SETI, collabora anche tu con il gruppo di Astronomia.com!

Come saranno mai gli extraterrestri? Dolci e amorevoli come ET, o ostili e crudeli come le creature di Alien? Noi propendiamo per la prima ipotesi…in ogni caso per saperlo dobbiamo prima trovarli. Grazie al progetto SETI@home, da qualche anno è possibile dare il proprio contributo attraverso i nostri PC. Unisciti al gruppo di Astronomia.com!

Il progetto

Da sempre la possibile esistenza di forme di vita al di fuori della Terra ha affascinato l’uomo. Ne sono prova le testimonianze trovate in testi anche molto antichi su fenomeni aerei e/o celesti interpretati come apparizioni di UFO. In effetti, è difficile escludere a priori l’esistenza di vita extraterrestre, considerando la vastità dell’Universo, con i suoi 50 miliardi di galassie, ognuna composta da centinaia di miliardi di stelle e i relativi pianeti. Secondo la nota equazione di Drake per la determinazione della probabilità che esistano pianeti in grado di ospitare vita intelligente (considerando parametri come lunghezza della vita della stella, distanza del pianeta dalla stella, grandezza del pianeta, condizioni per lo sviluppo della vita batterica, pluricellulare e intelligente) anche inserendo i valori in assoluto più pessimistici (ameno di escludere a priori la possibilità) esisterebbero nell’Universo migliaia di civiltà extraterrestri.

E’ una bellissima notizia! Tuttavia, la comunicazione tra civiltà che abitano mondi diversi è assai complicata. E non parliamo di barriere linguistiche, sebbene anche quelle ovviamente costituiscano un bel problema. Prima di tentare di parlarsi occorre “rilevarsi”, e ciò è reso difficile per due limiti principali, per certi versi correlati fra di loro: la distanza e il tempo.

Immaginiamo che scienziati extraterrestri tentino di captare i nostri segnali. Se si trovano su un pianeta lontano dalla Terra – anche non eccessivamente distante in termini cosmici,diciamo a 10000 anni luce – riceveranno solo fra 10000 anni i segnali radio provenienti dalla Terra, poiché gli esseri umani li emettono solo da un centinaio d’anni, con l’invenzione della radio. Il tempo poi gioca anche un altro scherzo: l’Universo esiste da oltre 13 miliardi di anni, l’uomo esiste da solo un paio di milioni di anni e solo da un secolo si è evoluto in civiltà tecnologica. Per comunicare, due civiltà devono ovviamente essere “pronte” a farlo nello stesso momento, il che non è certamente scontato, tanto più che potrebbero non sopravvivere per lunghissimi periodi (secondo Asimov ad esempio una civiltà tecnologica sopravvive in media un milione di anni), il che diminuisce il numero di civiltà tecnologiche contemporanee.

Questi ostacoli non devono però bloccare i tentativi della scienza, ne raffreddare l’entusiasmo di astronomi e non, sulla possibilità di entrare in contatto con i nostri “coinquilini” cosmici. L’idea di analizzare il cielo alla ricerca di emissioni elettromagnetiche con pattern non casuale, come le onde radio o televisive, fu avanzata e messa in pratica per la prima volta alla fine degli anni 50. Da allora sono nate molteplici iniziative in questo senso, comprendenti perfino la creazione, nel 1984, del SETI Institute, una organizzazione no profit con sede in California la cui missione è esplorare, comprendere e spiegare l’origine, la natura e la prevalenza della vita nell’Universo.

Logo SETI

La cosa meravigliosa è che tutti possiamo contribuire a questa ricerca, che in fondo attrae ognuno di noi, non solo gli studiosi. Farlo è semplicissimo, non costa nulla e non richiede conoscenze specifiche. All’Università di Berkeley, California, nel 1999 è nato infatti il progetto SETI@home, che permette di analizzare segnali radio a banda stretta raccolti da radiotelescopi; tali segnali non sono di origine naturale, quindi una loro individuazione fornirebbe la prova evidente dell’esistenza di una tecnologia extraterrestre.

