
In questo periodo dell’anno capitano ancora delle belle giornate per immergersi nei dolci paesaggi nostrani, e il caso mi ha condotta presso le colline poco distanti da Siena per visitarne una molto particolare, quella di Montesiepi.
Su di essa si trova una chiesetta rotonda che domina sul territorio circostante, nella calma stagione invernale tinta di colori spenti, ma rilassanti, quasi osservando con nostalgia borghi che un tempo furono più importanti.
Proprio quello più vicino, Chiusdino è legato alla costruzione di questo edificio, infatti lì nacque San Galgano. Non è mi intenzione narrare la storia o le varie leggende che girano attorno a questo santo insolito. Ci ha pensato lo svizzero Paul Pfister, autore di un libro che si può acquistare nel negozietto adiacente alla rotonda, colonizzata da bellissimi gatti placidi e sornioni. Si legge che la rotonda stessa venne realizzata tra il 1182 e il 1185 e le spoglie di questo eremita, che venne fatto santo in brevissimo tempo, vennero visitate in questo luogo dall’imperatore Federico Barbarossa che fece apposta una deviazione dal suo cammino. Oltre alle descrizioni dei pregevoli affreschi del Lorenzetti, salta subito all’occhio la particolarità di questa costruzione, rotonda e sormontata da una cupola di mattoni, anch’essa rotonda, che potrebbe ricordare il Pantheon.. Ma al centro di questa costruzione si trova una spada conficcata in una roccia, anzi, in realtà non è proprio nel centro, ma un poco discosta. Dovrebbe essere quella del santo, che qui la infisse quando prese la decisione di cambiar vita, e con questo gesto simbolico sancì il passaggio da cavaliere ad eremita.
Proseguendo nella lettura del libro si arriva alla parte astronomica. Le quattro aperture rotonde che si trovano più in alto delle strette finestre, non sembrerebbero delle aperture per il semplice scopo di areazione del luogo. L’autore svizzero che soggiornò per diverso tempo in questi luoghi, si portò appresso una squadra di specialisti per comprendere meglio questo sito, oltre agli architetti ed ingegneri c’era anche un astronomo. Sulla base dei rilievi e delle osservazioni fatte, risulta che le aperture rotonde servivano come calendario astronomico per indicare i solstizi e gli equinozi. Sembrerebbe che in entrambi i casi oltre alle proiezioni del sole, alle prime luci dell’alba e verso il tramonto, sulle pareti della rotonda, gli ultimi raggi del Sole illuminerebbero la spada conficcata a terra, anche se l’autore stesso sconsiglia la visita al mattino durante l’equinozio d’inverno, quasi sempre nebbioso dove nemmeno lui stesso è mai riuscito a vedere il fenomeno. Fa anche notare che lo stesso fenomeno di proiezione solare può essere visibile i giorni antecedenti e successivi ai solstizi e da qui si collega agli orientamenti della piramide di Cheope, al complesso di Stonehenge ed ad un fenomeno studiato dai costruttori all’interno della Basilica di Santa Maddalena a Verélay in Francia.
Non capitando in questi momenti particolari dell’anno, non posso dire nulla a riguardo, ma l’impressione che ho avuto è che il luogo abbia un fascino particolare, sia per la posizione sia per la pregevole costruzione, indipendentemente dalla giornata di visita.
Ringrazio Vittorio Cambria, proprietario dell’amenissima Villa Ferraria (tra l’altro dispone anche di un’organizzatissima specola per l’osservazione notturna per gli ospiti) per aver contattato don Vito per la breve, ma interessante visita concessa ad un luogo così particolare e di grande bellezza.
interessante... e neanche troppo lontano da casa mia..... quasi quasi ci faccio un salto!
Beello! Grazie Gabriella, per avermi concesso 5 minuti di escursione mentale in un posto tanto affascinante
Conoscevo la storia, sia di San Galgano che della sua spada. Grazie mille per avermela ricordata, è bellissima!
E ricca di mystero....
Non sapevo di questa storia. E visto che è anche vicina alle mie zone non sarebbe male pensare di farci un salto
Grazie per l'articolo
ieri, approfittando della bella giornata e dell'ottimo articolo di Gabriella e dai consigli di Enzo sono andato anche io a san Galgano.
posto tipico, suggestivo e di grande impatto artistico e culturale...
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anche i gatti!
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Bei luoghi di una splendida Italia
inviato da Maurizio con Tapatalk
che belle foto !