum ma starei ritirando un bel Nobel! ahahahah
ma a me piace vederla così…come altri prima di me hanno scritto: infinitesimamente piccolo = infinitamente grande
singolarità fisica = singolarità storica, e sarà il giorno in cui potremo varcare l’orizzonte degli eventi dei buchi neri e della vita umana!
Ringrazio i miei due eroi dr. Michio Kaku e Ray Kurzweil che insieme, con i loro scritti mi hanno aiutato a postulare ciò che io immagino essere il “Tutto“
alla gira e rigira, cerchiamo segni, punti di riferimento, da classificare ed analizzare, nello scopo di non sentirci piu soli. pianeti abitabili o vita extraterrestre. matematicamente parlando esistono e sono moltissimi in giro per lo spazio. ma la vita intelligente? possiamo supporre di trovare pianeti abitati da batteri, da animali piu o meno complessi, ma da esseri intelligenti abili nella tecnologia? quello che noi siamo è dopotutto un’evoluzione da una progenitrice animale, una scimmia. ma il fatto che non mi è chiaro è il perchè non ci siamo limitati a diventare un’altra sottospecie delle scimmie, ma abbiamo sviluppato l’intelligenza. animali come ghepardi, serpenti, squali, ecc dispongono di una sensorialità adatta al loro scopo. noi perchè non abbiam alcun senso progredito? penso, che la nostra intelligenza sia stata resa possibile da un periodo relativamente mite a livello ambientale e predatorio nei confronti dei primi homo, in questa mancanza di stimoli forti, il cervello è esploso ed ora possiamo dire che dominiamo la terra. a mio parere una singolarita. quindi anche se scopriremo la vita, la fuori, dubito fortemente si tratti di vita intelligente.
i dinosauri, che io sappia sono stai i padroni indiscussi del mondo per milioni di anni , e nessuno di questi ha sviluppato l’intelligenza.
alla fine, anche noi non siamo proprio intelligenti, ad ogni risposta che otteniamo, ci poniamo altre domande,quindi è giusto impegnarci nella ricerca. per capire chi siamo e dove stiamo andando. 1000 anni fa, non sapevamo dell’esistenza dell’america. ma l’oceano che stiamo per attraversare, lo spazio, è immenso. sempre con l’egocentrismo che ci autodistingue di non sentirci soli.
cari tutti,
essendo in montagna posso collegarmi molto raramente e non riesco a seguire bene la discussione…
penso che solo Lampo abbia capito veramente lo spirito degli articoli in cui si parla di possibili alieni. Mi spiego di nuovo. Il fatto che esista vita nell’Universo è un’informazione importantissima per capire come ci siamo formati noi. Basterebbe già questo per cercare di studiare esopianeti abitabili prima e abitati poi. Probabilmente non ci sarà nemmeno bisogno di avere contatti. basterebbe scoprire certi prodotti della vita bilogica (e solo di quella) attravreso misurazioni chimico-fisiche. In fondo si sta già facendo con la scoperta di molecole sempre più complesse. A questo punto, si potrebbe anche dire: “Non mi importa niente che siano intelligenti, buoni, cattivi, sociali, ecc. Mi basta sapere che una percentuale di esoterre contiene la vita biologica basata sul carbonio, progredita oppure no, a livello unicellulare o con gli omini verdi”. E’ un’infomazione scientifica che serve per sapere la frequenza di certe reazioni e capire i meccanismi di formazione universali (sempre che ci siano). Se poi, un giorno, vicino o lontano, si possa anche stabilire un contatto o addirittura andarli a trovare è tutta un’altra storia che con l’astronomia ha in fondo ben poco da spartire. Pensateci sopra e vedrete che in fondo ho ragione…
Così come quando Pierluigi continua a spaventarsi (inconsciamente) delle distanze, vuole solo dire che l’Universo ha certe dimensioni e che queste permettono certi modelli e non altri. Se un essere vivente non riesce a superarle fisicamente poco male. Stiamo già superandole con il pensiero, le leggi fisiche, le osservazioni e molto altro. A me sembra sufficiente…
Ho sempre nutrito qualche dubbio (da profano!!!) sulla materia oscura. Penso che la materia è oscura semplicemente perché non la vediamo… Stiamo scoprendo sempre più materia oscura, col crescere esponenziale della nostra capacità di penetrare i (segreti!!!) dell’Universo…
Anche gli scienziati (sono esseri umani!!!) sono affascinati dal segreto e dal mistero… Senza un po’ di Mistero ormai non si vende più un libro!!!