SETI si basa sul concetto di calcolo distribuito. Un sistema centrale si occupa di smistare automaticamente piccoli pacchetti sui nostri pc, che vengono elaborati in locale e successivamente rispediti al mittente per essere di nuovo assemblati. In questo modo si crea una rete neurale di macchine che lavorano per un fine comune, paragonabili ad un’unica entità di dimensioni inimmaginabili! Questo network senza precedenti di oltre 5 milioni di volontari costituisce il più grande supercomputer del mondo. Per partecipare è sufficiente installare e attivare sul proprio computer il software BOINC, scaricabile da questo indirizzo

Questo software è altamente personalizzabile. E’ possibile impostare varie opzioni, ad esempio per lanciare l’elaborazione solo quando il PC non è utilizzato, evitando quindi rallentamenti del computer, oppure assegnare le risorse di memoria e cpu che desideriamo in modo che l’applicazione lavori sempre in “sottofondo” senza disturbare le nostre attività.

Pronti per l’installazione? 😉

Installiamo BOINC: guida passo-passo

Questa guida è per l’installazione del software su macchine Windows. Per altri sistemi operativi (Unix/Linux/Mac), ecco il link alla pagina di download ed un post dal forum SETI dove vengono affrontate le problematiche di installazione.


Come già accennato, per prima cosa scarichiamo il software. Lanciamo l’eseguibile con un doppio click ed iniziamo l’installazione. La prima schermata che ci appare è la seguente:

Installazione Boinc

1: Facciamo click su Next e proseguiamo

Installazione Boinc

2: accettiamo le condizioni di licenza e clicchiamo su Next

Installazione Boinc

3: Scegliamo il percorso di installazione (quello predefinito va benissimo), poi clicchiamo su Next

Installazione Boinc

4: Siamo pronti per iniziare l’installazione, clicchiamo su Install

Installazione Boinc

5: Attendiamo il completamento dell’installazione

Connessione ad un progetto

6: subito dopo ci viene chiesto di connetterci ad un progetto. Scegliamo quindi “Connessione ad un progetto” e clicchiamo su Avanti

Scegli SETI@home

7: Scegliamo SETI@Home dalla finestra di dialogo, e clicchiamo su Avanti

Inserisci i dati di registrazione

8: Subito dopo ci viene chiesta la creazione di un account per il progetto scelto. Inseriamo quindi il nostro indirizzo e-mail e la password (possibilmente diversa da quella usata per accedere alla posta elettronica, per ovvi motivi 😉 ), poi clicchiamo su Avanti.

Connessione effettuata

9: Siamo a buon punto, la registrazione e la connessione al progetto sono stati effettuati, e come si può leggere dal box, cliccando su Fine si viene reindirizzati direttamente sul sito web del progetto per la registrazione dell’account

Sito web e nickname

10: Eccoci sul sito web. Qui è possibile inserire un nostro pseudonimo (o nickname) con cui SETI ci identificherà. Chiaramente se il nome inserito esiste già, ci verrà proposto di cambiare nome. Inseriamo i restanti dati e clicchiamo su OKingrandisci

A questo punto, non resta che agganciare il nostro account al gruppo SETI di Astronomia.com!! Ecco come fare…

SETI@Astronomia.com, iscriviti al nostro gruppo!

Noi di Astronomia.com condividiamo lo spirito di avventura e l’entusiasmo di questa ricerca, e abbiamo creato il nostro team: SETI@Astronomia.com

Unisciti a SETI@Astronomia.com!

11: Non ci resta che aprire la pagina cliccare su Join this team, e il tuo nuovo account sarà inserito nel nostro gruppo! – ingrandisci

In questo modo potremo concorrere con gli altri gruppi e aggiungere un pizzico di competizione e divertimento alla nostra causa intergalattica!

E’ vero, trovare gli extraterrestri non è un’impresa facile,e le probabilità non sono elevatissime. Ma se gli antichi esploratori si fossero demoralizzati di fronte alle difficoltà, quando sarebbe stata scoperta l’America? E si sarebbe mai andati sulla Luna? Proviamoci tutti insieme! E poi…chissà 😉

Informazioni su Francesca Diodati 69 Articoli
Appassionata di astronomia, ha da sempre considerato se stessa come parte integrante dell’Universo. Da cui una struggente volontà di capirne tutti i segreti. La sua conoscenza della materia nasce, quindi, da una continua ricerca, sia per imparare, comprendere e crescere, sia per dare spazio alle emozioni e alle profonde riflessioni che imprescindibilmente accompagnano la scoperta del cosmo.

