Un modo nuovo per osservare le Costellazioni

Con questa introduzione diamo inizio ad una serie di articoli in cui parleremo delle costellazioni e delle stelle che le compongono, e ci avvarremo di uno strumento che ci permetterà di vedere il tutto in 3 dimensioni.

Avete presente una mappa stellare? Che si tratti della carta oppure sullo schermo del nostro PC o tablet, una qualsiasi costellazione, ad esempio Orione, viene disegnata come esatta rappresentazione di quello che vedremo poi nel cielo notturno.

[amazon_link asins=’884702708X’ template=’ProductAd’ store=’astronomia04-21′ marketplace=’IT’ link_id=’0db8ed79-c562-11e8-b170-17073491fe36′]Questa mappa e questa costellazione sono però fisse e piatte: vediamo cioè tutte le stelle apparire più o meno luminose, senza avere alcuna indicazione di quella che è la loro distanza effettiva. Sì, si potrebbe aggiungere a fianco al nome di tutte le stelle la loro distanza in anni luce, ma ancora non sarebbe così immediato capire quanto è lontana una stella a confronto di altre nelle vicinanze.

Dobbiamo perciò aggiungere la profondità, una terza dimensione, alla mappa iniziale, avendo la possibilità di ruotare in qualche modo questo foglio per andare a vedere cosa c’è dietro.

Guardiamo questa immagine statica

la costellazione di Orione in 3D !

Vista la novità? Abbiamo ruotato di poco il foglio in cui è disegnata la costellazione e come per magia sono apparsi dei tratti che vanno in profondità e che hanno una lunghezza legata alla distanza della stella.
Se una stella è vicina, il suo spillo sarà breve (cercate ad esempio μ Ori), mentre una stella più lontana avrà uno spillo più lungo (ad esempio Rigel).

L’idea prende forma

L’idea di questo programma mi frullava in testa da parecchio tempo: volevo assolutamente vedere le costellazioni in tre dimensioni, in un modo alquanto inconsueto. Nei ritagli di tempo mi sono messo così a costruire questo programma, ora giunto ad un livello stabile, che mi permette di proporlo anche a voi. In questa prima puntata applicheremo il programma alla costellazione di Orione, della quale poi parlerò più diffusamente nel prossimo articolo della categoria. Clicchiamo allora con il tasto destro del mouse sulla figura più sotto (dove c’è scritto “l’Applet!”) e scegliamo (lo consiglio!) di eseguirlo in una nuova finestra, in modo tale che possiamo continuare a leggere l’articolo e sperimentare, verificare quanto proposto.

Analizziamo una mappa stellare

Eridano e lo Scorpione - thumb

Le costellazioni dell’Eridano

e dello Scorpione – ingrandisci

Ogni costellazione appare come se fosse disegnata sulla volta celeste, senza alcuna possibilità per l’occhio e la mente umana di capire quali e quante stelle sono più vicine rispetto alle altre: noi le vediamo tutte indistintamente come se fossero appese ad una sfera scura, che nulla ci dice delle caratteristiche delle stelle, se non il loro colore, la loro luminosità, il loro brilluccichìo, ed il fatto che sono fisse, immobili, a formare delle stravaganti figure per lo più incomprensibili.

Un paio di superbe eccezioni sono la costellazione dello Scorpione (assolutamente riconoscibile!) e l’Eridano (una tortuosa sequenza di stelle che la non tanto fervida immaginazione dei primi contemplatori del cielo ha fatto associare ad un fiume altrettanto sinuoso).

Ne riparleremo senz’altro, al momento opportuno, ma lasciatemi ancora una volta esprimere la mia perplessità nell’identificare il tegame dell’Orsa Maggiore con un’Orsa: forse all’epoca quello che bevevano aveva effetti inimmaginabili! Scherzi a parte, vedremo che in effetti l’Orsa si può anche identificare all’interno della costellazione, tirando in ballo quasi tutte le altre stelle oltre alle 7-8 ben note che formano il Grande Carro.

