La fotocamera ShadowCam fotografa la regione polare della Luna

Per mezzo della fotocamera ShadowCam, la NASA per la prima volta riesce a fotografare in dettaglio i crateri del Polo Sud Lunare, con incredibile dettaglio


Dopo qualche articolo di argomento un po’ stravagante (“E se arrivasse una sonda aliena?” e “Gli alieni potrebbero riconoscere i segnali delle torri per cellulari”), ma ovviamente analizzati dal punto di vista tecnologico (sennò non li avrei nemmeno considerati), ritorniamo con i piedi per terra, o meglio “con i piedi per luna“, visto che proporrò la traduzione ragionata di un interessante articolo tratto direttamente dal sito della NASA, in cui si parla delle prime foto, da parte della ShadowCam, dei probabili siti di allunaggio delle prossime missioni umane.

Lascio la parola a Vanessa Lloyd.

La ShadowCam delle meraviglie

Con il successo della missione Artemis I della NASA e con la successiva nomina dell’equipaggio dell’Artemis II si è aperta la strada che permetterà per la prima volta all’umanità di viaggiare verso il Polo Sud Lunare durante la missione Artemis III.

Per prepararsi a quest’appuntamento, scienziati e tecnici della NASA stanno imparando il più possibile su questa regione lunare perennemente in ombra.

Gli scienziati stanno raccogliendo informazioni per mezzo di una camera ottica iper-sensibile chiamata ShadowCam, uno strumento che attualmente sta volando insieme ad altri cinque apparati coreani a bordo della sonda KPLO (Korea Pathfinder Lunar Orbiter), meglio nota come Danuri e lanciata dal KARI (Korea Aerospace Research Institute) lo scorso agosto 2022.

Sviluppata dal Malin Space Science Systems e dall’ASU (Arizona State University), la ShadowCam è molto più sensibile alla luce rispetto ad analoghe (ndr: e gloriose! ) fotocamere lunari: è in grado di acquisire immagini delle zone sempre in ombra e che non ricevono mai la luce diretta del Sole.

Subito dopo l’immissione in orbita lunare della Danuri lo scorso dicembre, la ShadowCam ha catturato immagini delle regioni polari settentrionali e meridionali: ecco qualche esempio molto interessante.

Il cratere Shackleton con dettagli mai visti

Il cratere Shackleton : cliccando si apre l’immagine in piena risoluzione – Credits: NASA/KARI/ASU

Una delle prime immagini catturate dalla ShadowCam dall’orbita lunare mostra, con dettagli mai visti prima, l’interno del cratere Shackleton, che si trova vicinissimo al Polo Sud Lunare, ad una latitudine pari a  -89° 40′ 12″: la fotocamera è 200 volte più sensibile della Narrow Angle Camera, a bordo della mitica sonda LRO (Lunar Reconnassaince Orbiter), in orbita lunare dal 2009.

La freccia indica la traccia di un masso rotolato lungo la parete del cratere: l’osservazione di queste tracce permette agli scienziati di caratterizzare la forma e la velocità del masso e le caratteristiche della regolite (ndr: il terreno sottostante, che esiste solo sulla Luna ), migliorando la nostra conoscenza delle proprietà geotecniche della Luna.

Il test del “chiaro di Terra”

(ndr: in inglese si fa presto a coniare un termine nuovo!

Moonshine” è quello che chiamiamo il “chiaro di Luna” e cioè la luminosità che la Luna proietta verso di noi e che ci permette di vedere intorno a noi senza altra illuminazione artificiale.

Invece stando sulla Luna, al buio completo, si manifesta l’ “Earthshine“, il “chiaro di Terra“, cioè la luce riflessa dalla Terra, che permetterà agli astronauti di orientarsi e vedere intorno a sè senza necessità di altra illuminazione artificiale.)

Il cratere Bruce : cliccando si apre l’immagine in piena risoluzione – Credits: NASA/KARI/ASU

Questa immagine è stata catturata in condizioni di chiaro di Terra in una zona equatoriale della Luna, all’interno del cratere Bruce e mostra strisciate più chiare formate dalle particelle del terreno scivolate lungo le pareti del cratere.