I commenti di questo post sono in sola lettura poichè precedenti al restyling del 2012. Iscriviti al Forum di Astronomia.com ed entra a far parte della nostra community. Ti aspettiamo! : )

93 Commenti

  1. Gent.ma Francesca,
    per Linux…cosa si può fare? In particolare Ubuntu (10.10) ?
    Grazie 😉

  2. @andrea
    Prova a scaricare la versione per Linux, ho letto che il supporto per Ubuntu è fermo alla versione 7.10, ma spero sia compatibile anche con la tua!

    C’è anche un post interessante sul forum SETI

    Modifico anche l’articolo e aggiungo la pagina per il download di tutte le versioni.
    Grazie

  3. @andrea: Boinc è nativo di Linux quindi non ci sono problemi con Ubuntu. Basta che apri l’Ubuntu Software Center, cerchi Boinc e lo installi. Fa tutto in automatico. Te devi solo iscriverti ad uno dei mille progetti disponibili (fra cui SETI).

    Personalmente ho abbandonato il calcolo per SETI proprio per le scarse probabilità di successo nonostante fosse fra i progetti più affascinanti possibili.
    Preferisco rendere disponibile il mio pc per progetti con obiettivi con impatto potenzialmente più immediato come Rosetta e World Community Grid utili a determinare la struttura delle proteine attraverso il calcolo computazionale. Proteine che poi serviranno a combattere malattie come il dengue o la distrofia muscolare.

  4. @Carlo
    Ottimi progetti! E’ anche vero che con gli attuali pc, nessuno ci vieta di avere più di un software installato, magari assegnando con criterio le risorse

  5. chiedo scusa ma qui c’è mia nipote che voleva scrivere per forza un commento ma le ho detto prima di leggere cosa c’era scritto sopra prima di scriverlo…e invece :mrgreen:

  6. ottimo, entro nel team!
    facevo già parte di un team italiano, ma astronomia.com ha la precedenza :mrgreen:

  7. Ciao a tutti! 🙂
    Riporto una frase presente all’inizio dell’articolo:

    “… considerando la vastità dell’Universo, con i suoi 50 miliardi di galassie, …”

    Volevo sapere: come si fa a sapere che l’universo contiene 50 miliardi di galassie? Ovvio, so che non si parla di 50 miliardi esatti ma di un numero che si avvicina a questa cifra 😉 , però mi piacerebbe molto capire in che modo gli scienziati abbiano stabilito questa cifra!

    Va benissimo anche se mi postate un link in inglese, grazie mille 😉

  8. Grazie Stefano, nel link che mi hai dato c’è proprio la risposta che cercavo! 😀

    “…Astronomers count up the number of galaxies in the cone of space that makes up the deep image, and then use this as an average for the rest of the sky…”

    Non so quanto affidabile sia questa metodologia di calcolo, però mi rendo conto che è l’unica metodologia di calcolo/stima che sia possibile utilizzare 🙂

    A presto e complimenti per questo bellissimo sito che ogni giorno vengo a leggere con infinito piacere! 😉

  9. Era un po’ che pensavo di unirmi alla cloud di SETI. Mi è parsa proprio l’occasione giusta.
    Fatto!!!

  10. Forza ragazzi!
    Scommettiamo che il primo a trovare il segnale “buono” sarà Pierluigi che ha l’incubo delle distanze?? :mrgreen:
    Speriamo solo di non beccare un programma tipo il Grande Fratello Cosmico…
    👿

  11. @tutti
    stasera mi unisco anche io al progetto! 😉
    @Diego
    I metodi statistici per definizione non sono mai esatti.
    Vengono utilizzati in tutti quei casi in cui non è possibile effettuare un conteggio reale ed allora si considera un “campione limitato” che poi si “estende”… e che ogni tanto andrebbe aggiornato, se necessario…
    Tanto per dare i primi tre esempi che mi vengono in mente, come si contano i pesci nel mare, quanti insetti ci sono nel mondo, quante persone partecipano ad un certo evento?
    I campioni possono essere presi in modo differente ed estesi con criteri altrettanto differenti: questo spiega perché alla fine, (specie nell’ultimo esempio) ci possono essere stime completamente differenti! 😉

  12. @Pier,
    vuoi proprio farmi vincere la scommessa!!!! Grande Pier… so che ce la farai a costo di usare… celestia!