Quante stelle ci sono nell’Universo? Dopo quest’ultima scoperta forse è possibile un calcolo attendibile..
.
Grazie Enzo…
Io sono un non credente, ma tu mi hai fornito un buon argomento per credere nell’esistenza di un Dio ( o forse più di Uno…) Tanti Mondi per sperimentare tante vite… tutte finalizzate alla ricerca della Perfezione e dell’Assoluto… Ma….
… rigorosamente separate, incomunicabili… e si capisce perché: nella nostra (Umana ma anche Aliena imperfezione) noi, appena intravista la possibilità potenziale di altri mondi, non riusciamo a pensare ad altro che a colonizzare… rubare altri mondi, schiavizzare e massacrare altri Esseri ( vi pare eccessivo?… noi Umani lo abbiamo già fatto… e più volte…) per il nobile fine di prolungare il nostro benessere, la nostra esistenza…
Non è questa l’Eternità!!!
bell’articolo come sempre. Certo, e non sono l’unico a pensarlo, certe cifre danno un po’ il capogiro. In parte perchè sono enormi e i sentiamo piccloletti nella nostra bella terra, in parte perchè abbiamo la presunzione di avere tutto a portata di mano, di conquistare tutto con la nostra tecnologia. Ed in parte è così: molte cose che sappiamo o abbiamo, i nostri nonni se le sognavano. Quindi chissà potremmo fare qualcosa di più nei prossimi anni. Certo, se i governi cominciassero a spendere in ricerca quei soldi che adesso vanno in armi e guerre (quelle il progresso non le ha fatte sparire…anzi!), ci arriveremmo prima… Forse…
si hai ragione Lampo è solo che in un primo momento non sono riuscito a capire quello che voleva dire l’articolo , ma dopo averlo letto più volte finalmente sono riuscito a capirlo…
comunque nel mio primo commento ho sbagliato a scrivere il numero della stima delle stelle nell’universo… in verità è 300’000’000’000’000’000’000’000… abbreviato è 3×10 alla 22.
A Ahmed e gli altri, certo che Lampo a ragione e certo che anche Enzo a ragione, queste discussioni servono e serve sapere il più possibile sulla vita nell’ universo che è ancue la nostra vita, vistro che siamo in questo universo.
Avete mai pensato poi ad un’utilità diversa da quella strettamente materiale (denaro, commercio, potere, nuova terra da conquistare, prestigio ecc.) : semplice sapere, sete di pura conoscenza, voglia anche di sviluppare la propria fantasia che, unita certamente ad un po’ di inevitabile realismo, ha portatoe porta a nuove scoperte, nuove applicazioni.
A questo servono, nel loro piccolo, questi articoli, queste discussioni e queste scoperte. Per il tocco realista , che ci affascina comunque, c’è poi il nostro bravissimo Pierluigi che ci riporta sempre nella giusta dimensione pur non negandoci discussione e fantasia.
Il problema non é chiedersi se esistono gli alieni o no, quanto chiedersi se sia possibile viaggiare a velocità superluminali o meno. E nel caso capire come.