L’immagine è stata ripresa quando la Luna era in fase di Luna Nuova: un astronauta in questa situazione vedrebbe la Terra come Terra Piena, che illumina la zona circostante (ndr: ricordo che la fase della Luna vista dalla Terra e della Terra vista dalla Luna sono esattamente complementari )

La forza della Riflessione

La ShadowCam ha due fonti di illuminazione con cui operare: la prima è quella del chiaro di Terra che abbiamo appena visto.

L’altra fonte è data dalla luce riflessa da caratteristiche geologiche circostanti, quali le montagne e le pareti dei crateri nelle zone Polari: in parecchi casi sono abbastanza alte da essere illuminate direttamente dalla luce del Sole, mentre le zone sottostanti sono al buio. (ndr: ricordo che sulla Luna non c’è un’atmosfera che possa diffondere la luce solare, come quella che ci permette di vedere anche quando il Sole è già tramontato da poco, prima che faccia buio )

il cratere Marvin : cliccando si apre l’immagine in piena risoluzione – Credits: NASA/KARI/ASU

Questa immagine mostra l’interno del cratere Marvin, che si trova a circa 26 km dal Polo Sud Lunare, ad una latitudine pari a – 89°07′48″: in questo caso l’interno del cratere è illuminato indirettamente dalla luce solare che illumina solamente il bordo del cratere.

Quest’altra immagine invece mostra un’area più grande che circonda il cratere Marvin.

la zona del cratere Marvin : cliccando si apre l’immagine in piena risoluzione – Credits: NASA/KARI/ASU

L’area sovresposta sulla sinistra è proprio la zona illuminata direttamente dalla luce del Sole e che a sua volta illumina la parte interna del cratere: dato che la ShadowCam è stata progettata per effettuare foto a bassa illuminazione, le zone battute dalla luce del Sole appaiono completamente bianche (ndr: e perciò di nessuna utilità! )

Come sfruttare il chiaro di Terra durante la fase di Luna Nuova

il picco centrale del cratere Aristarco : cliccando si apre l’immagine in piena risoluzione – Credits: NASA/KARI/ASU

Questa immagine mostra sulla sinistra il picco centrale del cratere Aristarco ed è stata ripresa quando la Luna era in fase di Luna Nuova e perciò non direttamente illuminata dalla luce solare: la Terra era dunque in fase di Terra Piena e proiettava appunto il chiaro di Terra sulla superficie lunare.

La ShadowCam non sarà in grado di immortalare gli astronauti della missione Artemis mentre camminano sul suolo lunare, quando saranno illuminati direttamente dalla luce solare (ndr: cioè quando si troveranno nelle zone bianche sovresposte ). Viceversa questa immagine mostra che ciò sarà possibile quando il terreno (ndr: forse dovrebbe dirsi “luneno“? ) viene illuminato dal chiaro di Terra, se e quando gli astronauti decidessero di effettuare un’attività in superficie durante la notte lunare.

In questa immagine, l’ombra proiettata dal picco centrale del cratere Aristarco era generata dal chiaro di Terra, quando quest’ultima si trovava ad un’altezza sull’orizzonte di 35°: le differenti tonalità di grigio del picco centrale sono dovute presumibilmente a differenti tipi di roccia.

Detto questo, rimaniamo sintonizzati per vedere altre foto del suolo lunare riprese con altissima sensibilità e risoluzione dalla meravigliosa ShadowCam!

PS (anzi … PR) : per gli interessati, la foto della Luna in evidenza (quella che si vede nella Home Page del sito e che accompagna l’articolo) l’avevo scattata il 5 febbraio di quest’anno con la mia Nikon Coolpix P900, con una lunghezza focale di 2000 mm, f/6.5, 1/500 di sec, ISO 125.

Informazioni su Pierluigi Panunzi 537 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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