  13. @enzo
    :mrgreen: 😆
    in realtà, in confidenza tra me e te… shhh…
    Sai qual è il mio incubo peggiore?
    Andare in una qualunque zona di Roma e cercare posteggio … specie in centro…
    😯 😕 😆

  14. caro Pier,
    d’altra parte le distanze sono relative… e lo spazio veramente intasato (miliardi di galassie, miliardi di stelle per ognuna, e sai quante macchine!!)
    😆

  15. si è aperta una finestra relativa al SETI c’è una percentuale che avanza dice 28 ore tempo rimanente stiamo sicuri? 😯

  16. eccomi qua… 😉

    zitti… zitti…
    sto già ricevendo qualcosa…

    ma nooooo … è la prossima puntata di Voyager… 😈
    ora la butto nel cestino della mondezza cosmica… 😆

    bip bip … passo e chiudo…

  17. @peppe: prova ad andare in avanzate -> preferenze.
    Lì potrai impostare i vari parametri. Se per esempio assegni più cpu alla computazione, l’ammontare delle ore scenderà.

    Le mie work unit durano mediamente di 6 ore. Considera che comunque la scadenza per completarle varia fra 1-2 settimane quindi hai abbastanza tempo per ultimarle.

  18. Avevo già partecipato al progetto SETI dal 29/07/200, quando l’elaborazione avveniva nella pause del computer (come salvaschermo), ma dopo 429 risultati di ricerca, nel 2007 ho abbandonato il progetto perché avevano cambiato il modo di elaborazione, impiegando costantemente la CPU mandando la ventola sempre al massimo dei giri (e blocco computer in estate 🙁 ).
    Visto che hanno risistemato il programma, ritornerò al progetto (questa volta non in solitario 😀 ) entro questa sera (ora devo andare al lavoro 🙄 …)

  19. @peppe
    I crediti sono come “punti” che crescono in base alle work units (così si chiamano i pacchetti che vengono spediti al tuo pc) che lavori.

    Ora stai lavorando questa work unit. Benissimo così 😉

    Grazie a tutti ragazzi!

  20. vedrò di fare un pò di pulizia di registri e quant’altro per avere un pc più efficiente :mrgreen: e contribuire maggiormente al progetto

  21. domanda: ho anche un pc fisso con cui poter aderire al progetto….
    posso mettere la stessa mail oppure devo cambiarla?

  22. @Elisabetta
    Ciao! anche a me da come errore “error nessun progetto da elaborare”… 👿 come hai fatto a risolvere?

  23. @vito
    evidentemente non avevo ancora fatto il finish account setup che ( non me ne ero accorta ) si era aperto in una pagina web.

  24. cmq avete sbagliato x quanto riguarda la luna di questo mese perchè il giorno 19 la luna sarà alla distanza di 221,567 mila miglia dalla terra con il nome di super luna . un evento simile non si vedeva da 18 anni!!!

  25. Non riesco a connettermi 😈
    Mi da sempre lo stato “Comunicazione rinviata 00:05:00” con cont-down, ma poi, trascorsi i 5 minuti, ripete all’infinito “Comunicazione rinviata” 👿
    Probabilmente c’è un intasamento al server di SETI, perché ho aperto ora anche il progetto “Einsten@home” (ricerca onde gracitazionali), ed è partito regolarmente 😉
    In attesa di ricevere il mio “pacchetto” da SETI, mi sono iscritto al tema 🙂

  26. ERRATA CORRIGE
    al posto di (ricerca onde gracitazionali) leggesi (onde gravitazionali)
    e “mi sono iscritto al tema” leggesi “iscritto al TEAM”

  27. Ragazzi, ci sono!!! 😎 Sono stata via qualche giorno. Sono orgogliosissima e strafelicissima di leggere tanti commenti entusiasti. Grazie mille, anzi un miliardo di miliardi, a tutti per aver scelto di partecipare!!!!
    Un grazie speciale al mitico Stefano che, lo si era sicuramente capito, ha curato tutta la parte tecnica dell’articolo. Grazie Ste per aver risposto alle domande mentre ero via – tanto alla maggior parte non avrei saputo rispondere CMQ 😳 .
    Siamo tantissimi!!! Li troveremo! Sono d’accordo, il primo sarà Pierlu 🙂

  28. @ Marco
    anch’io avevo partecipato per anni poi avevo dovuto smettere perché rallentava troppo il PC. Adesso non ho più questi problemi. Tu come stai andando??

