All’inizio tutta la materia dell’universo era concentrata in un solo punto. Poi ci fu una grande esplosione, e lo spazio cominciò ad espandersi, portando con se la materia, che col tempo formò le stelle, i pianeti, le comete, gli esseri umani…Questa è in breve la teoria cosmologica ormai ampiamente accettata, tanto da meritarsi il titolo di Modello Standard. Ma nonostante le diverse prove che lo sostengono, chi riesce a non chiedersi: E prima del Big Bang, cosa c’era? La risposta che viene generalmente data è che tali questioni non sono di pertinenza del modello. La domanda però è imprescindibile per gli esseri umani, e ovviamente attanaglia anche gli scienziati, alcuni dei quali propongono teorie alternative, che pur non escludendo a priori il Big Bang spiegano diversamente la creazione e il funzionamento del cosmo. E se l’universo fosse sempre esistito? Non in modo stazionario e immutabile, come previsto ad esempio dalla Teoria dello Stato Stazionario (ormai dai più considerata obsoleta a seguito di osservazioni quali soprattutto la radiazione cosmica di fondo), ma in costante movimento, attraversando fasi cicliche che si ripetono all’infinito. I fisici Paul Steinhardt e Neil Turok, Università di Princeton il primo, Università di Cambridge il secondo, hanno proposto proprio questo.

Secondo il loro Modello Ciclico, presentato per la prima volta nel 2001, all’inizio di ciascun ciclo l’Universo si riempie di materia e radiazioni calde e dense, avviando un periodo di espansione e raffreddamento come quello che seguirebbe il Big Bang nel Modello Standard. Dopo 14 miliardi di anni l’espansione cosmica inizia ad accelerare, un fenomeno che gli astronomi effettivamente hanno recentemente osservato. Dopo migliaia di miliardi di anni, la materia e la radiazione si sono quasi del tutto dissipate e l’espansione si arresta. A quel punto, un $campo$ energetico che pervade l’Universo crea nuova materia e nuova radiazione, permettendo di avviare un nuovo ciclo.
Questa teoria potrebbe dare una risposta alle tante domande ai tanti problemi irrisolti del modello del Big Bang, che hanno dominato la cosmologia per decenni, come appunto, cosa ha attivato il tempo, o cosa c’eraprima del suo inizio. Il modello di Steinhardt e Turok sembra anche in grado di spiegare più semplicemente del Modello Standard alcune caratteristiche dell’universo. Ad esempio, la teoria del Big Bang non riusciva a giustificare la straordinaria omogeneità del cosmo su larga scala, ne l’esistenza di piccole disomogeneità nello spazio che hanno permesso la formazione delle galassie. Così, negli anni 80 venne incorporato il concetto di inflazione (uno dei fautori fu proprio Steinhardt), un periodo di espansione iperveloce e accelerante verificatasi nel primo secondo dopo il Big Bang. Analogamente, dalla fine degli anni 90 è stata inserita nel Modello Standard una nuova componente chiamata “energia oscura”, dopo che si è scoperto che l’espansione cosmica sta accelerando. Il Modello Ciclico di Steinhardt e Turok sostituisce l’inflazione e l’energia oscura con un unico $campo$ energetico che oscilla in modo tale da causare alternativamente l’espansione e la stagnazione. Allo stesso tempo, sarebbe in grado di spiegare tutti i fenomeni cosmici attualmente osservati, con grande precisione tanto quanto la teoria del Big Bang.
Un altro vantaggio del Modello Ciclico è che fornirebbe una previsione automatica del futuro dell’universo, che attraverserebbe ripetutamente cicli ben definiti, lunghi migliaia di miliardi di anni. Il Modello Standard, al contrario, non contiene in se previsioni del futuro a lungo termine; proprio come è stato necessario includervi imprevedibilmente elementi quali l’inflazione e l’energia oscura, potrebbe emergere infuturo un altro effetto che modificherebbe l’attuale corso dell’espansione.
Per comprendere il pensiero di “Steinhardt e Turok è necessario guardare oltre i concetti dettati dal senso comune e le concezioni di spazio e tempo a cui siamo abituati. La teoria dell’universo ciclico infatti combina insieme principi della fisica “convezionale” con idee provenienti dagli ambiti emergenti della teoria delle stringhe e della M-teoria, tentativi ambiziosi di sviluppare una teoria del tutto, ossia inglobante tutte le forze e le particelle della fisica.
L’idea è che l’universo esiste nella forma di due fogli, o brane, paralleli, infinitamente grandi, separati da una distanza microscopica. Questa distanza è una dimensione extra, o quinta dimensione, che noi non riusciamo a percepire. Nella fase attuale della storia del cosmo, i fogli si stanno espandendo in tutte le direzioni, gradualmente allargandosi e disperdendo tutta la materia e l’energia che contengono. Dopo migliaia di miliardi di anni, diventati praticamente vuoti, i fogli smettono di ampliarsi, ed entrano in un periodo di “stagnazione” nel quale la quinta dimensione collassa portandoli sempre più vicini l’uno all’altro, fino alla collisione. Con l’urto, i fogli si riempiono nuovamente della materia incandescente e densissima che caratterizza il Big Bang, e ricominciano a separarsi; l’espansione riduce la densità della materia, che si raffredda e si condensa in stelle e galassie, come vediamo nell’Universo attuale.
Le brane non sono universi paralleli, ma piuttosto facce dello stesso universo, una contenente tutta la materia ordinaria che conosciamo, l’altra contenente “Non sappiamo cosa”, come dice Steinhardt.
Questa struttura cosmica potrebbe spiegare il fenomeno della materia oscura, la materia invisibile che si pensa costituisca fino al 30% dell’universo. Essa potrebbe infatti trovarsi nella brana parallela a quella in cui ci troviamo noi. Poiché le due brane interagiscono gravitazionalmente, questa massa a noi invisibile eserciterebbe attrazione sulla materia ordinaria, provocando gli effetti che osserviamo. Steinhardt sottolinea che nel Modello Ciclico, i movimenti e le proprietà dei fogli nascono tutti in modo naturale dalla matematica su cui si basa, al contrario del modello del Big Bang nel quale l’energia oscura è stata aggiunta semplicemente per giustificare le recenti osservazioni.
Questo Modello Ciclico è solo una delle diverse ipotesi rientranti nella cosiddetta “cosmologia non standard”, che si pongono in alternativa al Big Bang, o che ne accettano i principi base ma differiscono dal Modello Standard per particolari leggi fisiche che avrebbero regolato l’origine e l’evoluzione dell’universo.
Certo è che nell’affascinante reame della scienza, anche quando una teoria è così solida da definirsi “standard”, non è mai detta l’ultima parola!
Questo Modello Ciclico è solo una delle diverse ipotesi rientranti nella cosiddetta “cosmologia non standard”, che si pongono in alternativa al Big Bang, o che ne accettano i principi base ma differiscono dal Modello Standard per particolari leggi fisiche che avrebbero regolato l’origine e l’evoluzione dell’universo.
