Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
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Il Triangolo Australe

Per un noto principio di geometria, tre punti non allineati costituiscono i vertici di un triangolo: in questo caso, come si vede dalla mappa stellare realizzata con Stellarium, il Triangolo (Australe, perché esiste anche la versione boreale, denominata semplicemente il Triangolo) è bello che fatto! La costellazione si trova in pieno cielo australe, più a sud della coppia α e β Centauri e molto vicina al Polo Sud Celeste: dovrebbe essere ben riconoscibile dal momento che le sue tre stelle principali sono tra la 2a e la 3a magnitudine.

Grazie all’applet 3D che attiviamo cliccando l’animazione qui a fianco, possiamo sincerarci che la figura del triangolo non cambia anche premendo “f“: come sempre possiamo vedere le stelle che si distaccano dal foglio virtuale, non appena iniziamo a girarlo con le frecce destra e sinistra. Dato il numero esiguo di stelle rappresentate, si potrebbe pensare che questa costellazione sia anche povera di caratteristiche (come sempre le stelle vicine, le stelle grandi e gli oggetti deep sky): vedremo invece un Triangolo Australe pieno di sorprese.
Vediamo intanto le rappresentazioni nel tempo: dapprima quella fornita da Hevelius

e poi quella di Stellarium

Stelle grandi e vicine

Nel diagramma di confronto tra le stelle del Triangolo Australe ed altre note, vediamo spiccare un grande disco arancione: si tratta proprio dell’α TrA, denominata Atria, una gigante arancione di classe spettrale K2, con un diametro pari a 116 volte quello del Sole ed anche tre volte e mezzo la solita e bistrattata sorella minore Aldebaran, ben più nota. È il momento di vedere la bella foto scattata dai miei amici Atriani della loro stella, maestosa e imponente da 10 UA di distanza: non è certo un gossip (ne parlano infatti tutte le cronache galattiche) che i miei amici abbiano vite amorose particolarmente complesse, dove la coppia è stata soppiantata (lo immaginate?) dal triangolo, ma la situazione è così comune che oramai vivono queste esperienze alla luce dell’Atria, senza falsi pudori. Ma passiamo alle altre stelle grandi, che è meglio…
Si tratta di due stelle, sorelle maggiori della nostra nana gialla, δ TrA e κ TrA, rispettivamente di classe G5 e G6, aventi un raggio pari a 45 e 35 volte quello del Sole: anche se sembrano così piccole in confronto alle supergiganti presenti nel diagramma, in realtà un diametro di 35 o 45 volte quello del Sole è veramente impressionante.
Per quanto riguarda le stelle vicine, ne abbiamo un paio poste praticamente alla stessa distanza da noi (39.5 e 40.2 al da noi), ζ TrA e β TrA, rispettivamente di classe spettrale F9 ed F2 : potremmo pensare che siano una doppia fisica se non fosse che nel nostro cielo sono separate da una distanza angolare di circa 7.5° , che fisicamente sono poco più di 5 al, come ci informa Celestia. Possiamo quindi aspettarci, recandoci nelle vicinanze delle due stelle dai miei amici Betatrani e Zetatrani, che il Sole appaia proiettato dalla geometria tridimensionale in una stessa zona di cielo dove sono presenti stelle del nostro cielo boreale, quali quelle del Perseo e delle Orse (Maggiore e Minore), dove però trovano posto altre tre stelle molto note e molto vicine (Procione, Capella e Sirio): queste stelle si trovano dove uno meno se l’aspetta in virtù della loro posizione in cielo, posizione da considerare nelle tre dimensioni. Le due razze si rassomigliano parecchio, tanto che si differenziano solamente per la lettera iniziale: se vi capitasse mai di vedere due persone quasi gemelle, una dell’una e una dell’altra etnia, state pur certi che se uno si chiama Carlo, l’altro si chiama Marlo, oppure uno Mario e l’altro Dario. Ecco perché basta una sola foto per vedere l’aspetto del cielo dove troneggia una stellina di 5a $magnitudine$, il nostro Sole.
Oggetti deep sky
Questa piccola costellazione australe di nome e di fatto presenta un bel numero di oggetti deep sky, dei quali ne ho scelti sei: il primo è ESO 69-6 ed è formato da una coppia di galassie che interagiscono in un abbraccio cosmico molto spettacolare

poi abbiamo una galassia a spirale barrata, la ESO 137-001, che come la precedente fa parte del catalogo ESO (gestito dall’European Southern Observatory, in Cile)

poi abbiamo la simpatica $galassia$ a spirale NGC 5938.

Il quarto oggetto che vi mostro è la nebulosa planetaria $NGC$ 5979

seguita dall’open cluster $NGC$ 6025, un raggruppamento formato da una trentina di stelle tutte tra la 7a e la 9a $magnitudine$.

Infine vediamo la $nebulosa$ planetaria denominata Henize 2-138, nella sua foto effettuata dall’osservatorio Faulkes Telescope South in Australia, famoso, leggo, per aver osservato per la prima volta un’occultazione mutua tra due satelliti di Urano, evento questo particolarmente raro e difficilissimo da osservare.

Chiudiamo l’analisi del Triangolo Australe ricordando che la sua stella α si chiama comunemente Atria e che la costellazione non è mai visibile alle nostre latitudini.
ottimo lavoro Pier, come sempre!
Bentornato in postazione, era da tempo che non ti si leggeva.
Ottimo lavoro come sempre.
Grazie! Molto interessante.
complimenti! bellissimo lavoro sulla costellazione del Triangolo Australe, tra l'altro mi hanno sempre affascinato le figure geometriche (soprattutto triangoli) che si formano guardando le stelle.. I punti luminosi delle stelle, che si uniscono, sembrano davvero formare un sacco di triangoli.. impressione mia?