La sonda SOHO, con il coronografo solare a bordo, verrà sostituita dopo 30 anni

I coronografi spaziali consentono di osservare il Sole come se fosse perennemente eclissato : svolgono costantemente il loro lavoro, ma non sono eterni.


La sonda SOHO (SOlar and Heliospheric Observatory), missione congiunta dell’ESA e della NASA, osserva 24 ore su 24 il Sole, nascondendolo con un apposito disco (chiamato coronografo) per poter vedere quello che succede nelle vicinanze della stella più vicina a noi. La sonda, lanciata nel dicembre 1995, prima o poi finirà il propellente a bordo, che le permette di stabilizzare la sua orbita e perciò dovrà essere sostituita opportunamente.

Prima di parlare della sostituzione, vediamo qualche esempio dell’importantissimo lavoro svolto recentemente da questa sonda.

Tempeste geomagnetiche

Vi ricordate la tempesta geomagnetica scatenata da un flare solare molto potente l’11 maggio dell’anno scorso, che interessò la Terra e permettendo a molti (escluso il sottoscritto) di osservare aurore boreali anche a basse latitudini?

Il ben noto sito SpaceWeather (di cui ho spesso parlato nei miei articoli) ogni giorno pubblica post relativi al Sole, a satelliti vari, a fenomeni celesti, ecc, e mantiene storia di queste pubblicazioni archiviate, grazie alla “Time Machine”, per mezzo della quale si può andare indietro nel tempo a cercare articoli interessanti.

E’ quello che ho fatto per il 9 maggio, trovando questa gif animata

dove vediamo il Sole nascosto da quel disco scuro (nel quale il cerchio bianco indica le dimensioni effettive dell’astro) potendo così vedere quanto sta accadendo nelle vicinanze: vediamo infatti le CME (Coronal Mass Ejection) emesse dal Sole qualche giorno prima da parte della regione attiva AR3664, che qui vediamo in tutta la sua maestosità

L’articoletto riportava la previsione da parte del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) che due o tre di queste CME si sarebbero potute riunire a formare una “Cannibal CME”, che avrebbe colpito la Terra l’11 maggio: così infatti è stato.

Previsione azzeccata.

Due giorni dopo la stessa regione attiva ha scagliato in cielo un flare di classe X5.8, accompagnato dalla CME diretta verso la Terra

Nel filmato stavolta si vede una specie di effetto neve causato dalle particelle energetiche solari che colpiscono la fotocamera della sonda SOHO: due giorni dopo la tempesta geomagnetica ha raggiunto la Terra, confermando la bontà dei dati ottenibili dalla SOHO.

Ma ci sono anche situazioni più tranquille!

Il 13 gennaio di quest’anno la sonda ha registrato il passaggio della cometa ATLAS (C/2024 G3) nel momento del suo perielio a 0.09 AU dal Sole (ben all’interno all’interno dell’orbita di Mercurio) e che poi sarebbe stata osservata da varie parti del mondo (ma non da Roma, per colpa dell’inquinamento luminoso).

L’enorme cometa ha richiesto la composizione dei filmati di due sonde (la SOHO a destra e la STEREO-A sulla sinistra, altra sonda dedicata allo studio del Sole)

per poterla vedere nel suo passaggio completo al perielio.

Il nucleo della cometa si è sgretolato a causa del passaggio molto ravvicinato, generando le strisciate chiamate “synchrones”, formate da gas prodotti dalla frammentazione totale della cometa: ma anche senza il nucleo, la cometa si è mostrata in tutto il suo splendore.

Infatti nell’emisfero australe la “cometa senza testa” si è presentata ancora per parecchi giorni mostrando solo la coda. Qui la vediamo nello splendido contributo di Siegfried Weida grazie al telescopio remoto in Namibia, pilotato dalla Germania

Un coronografo più moderno…

… veniva annunciato all’inizio di febbraio: dopo tantissimi anni di onorato servizio, la sonda SOHO verrà a breve sostituita dalla sonda GOES-19 , già in orbita, che reca a bordo il coronografo solare CCOR-1.

