Come sappiamo bene, le nane brune sono stelle non-stelle. Sfere di gas non abbastanza massicce da innescare la fusione dell’idrogeno. Troppo grandi, però, per potere essere classificate come pianeti. E’ necessario studiarle in dettaglio per capire sempre meglio la loro esatta classificazione. Innanzitutto, qual è il loro aspetto esterno? Hanno un’atmosfera simile a quella dei pianeti giganti oppure no?
Hubble e Spitzer hanno lavorato in coppia, studiando strati atmosferici ad altezze diverse. La nana bruna, malgrado le piccolo dimensioni (probabilmente una trentina di masse gioviane), ha un nome lunghissimo: 2MASSJ22282889-431026. Le sorprese sono subito arrivate. Prima di tutto sono state osservate variazioni luminose con un periodo di 90 minuti dovute alla rotazione intorno al proprio asse. Ma, soprattutto, sono state notate variazioni differenti su zone diverse della superficie, in varie lunghezze d’onda.
La spiegazione è una sola: esistono sicuramente delle bande e delle macchie atmosferiche molto simili a quelle di Giove. A seconda del telescopio usato e dell’altezza dei composti chimici che assorbono la luce si è potuto ricostruire una mappa a tre dimensioni della stella mancata. L’aspetto esteriore è simile, ma non il tipo di nuvole e di bande. Esse sono composte essenzialmente da grani caldi di sabbia, da gocce di ferro liquido e altri composti piuttosto esotici. Ricordiamoci che le nane brune sono oggetti freddi per essere stelle, ma raggiungono comunque temperature non indifferenti per un pianeta. In particolare, quella studiata raggiunge i 6-700 gradi centigradi.
In ogni modo, si è stabilito che su di essa esiste un sistema nuvoloso ben organizzato, dove potrebbero esistere cicloni ben più giganteschi della grande macchia rossa di Giove. Inoltre, in certe zone, ad altezze inferiori, si notano dense nubi ricche di vapori di silicati . In conclusione, vi sono zone più secche e più umide ad altezze diverse. Chissà se è previsto un riscaldamento globale?
La ricerca continua su altre nane brune. Il loro studio è anche molto importante per stabilire i limiti delle caratteristiche meteorologiche dei pianeti giganti, in attesa di poter applicare la stessa metodologia sugli stessi esopianeti.

Stupefacente! Stupefacente sia il livello tecnologico raggiunto dalle sonde, sia quello che hanno scoperto.
Sembra proprio che ogni mondo abbia un suo ciclo meteorologico.... Le sorprese non finiscono mai.....
veramente interessante,volevo chiedere,ma una nana bruna emette luce visibile?se fosse isolata senza stelle attorno vicine e ci trovassimo per assurdo nel buio interstellare chessò,ad una ua di distanza la vedremmo a occhio nudo?
grazie red
veramente veramente molto interessante. Uno studio su corpi finora abbastanza sconosciuti che era, almeno a mio parere, indispensabile
enzo,una domanda: in relazione a questo tuo articolo e a questo sulle nane brune di classe y:
http://www.astronomia.com/2012/06/11/potremmo-toccarle/
cosa succede a questi astri quando si raffredderanno ulteriormente?non potranno
più considerarsi stelle mancate?saranno pianet(on)i a tutti gli effetti?
......urge un articolo sulla questione eh