Di questa serie di film probabilmente si conosce tutto, visto che è iniziata nel lontanissimo 1979 con un film (intitolato semplicemente “Star Trek“) che prendeva le mosse da una serie televisiva (Star Trek TOS – The Original Series) del remoto 1966: ricordo alcuni episodi di quest’ultima, tutti in bianco e nero, e che da subito avevo bollato con un personale “troppo cervellotici”. Poi mi sono ricreduto, con alti e bassi legati a episodi e film non sempre al top, per arrivare alla convinzione che i film di ST si riconoscono da lontano un miglio per i paroloni e i concetti utilizzati a spiegare vicende e situazioni classiche: il teletrasporto, il tricorder, i comunicatori, il motore a curvatura, il ponte ologrammi, i raggi traenti per arrivare all’ultimo improbabilissimo motore a spore.
A memoria posso ricordare la Federazione, i Klingoniani, i Vulcaniani, i Romulani, i Borg e tutte le altre specie incontrate nei viaggi quinquennali, con personaggi in parecchi casi entrati poi a far parte dell’equipaggio delle innumerevoli versioni della Enterprise, della Voyager, della Discovery, della stazione Deep Space e così via: il tutto condito da viaggi a velocità strepitosa (se non istantanea) che permetteva ai nostri eroi di raggiungere mete remote (nello spazio ma anche nel tempo) nello stretto giro di una parte di una puntata o del film.
Come accennavo già in altre mie recensioni di film e serie di fantascienza, in generale in Star Trek vengono esplorati mondi molto lontani dalla Terra e dal Sistema Solare, sistemi stellari di pura immaginazione dotati di pianeti bene o male sempre forniti di aria respirabilissima (non ricordo di aver mai visto caschi e tute, ma potrei sbagliarmi!) ed abitati da specie ogni volta differente, ma che a parte rarissime eccezioni parlavano sempre l’inglese (l’italiano dopo i doppiaggi): una delle rare eccezioni sono come noto i Klingoniani con la loro lingua difficilissima, di solito sottotitolata, finché parlano, discutono e complottano tra loro, ma che poi abbandonano a favore dell’idioma universale, l’inglese.
In tutto questo, apparentemente non c’è molto spazio per il vostro pignolone, tanto è vero che avevo già etichettato questa serie di film e telefilm come immune: recentemente però mi è capitato di rivedere un po’ di film ed allora è scattata nel sottoscritto la molla che mi fa segnalare situazioni che non ho mai né cercato né trovato in internet. Dovete fidarvi del sottoscritto quando vi dico che le considerazioni che espongo in questo articolo sono solo frutto della mia mente (un tantinello contorta e che voi avete imparato a conoscere!) e non le ho tratte da nessun sito o blog, dal momento che non è nelle mie corde e consuetudini e non avrebbe molto senso ora, dopo anni ed anni dall’uscita dei film.
Ebbene sì! Sono riuscito a scovare spunti anche in questi film apparentemente immuni, in particolare nel primo, e se qualche amico lettore appassionato di fantascienza mi indicherà link a siti o blog in cui già se ne parlava da eoni, allora anche io andrò a leggere quanto scritto, per magari continuare con appositi post nel nostro Forum.
Star Trek – Il Film
Era il 1979 ed essendo il primo film successivo alla serie, non c’era necessità di aggiungere nel titolo un “1” o altri attributi: per distinguerlo dalla serie televisiva era stato aggiunto il sottotitolo “The Motion Picture” tradotto nella nostra penisola con “Il film”: con l’arrivo dei film successivi, molti hanno ricevuto una numerazione romana, poi abbandonata più recentemente, dato che le vicende di ogni film in genere non rispettavano più la consecutio temporale, con film che risultavano prequel, prequel dei prequel e sequel dei prequel dei sequel…
Difficile rincorrere gli eventi senza magari andare a leggere le trame su Wikipedia: nulla però in confronto a quanto succede nella saga di Guerre Stellari, dove ci sono addirittura scuole di pensiero su come posizionare i vari film usciti (e quelli che usciranno) per avere una parvenza di linea temporale, dato che i produttori si sono divertiti anche in questo caso con prequel, sequel ecc, ecc.
Detto questo, parliamo del film: è abbastanza lungo (più di 2 ore) ed in alcuni tratti risulta noiosetto con scene che si dilungano per decine e decine di minuti (pensate al sorvolo della nebulosa) ben lontane dalla velocità e dinamicità che in genere contraddistinguono i film di fantascienza. La vicenda di cui si parla è ben nota: una minacciosa entità aliena si sta avvicinando alla Terra sotto forma di una grande $nebulosa$, seminando morte e distruzione tra le navi accorse nelle sue vicinanze oppure incontrate lungo il tragitto. Ovviamente la missione di salvataggio della Terra viene affidata alla USS Enterprise – NCC 1701 comandata dal mitico James T. Kirk affiancato dal suo equipaggio di mille missioni televisive. Ricordo che all’epoca andai a vedere il film al cinema appena uscito nelle sale, ma, non avendo seguito la serie TV, non avevo riconosciuto i vari personaggi dell’equipaggio, tra i quali quello strano tipo simpatico dalle orecchie a punta.
La nostra astronave è fresca di assemblaggio e costruzione in un apposito hangar stellare orbitante intorno alla Terra ed una volta che l’equipaggio è stato radunato e pronto ad affrontare il viaggio verso l’ignoto, Kirk impartisce un ordine leggendario : “reattori avanti, signor Sulu… ci porti fuori” . Era appena il trentacinquesimo minuto del film… La nave lascia l’hangar
Da qui inizia finalmente il viaggio, a seguito di un altro leggendario comando del giovane capitano Kirk “potenza d’impulso, signor Sulu… Avanti curvatura 0.5” ed ora nella visuale di prua si vede il sorvolo del pianeta Giove, circondato da uno stuolo di satelliti
A guardar bene è ovviamente difficile riconoscere le fisionomie ben note dei satelliti galileiani, che proprio in quell’anno erano stati appena sorvolati e fotografati dalle due sonde Voyager 1 e 2. Forse i produttori del film non se la sono sentita di inserire le nuove caratteristiche superficiali e allora si sono abbandonati alla consuetudine (prima tiratina d’orecchie) di mostrare un pianeta enorme con vicinissimi satelliti altrettanto enormi, quando viceversa sappiamo essere lontanissimi e piccoli. Pazienza: questa consuetudine si ritrova anche nei film più recenti ed è stata prontamente sottolineata dal vostro pignolone…
Tutto questo nel film, con situazioni e immagini del sorvolo che mi accingo a commentare, per poi dare alla fine una mia personalissima interpretazione.
Ritorniamo ancora una volta alla vicenda e alla minaccia di un oggetto alieno che si sta avvicinando pericolosamente alla Terra: siamo in una situazione di gravissima emergenza ed abbiamo a disposizione un’astronave velocissima, seppur in rodaggio. Finalmente possiamo pensare che l’astronave parta dritta per dritta verso la destinazione, senza aver bisogno di comunissime orbite di trasferimento tra un pianeta e l’altro e di fionde gravitazionali, senza le quali i nostri viaggi interplanetari non sarebbero praticamente possibili e soprattutto economici. Direi che ad occhio abbiamo una situazione del genere in cui la $nebulosa$ non del tutto aliena si trova in una certa direzione (in alto, lontana, nel diagramma)