In questa immagine di prova vediamo che si tratta davvero di un sostituto, ma nettamente più moderno

Grazie alla telecamera che cattura un’immagine ogni 15 minuti, possiamo vedere una CME emessa dal Polo Nord solare e che non ha interessato la Terra.

La GOES-19 diventerà operativa il 4 aprile, mentre nel frattempo la SOHO continuerà ancora a monitorare il Sole ed eventuali comete “sungrazing“.

Queste comete sono quelle che si avvicinano tantissimo al Sole, il più delle volte finendo completamente distrutte: la SOHO ne ha scoperte finora più di 5000.

La collocazione delle due sonde nello spazio

La sonda SOHO si trova da 30 anni nel punto lagrangiano L1 del sistema Sole-Terra

immagine non in scala tratta da Wikipedia

cioè lungo la retta che congiunge il Sole alla Terra, ad una distanza di 0.1 UA dalla Terra : in questo modo puntando verso il Sole ha una visione completa e continua senza alcun tipo di ostacolo. L’altra sonda citata prima, la STEREO-A invece è in orbita intorno al Sole dal 2006 ed anche lei ha contribuito parecchio allo studio del Sole insieme alla sonda gemella STEREO-B inattiva però da più di 10 anni.

Invece la nuova sonda meteorologica GOES-19 si trova in orbita geostazionaria intorno alla Terra ed il suo coronografo è dunque il primo in orbita terrestre.

Questo tipo di orbita consente riprese mai viste finora!

La nuova sonda sta scaldando i motori!

Il fatto che la sonda si trovi ben all’interno dell’orbita della Luna ha permesso di effettuare questa strabiliante ripresa della Luna Nuova che passa tra la sonda ed il Sole, apparendo invece come se fosse Piena!

animazione rallentata al 30% della velocità iniziale, per vedere meglio le singole immagini

La magia è dovuta al fatto che la Luna Nuova (che dovrebbe essere ovviamente scura, buia) viene illuminata dalla luce solare riflessa dalla Terra e solo grazie a questo coronografo possiamo vederla, proprio perché lo strumento taglia via parecchia della luce del Sole.

la luce cinerea, APOD del 28 settembre 2022, realizzata da Antonio Grizzuti

Quando la Luna è in una fase molto piccola, la luce cinerea che vediamo nella parte scura della Luna dipende fortemente dalla zona del globo che riflette la luce del Sole, per la presenza o meno di oceani piuttosto che terre emerse, oltreché per la presenza di nuvole.

In questo caso si può verificare che all’inizio del filmato l’illuminazione riflessa è variabile, mentre una volta sorpassato il Sole alcune immagini risultano saturate dall’intensa luminosità del chiaro di Terra, dovuta al sorgere del Sole nell’emisfero orientale!

Stupendo, non trovate?

La situazione orbitale

In questo diagramma (assolutamente non in scala!) ho cercato di rappresentare la situazione che si è verificata durante il filmato

immagine creata con Illustrator

Nell’immagine vediamo:

  • il Sole (disco arancione), la Terra (disco azzurro), la Luna (disco grigio) e la sonda (disco grigio piccolo)
  • l’orbita della Terra intorno al Sole (cerchio nero)
  • l’orbita della Luna intorno alla Terra (cerchio tratteggiato rosso)
  • l’orbita geostazionaria della sonda intorno alla Terra (cerchio tratteggiato verde)
  • la luce riflessa dalla Terra (le freccette blu che puntano verso il Sole)

Vediamo appunto che la situazione delle orbite fa sì che la Luna stessa passi davanti al Sole (se vista dalla sonda), in questo caso mostrando la faccia in fase Nuova, illuminata dal chiaro di Terra (la luce riflessa dal nostro pianeta).

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 540 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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