VERO. Andatevi a leggere di A.Bolognesi il libro EPPUR NON SI MUOVE scaricabile dal sito dell’Osser. Astronomici di Armenzano.Ci sono su per giu’ le stesse conclusioni.
Davvero affascinante! Solo che queste teorie arrivano ad una complicatezza tale che…o le si prende come atti di fede o si rischia di impazzire…
Probabilmente non sapremo mai com’è andata davvero…ci sono delle cose che l’essere umano non può e non potrà mai comprendere…! Ben vengano comunque tutti gli sforzi che si fanno per cercare di spingere il più in là possibile ciò che ci è dato di sapere!
Davvero interessantissima e geniale anche questa teoria.. 😀
con riferimento alle M-Brane siamo passati al livello “2” ma se non ricordo male da letture sulla Teoria delle Stringhe potremmo tranquillamente arrivare al livello “11” (cioè all’11mo foglio)…
poi io sono un “appassionato” di Multiverso (ah, aveva ragione Thomas Kuhn nel dire che le tesi si sposano per “innamoramento” – più che per logica) e qui non ne trovo traccia..o sbaglio?
Esiste una matematica su cui si appoggia questa teoria? Oppure è solo una speculazione filosofica anche se molto interessante? Mi ricorda la teoria dell’eterno ritorno.
Ciao a tutti,ho una sola domanda da fare a tutti voi: Secondo le vostre opinioni quale delle teorie e più veritiera tra quella standard,l’universo ciclico o quello inflazionario?

Effettivamente ogni scenziato butta la propria convinzione personale ma quale prove abbiamo che ci permattano di escludere le teorie meno probabili?
colgo l’occasione per dire la mia. guardando alcuni video in rete sui buchi neri dove si diceva hche potessero essere paragonati a buchi nell’ universo o vortici per altre dimensioni un fatto che mi ha colpito e’ stato quello che li paragonava a particelle elementari estremamente dense e grandi rispetto ad un neutrone ma relativamnye simile e col medesimo attegiamento. allora mi chiedo, se la teoria del big bang e’ comunque reale, nessuno ci puo’ vietare di pensare che prima ci fosse un qualcosa di estremamente denso, che attualmente ci comprime e ci avvolge, al cui interno si e’ sviluppato il big bang e quindi il nostro spazio mentre nessuno ci vieta di pensare che i buchi neri siano cio che si trovava prima del big bang ma al cui interno ci sia uno spazio in crescita e infinitamente in espansione come quello in cui noi viviamo oltre il quale potremmo arrivare solo perdendo qualsiasi atomo che ci compone?
relativamente*
cioe quello che.mi chiedo e’ 1 possibile che i.buchi neri siano la materia compressa che si trova ai confini dell’universo e oltre? 2 possibile che tale materia esisteva da sempre o sia il contenitore per altre cose? 3 possibile che si tratti di altri universi ma che a tali livelli di pressione noi non potremmo abitare come l’interno di una stella enorme che fonde all’infinito?
nulla si crea nulla si distrugge nemmeno l’acqua? quindi il big bang doveva per forza essere il risultato di una reazione precedente di altra materia. cio che mi chiedo e’ ci troviamo all’ interno di uno spazio virtuale come un elettrone si trova attorno al nucleo?
Mi verrebbe la tentazione di suggerire a Paul Steinhardt e Neil Turok che sulla brana parallela potrebbe esserci l’antimateria corrispondente, trovando così in un colpo solo anche la soluzione all’annoso problema dell’asimmetria! Mi sembra troppo facile fare così una teoria del tutto ma, la storia insegna, la natura segue regole semplici!
dice bene, in fondo, Raffaele…
con la fisica attuale siamo arrivati sicuramente a un punto decisamente importante che una volta non esisteva: abbiamo osservato quasi tutto l’osservabile. Probabilmente più lontano, o meglio indietro, non si potrà andare nemmeno con la nuova generazione di telescopi (fase oscura e cose del genere).
Mi spiego meglio: quando Einstein e i suoi tanti colleghi ipotizzavano teorie che sembravano pazzesche per il tempo avevano però una convinzione interiore: le osservazioni future avrebbero potuto confermarle o distruggerle. Sapevano che ancora il limite osservabile non era stato raggiunto.
Oggi la situazione è molto diversa concettualmente. la fisica teorica può espandersi quanto vuole; quella osservativa, invece, può scendere nei dettagli (come un microscopio), ma difficlmente aprire finestre verso estensioni più grandi (come un “telescopio”). Ne consegue che le teorie più ardite e strane hanno via libera, purchè rispettino concetti logici o quantomeno descrivibili. Purtroppo, però, saranno difficilmente verificabili…
Si rischia, perciò, di cadere nella teoria pura, nel “divertimento” scientifico, senza PAURA di essere bocciati dalla realtà. E’ una fase molto pericolosa perchè potrebbe sviare le ricerche forse tecnologicamente e teoricamente più utili e pratiche.
Faccio un esempio personale: io ho sempre studiato il sistema solare, che purtroppo -data la limitatezza delle distanze e delle dimensioni- era spesso considerato “astronomia” di serie B. Lo stesso Nobel Giacconi mi disse un giorno: “Bisogna andare oltre casa nostra, cercare nell’infinitamente lontano. Perchè sprecare tempo in ciò che ormai conosciamo bene?”. Diceva un paioi di cose errate e su una convenne. Non si può dare mai niente per conosciuto e dal più piccolo fiore alla più gigantesca galassia non ci sono serie A e serie B.
Su un’altra cosa invece ci rimase male. Gli dissi: “E’ molto facile fare astronomia extragalattica. Soprattutto perchè se nelle equazioni inserirsci un termine in più o in meno per fare tornare i conti, nessuno è in grado di confermare che la teoria sia completamente giusta, dato che non si potrà mai andare così nel sottile. Noi “planetologi” NON possiamo, invece. Qualsiasi teoria di dinamica e fisica planetaria costruiamo, abbiamo l’incubo che dopo pochi mesi una sonda spaziale veda direttamente le cose come stanno e ci distrugga il nostro castello di carte.
