Un team di astronomi, utilizzando i dati del famosissimo Hubble Space Telescope, ha scoperto il quinto satellite in orbita intorno a Plutone.

Si pensa che l’ultima luna scoperta di Plutone, visibile come un puntino luminoso nelle immagini dell’HST, abbia una forma irregolare e dimensioni tra 10 e 25 km (ndr: miracolo! nell’articolo americano non l’hanno espresso in miglia!). Si trova in un’orbita circolare a 42500 km dal pianeta nano e si pensa che il piano dell’orbita sia lo stesso degli altri satelliti.
“Le lune di Plutone formano una serie di orbite chiaramente concentriche, una sorta di matrioske russe” afferma Mike Showalter, dell’Istituto SETI di Mountain View, USA, il leader del team di scopritori.
E proprio tutti i componenti del team sono meravigliati del fatto che un pianeta così piccolo abbia attorno a sè una collezione di satelliti così vasta. E questa scoperta fornisce nuovi indizi per scoprire come si sia formato e sia evoluto il sistema di Plutone. La teoria più accreditata è che tutte le lune siano i resti di una collisione tra Plutone e un altro oggetto grande della fascia di Kuiper (*), avvenuta miliardi di anni fa.
La luna più grande, Caronte, era stata scoperta nel 1978, mentre le osservazioni dell’HST hanno permesso di scoprire nel 2006 altre due piccole lune, Nix e Hydra. Infine nel 2011 è stata scoperta una quarta luna (denominata P4) grazie ancora alle immagini dell’HST. Chiamato provvisoriamente P5, oppure con la designazione tecnica di S/2012 (134340) 1, quest’ultima luna è stata scoperta in nove set di immagini riprese dalla WFC3 (Wide Field Camera 3) dell’HST il 26, 27, 28 giugno ed il 7 ed il 9 luglio.
New Horizons, la sonda spaziale della NASA, è attualmente in viaggio verso Plutone ed è previsto un sorvolo ad alta velocità del sistema per il 2015. Per l’occasione si avranno le prime immagini dettagliate in assoluto del sistema plutoniano, il cui elemento principale è così piccolo che l’HST riesce a malapena a distinguere le sue caratteristiche superficiali più grandi.
Negli anni successivi al sorvolo della New Horizons, gli astronomi prevedono di utilizzare la visione a raggi infrarossi del successore dell’HST, il James Webb Space Telescope (della NASA, ESA, CSA) per effettuare ulteriori osservazioni. Il JWST sarà in grado di studiare la chimica della superficie di Plutone, delle sue lune e di altri oggetti che orbitano nella lontana fascia di Kuiper.
(*) La fascia di Kuiper è una regione periferica del Sistema Solare, contenente un gran numero di piccoli oggetti ghiacciati ed un numero cospicuo di pianeti nani, come Plutone.
L’articolo originale si può trovare qui
Per altre notizie sulla sonda New Horizons, questo è un mio articolo, in due parti, sull’argomento.
Complimenti Pier! Bellissimo! Insomma Plutone non si arrende. Sta cercando di farci capire che deve tornare a essere considerato un pianeta?? Anche se 25 km...insomma non sono poi tanti :-)
Per essere solo un pianeta nano ha più satelliti della Terra e di Marte messi insieme!
Che sia una vendetta nei nostri confronti?
Forse il fatto che abbia tanti satelliti può dipendere anche dal fatto che non sia riuscito a fare pulizia intorno a sé (come ho letto in un tuo articolo)? O ho capito fischi per fiaschi?
I satelliti sono invece qualcosa che orbita insieme al pianeta attorno al Sole e quindi non ha orbita indipendente. Giove e Saturno ne hanno moltissimi, ma hanno pulito benissimo la loro orbita intorno al Sole...
Bellissimo articolo Pierluigi, grazie, come bellissimi sono i due articoli precedenti che sono andato a leggere (non frequentavo ancora il sito...). Mi domandavo una cosa, se ( e dico se) le lune, o parte delle lune, di plutone sono i resti del pianeta originale, dallo studio delle lune si può dedurre una maggiore quantità di dati relativi al nucleo\parte interna composizione chimica etc..del pianeta nano? Sarebbero come un immenso carotaggio?
Grazie Enzo, grazie a tutti voi sto capendo un sacco di cose
mi ha sempre affascinato plutone, così distante e mistico, ai limiti dell'osservabilità . ancora non abbiamo un'immagine dettagliata della superficie, e già è pieno di mistero, chissà nel 2015 cosa scoprirà new horizon.
me se i satelliti si sono formati a seguito di una collisione con un altro corpo, lo si potrebbe dedurre facilmente, basta far atterrare una sonda su plutone e una sui satelliti e comparare le analisi chimico-fisiche delle rocce. basta poco che cè vò??