Ho immaginato una traiettoria del genere per la nostra gloriosa astronave, che durante la sua rotta passa vicinissimo a Giove: viaggia così velocemente da raggiungere e sorpassare il pianeta gassoso in meno di un minuto. Dritta per dritta, come supposto, senza traiettorie curvilinee di avvicinamento… Con questo tipo di traiettoria ci si aspetterebbe di vedere Giove con una fase vicina a Giove Pieno (così come lo vediamo dalla Terra, no?). Invece si vede che il pianeta gassoso viene avvicinato presentando una fase gibbosa molto pronunciata, con il Sole decisamente sulla sinistra dell’immagine…

Questa immagine fa pensare ad una traiettoria non più lineare ma curvilinea, che ho cercato di sintetizzare in questo diagramma:

dove ora il Sole si trova a sinistra… Ma in base ai ragionamenti precedenti e visti i tempi ristretti per salvare l’umanità, perchè percorrere una traiettoria curva visto che si può partire sparati lungo una direzione fissa?
Invece nella parte del filmato in cui si vede l’Enterprise da prua, viene mostrato Giove con una fase ben visibile ed imponente con nelle vicinanze satelliti che mostrano una fase falciforme proprio perché viene mostrato il Sole (luminosissimo, in basso a destra), chiaramente dietro all’astronave: questa parte del filmato perciò mi dà ragione pensando ad una traiettoria dritta per dritta con il sole alle spalle dell’astronave…

Gli sceneggiatori hanno fatto quindi un fritto misto o meglio una bella frittata, mostrando il sorvolo di Giove effettuato da due traiettorie assolutamente differenti (riguardate i diagrammi): quando fanno vedere l’avvicinamento e poi l’allontanamento al pianeta, hanno seguito una rotta mostrata nel mio secondo diagramma, assolutamente non ottimizzata e possibile. Partendo a quella velocità ben difficilmente l’astronave percorrerebbe una rotta curvilinea… Ed il Sole non sarebbe assolutamente a poppa della nave!
Poi quando fanno vedere l’Enterprise da prua, magicamente la traiettoria è quella da me auspicata, rettilinea con il Sole in coda! Ma anche qui gli sceneggiatori hanno voluto privilegiare la spettacolarità (come dargli torto…) a scapito dell’Astronomia, collezionando un’altra serie di frittate miste. Innanzitutto Giove e la sua fase completamente errata: come faccia ad essere illuminata dal Sole la Grande Macchia Rossa non è ben chiaro. Il gioco di luci ed ombre non si improvvisa… e ne avevo parlato ancora in vecchi articoli. Si salvano invece (almeno in apparenza) i satelliti con la loro fase molto piccola, ma come sempre la loro collocazione così vicina al pianeta è a tutto vantaggio della sola spettacolarità.
A guardar bene però anche la fase dei tre satelliti è stata ingrandita, dato che da quel punto di vista la parte luminosa sarebbe stata appena appena visibile, come la falce di Luna il giorno dopo la Luna Nuova. Evidentemente gli sceneggiatori volevano replicare le bellissime foto di 2001: Odissea nello Spazio (che era uscito nel 1968) in cui i satelliti di Giove presentavano una fase molto piccola: hanno voluto strafare, però, incorrendo in una serie di errori e incongruenze…
In fondo si tratta di una ventina di secondi di filmato in un film che invece dura più di due ore: ma al vostro pignolone non sono sfuggiti errori e incongruenze.
Nella pagina successiva vediamo il mio contributo astronomico alla vicenda
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