Ad esempio, anni fa avevo calcolato l’asse di rotazione di Vesta e annunciato la presenza di un grande cratere. L’avevo fatto usando “solo” le curve di luce terrestri… Avevo pubblicato i risultati pur sapendo che lo Space Telescope, un radio telescopio o una missione spaziale avrebbero potuto presto dirmi: “Hai sbagliato in pieno”. Rischiavo sulla mia pelle e lo sapevo. Quella volta mi è andata bene, ma…
Altre astronomie sono invece più al sicuro da smentite complete e distruttive…
Torniamo a noi: visto che le teorie che possono essere confermate (alla Einstein) sono sempre di meno e ci vorrebbe poi anche un cervello alla Einstein, ecco che si preferisce escogitare teorie sempre più ardite e soprattutto NON verificabili… O almeno chissà quando…
Temo che oggi siamo un po’ a quel punto: non ci sono veri geni, le osservazioni stanno raschiando il barile, la fama si ottiene più facilmente con teorie astruse che piacciano intellettualmente (e i conti li fa il calcolatore…). Piano, ragazzi, piano. Mi ricordo che quando i buchi neri erano ancora fantasia, si cercava solo e soltanto di riuscire a trovarli, ma non di imbastirci sopra teorie quasi fantascientifiche…
Tra materia e energia oscura, multiversi, stringhe, lacci e corde, cicli, cicloni, bicicli e biciclette … stiamo perdendo di vista gran parte dell’idea galileiana della ricerca: i risultati vanno testati e ritestati…solo dopo si può andare avanti. C’è ancora molto da fare per testare e ritestare le teorie OSSERVABILI, e invece si preferisce buttarsi nella fantasia…
Ancora un ricordo… Tanto tempo fa esistevano al mondo tre o quattro centri di ricerca sull’origine del Sistema Solare (Safronov, Cameron, e altri in giro per il mondo) dove non si aspettava altro che le missioni spaziali dessero dati nuovi e precisi. Cominciò la corsa allo Spazio e la maggior parte dei giovani si buttò verso questa nuova scienza appagante sia per la novità che per i fondi. Quando finalmente arrivarono i primi risultati … non vi erano più i centri di ricerca sull’origine del Sistema Solare, chiusi per mancanza di forze nuove. Insomma, nessuno era più in grado di analizzare i dati…
Attenzione, che anche oggi capita qualcosa del genere (forse ve ne rendete conto da soli…). Le missioni sugli asteroidi mandano immagini bellissime e dati accuratissimi, ma ben poco esce fuori (Vesta insegna e le elucubrazioni su Lutezia sono quasi ridicole…). Perchè? Perchè i giovani hanno lasciato i corpi minori e nessuno è capace di capire veramente cosa vi è all’interno delle osservazioni. Molto rimane sprecato, come le migliaia e migliaia di dati presi dai Voygaer e ancora chiusi in un cassetto…
Scusate lo sfogo fuori luogo e lunghissimo, ma è tanto per riflettere un po’ con gli intelligenti e razionali lettori del sito più bello del mondo e dell’Universo…
Comunque, brava Francesca, bellissimo articolo e esposto in modo perfetto!!!! 😛 😛
neppure io ci credo ai cicloni. ne agli scarichi. n.n dicevo giustappunto qualcos’ altro di lievemente differente. ad esempio nessuno mi chiedo ha mai pensato che i tunnel di cui si parla in questo speciale fossero dei tunnel dello spazio che potrebbero crearsi in base alla formazione del flusso o della rotta in seguito alla traiettoria e al moto di un pianeta o di una stella?
per semplice effetto della gravita’ …. XD
@Francesca,
non ho ben capito se questi fisici col loro modello hanno previsto l’espansione o se nel 2001 era già conosciuta
Pienamente daccordo con Enzo, aggiungerei solo un dubbio…
Un personaggio come Einstein oggi riuscirebbe ad emergere?
Salve a tutti!
Volevo dire innanzitutto ottimo articolo e teoria molto interessante; quell’affermazione dell’universo che esiste da sempre non mi convince molto perchè un idea di un qualcosa che esiste da sempre è poco affascinante e se fosse anche vero come è nato l’universo? Se è vero quella cosa non è mai nato perchè esisterebbe da sempre, boh scusate questo mio pensiero ma una cosa del genere non mi stuzzica la fantasia, e sono sicuro che neanche ai fisici piace un idea di universo esistente da sempre! Ora apparte questo mia specie di “commento” avrei una domanda, alla fine del ciclo dell’universo ritornerebbe tutto daccapo e ci sarebbe un altro big bang, ma in un prossimo futuro le leggi della fisica che regolano tutto rimarrebbero uguali o ogni volta cambierebbero? Spero di essere stato chiaro, e aspetto una vostra risposta..
Grazie a tutti! 🙂
@ Enzo
mi dispiace che la pensi così…perché confermi le mie sensazioni da non scienziata professionista sull’argomento 🙁 . Mentre studiavo per scrivere l’articolo mi sono sentita oppressa da un senso di impotenza: come si farebbe a dimostrare tutto ciò? Loro parlano di matematica su cui si baserebbe la teoria, però se manca l’osservazione…Tu sei proprio sicuro che in futuro non potranno esistere metodi di osservazione diversi da quelli attuali, che oggi nemmeno immaginiamo? Tu dici che in passato gli scienziati confidavano di poter migliorare le tecniche osservative per comprendere ciò che allora non era evidente. Ma forse anche per loro l’idea, ad esempio, di poter conoscere la composizione delle stelle, sembrava fantascienza come per noi ora sono le stringhe?
Grazie delle tue preziose riflessioni, come sempre!! E naturalmente anche dei complimenti 🙂
@Marcello
esatto, qui non si parla di multiverso.
@Gaetano
L’energia oscura è stata ipotizzata alla fine degli anni 90, quindi dovevano già conoscerla al momento della formulazione della teoria. Infatti mi fa pensare…è facile preannunciare un fenomeno quando è già stato osservato…O sbaglio?
@Gaetano,
io direi di sì… I cervelli superiori sono superiori anche al mondo in cui vivono. Spesso le grandi menti sono nate nei periodi più bui e forse hanno contribuito a illuminarli.
cara Francesca,
non ti abbattere. Lo stesso capita a me. Sento che qualcosa non va in questo mondo troppo legato all’azione ripetitiva dei programmi al computer. Manca il foglio, la penna e la… testa.
troppe cose sono rapide, buttate lì, per urgenza e per assumere ruoli. Non per vera passione e studio profondo. Non so… Viva la teoria (anche Einstein era un teorico), ma nel giusto equilibrio. Oggi forse si esagera per mancanza di idee vere e geniali o forse per le difficoltà di “toccare con mano” le previsioni.
Forse miglioreremo le tecniche osservative, ma chissà quando… Per farlo, comunque, ci vuole più pensiero profondo e umiltà… E’ difficile spiegare la sensazione che provo… magari sarà solo questione del tipo di mondo che ci circonda. Sicuramente mi sbaglio o almeno spero… 😕 😐 🙁
Carissimo Enzo, ho letto con interesse il tuo post di prima. Mi permetto di farti una richiesta, sperando di non essere fuoriluogo. Te la espongo subito.
Premessa: Oltre ad essere un astronomo, sei anche un bravo scrittore.
Avrai una grandissima esperienza sul tuo campo, e ne avrai viste di cotte e di crude nella tua lunga ed invidiabile carriera.
Da qui la domanda: in cosa consiste la vita di un astronomo?