Perché se proprio non fosse possibile, se si apprendesse per certo che la natura non lo consente… allora del fatto che esistano o meno altri esseri senzienti non ce ne importerebbe tantissimo, visto che non esisterebbe comunque la bencheminima possibilità di entrarci in contatto …
come spiega Kaku ad esempio la transizione da civiltà di tipo 0 che usa carburanti fossili per avere energia e civiltà di tipo 1 che usa le energie planetarie e solare è molto pericolosa
non è banale il contatto diretto con una civiltà ancora primitiva che fatica ad avere una visione universale, dove ancora è presente il razzismo entro i suoi confini, che limita il suo sviluppo per questo tipo di problematiche e che è pronta a negare tutto cio che va contro i suoi interessi o dogmi
Purtroppo non si tiene conto di una cosa. Che questi calcoli vengono fatti in base alla nostra primitiva tecnologia propulsiva. Ne sappiamo ancora troppo poco per poter dire con certezza che la barriera della velocità della luce non si può abbattere. Esperimenti di laboratorio sembrerebbero confermare la tesi che si può. In fondo basterebbe una scoperta basilare nel campo per poter aprire un’era di scoperte rivoluzionarie. Io credo fermamente che si possa un giorno viaggiare comodamente nello spazio interstellare, e non posso essere tanto presuntuoso nel credere veramente che se non ci siamo riusciti per il momento noi, allora non possono averlo realizzato civiltà magari più antiche di centinaia, migliaia se non milioni di anni rispetto la nostra. A meno che:
1) Noi siamo l’unica civiltà in un Universo comunque pieno di vita.
2) Siamo la prima forma di vita intelligente nell’Universo, e quindi forse ne nasceranno altre.
3) Siamo la più avanzata civiltà dell’Universo, le altre sono ancora più indietro di noi.
4) Vi sono civiltà più avanzate, ma non interessano loro i viaggi spaziali.
Onestamente, questi 4 punti mi sembrano più fantascientifici di una prossima realizzazione di una propulsione adeguata per viaggi interstellari in tempi moooooooooolto ragionevoli, nell’ordine di pochi giorni per Proxima Centauri e poche ore per i viaggi nel nostro Sistema Solare.
Nei laboratori di fisica la ricerca è veramente fantascientifica.
caro Marco,
sono pienamente d’accordo che le tue quattro ipotesi siano fantascientifiche. Io la penso come te. D’altra parte sembra sempre più probabile che molecole estremamente complesse si formino nello spazio interstellare e quindi proprio loro abbiano fornito il materiale per la vita. Tuttavia, queste constatazioni sembrano dire che le forme più complesse abbiano bisogno del carbonio e che quindi la biologia sia abbastanza incanalata verso quella direzione prevalente se non addirittura unica. Ciò non toglie che altre civiltà si siano già create in tempi remoti. Resta però un punto sempre sottovalutato: quanto può durare una civiltà tecnologicamente pronta ai viaggi spaziali? Le risposte sono abbastanza critiche e a volte sembrano indicare che ci sia un collasso o -se vuoi- un’involuzione- Infine, parliamo dei viaggi a velocità maggiore della luce. Dobbiamo tenere presente che fino ad ora la fisica di Einstein sta marciando perfettamente bene e sta superando tutte le prove a cui è stata sottoposta. Per superare la velocità della luce bisognerebbe praticamente distruggerla e ricominciare tutto da capo… So che è successo lo stesso per Newton, ma lui lavorava su dimensioni terrestri. Ora invece si riescono a studiare fenomeni che hanno distanze e tempi paragonabili col “tutto”. Non so… Io penso che l’unico modo sia quello di sfruttare le potenzialità di certi oggetti celesti ai quali l’energia non manca (per le razze umani o aliene questo potrebbe essere un problema generale e insormontabile), come ad esempio la deformazione temporale e spaziale di un buco nero. Ma, di nuovo, qualcuno avrà avuto o avrà mai il tempo di spingersi a tali livelli? Temo (ma è solo una mia idea) che malgrado siamo moltissimi dovremo rimanere in isolamento forzato….
