Figlio delle (due) stelle

Vi ricordate di Oumuamua, il primo oggetto individuato sicuramente non appartenente al Sistema Solare? Scoperto lo scorso ottobre 2017, aveva destato ovviamente molta curiosità, ma non solo per la sua provenienza extrasolare…


Rappresentazione artistica di ‘Oumuamua. Crediti: ESO/M. Kornmesser

 

‘Oumuamua (“esploratore”, in hawaiano), è certamente un oggetto peculiare. Sicuramente non appartiene al sistema solare per via dell’elevata eccentricità dell’orbita (1.2, il che classifica la sua traiettoria come iperbolica) e della sua velocità (30 chilometri al secondo, relativamente molto alta). È un asteroide roccioso di 230 metri circa di diametro massimo, ed è passato a quasi 33 milioni di km dalla Terra.

Inizialmente si pensava fosse una cometa, dal momento che proveniva dal profondo dello spazio e che comunemente a distanza elevata dal Sole gli oggetti sono costituiti da un mix di ghiaccio, gas e polveri (la classica palla di neve sporca). Se un oggetto deve abbandonare un sistema solare, quale miglior candidato?

E invece, una volta avvicinatosi al Sole, non si è manifestata alcuna attività cometaria (espulsione di gas e polveri, presenza di chioma), e quindi il nostro “amico” è stato riclassificato come asteroide. E questo pone degli interrogativi: se non si tratta di un oggetto che proviene dalle estremità esterne di un sistema solare, da dove arriva? E come ha fatto ad allontanarsi dal suo Sole?

Bene, stando ad una ricerca appena pubblicata su Mnras, il nostro visitatore straniero non proviene da un sistema con un solo Sole, ma da un sistema binario.

Mentre nel nostro sistema solare il centro di massa è all’interno di un’unica stella (il Sole), in un sistema stellare binario due stelle orbitano attorno ad un centro di massa comune, legate dalla reciproca attrazione gravitazionale. Per capire bene di cosa parliamo è bene specificare che, mentre la gran parte delle stelle piccole (le nane rosse, che rappresentano circa l’80% delle stelle della galassia) sono singole; per le stelle con massa simile al Sole si stima una percentuale del 56% di stelle singole e del 44% di stelle doppie o multiple, mentre per stelle di grande massa la percentuale di stelle doppie può superare il 70%.

Stante quanto sopra, la probabilità che ‘Oumuamua provenga da un sistema multiplo risulta non indifferente.

Per valutare meglio questa eventualità, i ricercatori del Centre for Planetary Sciences della University of Toronto Scarborough (Ontario, Canada), guidati da Alan Jackson, hanno sviluppato una nuova ricerca che è stata pubblicata oggi su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Nello studio è stata stimata l’efficienza dei sistemi stellari binari nell’espellere oggetti, rocciosi o ghiacciati, nonché il numero di oggetti espulsi.

È risultato che i sistemi binari sono molto efficienti nell’espellere oggetti rocciosi, il cui numero è confrontabile con quello degli oggetti ghiacciati allontanati, e che esiste un numero sufficiente di sistemi di questo tipo.

Dunque ‘Oumuamua molto verosimilmente proveniva da un sistema binario; in cui è plausibile ci fosse almeno una stella calda di massa moderatamente alta, poiché si pensa che un tale sistema abbia un numero maggiore di oggetti rocciosi vicini alle due stelle. Il team pensa che l’asteroide potrebbe essere stato espulso durante la formazione dei pianeti.

 

Articoli di riferimento QUI e QUI.

Informazioni su Red Hanuman 300 Articoli
Red Hanuman è nato poco tempo prima che l'uomo mettesse piede sulla Luna, e cresciuto a pane e fantascienza. Poteva non sentire il richiamo delle stelle? Chimico per formazione e biologo autodidatta per necessità, ha da sempre desiderato essere un astrofisico per vocazione e diletto, ma non ha potuto coronare il suo sogno. Attualmente, lavora nel settore ambiente. Da pochi anni studia il violino. Perché continua ad usare un nickname? Perché la realtà non può essere richiusa in un nome, e perché πάντα ῥεῖ ὡς ποταμός : tutto scorre come un fiume. Ma, soprattutto, perché Red Hanuman è chiunque coltiva in sé un desiderio di conoscenza ...