Sarebbe secondo te possibile riuscire a leggerti mentre ci racconti delle tue esperienze passate, quelle che più ti hanno interessato o emozionato, in una sorta di racconto retrospettivo?
Ad esempio, leggendo il post di prima, parli del calcolo della rotazione di Vesta e di un suo cratere. E i campanelli sono partiti: come mai Enzo si è messo a calcolare la rotazione di Vesta? da dov’è che è partito? Gle l’ha chiesto qualcuno? e come ha fatto? E il cratere, come caspita ha fatto a prevederlo? Che dati ha analizzato?
Queste ed altre domande quindi mi hanno portato ad immaginare di leggere qualche articolo, di tanto in tanto, incentrato sulle tue esperienze da astronomo.
Sarebbe bello, almeno per me che seguo astronomia.com da tanto tempo ormai… Non trovi?
Un caro saluto a tutti
Vito
Grande Enzo! Non sbagli, ormai in tutti i campi è così, non c’è quasi più nessuno che si applica veramente nel suo lavoro, cercano solo di fare le cose il più in fretta e con meno fatica possibile. Ma tu l’hai più visto un vigile in città a dirigere il traffico? Una guardia forestale in giro per i boschi a piedi invece che sui fuoristrada? Io parlo quotidianamente con clienti con titoli altisonanti, dott di qua, prof di là, poi non sanno quasi parlare l’italiano e quando muovo loro obiezioni basate sulla mia esperienza ormai ventennale restano attoniti. Hai ragione, umiltà ci vuole e ripartire dai fondamenti, farsi un tombino nero lavorando duro, altro che partorire teorie non falsificabili.
ma quello che dicevo io era che cio che esisterebbe dopo il muro dell inizio in teoria potrebbe esistere da sempre.
la domanda non riguardava l’universo ma le mega particelle elementari ancora sconosciute rappresentate dai buchi neri massivi e dalla stessa materia compressa che quindi poteva celarsi oltre il muro dell’inizio. se questo fosse esatto gli antichi quando parlavano della voragine chaos indiretttamente avevano se siamo dentro a un uovo nella voragine..
Personalmente, ho sempre mal digerito qualsiasi concetto di infinito, e quindi le temperature e le pressioni del big bang mi sono sempre state sullo stomaco.
Questo articolo funziona meglio dell’ achillea, grazie Francesca.
@Enzo
Grazie carissimo, io capisco perfettamente cosa intendi, ed è difficile non abbattersi. Pensi che la cosmologia sia a un punto morto? Cioè, è stato dimostrato il dimostrabile e il resto non potrà mai essere dimostrato, o chissà fra quanto? 🙁 🙁 😥
@ Roberto Th
grazie mille! Ma cosa ne pensi di questo tipo di infinito, intendo di cicli che si ripetono all’infinito, o comunque per un numero imprecisato di volte?
io personalmente non penso a cicli ma come ma a un solo percorso evolutivo. se fosse un ciclo ci vorrebbe una “matrice” intelligente ad aver impostato l’inizio mentre il ciclo evolutivo e’ un caso naturale ecioe insito nella natura stessa degli atomi che tendono a unirsi o a respingersi. a meno che tutta la fisica che conosciamo sia solo invenzione della nostra mente…
come dentro una stella. se il nostro intero universo funziona sulle basi della fisica e se il principio di conservazione della materia ha soggetto anche tra buchi neri signifia che anche al di fuori dell universo la fisia ha tali leggi. come nelle fusioni dei livelli interni di una stella. svolgono tutte la stessa funzione. non potremmo appartenere a un interno dove l’esterno ha qualcosa di piu’. la parte evoluta o il centro siamo noi e dovremmo essere noi ad avere piu’ evoluzione e piu’ vita essendo il nucleo “concentrato” di un guscio.
caro Vito,
faccio sempre un po’ fatica a raccontare quello che ho fatto io… sembra di volermi mettere in mostra e questa è una cosa che ho sempre odiato in tanti miei colleghi. Tempo fa Gabriella mi aveva fatto un’intervista su queste pagine dove raccontavo un po’ della mia vita e degli incontri più salienti. Su Vesta ne avevo parlato qualche anno fa. Ogni tanto mi lascio andare… Tuttavia, vedrò di accontentarti di più, magari in modo … anonimo. Sì, la rotazione di Vesta rientrava nel mio campo di studi sulle proprietà rotazionali degli asterodi ed era un osso duro perchè la sua curva di luce dipendeva più da una macchia di albedo che dalla forma. Ipotiìzzando che esistesse una macchia (e quindi un cratere enorme vista l’esistenza di una famiglia di frammenti) ho applicato il mio metodo per la determinazione dei poli facendo cambiare dimensioni e posizione del cratere e fittando i dati con le curve di luce ottenute da terra. La soluzione migliore è poi risultata perfettamente in accordo con i primi risultati dello Space Telescope. Mi ricordo che alle Hawaii, in un congresso, avevo dimostrato che a volte una ricerca fatta con piccoli telescopi terrestri (e molta applicazione) era in grado di “combattere” con la sicurezza dello Space Telescope. In altre parole, ero riuscito a ridare fiducia ai giovani che difficilmente avrebbero avuto tempo di osservazione all’Hubble. Potevano comunque scoprire e trovare anche vedendo solo un puntino luminoso…
Comunque ti ringrazio infinitamente… 😛
Concordo con Vito, Enzo ti prego di raccontarci le tue esperienze. Proverò tanta invidia…l’astronomia è sempre stata la professione dei miei sogni.
@Martino
Perché secondo te un modello ciclico presuppone un’intelligenza superiore, mentre un modello evolutivo no? 🙄
Grazie
Io parlerei di Cosmogonia, in questo caso
Comunque ogni discorso sulle origini si riduce, in soldoni a due casi: o c’è stato un inizio, o non c’è stato. Se c’è stato un inizio la domanda è: prima dell’inizio? Non c’era nulla? Si riesce ad immaginare un momento in cui non c’era nulla? Il concetto stesso di nulla è contraddittorio in sé e le menti umane rifuggono da questo “non concetto”, in modo scientifico ( dal nulla non si può creare nulla ) o meno scientifico ( la Mente di Dio, Il Motore Immobile…). Quindi resta o un unico universo infinito che c’è da sempre, ma è un’idea drammaticamente vicina ( e angosciante ) a quella del nulla, oppure un universo che, come tutto quello che osserviamo intorno a noi, nasce, cresce, muore e rinasce, o se preferiamo, esplode si estende, rallenta, si contrae e riesplode in un ciclo vitale continuo. Questo è comprensibile, meno angosciante e apparentemente simile a ciò che conosciamo già. E se anche da qui partono speculazioni di ogni genere è sufficiente, a mio parere mettere la parola “sempre” per chiudere ogni questione: la rigenerazione ciclica va avanti da sempre. Il sempre non è dimostrabile e non è “infinito” ( che è la stessa cosa ma espressa in termini più matematici ): semplicemente il sempre è da sempre. Così, davanti all’indimostrabile sempre, ci si può concentrare di più sul “come”. Ma qui, per fortuna, inizia tutta un’altra storia, fatta di buchi neri, vuoti di potenziale, materia oscura, radiazione cosmologica di fondo etc, cose che si possono quantomeno studiare e, forse, comprendere, un giorno, forse… 😉
ottimo e fine lo scambio di opinioni tra francesca ed enzo 🙂
@Enzo
lessi con attenzione la tua intervista anni fa, e ne rimasi davvero affascinato.
