La missione Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha concluso ufficialmente la sua fase di osservazione, segnando la fine di un’era di esplorazione che ha trasformato il nostro modo di comprendere la Via Lattea e il cosmo circostante. Dopo oltre dieci anni nello spazio, durante i quali ha raccolto dati su circa due miliardi di stelle e altri corpi celesti, Gaia lascia un’eredità di scoperte e dati senza precedenti.
Un viaggio che ha superato ogni aspettativa
Lanciata il 19 dicembre 2013, Gaia è stata progettata per una missione iniziale di cinque anni, ma ha continuato a operare per oltre il doppio del tempo previsto. La navicella, che utilizza circa 12 grammi di gas freddo al giorno per mantenere la sua rotazione precisa, ha resistito a condizioni avverse come impatti con micrometeoriti e tempeste solari.
“La longevità di Gaia è un testamento alla qualità della tecnologia europea e alla dedizione del team che l’ha progettata e gestita,” ha dichiarato Carole Mundell, Direttrice della Scienza dell’ESA. “Grazie a Gaia abbiamo ottenuto una comprensione completamente nuova dell’origine e dell’evoluzione della nostra galassia, con implicazioni che andranno ben oltre la nostra generazione.”
Durante la sua missione Gaia ha monitorato la posizione, la distanza, i movimenti, la luminosità e la composizione di miliardi di stelle, fornendo un quadro dettagliato e dinamico della Via Lattea. Questo approccio ha permesso agli scienziati di creare la mappa più precisa della nostra galassia, rivoluzionando la comprensione della sua struttura e del suo comportamento.
Un ritratto senza precedenti della Via Lattea
Una delle conquiste principali di Gaia è stata la creazione di una mappa tridimensionale della Via Lattea, che non solo illustra la disposizione delle stelle ma rivela anche dettagli inaspettati sulla galassia. La missione ha fornito nuove informazioni sul movimento della barra centrale della galassia, sulla distorsione del disco e sulla distribuzione della polvere interstellare vicino al Sole.
Questi dati hanno permesso di correggere modelli precedenti e di ricostruire una visione della Via Lattea che si avvicina a come potrebbe apparire a un osservatore esterno. “La nostra comprensione della struttura galattica è cambiata drasticamente grazie a Gaia,” spiega Stefan Payne-Wardenaar, visualizzatore scientifico del Max Planck Institute for Astronomy. “Abbiamo persino rivisto concetti di base, come la $rotazione$ e la forma delle braccia a spirale.”
Anche una macchina per scoperte oltre la Via Lattea
Gaia non si è limitata a studiare la nostra galassia. Nel corso della sua missione, ha individuato oltre 150.000 asteroidi nel nostro Sistema Solare, calcolandone le orbite con estrema precisione e persino ipotizzando la presenza di lune intorno a centinaia di essi. Al di fuori della Via Lattea, Gaia ha mappato circa 1,3 milioni di quasar, inclusi alcuni dei più antichi mai osservati risalenti a quando l’universo aveva appena 1,5 miliardi di anni.
Tra le scoperte più sorprendenti c’è quella di un buco nero di massa stellare, nascosto nella costellazione dell’Aquila, a soli 2000 anni luce dalla Terra. Con una massa di quasi 33 volte quella del Sole, è il primo buco nero di queste dimensioni osservato nella Via Lattea.
“La capacità di Gaia di effettuare misurazioni di altissima qualità l’ha resa una macchina per scoperte continue,” afferma Anthony Brown, Presidente del Consorzio di Elaborazione Dati Gaia. “E molte di queste scoperte sono basate solo sui primi anni di dati. Questo è solo l’inizio di ciò che possiamo aspettarci.”
Una miniera di dati pronta a espandersi
Nonostante la fine delle osservazioni, il lavoro di Gaia è tutt’altro che concluso. Il quarto rilascio di dati (Data Release 4, o DR4), previsto per il 2026, comprenderà informazioni raccolte durante i primi 5,5 anni della missione e sarà uno dei più completi mai pubblicati. Con un volume di dati stimato di 500 terabyte, includerà cataloghi dettagliati di stelle binarie e nuovi indizi sui sistemi planetari.
In parallelo, il team di Gaia sta lavorando al quinto e ultimo rilascio di dati, atteso per la fine del decennio, che coprirà l’intero arco di 10,5 anni di osservazioni. Questo rappresenterà la conclusione di uno sforzo congiunto di migliaia di scienziati e ingegneri in tutta Europa.
“Anche se Gaia ha smesso di raccogliere dati, il nostro lavoro continua. La comunità scientifica avrà accesso a questi dataset incredibili per molti anni a venire,” commenta Antonella Vallenari, Vicepresidente del Consorzio DPAC.
Il futuro di Gaia: test e addio
Prima del suo definitivo ritiro, Gaia sarà sottoposta a una serie di test tecnologici che non solo miglioreranno le calibrazioni dei dati, ma offriranno spunti per le missioni spaziali future. Successivamente sarà spostata dalla sua orbita attuale presso il punto di Lagrange 2, a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, verso un’orbita eliocentrica permanente.
Per celebrare il suo addio, Gaia brillerà temporaneamente più intensamente, offrendo agli astronomi dilettanti l’opportunità di osservarla con piccoli telescopi. Per rintracciarla e agevolare le osservazioni è disponibile questo sito grazie al quale, una volta inserire le coordinate geografiche e l’ora di osservazione, è possibile calcolare la posizione esatta del satellite. Una bella sfida osservativa aperta a tutti gli appassionati.
Gaia rappresenta molto più di una semplice missione spaziale. È una pietra miliare nella storia dell’astronomia, destinata a ispirare e guidare la ricerca scientifica per decenni. I suoi dati, accurati e abbondanti, forniranno la base per nuove scoperte non solo sulla nostra galassia ma sull’universo intero.
“È il momento di celebrare questo incredibile successo e di guardare avanti alle scoperte che emergeranno dai dati di Gaia,” conclude Rocio Guerra, responsabile delle operazioni scientifiche di Gaia presso il Centro Europeo di Astronomia Spaziale dell’ESA.
Gaia, con il suo brillante addio e il suo immenso contributo alla scienza, resterà per sempre una stella guida nel panorama dell’astronomia.

Fonti: https://www.esa.int/ESA_Multimedia/Images/2025/01/Sky-scanning_complete_for_Gaia
https://www.cosmos.esa.int/web/gaia/observe-gaia
https://gaiainthesky.obspm.fr/index_gaia.php?page=FOV&sous_menu=public
Attendiamo che diventi visibile così da dare un ultimo saluto a questa straordinaria sonda.
Grazie per la News.