  29. @Peppe
    puoi usare la stessa mail su tutti i PC che vuoi! Anzi, dovresti farlo, altrimenti credo che ti creeresti 2 account diversi. Il tuo account è gestito sul sito Boing, poi su ogni PC puoi impostare parametri diversi che vuoi utilizzare solo per quel determinato computer

  30. @Francesca
    Stavo andando benino (5 ore di elaborazione e 25 previste alla fine), ma ho avuto un problema al computer, ed ho dovuto riformattare (sia pure a basso livello), e perdendo tutti i dati elaborati (compreso il progetto in esecuzione, che perciò andrà perso 🙁 ).
    Ho terminato poco fa la fase di ripristino del computer, ed ho cercato in tutti i modi di riprendere i vecchi dati, ma inutilmente :neutral:, ed attualmente è ancora “in attesa di contattare il server dei progetti” (questo perché siamo in molti, in tutto il mondo, ad aderire a questo progetto 😛 )
    Una volta prelevato i dati, però, come si è dimostrato prima del blocco del computer, non ha altri problemi, come aveva la versione precedente, che ci aveva fatto abbandonare il progetto 🙄 .

  31. io per velocizzare il pc e non avere problemi uso ccleaner per pulire il pc dalle cose superflue….e faccio una bella pulitura disco periodica….

  32. @Marco
    NOOOOO!!! 😯 Non tanto per il SETI, ma per i tuoi dati! Spero non avessi niente di estremamente importante sul PC

  33. @Francesca
    Fortunatamente nel mio computer (spero anche negli altri..), premendo F10 all’avvio, ci sono 3 possibilità di ripristino: ripristino da una situazione precedente, formattazione “dolce” e “totale”. Con quella “dolce” (di default) viene riportato il computer alla situazione originaria, senza toccare la cartella dei Documenti, ma perdendo alcuni dati di programmi e driver installati, ma basta aver pazienza e tutto si riporta a com’era 😉 .
    Purtroppo nei dati persi c’è l’elaborazione di SETI 😐 e, dopo il riavvio, mi sono trovato ad elaborare l’applicazione “Astropulse v505” (sempre del progetto SETI), ma con untempo di elaborazione (previsto) di oltre 330 ore 😯 e scadenza 11/04/2011: spero di farcela 🙁 (ora sona al 1.033% 😥 )

  34. @ Marco
    Non è così grave, allora! Per il SETI tutto si può recuperare, ci sono tanti pacchetti che ti aspettano quando il PC sarà pronto 😀

  35. @Francesca
    Come ho già detto, sto rielaborando un’altro pacchetto, ma, quello che più mi fa rabbia, sta nel fatto che ero già a 5 ore su 25 (20%), mentre questo, oltre a partire da 0, sono solo al 1.1%, mancandomi quasi 329 ore alla fine (entro 1 mese!): spero di farcela (per il credito del team 😉 )

  36. Vai alla grande!! L’importante è contribuire. I miei risultati non è che siano così esaltanti…ma ho dovuto mettere un limite alla percentuale di CPU utilizzata altrimenti mi andava sempre al 100%, non so se a tutti voi capiti così 🙄

  37. Anch’io ho messo un limite alla percentuale di CPU. L’avevo messo anche all’orario ma di questo vedo che non viene tenuto conto.

  38. Per non fare “bollire” la CPU (come succedeva nella precedente versione di BOINC), io utilizzo le seguenti preferenze:
    – tolto segno di spunta “Anche quando il computer è in uso”
    – solamente quando il computer è inutilizzato da più di 0.50 minuti (per accelerare i tempi 😉 )
    – quando l’uso del processore è inferiore al 25%
    – usa al massimo il 50% della CPU
    Con quet’ultima opzione, ho notato con “Process Explorer” che l’uso della CPU varia in continuo dal 20% al 90%, mantenendo la temperatura della CPU su una media di 50° e la ventola sui 2700 giri (dei 4000 max – fonte “SpeedFan”)

  39. Eheh anche io ora collaboro al progetto SETI e ,ovviamente, mi sono iscritta al vostro team.Bene,bene… si inizia! 😀

  40. @Marco
    grazie, aggiornerò i miei parametri!
    @Elis: benvenuta!!
    @tutti
    siamo mitici 😀

  41. Il SETI classico esplora segnali a banda stretta, come quelli di una radio AM o FM. Astropulse indaga impulsi di breve durata. Quindi, oltre a ET, Astropulse potrebbe rilevare altre fonti, come la rapida rotazione delle pulsar, buchi neri primordiali che esplodono, o non ancora sconosciuti fenomeni astrofisici. Traduco dal sito del SETI: “Si può immaginare che SETI @ home è una ricerca di un ago d’oro (ET) in un pagliaio. Durante la ricerca di un ago d’oro, Astropulse potrebbe occasionalmente trovare un ago d’argento (una pulsar o buco nero). Questi aghi d’argento hanno un valore scientifico proprio , anche se non rappresentano le comunicazioni extraterrestri”.