Secondo me comunque non c’è nulla che possa far sembrare che tu voglia metterti in mostra, anzi…si tratta solo di condividere un’esperienza davvero fantastica, che sicuramente ti è costata tanta fatica ma anche tanta soddisfazione.
Una serie di racconti di vita reale non di Enzo, ma di un Astronomo!
Quando ero bambino, alla domanda “che cosa vuoi fare da grande?” rispondevo “l’astronomo!” …quindi perfavore raccontami cosa mi sono perso!
Un caro saluto a tutti
Vito
francesca:
si ma per intelligenza posso anche pensare a qualche cosa che ha creato il big bang con le sue mani o a qualcosa che involontariamente o per sua stessa natura ha prodotto quella cosa la fuori in cui ci troviamo.
non aoni speculazioni ma si tratta di capire. un altra domanda e’ come potev essere lo spazio compresso e attualmente ancora compresso se non ce una enorme forza o massa a trattenerlo dall’esterno? una talmente forte da essere se non uguale simile al nucleo schiacciato di una stella.
se non.ci fosse lo spazio non sarebbe trattenuto. eaploso. espansosi no?
@Andrea,
il nulla è un concetto che bisogna affrontare comunque. Sia prima che durante il Big Bang o ciò che si vuole. Se vi è un’espansione dell’universo, vuol dire che al di fuori di esso vi è solo e soltanto il NULLA, dato che “le cose” e il tempo si creano con lui. Questo porta al finito infinito. Anche se piccolissimo, l’universo primitivo era INFINITO, dato che era tutto ciò che esisteva. Al di fuori di esso solo e soltanto il NULLA. E ci risiamo…
@Vito,
Ok, d’accordo… vedrò di inserire qualche piccolo spunto sia di incontri umani che di ricerca “sul campo”. 😉
@Enzo,
è la contraddizione logica del concetto di nulla…sai com’è, non porta a…nulla…
@ Francesca,
ti propongo un gioco: immagina di essere qualcos’altro, ma non umano; animale o vegetale. La tua percezione di “tutto ciò che non sei tu” non sarebbe poi tanto diversa se escludiamo l’intelligenza con la sua capacità di porre domande; saresti sempre legata alla fisiologia ed allo stesso scorrere del tempo che percepisci adesso.
Ora immagina di essere un oggetto; dal tuo punto di vista la fisiologia non esisterebbe più ed il tempo sarebbe legato solamente al tuo funzionamento, ma se invece di un manufatto fossi una pietra vedresti il tempo segnato solamente dall’incalzare dell’erosione dell’acqua o del vento, ma se invece di una pietra terrestre fossi una di quelle pietre che piacciono tanto a Enzo ecco che il tuo punto di vista del tempo cambierebbe ancora. Tutto sommato, però, causa ed effetto esisterebbero ancora. Anche se ti trasformassi in un atomo avresti una percezione del tempo: elettroni che girano impazziti, decadimento atomico, terrore di finire in una fornace nucleare che gli umani chiamano stelle. E se ti trasformassi in un quark? Ancora vedresti un ciclo, e la tua percezione del tempo, anche se completamente snaturata dalla nostra, sarebbe ancora legata a leggi fisiche che impongono un certo ordine e quindi una determinata sequenza.
Se mi stai ancora leggendo ora viene il bello: e se ti trasformassi in un quanto? Un quanto di spazio-tempo, oppure un quanto di legge fisica da applicare di volta in volta, un quanto di quello che vuoi insomma purchè sia la parte più piccola del tutto. Come percepiresti l’eterno? Sicuramente noi umani cerchiamo di capire le leggi fisiche meglio degli animali, vegetali o inanimati, ma le stesse leggi valgono anche per loro anche se non si pongono domande. Probabilmente, dal tuo essere quanto, vedresti tutto fermo, immutabile nel tempo semplicemente perchè il tempo non esisterebbe.
Che sia l’ennesimo abbaglio?
ma gli atomi non possono averr percezioni. cioe’ pure il fatto di parlare di infinito, gli scienziati hanno poato il concetto di infinito per convenzione, sfruttando il concetto di infinito e ponendolo a un certo punto minimo, si e’ posto un muro volutamente. proprio per ipotesi. per creare qualcoaa di infinito ci vuole un inizio ma si prese il concetto di infinito anziche’ preferire ammmettere xhe ipotesi non ve ne erano. oggi abbiamo piu’ certezze. tutto funziona allo stesso modo e si e’ persino accettato l’ipotesi del principio di conservazione per i buchi neri.
Per quello che ne so io non ha senso parlare di “nulla” ma lo ha parlare di “Vuoto”. Vuoto significa “niente materialmente ma tutto potenzialmente”. Una idea, ma solo un’idea, la da “l’effetto Casimir”. C’è chi lo chiama DIO c’è chi lo chiama la “Fonte”, ma il risultato non cambia. Non esistono i concetti di tempo e di spazio. E’ sempre esistito. Sono stato un po esoterico? 🙂
Altro suggerimento personale: attenzione ai buchi neri, che non sono proprio quello che ipotizzano i fisici. Avete notato che la gravità “sembra” l’unica forza che non ha la polarita? Anche lei è repulsiva, ma lo fa su grande scala.Ecco perchè cerchiamo “materia oscura” e non riusciamo a a comprendere l’energia oscura. Sono forze….. interdimensionali.
Non mi sparate addosso ora, sono mie valutazioni. Ma riflettetici sopra, magari solo un po…
Sandro
non condivdo. adesso non capisco perche’ bisogna dire che i fisici sbagliano qualcosa sui bucho neri. li hanno osservati pure direttamente no?
@Martino.
Capisco perfettamente le tue perplessità. Però tieni conto che li stiamo studiando da distanze enormi e che gli effetti che vediamo potrebbero essere male interpretati. Tanti astrofisici nelle loro pubblicazioni dicono spesso che molte cose non si potranno mai verificare. Tieni conto che, per ora, non possiamo ne viaggiare fino alle estremità di un buco nero per studiarlo da vicino e nemmeno provare nei laboratori ciò che pensiamo che sia.
