Un asilo irrequieto

La fantastica immagine di un irrequieto asilo stellare ha celebrato i 15 anni dello strumento astronomico terrestre più tecnologicamente avanzato: il VLT dell’ESO. Luci violentissime e macchie nere, impenetrabili, si accavallano in una visione che lascia senza fiato.

Sono passati quindici anni dalla prima luce del primo telescopio dei quattro giganti che formano il VLT. Oggi ai quattro strumenti principali si sono aggiunti altri quattro telescopi ausiliari più piccoli per formare il VLTI. Sulla terra niente può competere con questo strumento: nel solo 2012 più di 600 articoli scientifici ufficiali si sono basati su osservazioni VLT e VLTI.

Nubi interstellari di gas e polvere sono gli asili infantili delle stelle, dove esse nascono e trascorrono la loro infanzia. L’immagine dell’ESO mostra quella chiamata IC 2944, che è colorata di una luce rosa scuro. Ad essa è associato l’ammasso stellare IC 2498 che si fa notare nell’immagine attraverso molte delle sue stelle più brillanti: bimbi irrequieti e vigorosi.  Mai ci si era avvicinati così tanto a questo mondo affascinante e ricco di informazioni fondamentali.

La nube si trova a 6500 anni luce nella costellazione del Centauro. La nebulosa di sfondo è composta essenzialmente di idrogeno che viene eccitato dalla luce delle giovani stelle appena nate. Tuttavia, l’interesse maggiore è rivestito dalle fluttuanti piccole nubi nere che sembrano vagare in mezzo a quella luminosità accecante, al pari delle “mosche” che appaiono a volte nei nostri occhi. Non vi è luce “normale” che riesca a svelare i loro misteri. Esse prendono il nome di globuli di Bok (astronomo olandese-americano che per primo li individuò negli anni ’40 del secolo scorso).

Spesso questi globuli rappresentano uova stellari, ossia i luoghi segreti in cui sta per avvenire il collasso del gas che porterà alla creazione di una nuova stella. Difficilmente, però, l’asilo dell’immagine del VLT riuscirà a portare a compimento questo processo così normale e pur sempre misterioso. I globuli sono investiti dalla intensa radiazione ultravioletta delle stelle già nate, che esegue un’opera di erosione continua delle uova ancora in una fase primitiva. In altre parole, le uova si sfalderanno o si frammenteranno a causa della luce degli ultimi neonati. Una specie di limitazione delle nascite eseguita dagli stessi protagonisti. L’Universo segue regole precise e sempre coerenti, qualsiasi sia l’età dei suoi attori.

Come si può facilmente immaginare non è facile osservare cosa vi è all’interno delle macchioline scure che vagano con poca speranza nella luce dell’asilo. E’ necessario usare occhiali infrarossi  o – ancora meglio – sensibili alla parte sub millimetrica dello spettro luminoso dove anche la polvere, che non supera una temperatura di pochi gradi sopra lo zero assoluto, diventa luminosa. Un’occhiata all’interno delle uova che si vedono nell’immagine ha confermato che non porteranno a nessun pulcino. Peccato, sarà per un’altra vola…

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2 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. La radiazione ultravioletta avrà il sopravvento oppure magari fra qualche milione di anni rimarrà ancora materia per una piccola stella, una nana bruna oppure "rosetta"?