  42. Partecipo al progetto da circa 12 anni. L’ho fatto con entusiasmo e lo ritengo ancora valido per cui suggerisco agli utenti di questo sito di aderire.
    Un paio di considerazioni: l’aiuto che diamo è infinitesimale e assume importanza solo se visto nella sua globalità, quindi non vi dannate a scalare classifiche o ad immolare il vs pc lasciandolo acceso 24h/24. L’unico che ne beneficierà davvero sarebbe solo il gestore della vostra bolletta elettrica.
    L’altra riguarda ciò che ha detto Carlo che ha abbandonato il SETI per lasciare la ricerca a cose più utili e probabili. Rispetto la sua decisione, ma il SETI è pura scienza anche se improbabile (come i progetti Einstein e Milkyway), mentre in molti degli altri progetti in caso di risultati positivi o anche solo traccie saranno di sicuro messi in mano ad aziende farmaceutiche o altro e alle quali sinceramente non voglio dare il mio contributo visto che certe ricerche possono e devono finanziarsele da sole.

  43. @Carlo
    Ti capisco perfettamente. Se SETI ti affascina ma vuoi comunque contribuire ad altrericerche, puoi farlo aderendo a più progetti. Io partecipo anche a POEM. Puoi anche scegliere le risorse da allocare a ciascun progetto. Ma probabilmente lo sai già.
    @ Stefano Caravaggio
    Credo che una sana competizione sia il sale della vita. Certo, non bisogna diventare fanatici lasciando il PC acceso 24 ore al giorno però! Riguardo il tema delle aziende farmaceutiche, sinceramente trovo il tuo commento eccessivamente polemico e un pochino bizzarro…negare un contributo alla ricerca medica per evitare possibili guadagni, supposti, di qualcuno mi sembra abbastanza controproducente, se poi a guadagnarci in termini di salute in ultima analisi sarebbero i cittadini. Ovviamente non si mette in dubbio il rispetto delle decisioni di nessuno, la mia è solo una considerazione.

  44. @Francesca: nessuna vena polemica. Ma visto che con questa griglia di computer si possono effettuare ricerche normalmente difficili da effettuare senza finanziamenti poderosi e megacomputer, preferisco dare il mio tempo/CPU a progetti di scienza pura normalmente trascurati, piuttosto che a progetti che, per i loro possibili risvolti economici diretti, potrebbero trovare finanziamenti da altre fonti.

  45. @Stefano Caravaggio
    Ti ringrazio della precisazione, capisco cosa intendi 🙂

  46. @raga
    ogni tanto SETI perde la connessione ad internet…succede anche a voi?

  47. più informazioni elabori e reinvii indietro più crediti ottieni, in via di principio

  48. @Elis
    I crediti dovrebbero aggiornarsi automaticamente manmano che il tuo PC elabora i dati e li rimanda al computer centrale. Per settimane però i miei crediti sono rimasti fermi! Ora sembra che si siano mossi.
    Ho controllato sulla pagina del gruppo e in effetti tu risulteresti a 0. Il programma sta elaborando?

  49. dicevo prima in via di principio perchè i dati che ognuno di noi elabora fanno parte di un pacchetto più grande… quindi i crediti vengono assegnati quando viene elaborato tutto il pacchetto completo, quindi quando tutti hanno finito di elaborare

  50. @Andrea
    Ah ecco perché ritardano ad aggiornarsi! Comunque il mio ci aveva messo troppo, secondo me aveva qualche problemino

  51. @Francesca
    Si il mio programma sta elaborando alla grande! 😀 Aspetto,chissà,magari si muove qualcosa.Grazie per l’informazione 🙂

  52. E da oggi ci sono anche io nel progetto. Mi sorge una domanda, e se gli alieni nn si volessero far trovare da noi?? voglio dire, nn siamo poi cosi amichevoli, anzi!! 😐