Questo per dire che le cose non sono sempre come appaiono….. Forse mancano altre leggi fisiche che non abbiamo ancora compreso o, ancora più probabile, da completare quelle che già conosciamo.
occhio sandro… il vuoto si può ottenere ed è materia della fisica. il nulla no…
E’ mia opinione,solo opinione,che l’universo sia diverso da come è stato immaginato fino ad oggi.
Lo studio dell’antimateria,dei neutrini e della velocità della luce è più che mai intrigante.
Nei buchi neri , dove la materia viene assorbita con velocità superiore a quella della luce,si creano condizioni tali da pensare che i collassi gravitazionali delle galassie possono essere la chiave per conoscere la durata del cosmo,dove in fase di collasso,avviene una compressione della materia e “automaticamente” del tempo.
La luce,i fotoni,i quanti,entrando in un buco nero,dopo la compressione possono solo esplodere,formando dei proto-ammassi o addirittura una nuova galassia.
In questo caso però,nella trasformazione da quasar a galassia, dopo l’esplosione avviene sicuramente una “variazione del tempo”dovuta al cambio della massa gravitazionale che,dopo ogni collasso,il tempo per la neo-galassia riparte da ZERO perchè alla fine della compressione,esiste un momento di stallo dopo il quale jnjzia l’espansione .
Si può così supporre che da ogni buco nero nasca una nuova galassia con un suo tempo iniziale.
Si può immaginare così che da ogni buco nero nasca una nuova galassia con un suo tempo iniziale.
E’ supponibile così che l’universo sia formato da “pigmenti”di galassia che hanno subito un collasso e che singolarmente abbiano dato luogo,in modo casuale,ad un anno zero ad ogni collasso.
Ciò che appare di conseguenza è che l’universo,tanto discusso per la sua data di nascita,potrebbe non essere nato dal Big Bang,perchè, il tempo da noi misurato non lo si può collocare in una posizione universale di riferimento,sarà sempre un tempo relativo alla posizione in cui ci troviamo che non sarà mai uguale a quella di un’altra galassia.
Concludendo si può supporre che ammassi stellari in fase di collasso ne esistono moltissimi e con tempi di esplosione diversi,deducendo che questa continua fase ZERO,per il tempo,è distribuita in modo casuale in tutto l’universo.
Non può esistere perciò una data di inizio e nemmeno una fine!
–elio
prima del Big Bang esiste lo spazio che lo contiene e non come creato dallo stesso Big Bang , spazio uguale universo. che ne pensate?
spazio e universo sono la stessa coaa oggi. si ma pdr me c’erano le basi prima. tutti fino a qualche tempo fa dicevano “siamo in evoluzione tutto lo spazio e la materia si evolve di continuo” non possiamo essere frutto dell’ evoluzione del nulla. attenzione, i buchi neri non sono solo al centro di una galassia. a 11 miliardi di anni luce da noi si osservano numerosi buchi neri non massicci. ma spogli. segno che erano abbastanza indipendenti.. e numerosi quando le galassie bruciavano quel poco e niente.
E’ mia opinione,solo opinione,che l’universo sia diverso da come è stato immaginato fino ad oggi.
E’ più che mai intrigante lo studio dell’antimateria,dei neutrini e della velocità della luce.Nei buchi neri,dove la materia viene assorbita con velocità superiore a quella della luce,si creano condizioni tali da pensare che i collassi gravitazionali delle galassie possono essere la chiave dell’esistenza dell’universo,dove,in fase di collasso avviene una compressione della materia e “automaticamente”del tempo.La luce,i fotoni,i quanti entrando in un buco nero,dopo la compressione possono solo esplodere,formando dei proto-ammassi o addirittura una nuova galassia.In questo caso però,nella trasformazione da quasar a galassia,dopo l’esplosione avviene sicuramente un variazione del tempo dovuta all’inversione della massa gravitazionale che,dopo ogni collasso,il TEMPO per la neo galassia riparte da zero perchè alla fine della compressione,esiste un”momento”di stallo dopo il quale inizia l’espansione.Si può così supporre che da ogni buco nero nasce una nuova” galassia”con un suo tempo iniziale.Immaginiamo così che l’universo sia formato da”pigmenti”di galassia che hanno subito un collasso e che singolarmente abbiano dato luogo,in modo casuale,ad un anno zero ad ogni collasso.Ciò che appare di conseguenza è che l’universo,tanto discusso per la data di nascita,potrebbe NON essere nato dal Big Bang,dato che il tempo da noi misurato non lo si può collocare in una posizione universale di riferimento,sarà sempre un tempo relativo alla posizione in cui ci troviamo che non sarà uguale a quella di un’altra galassia.Concludendo si può supporre che ammassi stellari in fase di collasso ne esistono tantissimi e con tempi di esplosione diversi ,deducendo che questa continua fase Zero,per il tempo,è distribuita in modo casuale in tutto l’universo.
Non può esistere perciò una data di inizio e nemmeno una fine!!!
–elio
@Enzo
Sono d’accordo con te Enzo, infatti era quello che intendevo nel primo messaggio che ho inviato, . Vuoto è cosa esistente, il nulla è niente.
Quando parlavo di effetto casimir era per proprio per dire che il vuoto ha energia e proprieta che sono multidimensionali e che noi ne vediamo solo alcuni effetti nelle 3D.
cari tutti,
è interessante notare come quando si parla di big bang e di origine dell’universo, molti si sentono in diritto e in dovere di dare la propria opinione, confutare le teorie, proporne di nuove, come se gli scienziati che lo studiano fossero anche loro improvvisatori scientifici. Attenzione ragazzi, il fatto che vi siano ancora enormi inceretezze non deve far pensare che chiunque possa dire la sua… tanto anche gli scienziti “remano”… Non è vero: se vogliamo fare fantascienza va tutto bene. Se invece vogliamo illuderci di essere scienziati è un’altra cosa. Non dovete pensare che le nuove teorie nascano da pochi minuti di fantasia, ma da analisi accurate di centinaia di studi, di confronti, di tentativi, ecc., ecc. Se no rischiamo di fare solo “voyager” …. Non facciamo come nel calcio, dove tutti diventano improvvisamente allenatori della nazionale. E la scienza è ben superiore al calcio… Umiltà figlioli e per enunciare nuove teorie ci vogliono anni e anni di studio… e prove quantomeno teoriche…
OK??
😉
la facoltà di dire la propria non è di modificare teorie più o meno valide semplicemente di dare un contributo comunicativo contro l’indifferenza e chi sà che magari una stravagante intuizione priva di basi scientifiche non si riveli più veritiera di anni di studi mali elaborati.
Ricordo a tutti che questo sito ha in corso il primo trofeo di letteratura fantascientifica. Se vi va tanto di inventarvi origine e fine dell’universo quello è il posto adatto. E che ognuno faccia bene il suo di mestiere che di questi tempi è già tanto.
