Recentemente abbiamo sentito le notizie riguardanti due sonde, una (la JUICE) era stata lanciata dall’ESA il 13 aprile 2023 con la missione di raggiungere le lune ghiacciate di Giove, non prima del 2031, mentre l’altra (la Parker Solar Probe) era stata lanciata nel 2018 e stavolta con la missione opposta di studiare il Sole, che di certo non è ghiacciato!
In particolare della sonda JUICE ho parlato in parecchi articoli : in questo vediamo le orbite che la sonda deve effettuare per raggiungere il suo obiettivo finale. In questo articolo ed in quest’altro vediamo invece quello che è stato realizzato in occasione del flyby combinato con la Terra e la Luna, un’assoluta novità per i viaggi di sonde spaziali.
Della Parker Solar Probe avevo invece parlato in questo articolo del 2019 qualche tempo dopo il lancio della sonda e recentemente, all’inizio dell’anno, ho parlato in questo articolo dello spettacolare sorvolo della sonda arrivata vicinissima al Sole, battendo tutti i record di distanza (o meglio di vicinanza), velocità e temperatura raggiunta, senza subire nefaste conseguenze, grazie ad un ottimo scudo termico.
Di queste sonde, due amici appassionati di mattoncini LEGO avevano proposto le loro versioni, pubblicate nel sito dei MOC (My Own Creations) dove appunto vengono raccolti, catalogati e pubblicati articoli relativi a queste fatiche giocose di appassionati, molti dei quali realizzano dei veri gioielli ricchi di particolari.
La sonda JUICE
Iniziamo dalla sonda JUICE (in inglese succo, acronimo dei termini “JUpiter ICy moons Explorer”, esploratore delle lune giacciate di Giove) dotata di una generosa serie di pannelli solari per raccogliere l’energia del Sole ad una distanza pari a 5 volte quella della Terra ed avere così l’energia elettrica sufficiente ad alimentare gli apparati di bordo nel corso dei vari anni previsti per la missione stessa.
In questa pagina del sito MOC, l’autore BrickSat (ben noto per altri modelli spaziali di cui è evidentemente molto appassionato e che ho presentato in altri articoli della categoria Modelli 3D) presenta la sua versione della JUICE, con i due pannelli a croce, ai lati del modulo centrale contenente tutti gli apparati di bordo: l’articolo era apparso molto tempo prima del lancio della sonda ed infatti nei dettagli della missione l’autore parla al futuro…

Il modello è molto semplice, di appena 120 pezzi, ma rende bene l’idea dell’aspetto della sonda con il modulo centrale molto piccolo rispetto ai 10 pannelli solari (5 per ogni lato e disposti in croce) ognuno dei quali nella realtà è un pannello di ben 2.5 x 3.5 metri.
Il modello non è nemmeno tanto piccolo : infatti misura 23 x 14 x 10 cm e farebbe la sua bella figura una volta realizzato IRL (no, l’Irlanda non c’entra nulla, è la sigla di “In Real Life”, come dicono gli anglofoni!).
Il sito dell’ESA riporta le dimensioni vere della sonda,

pari a 16.8 x 27.1 x 13.7 m , dove stavolta si parla di metri e non centimetri!
Del modello viene fornito il pdf, che mi ha permesso come sempre di divertirmi a costruire il modello digitale (grazie al programma MLCad) e dopo un paio di passaggi intermedi ottenere il formato glb, che viene letto come di consueto dal mio programma di visualizzazione 3D interattiva, grazie al quale possiamo contemplare il modello stesso da tutte le angolazioni.

Cliccando l’immagine si apre il visualizzatore in un’altra pagina del browser.
La sonda Parker Solar Probe
Di ben diverso aspetto, dettagli e grandezza è il modello della PSP che qui vediamo nella sua ultima versione rilasciata recentemente da PedroJ, già incontrato un’altra volta ed anche lui appassionato di tecnologia spaziale.

Il modello proposto consta di 833 parti e di esso l’autore fornisce sia il pdf con le istruzioni di montaggio, sia il file in formato LDraw , fatto questo che mi ha permesso di creare abbastanza presto il modello glb da visualizzare, senza dover ricostruire daccapo il modello digitale in formato ldr.
La sonda vera è propria è molto grande e massiccia

e tutto sommato l’autore ha creato il suo modello arricchendolo di molti particolari, che possiamo vedere con il mio programma di visualizzazione

Il modello, nel caso volessimo realizzarlo con parti nuove oppure ricavate da nostri modelli smontati, occupa stavolta una zona ampia 35 x 34 x 32 cm della nostra libreria, ma va senz’altro aggiunta la base di appoggio che io come sempre ho escluso, per mostrare il modello mentre percorre le sue orbite spaziali a grande velocità.
Con ciò, vi do l’appuntamento alla prossima puntata con altri modelli LEGO.
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