Spererei proprio di no, comunque… 😐
Enzo, i fisici parlano non tanto di distruggere le teorie di Einstein, perchè quelle a poco a poco sono state dimostrate tutte, ma di aggirarle. Lo stesso Einstein se non vado errato parlava di distorcere lo spazio tempo, e a quanto ne so nei laboratori riescono già ad aprire dei worwhole, ovviamente di dimensioni infinitesimali, però lo fanno. L’unico problema è che non riescono a tenerlo aperto, poco dopo si dissolve/si chiude. Il problema è l’energia. Trova una potentissima fonte di energia e vedrai che scoprirai cose del tutto inaspettate. Guardate il Cern di Ginevra, sta aprendo nuovi orizzonti, immaginate se fossimo in possesso di energie di gran lunga più efficaci! Siamo ancora agli albori, certo se un giorno un astronave arrivasse sulla Terra e gli Alieni ci dicessero che hanno impiegato un tot del nostro tempo per arrivare penso che metterebbero tutti d’accordo ahahahahahaha
Quella della “durata” di una civiltà è una gran bella domanda. Molti parlano infatti di capacità di una data civiltà di superare la sua adolescenza tecnologica. Questa fase critica può annientare nessuna,alcune, la maggior parte, il 90%, o TUTTE le civiltà? Questa è una domanda chiave. Di certo c’è che una civiltà che riesca ad arrivare alle tecnologie necessarie per viaggiare in lungo e in largo nello spazio è chiaro che avrà delle possibilità direi totali di non estinguersi. Perchè è chiaro che un pianeta come la Terra non può in eterno sostenere una civiltà come la nostra, le risorse si esauriscono, e nel nostro caso è da almeno 100 anni che forziamo l’ecosistema e l’abbiamo avviato verso uno sfruttamento che va aldilà delle capacità del nostro pianeta. La stessa cosa sicuramente sarà per gli altri, solo che chi viaggia nello spazio ha risorse praticamente inesauribili, può spostare altrove attività inquinanti e conservare il proprio pianeta e colonizzare terraformando altri pianeti, per sfogare l’aumento demografico.
Ma quanto tempo passa affinchè una civiltà arrivi a questo livello? Quanto tempo impiega questa a collassare? Ma la capacità tecnologica riesce ad arrivare prima del collasso? E se più civiltà arrivano a questa capacità, quante si distruggono a vicenda una volta entrate in contatto e conflitto d’interessi?? Sono domande queste in cui si può rispondere solo con ipotesi, perchè non abbiamo alcunissimo dato 🙁
@ Kyughs
bella l’analogia tra universo e cervello! Tutto è collegato con schemi che a noi non sono sempre chiari ma che ogni tanto lasciano qualche indizio per rivelarsi.
Naturalmente Pierluigi ha ragione sulle distanze, ma è anche vero che,come qualcuno ha detto, Colombo non ci avrebbe creduto se gli avessero prospettato un viaggio di sole poche ore verso l’America, e nemmeno, sicuramente, che ci si sarebbe arrivati su macchine volanti 🙄 I wormholes e altri trucchi al limite della fantascienza forse un giorno diventeranno realtà.
Capisco benissimo lo spirito di questo articolo: le conoscenze del cosmo aiutano a conoscere meglio noi stessi, le nostre origini e forse anche un po’ dove andiamo…? Però certo un pensierino su quanto sarebbe bello incontrare gli alieni non riesco a non farlo 😀
Ciao a tutti!
Ps. concordo sulla materia oscura. Più passa il tempo più si rivela inutile. Magari un giorno verrà catalogata tra i concetti strani come l’etere… Esperti, cosa ne pensate?? 🙄
Credo che tutto si fa per i soldi ,non credo che lo fanno per andarsene in un altro mondo ma perche tutto e un illusione sono cose molto presto da pensarne e molto ma molto di riuscirne abbiamo la vita bella qua e non siamo capaci a tenerlo e vogliamo andarcene ma,pensiamoci prima che faremmo per agiustare la nostra terra perche anche se vadonno sarrano i ricchi i primi ma per gli altri chi pensera non dobiammo lasciare la nostra terra dove siamo nati .Penso o farremo una cosa per tutti o niente
Io invece resto molto pessimista : Cristoforo Colombo ha impiegato circa 2 mesi per andare dall’Europa all’America – oggi ci impieghiamo , con un jet, 8 ore.
Praticamente in mezzo millennio (500 anni !!!) l’umanità ha migliorato di 200 volte la velocità dei suoi mezzi di trasporto.
Per quanto eccezionale, se proseguiamo con questo ritmo, tra un altro mezzo millennio necessiteremo ancora di oltre 600 anni per raggiungere la stella più vicina a noi…