  53. ciao salvo
    a te e a tutti vorrei consigliarsi un libro
    “se l’universo brulica di alieni….dove sono tutti quanti” di stephen webb
    in pratica sviluppa 50 soluzioni per il paradosso esposto appunto nel titolo, che poi più precisamente viene chiamato paradosso di Fermi…io l’ho letto e gustato tutto….
    :mrgreen:

  54. Appena approdato su questo sito.
    Devo dire che mi piace molto quindi intanto complimenti vivissimi.
    Detto questo, ho deciso di mettere anche il mio computer a disposizione
    del progetto SETI, e sono entrato a far parte del team di Astronomia.com
    Buona ricerca a tutti! 😉

    Andrea

  55. Da ieri anche io sono entrata nel progetto SETI@home e devo dire che il pc sta elaborando alla grande dal momento che già sono a 30 crediti.
    Spero possa giovare tanto al progetto il fatto che abito fuori paese 🙂

  56. Scusate….sono nuovo…ho fatto tutto il procedimento descritto, compreso iscrivermi a un gruppo “SETI@home”…è normale che i miei dati siano ancora tutti a 0?? Nella linguetta stato, ogni 5 min la comunicazione mi viene ricollegata tramite conto alla rovescia, è normale??? Vorrei un aiuto ma non trovo una pagina in italiano per capirci qualcosa. Grazie!

  57. spero davvero di aiutare il progetto dal momento che credo davvero in qualche altra forma di vita! 😉
    Comunque io scrivo dalla sicilia, provincia di agrigento!

  58. @FullMoon
    Certo che aiuterai!!
    Scusa, avevi scritto “fuori paese”, pensavo fossi all’estero. 😳
    Grande Sicilia!!

  59. Nono fuori paese nel senso campagna, non ti preoccupare 🙂
    comunque vedo che il mio computer elabora alla grande dal momento che è quasi a 300 crediti..ma per vedere il risultato totale di tutto il progetto?

  60. Nella mia casella di posta ho trovato un nuovo commento di Omar (nuovo iscritto), che però non vedo ancora pubblico (è del 09/09/11 ore 11:50), comunque cerco di rspondergli io: è normale che inizi il conteggio alla rovescia quando non riesce a caricare i dati dal server (è capitato diverse volte anche a me..). Per quanto riguarda il credito, e normalissimo che sei ancora a 0, specie se non sei ancora riuscito a scaricare i dati, ma comunque non troverai crediti aggiornati al termine del processo, ma solo (qualche) giorno dopo: è normale!
    Se hai voglia, rileggiti tutti i (68) commenti pubblicati, e troverai le risposte a molti quesiti sul funzionamento.
    Per ogni dubbio, scrivi sempre alla comunità e avrai delle risposte.
    Ciao

  61. Sono anch’io nel team….. speriamo bene, ma spegnendo il computer poi l’elaborazione riprende da sola?

  62. ciao ragazzi sto costruendo il mio primo radiotelescopio sono quasi ignorante in materia ma cio tanta passione e voglia di fare!!! volevo sapere cosa mi serve come ricevitore per ascoltare l universo e come si puo fare per entrare nel programma SETI? ascoltare l emissioni del sole o della luna o ancora del centro della galassia per quanto possa essere entusiasmante finisce la!!! quello che interessa a me e scansionare il cielo in cerca di un segnale 🙂 ho preso un antenna primo fuoco di 1,80M che tipo di LNB mi cosigliate??? e poi che tipo di ricevitore comprare o costruire??? grazie.

  63. Ciao, non vedo scritto la pesantezza del programma, quanti Mb ?
    Grazie dell’info.

    Gabriele 😮

  64. @ Francesca

    forse ne avrete già parlato, ma da una ricerca indicizzata, qui sul sito, non ho trovato nulla.

    Che cosa ne pensi del WOW signal del 1977?
    Quali pensi siano state le cause più probabili di un simile evento?

    Grazie e un saluto a tutti :mrgreen:

  65. Ciao,

    il programma non è pesante in se stesso, il vero problema è la potenza di calcolo richiesta ammazza le prestazioni del pc, se vuoi vedere un filmato in HD o se vuoi giocare a giochi pesanti. Il software in questione sfrutta pure la potenza della gpu della propria scheda video, chiaramente è possibile disabilitare questo tipo di elaborazione.
    Vedo che pochi sono rimasti ad utilizzarlo, infatti come statitiche di utilizzo in media sono già il primo, anche se ho appena 80k crediti scarsi.

    bye