@Enzo
Scusami tanto, posso rifarti una domanda che ti avevo posto qualche giorno fa? Ci tengo tantissimo a una tua risposta!! Tu pensi che la cosmologia abbia raggiunto un punto di stallo, perché ormai è stato dimostrato l’osservabile e il resto non si può osservare, quindi dimostrare? Essendo una fanatica di cosmologia, questa sensazione mi deprime molto! 🙁 😥 🙄 🙂
Ho letto recentemente il libro -il grande disegno- di Stephen Hawking il quale ha descritto il periodo precedente al big bang come un’incubatrice dove la materia, o meglio, le polveri aggregandosi metteva le basi per quello che poi sarebbe successo…ovvero il big bang. A mio avviso prima dell’esplosione c’era qualcosa, ma non la si poteva vedere perchè estremamente piccola…Ma questo è solo un mio pensiero.
faccio notare che i maggiori inventori di origine e fine dell’universo sono proprio i più grandi scienziati frustrati dal non poter dimostrare le loro stesse teorie che come ormai è lapalissiano sono modificate dal sapere più avanzato
cara Francesca: mentre “la consapevolezza delle distanze” – e molti altri tuoi articoli e dello staff di questo bel sito di astronomia – mi ha catturato e trascinato in un modo nuovo e realistico di immaginare l’universo, lo studio di modelli e/o teorie di ciò che esso fosse prima, sebbene questa non sia assolutamente una critica, mi lascia nel vuoto, anzi, nel … “nulla”!!
Mi rendo conto quanto sia tecnico l’argomento (e sicuramente non per il comune lettore) ed interessante solo per il fatto che ci si è resi conto di essere ormai arrivati ad un capolinea (ma faccio fatica a credere sia una domanda che attanagli l’umanità).
Tuttavia la mia sensazione, se posso dire un pensiero – dato che siamo su un forum ove si è liberi di esprimersi ognuno con le proprie capacità – è che: 1. una qualsiasi teoria ciclica…funziona sempre! 2. la teoria in argomento sembra enuclearsi/adattarsi ad altrettanti modelli consolidati, più o meno scientificamente, o quantomeno già accettati.
Pertanto, @Enzo, rispondi (per cortesia) al quesito di Francesca con una tua “pregiata” che, se la questione dell’inosservabile deprime lei…figurati in che condizioni sono quà io!!!
Grazie e complimenti a tutti Voi
cara Francesca,
fossi capace a risponderti… Per verificare la teoria del Big Bang, teoria essenzialmente osservabile, avremo ancora occasioni con la nuova generazioni di telescopi. Per le teorie alternative, che si basano proprio sull’essenza di non potere essere state osservabili, ho forti dubbi. Temo che continuino a prodursi e a finire nel dimenticatoio (anche se magari giuste). La vera scoperta sarebbe trovare qualcosa di osservabile nelle teorie inosservabili. Questo sarebbe il colpo di vero genio. Allora sì che si ricomincerebbe di nuovo con la foga in un bambino…
Un grande aiuto sta venendo dagli esperimenti di laboratorio, sempre più raffinati. Forse le rpime prove e segnali che diranno dove puntare i nuovi occhi e come verranno da liì. Un tempo di stasi che potrebbe essere lungo o corto. Tutto dipende dalla genialità umana. ma quella vera, che si basa sulla conoscenza del passato e che ha lo scatto di luce… se no, come dice Mario, meglio scrivere il racconto sull’antimateria… Forza partecipate: fantasia non ve ne manca!!!!
@sandros se una teoria ciclica funziona sempre e’ proprio per questo che gli scienziati dichiaravano sempre “si preferisce pensare” e si pensa a quelle teorie sulla base di calcoli. a mio parere dovrebbero solo credere di piu’ nelle basi della fisica ma si sa, a volte qualcuno smuove le carte che ritiene scomode..
sicuramente gli scienziati frustrati hannp gia pensato a tutto il pensabile che noi pensiamo. la domanda e’ perche’ nessuno lo dice?
temo che si perda di vista il succo del discorso: una cosa sono le teorie e un’altra le prove osservative. Senza le seconde le prime restano solo gichi di pensiero. I buchi neri insegnano. Grande bella teoria, ma se non ci fossero state le osservazioni… Il genio deve trovare l’osservabile in quello che sembra al momento inosservabile. Solo così potrà permettersi di dire di aver dato una linea alternativa. Se no, mi tengo il tanto vecchio e simpatico Big Bang, almeno fino a qualche secondo o meno dal tempo 0. Più il gico diventa duro e più i duri cominciano a giocare 🙄
scusate la provocazione ma non riesco ad immaginare lo spazio come entità eguagliabile a tutte le altre create dal famoso Big Bang è forse blasfemo fare una certa distinzione fra contenuto e contenitore ,per quanto mi riguarda auspicherei dalle menti più capaci di dedicare maggiore attenzione allo spazio come entità a se.credo che sulla materia si sia scoperto tutto o quasi dello spazio come entità a se mi sa che è stata un pò liquidato troppo in fretta a farne parte di tutto il calderone.
ecco trovato un bel modello ciclico, spazio preesistente -comparsa BIg Bang-espansione materia in tutte le sue forme-dispesrsione e ricomparsa del Big Bang.
io non credo al vuoto semplicemente… perche’ anch’esso doveva essere se stesso avere dei limiti critici…
@Enzo
Trovare l’osservabile nelle teorie inosservabili. Sarebbe davvero un colpo di genio! Quindi chissà, forse non esistono teorie inosservabili, ma solo inosservabili finché non si capisce dove guardare, come dici tu.
@sandrovallini
Grazie per i complimenti innanzitutto! Condivido le tue perplessità. Una teoria formulata senza prove può stuzzicare la curiosità, ma è difficile che ci permetta di immaginare in modo nuovo e realistico l’universo, come hai detto tu!
spazio… entità fisica
vuoto…solo una parola
Cara Francesca,
facciamo arrabbiare un po’ Enzo
mi improvviso scienziato e sparo una teoria nel mucchio, tanto, puo’ essere valida come tutte quelle che si ipotizzano,anche se quelle dei veri scienziati,hanno basi matematiche o di studi seri ed approfonditi.
IPOTESI 1…Due universi paralleli con continuo scambio di materia tramite buchi neri e bianchi.La materia si rigenera durante il passaggio.Espansione infinita e ciclo unico.
IPOTESI 2….universo unico con tante singolarita’ formate dai buchi neri, che una volta raggiunto il limite di espansione e degenerazione di tutte la materia, collassano su se stessi e creano tanti piccoli big bang.
Personalmente sono sicuro che in futuro si potra’ dare risposta a tutti i quesiti ai quali ora non possiamo dare una risposta corretta,ma solo ipotesi serie o fantasie piu’ o meno corrette scientificamente;
Non dimentichiamoci che fino a 1000 anni fa’ si studiava su un sistema eliocentrico o che le stelle erano buchi in una volta celeste nera o ancora che le eclissi fossero manifestazioni del diavolo in persona.