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9 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. Buongiorno.
    Ho letto che potrebbe giungere dalla costellazione della Lira. Se così fosse sarei curioso di sapere quale potrebbe essere la sua età approssimativa considerando la velocità a cui ha viaggiato fino ad arrivare "dalle nostre parti"
    Grazie

  2. Allora... La direzione di provenienza di 'Oumuamua effettivamente farebbe supporre che provenga dalla costellazione della Lira, precisamente dalla stella Vega (No... Non è un'astronave dei Vegani. Non quelli che non mangiano carne, ma quelli di Goldrake...).

    Data la sua velocità all'infinito relativamente al Sole (26,33 km/s, la sua velocità di crociera nel mezzo interstellare), il viaggio dalla posizione attuale di Vega al nostro sistema solare potrebbe aver preso un arco di tempo pari a 600 mila anni.
    Il punto è che Vega 600 mila anni fa non era lì dov'è ora. Essendo una stella molto vicina (25 anni luce), il suo spostamento nella volta celeste è piuttosto veloce.

    Il fatto che provenga da una direzione a 6° circa dall'apice solare (il punto verso cui Sole e sistema solare si stanno muovendo), e la velocità di crociera nel mezzo interstellare prossima alla velocità media del materiale interstellare in questa zona della galassia, lasciano però intendere che 'Oumuamua abbia compiuto diverse orbite intorno alla galassia, che quindi provenga da una zona molto lontana della Via Lattea, e che potenzialmente possa aver viaggiato per miliardi di anni prima di raggiungerci (forse, siamo anche il primo sistema solare incontrato nel suo viaggio).

    Potrebbe forse provenire da un'associazione di stelle piuttosto giovani che stanno nella costellazione della Colomba o della Carena, ad una distanza di circa 100 parsec.
    In questo caso, sarebbe in viaggio da circa 45 milioni di anni...
    Ma queste sono solo ipotesi.

    Per la cronaca, ora sta veleggiando verso la costellazione del Pegaso, e impiegherà circa 20 mila anni per lasciarci definitivamente.

  3. Grazie per l'esauriente nonchè simpatica risposta!
    Benchè ipotetica
    Mi piacerebbe pensare che non siamo i primi nè gli ultimi esseri senzienti a cui Oumuamua abbia fatto visita

  4. Avrei una domanda, se l'asteroide proviene da così lontano, addirittura si ipotizza al di fuori dal via lattea, come ha fatto a spostarsi e a mantenere tale velocità? In questo caso avrà sfruttato la gravità di stelle e pianeti per viaggiare?

  5. Citazione Originariamente Scritto da Saedryn Visualizza Messaggio
    Avrei una domanda, se l'asteroide proviene da così lontano, addirittura si ipotizza al di fuori dal via lattea,
    Questa mi è nuova... Il fatto che abbia una velocità pari a quella media del mezzo interstellare, depone per la sua origine nella Via Lattea, non il contrario...

    Citazione Originariamente Scritto da Saedryn Visualizza Messaggio
    come ha fatto a spostarsi e a mantenere tale velocità? In questo caso avrà sfruttato la gravità di stelle e pianeti per viaggiare?
    Per inerzia. La velocità acquisita nella fase di separazione dal suo sistema solare si è mantenuta semplicemente perchè nello spazio non c'è attrito. Se avesse incontrato altri sistemi solari, avrebbe potuto sfruttare l'effetto fionda di qualche pianeta o stella, ed avrebbe variato la sua velocità in maniera sensibile rispetto alla media del mezzo interstellare.

  6. Citazione Originariamente Scritto da Red Hanuman Visualizza Messaggio
    Questa mi è nuova... Il fatto che abbia una velocità pari a quella media del mezzo interstellare, depone per la sua origine nella Via Lattea, non il contrario...

    Hai ragione, scusami Red ho letto male la risposta che avevi dato poco sopra.


    Grazie per la risposta.

  7. Dall'articolo su INAF:

    e che osservazioni in sito sarebbero fondamentali per spiegarne l’ambigua natura.
    Lo stavo pensando anch'io: non si potrebbe organizzare una missione tipo "Rosetta" per esplorarla da vicino?

  8. Temo si stia allontanando, ora, per non tornare... Inoltre è stato scoperto solo l'anno scorso. La 67P/Churyumov-Gerasimenko è una cometa periodica scoperta nel 1969, quindi c'è stato modo di pianificare adeguatamente la missione