La tecnologia al nostro servizio

L'Applet della costellazione di Orione in 3D - thumb

Immaginate perciò di avere davanti a voi un foglio con stampata una costellazione e di ruotarlo, potendo vedere cosa c’è dietro al foglio stesso! E’ proprio quello che fa il nostro programma. Nella schermata iniziale vediamo un rettangolo giallo con tracciata all’interno la costellazione di Orione: in questa rappresentazione sono disegnate molte stelle (in pratica tutte le più luminose, dall’α all’ω) collegate con delle linee blu, a mostrare l’aspetto della costellazione come la vedevano gli antichi e come possiamo imparare noi per riconoscerla nel cielo.

In alto a destra è presente un pannello di comando in cui è intanto indicato il nome della costellazione e più sotto ci sono tre checkbox da cliccare con il mouse: se selezioniamo la prima (“nomi delle stelle“) otterremo di accendere (oppure spegnere…) i nomi o le sigle di ognuna delle stelle rappresentate, mentre selezionando la seconda (“distanza delle stelle“) potremo vedere la distanza in anni luce delle singole stelle, in verde.
L’ultima checkbox (“reset“) è in realtà un pulsante, premuto il quale la pagina intera viene ridisegnata, resettata alla visualizzazione iniziale.

E qui si compie la magia

Ma il bello viene se clicchiamo e muoviamo (lentamente!!!) il mouse: così facendo iniziamo a ruotare il foglio nelle quattro direzioni (destra, sinistra, alto e basso a seconda di come spostiamo il mouse) e vedremo spuntare le stelle in 3D! Spiegarlo non è così semplice e chiaro: provatelo e capirete subito!

Se avete acceso le distanze, vedrete che i numeri seguiranno il movimento degli spilli bianchi e saranno sempre e comunque leggibili (a meno che altri oggetti non si interpongano alla singola scritta), mentre i nomi delle stelle rimarranno sempre ancorati al punto che rappresenta la stella stessa. Dato che spostando il mouse si girerà il foglio in modo alcune volte incontrollato, si può capire l’utilità del comando “reset”.

Il tutto in modo molto semplice ed intuitivo, dal momento che bastano pochi secondi e poche mosse del mouse per capire il funzionamento: nelle prossime puntate analizzeremo ogni singola costellazione del cielo, potendone contemplare per la prima volta in assoluto la rappresentazione tridimensionale.

Qualche informazione tecnicissima…

Sono passati parecchi anni dalla stesura dell’articolo e del programma originale, che prevedeva l’utilizzazione di particolari programmi denominati applet, scritti in Java ed eseguibili dal nostro browser.
Gli anni sono passati e nel frattempo tutti gli sviluppatori di browser (Mozilla per Firefox, Google per Chrome, MicroSoft per IE ed Edge, ecc ecc) hanno deciso di bloccare volta per volta i programmi scritti in Java, costringendo gli utenti a consentire l’esecuzione del programma desiderato. Da qualche tempo infine hanno bloccato definitivamente l’esecuzione di tali programmi, per evitare intrusioni indesiderate e privilegiando al massimo la sicurezza informatica.

A fronte di questa decisione irremovibile, l’unica strada era ricominciare daccapo e riscrivere il programma in una modalità consentita e abilitata. Dedicando perciò il poco tempo a mia disposizione, ho creato recentemente una nuova versione, stavolta al passo con i tempi informatici (html5 + javascript + libreria Three.js), e decisamente più semplice a livello di codice, ma praticamente con le stesse potenzialità, dato che la libreria utilizzata è davvero molto potente.

Chi conosceva la versione vecchia, avrà già capito che è cambiata la gestione della visualizzazione: prima si usavano tasti e frecce della tastiera, mentre in questa nuova versione si utilizza solo il mouse, con modalità decisamente più intuitive e semplici.
E poi chissà, fra qualche anno non useremo più il mouse, ma semplici movimenti per aria delle mani: così come faceva già nel 2002 Tom Cruise (nei panni di John Anderton della sezione Precrimine) nel famosissimo film di fantascienza Minority Report

Rimanete sintonizzati!

Informazioni su Pierluigi Panunzi 456 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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