In mille anni abbiamo fatto passi da gigante ( e nell’ultimo secolo sempre piu’ velocemente ), quindi, largo ai giovani e che qualcuno riprenda in mano la penna e si butti a capofitto nella teoria atronomica.
La prova regina del B.B. è sempre, a mio avviso, la radiazione cosmica di fondo.
Quindi ogni nuova teoria dovrebbe partire dall’utilizzo di quanto già dato per acquisito sperimentalmente
Altrimenti si rischia di fare solo della fantascienza…come dice Enzo.
Anche se poi il B.B. è nato dalle formule della relatività e le conferme sono arrivate solo in seguito 😈
Caro Enzo,
mi pare di capire che sei un fautore del metodo induttivo.
Per la stragrande maggioranza delle teorie diventate poi leggi delle fisica e non,gli scienziati hanno seguito questo metodo, ma esistono campi, come questo,dove il metodo deduttivo credo stia alla base di ogni ragionamento ( einstein ne e’ un esempio ).Non potendo tastare con mano, quello che ora e’ ignoto, lo possiamo spiegare solo attraverso la teoria che un domani potra’ essere verificata e confermata o smentita…..Con questo non voglio dire che vale tutto, ovvio,ma che teorie logiche e valide,hanno tutte la possibilita’ di esistere fino al giorno della conferma o smentita di ognuna di loro.
la grandezza di Einstein è quella di averci fatto capire che lo Spazio è un involucro plastico influnzato dalla massa , dalla velocità, dall’energia , etcc. che riescono persino a distorcerlo etcc,per questo mi piace immaginarlo come un mare con tutto cio che contiene compreso i pesci. non credo che la definizione vuoto sia la parola più adatta .Soprattutto penso che sia il punto di partenza dell’universo e scusate la battuta , sia di andata che di ritorno in un contesto ciclico.
@ @Marco@
Attento che Enzo si arrabbia! 😳 😆
Seriamente, io sono d’accordo con Enzo. Le teorie, anche le più strane, devono avere una solida base teorica. Con questo non intendo dire che nessuna di quelle formulate in questi commenti non la abbia…Spero tanto, come dici tu, che quanto adesso ci sembra impossibile da capire, in futuro diventerà leggibile e comprensibile.
@Gaetano
Concordo pienamente con te! 😉
scusate…m sono in viaggio e posso scrivere solo di tanto in tanto…
no, non m’arrabbio…
Io sono pienamente d’accordo con la deduzione e le teorie, ma (come dicevo) devono essere fondate su basi solide e con bagaglio culturale profondo. Se no, ognuno può dire ciò che vuole e questa non è scienza…
Ad esempio, non mi piace la legge di Newton e inserisco una r al cubo e non al quadrato. Vedrete che molte cose vanno abbastanza bene… ma… per quale motivo l’ho fatto?
Idem, se dico che le dimensioni sono sei. Devo essere io che lo dico a dimostrarlo e non gli altri a scardinare la teoria. Insomma, c’è teoria e teoria… 😉
dobbiamo accettare il fatto ,che ci sono cose che non saremo mai destinati a scoprire!
@ Enzo ogni tanto ripassati Socrate.
–elio
Articolo interessante, ma solo due osservazioni riguardo a come descrivere in breve il Big Bang:
1) la smettiamo di proporlo ancora come “esplosione”o “scoppio”? E’ un termine della divulgazione meno buona, che tra l’altro, come noto, non si deve a Gamow ma a chi dissentiva dalla sua teoria;
2) il modello del Big Bang non è un modello dell’inizio, non contempla il tempo t=0, nè tantomeno afferma che all’inizio ci fosse “materia” concentrata in un punto. Le particelle subatomiche sono venute dopo l’istante iniziale. Semmai all’inizio doveva esserci “energia del vuoto”. Scusatemi, non voglio esser polemico ma preciso, e prima di innamorarci dei modelli non standard, cerchiamo di capire bene cosa dicono quelli standard. Grazie.
caro Dario,
concordo pienamente con te. Sarebbe veramente ora che non si parlasse più di ESPLOSIONE, ma di ESPANSIONE dello spazio e del tempo che si formano ed evolvono proprio nell’espansione. Da cui la definizione del nulla e del concetto di infinito-finito.
Non vi era materia al Big Bang o almeno non prima del tempo di Planck (come noi la intendiamo), ma solo energia e l’energia può stare benissimo in un punto infinitesimo, addirittura di dimensioni nulle.
Cerchiamo di capire questi concetti (non facili) prima di lanciarci in teorie fantascientifiche. Vi è abbastanza da capire ancora e magari riuscire a fare ciò che Einstein non riuscì a fare (con grande tristezza): l’unificazione tra fisica particellare e quantistica. Lanciamo i giovani cervelli in quella direzione e magari si capirà anche tutto sulle stringhe, i lacci e mille altre cose…
@Dario
naturalmente hai ragione concettualmente su entrambi i punti, ma trovo il tuo giudizio eccessivamente pedante. IN particolare:
1. l’immagine dell’esplosione è utilizzata praticamente da tutti e mi sembra un modo molto chiaro per descrivere l’improvviso inizio di un fenomeno espansivo. Basta aggiungere che è lo spazio ad espandersi per evitare malintesi. Se anche scienziati del calibro di Stephen Hawking utilizzano il termine Big Bang (scoppio), anche noi possiamo farlo senza stressarci troppo.
2. Materia = energia. Dire che tutta la materia è concentrata in un punto equivale a dire che tutto ciò che ora esiste, in qualsiasi forma, era concentrato in un punto. Ovviamente, non essendo questo articolo dedicato alla fisica del Big Bang, non era necessario sottilizzare.
Comunque, ripeto, concettualmente hai pienamente ragione, come giustamente dice enzo. IL problema è che dovremmo riscrivere quasi tutti gli articoli di questo sito – e credo di tutti i siti di astronomia – per cancellare il Bang! 😯
vai alla pagina n° 5.
scusate se mi intrometto, probabilmente non avete ancora letto gli ultimi commenti stilati su “universo e universo osservabile” , ormai vecchi di un anno. Comunque buon Natale a tutti. miriano petri
@ mario bioletti
io so di non sapere,tu probabilmente no.
comunque tutto ciò che alcuni anni fa era fantascienza adesso è realtà.
purtroppo per te questo è progresso.
–elio
A Elio: hai postato ben due commenti identici in cui divulghi la tua teoria sulla formazione del cosmo, hai consigliato ad Enzo di ripassarsi Socrate, io ho solo scritto di fare ognuno il proprio mestiere e dici che tu sai di non sapere e io no? Alla faccia della modestia. In ogni caso non tutto ciò che era fantascienza adesso è realtà: non abbiamo un motore a curvatura, un teletrasporto, neanche un’astronave con perlomeno motori atomici, devo continuare?