Una pausa pubblicitaria tra le recensioni di film e telefilm

Analizziamo insieme una simpatica pubblicità, che ha iniziato ad imperversare nelle nostre TV, ma che contiene i soliti errori astronomici


Oggi ci divertiamo un po’!

Come ben sapete, nel nostro sito ho scritto le recensioni di film e di serie TV di fantascienza (in questa pagina potete vedere l’elenco delle mie recensioni, che si aggiorna in occasione di pubblicazioni successive), ma sono recensioni tutte particolari, dato che mi scatta l’estro da scrivano laddove nel film o nella serie TV vedo che c’è qualcosa che non va, una situazione al limite se non addirittura contro l’Astronomia (che io scrivo e scriverò sempre con l’iniziale maiuscola!).

Non ho guardato in faccia registi, sceneggiatori, produttori, esperti di CG, scrittori e quant’altro: quando riscontro qualcosa che non va mi armo di foglietto per annotare i momenti che poi descrivo nella mia recensione. Il vostro pignolone è fatto così: tra l’altro mi diverto veramente tantissimo nel cercare spunti che poi vi propongo, osservando un film piuttosto che vedendolo passivamente.

Ho parlato fin qui di errori presenti in mostri sacri della fantascienza, uno su tutti “2001 Odissea nello Spazio“, ma anche “Star Trek” e tanti altri film, molti dei quali etichetto con il termine “copia-incolla” (ad esempio “Sopravvissuto – The Martian“, oggetto della mia primissima recensione) dal momento che lo scrittore aveva compiuto questa operazione prendendo a piene mani spunti da una mezza dozzina di altri film di tanti anni prima (ma che lui, poverino, non conosceva…).

Ho fatto pure una divertente recensione ad un video musicale, il brano “Up & Up” dei mitici Coldplay, in questo caso solo per sottolineare la bellezza del video e la bravura dei tecnici grafici, oltre alla simpatia che traspare dal brano, che è sì anzianotto (caspita come vola il tempo! è del 2015!), ma che si ascolta sempre volentieri.

Stavolta invece vi voglio parlare della pubblicità di una nota marca di bevande frizzanti (che qui non cito ma che ovviamente vedremo più volte indicata nei filmati), davvero ben fatta e molto promettente…

Ma … piena di errori astronomici.

Una pubblicità molto bella e accattivante

Siamo un un (si spera!) prossimo futuro, quando l’uomo ed in particolare una donna, Ava, sbarcherà su Marte: qui vediamo una situazione molto comune nei film di fantascienza (almeno quelli realizzati bene) in cui la protagonista fluttua all’interno dell’astronave, così come siamo abituati a veder fare all’interno della Stazione Spaziale Internazionale (la ISS) ad esempio dalla nostra mitica Samantha Cristoforetti (aka Astrosamantha).

Siamo nel momento clou della missione quando al centro di controllo (anche questo ben ricostruito, quasi come nella serie TV “For All Mankind” che attualmente sto recensendo) si sente una voce che canta a cappella le note della famosissima “Space Oddity” del mitico David Bowie (la voce è della cantante francese Chloé Cassandre) : l’interprete del filmato è invece la bellissima quarantenne spagnola Bárbara Oteiza

Nel filmato dello spot (parlato in inglese ma con sottotitoli francesi) vediamo che dal centro di controllo chiamano l’astronauta, che però non risponde: è impegnata a stappare la bottiglietta della sua bevanda preferita. Subito dopo inizia a cantare le note della canzone, fluttuando tra le ampie pareti della sua “tin can” (come è citata nella canzone la capsula del Major Tom) ed è simpatico vedere le gocce fuoriuscite dalla bevanda fluttuare nello spazio e bevute da Ava.

Qui iniziano i dejà vu

Questa situazione non vi ricorda per caso un paio di puntate della serie di fantascienza “The Expanse“? Per comodità qui riporto lo spezzone tratto dalla puntata iniziale della bella serie TV

e più avanti nella seconda stagione

Ma torniamo alla pubblicità

Il tutto accade perché il mantra della pubblicità è “take your time”, in romanesco “datte na carmàta“, tanto poi l’astronave atterrerà sul suolo automaticamente come si vede nel filmato completo.

Fin qui la pubblicità davvero ben fatta, leggo con la supervisione di registi e sceneggiatori illustri che non cito, ma che purtroppo qua e là pecca di ingenuità (ad iniziare dal dejà vu) ed è qui che scatta il vostro pignolone, che ha trovato più di una mezza dozzina di segnalazioni!

Si comincia…

… con il nome dell’astronauta, AVA, ben visibile nella tuta, chissà com’è diventato “EVA” in alcune recensioni che potete trovare in internet. Qui non c’entra la pubblicità per cui voliamo oltre.

Iniziamo dall’interno dell’astronave, che fatalmente ricorda altri interni di altrettante astronavi: ho detto più volte che è difficile inventare un interno differente, ma c’è da dire che il vero interno della già citata ISS è in realtà, come ben sappiamo, molto caotico, pieno com’è di apparecchiature, portatili, contenitori ecc, che viceversa scompaiono in quasi tutti i film di fantascienza.

Ma sarà davvero necessaria, nella realtà futura, la presenza del cartello con su scritto “EXIT” e con tanto di freccia?

Buffo no?! Comunque lasciamo la risposta ai fortunati astronauti che andranno su Marte.

Un errore davvero grave, sempre lo stesso…

… da cui si vede che gli sceneggiatori non leggono le mie recensioni! 😉

Qui l’Astronomia vera si è persa ancora una volta nel lungo tragitto tra la Terra e Marte, in una distanza che richiede un intervallo di più di una decina di minuti tra l’invio di un messaggio (a voce o elettronico che sia) e la sua ricezione a bordo dell’astronave ed altrettanti minuti dopo l’invio della risposta.

Lo so, se avessero messo questo ritardo nella pubblicità ci saremmo addormentati nell’attesa della fine del colloquio… oppure la pubblicità sarebbe stata interrotta dal film… 🙂

Comunque rimane il fatto che in tanti altri film i registi cadono abbondantemente in questo errore: volete capirlo sì o no? Ma purtroppo “the answer is blowin’ in the wind” come cantava Bob Dylan anni fa…

Lo ripeto per l’ennesima volta: quando vedremo un equipaggio scendere sul suolo marziano non assisteremo ad una diretta ma ad un’abbondante differita… Ricordiamocelo quando sarà il momento!

Fase di atterraggio

Dal contesto ovviamente si capisce che siamo nella fase di atterraggio, in quel periodo di tempo che in gergo si chiama “i 7 minuti di terrore” ed in cui qualsiasi astronave è soggetta ad una forte decelerazione che di fatto impedisce all’equipaggio di starsene lì belli belli a fluttuare e a bere canticchiando: chissà forse tra un centinaio d’anni si potrà atterrare su Marte planando dolcemente e magari non imbattendosi nella consueta tempesta di sabbia, come di solito accade nei film di fantascienza.

La pubblicità non dice in che anno si svolga la vicenda, ma si vede un bellissimo maxi schermo curvo

con una folla di gente intervenuta in piazza a seguire la discesa della navicella spaziale.

Nel centro di controllo lo schermo centrale

mostra che effettivamente l’astronave è già vicinissima al suolo marziano, con una telecamera esterna che riprende le montagne del pianeta rosso ed in primo piano l’astronave. Bene.

Poco dopo…

… si vede un bel panorama marziano, evidentemente ripreso da una telecamera a bordo della navicella spaziale

mentre nel centro di controllo stavolta l’imminente atterraggio (sempre con l’errore sulla diretta e non in differita) è ripreso evidentemente da un drone esterno…

così come successivamente si vede l’astronave che oramai ha toccato Marte (stavo scrivendo “ha toccato terra“…)

Stavolta il drone ci deve essere! Ma questo succede anche nei migliori film, per esigenze di spettacolo…

Chissà magari nella realtà succederà proprio così, con un drone che riprende il tutto, da distanza di sicurezza: il costo di una mezza dozzina di droni tuttofare sarà sicuramente irrisorio rispetto al costo dell’intera missione e questi piccoli mezzi saranno senz’altro utilissimi!

Concludo…

… ripetendo che la pubblicità è davvero simpatica ma un tantinello errata dal punto di vista astronomico, ma ci si può stare, dato che anche in questo caso per i registi vale la solita regola “tanto chi vuoi che se ne accorga?

Io sì, che me ne accorgo e mi diverto tantissimo nel farlo!

Non so a voi, ma a me è venuta sete…

Informazioni su Pierluigi Panunzi 552 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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